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Autore: Agapanto Blu    03/08/2011    6 recensioni
Isabeau de Montmayeur e i suoi pensieri e sentimenti mentre aspetta che Ian si svegli nel monastero di Saint Michel dopo il supplizio di Cairs (I libro). Come si è sentita?
Spero vi piaccia.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daniel Freeland, Guillaume de Ponthieu, Ian Maayrkas aka Jean Marc de Ponthieu, Isabeau de Montmayeur, Jerome Derangale | Coppie: Ian/Isabeau
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Je vous attends à se réveiller…

 
Seduta nella piccolo stanza del monastero di Saint Michel, Isabeau de Montmayeur aspettava guardando fuori dalla finestra.
Era ormai la mattina del secondo giorno della sua permanenza lì e l’uomo nel piccolo letto che lei vegliava ancora non si era svegliato…
La febbre era andata e venuta per un po’ facendolo delirare ma lei era sempre stata lì al suo fianco per rassicurarlo.
Raramente si era allontanata e, quando l’aveva fatto, Madame Jodie o Monsieur Daniel l’avevano sempre sostituita così che, se lui si fosse svegliato, non sarebbe stato solo ad affrontare i ricordi del supplizio di Cairs.
Isabeau guardò fuori dalla finestra i campi di grano e i frutteti accuditi dai braccianti del monastero, guardò il piccolo giardino interno nel quale stavano crescendo i primi fiori e guardò il viso del suo salvatore.
Monsieur Ian…
Così l’avevano chiamato i suoi amici…
“Porquoi l’avez-vous fait?*” chiese all’uomo immobile mentre una lacrima le solcava la guancia rosea.
“Si vuos n’aviez pas interféré rien de tuot cela allait arriver!**” aggiunse ancora.
Aveva creduto di essere forte, come poche altre dame…
E si era scoperta debole e spaurita davanti alla vendetta di Jerome Derangale… Il Sans-Pitié…
“Ah! Sans-Pitié, vous pouvez payer tous vous péchés!***” sibilò furiosa ripensando al maledetto sceriffo.
Sospirò ancora e fissò di nuovo il viso dello straniero.
Era bello nonostante la smorfia di dolore e il sudore dovuto alla febbre.
La dama si alzò per prendere dal tavolo uno straccio e inumidirlo con l’acqua della ciotola lì accanto.
Tornò dal ferito e gli tamponò la fronte e le guance con il fazzoletto.
Lui sospirò e distese un po’ il viso.
“Ecco…” disse lei in inglese perché la capisse bene, “Va un po’ meglio, no?”
Sperò quasi che rispondesse, così da toglierla dall’ansia che le ferite infettassero e lo uccidessero, ma lui rimase muto.
La sua mente tornò alla cittadina.
Al suo modo sgarbato di rispondergli.
Al coraggio di lui nell’opporsi al soldato e allo sceriffo.
Alle sue grida di dolore per le frustate che sopportava.
Si portò le mani alle orecchie come per far cessare il loro rumore ma le sentiva… Le sentiva come se in quello stesso momento, in quella stessa stanza si stesse ripetendo la scena.
Si ripiegò su sé stessa cercando di non sentire, di convincersi che non era così ma non ci riuscì… e non le restò altro da fare se non rivedere tutta quella scena cruenta.
Gli parve di sentire la frusta che schioccava ogni volta, le grida dell’uomo legato alla staccionata, i singhiozzi di madame Jodie, i gemiti soffocati di Martin, il silenzio addolorato di monsieur Daniel, gli sberleffi dei soldati, le risate di Derangale…
E la sua voce… la sua stessa voce che, nella sua mente, contava pregando che arrivasse il dieci…
E il dieci era arrivato…
Lei aveva fatto un passetto in avanti per aiutare monsieur Ian ma, con un cenno muto, Derangale aveva fatto riprendere il supplizio con ancora più ferocia di prima e lei si era trovata a dover riprendere la conta senza sapere quando si sarebbe fermata…
Al diciassette l’uomo si era accasciato contro la staccionata e il cuore di lei aveva perso un battito temendo che fosse morto.
“He’s fainted!****” aveva detto uno dei soldati e lei aveva sospirato di sollievo.
Poi quei maledetti avevano tagliato le corde dei polsi lasciandolo cadere a terra, la schiena nella polvere.
I rumori nelle sue orecchie si quitarono quando monsieur Ian gemette di dolore e iniziò ad agitarsi rischiando di riaprire le sue ferite.
“Shhhh!” gli sussurrò, “Shhh… Siete al sicuro ora… Calmatevi… Va tutto bene, ci sono io al vostro fianco…”
Qualcuno bussò delicatamente e Isabeau si raddrizzò velocemente prima di rispondere.
Un servo si affacciò alla porta e l’avvertì che il conte Guillaume de Ponthieu era arrivato, alle sue spalle stava monsieur Daniel.
“Andate, madonna” disse in inglese, “Non fate attendere il vostro tutore… Mi prenderò cura io di Ian in vostra assenza…”
Isabeau si alzò con un sorriso dolce, anche se avrebbe voluto restare, e ringraziò monsieur Daniel, anche se avrebbe voluto maledirlo per averla sostituita.
Si incamminò verso le stanza riservate a monsieur Guillaume ma a metà strada se lo vide andare incontro con un’espressione ansiosa e preoccupata.
L’uomo le si avvicinò dicendole frasi che esprimevano tutta la paura provata e, per la prima volta, l’abbracciò.
“Sto bene, mio signore…” sussurrò all’orecchio del suo tutore.
“Vous devez moi expliquer ce qui c’est passé!*****!” disse l’uomo staccandosi da lei.
Isabeau raccontò tutto l’accaduto lasciando che il suo cuore si sfogasse.
Alla fine del suo racconto, mentre monsieur Guillaume prometteva violente vendette nei confronti degli inglesi, la sua mente tornò a monsieur Ian...
Je vous attends à se réveiller…******pensò rivolta a lui con dolcezza infinita.
E, forse, amore…
 
* Porquoi l’avez-vous fait? / Perché l’avete fatto?
** Si vuos n’aviez pas interféré rien de tuot cela allait arriver! / Se non vi foste intromesso non sarebbe accaduto niente!
*** Ah! Sans-Pitié, vous pouvez payer tous vous péchés! / Ah! Senza-Pietà, possiate pagare tutte le vostre colpe!
**** He’s fainted! / Lui è svenuto!
*****Dovete spiegarmi ciò che è accaduto!
******Je vous attends à se réveiller… /Io attendo che vi risvegliate…
 
Autrice: Beh, Hyperversum è una saga bellissima alla quale è difficile rendere merito… Io ho fatto del mio meglio lavorando su un personaggio che mi è sempre stato molto a cuore: Isabeau de Montmayeur… E alla sua storia d’amore semplicemente splendida…
Questa one-shot non è molto ma spero di scriverne altre… Recensite, please!!! ;D

  
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