(Rose Weasley)

(Lily Luna Potter)

(Scorpius Hyperon Malfoy)

(Albus Severus Potter)

(James Sirius Potter)

(Hugo Weasley)

CAPITOLO 1

IN PARTENZA:

(POV ROSE)

Ero così agitata. Quella mattina sarei partita per il mio 5 anno ad Hogwarts. Era divenuta come una seconda casa per me, un po’ come lo era stata hai suoi tempi anche per mio padre e mia madre.

A casa nostra alcuni giorni prima della partenza sembrava che tutti fossero agitati, mia madre forse più di tutti dato che ci continuava a fare raccomandazioni su raccomandazioni sia a me che ha mio fratello Hugo. Certo un nome insolito non c’era altro da dire, infatti spesso quando litigavamo lo prendevo spesso in giro per il suo nome. Però bisognava dirlo per quanto potevamo stuzzicarci a vicenda ci volevamo un gran bene.

Quel giorno come ogni anno mia madre mi aveva svegliata alla buon ora, dato che la sua fissa di arrivare sempre in orario sembrava non essere mai passata con il tempo. Al contrario di mio padre, che facendoci l’occhiolino spesso prendeva in giro mamma alleandosi con noi, e protestando quando questa pretendeva di partire da casa ad orari impossibili per essere li per primi.

Avevo finito di preparare la mia valigia, così cercando di rilassarmi feci un respiro profondo. Guardai per l’ultima volta la mia stanza dai colori viola e nero, e prendendo con me il mio micino Toby mettendolo nella sua gabbietta, usci dalla mia camera portandomi dietro anche la valigia. Scesi le scale per arrivare cosi davanti alla porta di ingresso dove si potevano trovare il resto dei bagagli.

Fu la voce di mia madre e la sua ennesima raccomandazione a destarmi dai miei pensieri.

“Rose..tesoro..hai preso tutto?!..sicura di aver controllato bene la valigia?!..”

“Certo mamma..non ti preoccupare non sono come mio fratello che dimenticherebbe persino il suo nome se potesse..”

“..Senti chi parla..la miss..finiscila di prendermi in giro..non sono più il marmocchio di un tempo, ora mi ricordo perfettamente tutto senza scordarmi niente..sai mentre tu eri cosi intenta a guardare te stessa allo specchio per tutti questi anni, io a differenza tua sono cresciuto..se guardassi meglio potresti notare finalmente la differenza..”

Intervenne il quel momento nel discorso mio fratello, che a meta scala stava scendendo pure lui per poter portare le ultime valige prima della partenza. Mi girai verso la sua direzione, puntandoli solo uno sguardo scocciato, senza proferire parola.

“..Su..su ragazzi, cos’è dobbiamo ancora partire e lasciarvi al treno che già date vita hai vostri battibecchi?!..risparmiatevi almeno qualcosa per il viaggio no?!..”

“Ronald!..Non incitare i ragazzi come al tuo solito..”

Fu mia madre ad intervenire zittendo o quasi nostro padre, per poi rivolgersi, come prevedibile, ad entrambi:

“..E voi due!..finitela subito!!..siamo intesi..ed una volta a scuola non azzardatevi a tenere questo comportamento..altrimenti giuro che se ricevo lamentele di qualche tipo vi spedisco una strillettera..ad entrambi!!..per non dirvi cosa vi aspetterà poi in seguito non appena tornate..”

A quell’affermazione di nostra madre sia io che mio fratello ci guardammo negli occhi, e deglutendo quasi a fatica per l’idea soltanto di quello che poteva succedere, decidemmo con il solo sguardo di abbassare l’ascia di guerra, almeno per le prossime ore era certo.

Dopo aver caricato tutte le nostre valige e borsoni sui carrelli che poco prima nostra madre aveva fatto comparire, prendemmo un bel respiro e tenendoci con una mano tutti attacchi e con l’altra legati hai carrelli ci smaterializzammo nuovamente in stazione, in un piccolo vicoletto appartato dove nessuno poteva scorgerci.

Ci dirigemmo cosi tutti assieme vero il binario 9 3/4 . Una volta attraversato il fatidico pilone con una rincorsa, ci ritrovammo tutti davanti al treno diretto ad Hogwarts, un sorriso non poteva che spuntarmi sul viso alla vista di quel treno.

Appena arrivai con il carrello davanti al carico bagagli lasciai li tutto, certa che qualcuno si sarebbe occupato presto delle mie valige.

Nel guardarmi intorno come sempre notai gli studenti del primo anno, dato che erano nuovi e si vedeva in loro uno sguardo smarrito, ma ritrovai anche delle mie vecchie conoscenze, prima fra tutti mia cugina Dominique, intenta a parlare con suo fratello Louis, non che anche lui mio cugino.

Già tengo a precisare, che potrei perfino dire che l’intera Hogwarts e composta principalmente da soli miei parenti. Certo non è proprio cosi, ma certamente ho più cugini io in questa scuola che non so chi altro. Spesso mi sono persino chiesta come mai ne avessi cosi tanti, al punto di chiedere dopo il mio 2° anno di scuola hai miei genitori, se gli zii avevano almeno la televisione a casa, dato che sembrava sfornassero cugini a manca e a dritta.

Tornando però a mia cugina Dominique e a mio cugino Louis, li vedevo solo quando frequentavo Hogwarts dato che vivevano tutti in Francia, una parte di me era sempre triste per questa cosa dato che mi stavano cosi simpatici lo zio Bill e zia Fleur. Non potevo però dire lo stesso per mia cugina, ma si sa come diceva sempre mio padre “Non si può mica avere sempre tutto dalla vita”.

Quella frase me l’aveva detta quando, gli scrissi non appena ero arrivata alla scuola di Magia, dicendoli tristemente che Albus era finito tra i Serpeverde e James invece era finito tra i Corvonero. Solo Lily era una Grifondoro, e vederla cosi triste per la separazione dai due fratelli aveva fatto star male anche me, cosi presa da un momento di sconforto scrissi la stessa sera hai miei genitori, per cercare di tirarmi su.

Ma quando ricevetti il giorno seguente la risposta da mamma e papà rimasi colpita dal tono tranquillo, che entrambi avevano usato. Mio padre mi scrisse tante cose, ma la frase che mi colpi fra tutte era stata quella, era certo che anche se si erano divisi in fondo dentro di loro rimanevano pur sempre una famiglia unita, e per questo non dovevo preoccuparmene o magari rattristarmi.

Mentre mamma, a suo modo mi aveva tranquillizzato dicendomi semplicemente che non c’erano differenze eclatanti tra le casate come un tempo, e che per questo non dovevo di certo smettere di parlare ad entrarmi, anzi dovevo fare come se anche loro come me fossero stati della mia stessa casata, ed era grazie a lei se mi ero fatta coraggio e avevo continuato a stare con loro, senza farmi problemi sulle differenze tra casate.

Ed ora eccomi qui a sorridere nuovamente al pensiero di quei momenti. Smisi di guardarmi attorno perché la mia attenzione era stata catturata nuovamente, questa volta proprio da Albus che vedendomi si era avvicinato a me e sorridente come sempre mi salutò

“Rose..caspita pensavo che tu e tuo fratello non volevate più venire, sapendo come zia è fissata con gli orari, mi era sembrato strano non trovarvi già qui al mio arrivo?!..tutto bene?!..”

Abbracciandomi mentre mi riempiva di domande. Io di rimando ricambiai l’abbraccio e non appena lo feci, da sopra la spalla di Albus notai di essere osservata. Era lo sguardo di Scorpius che mi colpi. Era strano da parte sua, così senza rendermene conto lo guardai attentamente.

Era come se qualcosa gli desse fastidio. Non feci in tempo a capirci qualcosa che si era già dileguato dopo aver salutato i suoi genitori.

Staccandomi dall’abbraccio di Albus con il mio solito sorriso gli risposi

“..Al..so che abbiamo fatto tardi ma vedi è tutta colpa di quel ritardatario di mio fratello..”

Non feci in tempo a continuare che proprio l’odioso di mio fratello si era già intromesso nel discorso dicendo, con il suo solito ghigno o mezzo sorriso

“..Certo..ora e colpa mia..non ammetteresti mai che in realtà se abbiamo fatto tardi e solo per colpa della tua fissa di controllarti minimo 100 volte allo specchio prima di poter andare tranquillamente..” lo fulminai con lo sguardo, ma sembrava tutto inutile dato che riprese “..Lascia perdere Al..le donne non le capiremmo mai..e per capire mia sorella certamente non basteranno tutti i dizionari del mondo..comunque che mi dici?! Ti sei allenato tanto per le future partite di Quidditch?!..”

“Certo amico..quest’anno vi batteremo sicuramente, come in fondo abbiamo fatto l’anno scorso..mi sembra che vi abbiamo dato una batosta memorabile se non ricordo male..”

Ed eccoli che incominciavano a parlare di Quidditch, uomini, non per nulla dopo poco si intromise pure James che vedendo suo fratello ed il mio intenti in una discussione animata su quello sport si aggregò anche lui. Questo perché come Hugo anche James faceva parte della squadra di Quidditch insieme anche a sua sorella, la sola ragazza nella squadra dei Grifondoro. Io da buona non appassionata come ero, me ne tenevo a debita distanza si poteva dire, mi annoiavano quei discorsi.

Mi sembrava di essere come mia madre, anche lei come me non amava quello sport, però entrambe ci tenevamo sempre ben informate per ogni eventuale discussione. Ma in quel momento non mi andava proprio di intervenire, forse a causa del fatto che sentivo ancora addosso lo sguardo di Scorpius. Non sapevo davvero spiegarmelo.

“Rose..tesoro tutto bene?!..sembri distratta..”

Venni riportata quasi alla realtà dalla voce di mia madre, cosi cercando di nasconderli il mio turbamento e sorridendoli come sempre gli risposi

“..No mamma non c’è nulla davvero..solo mi ero persa a pensare..sai tutto pur di non sentire ancora parlare di quello sport..”

“..ROSE!!..”                                                                             

Mi girai non appena mi sentii chiamare, era la mia migliore amica/cugina Lily, che come al solito “con molta discrezione” stava venendo verso di me per abbracciarmi. Io di rimando appena mi abbracciò ricambiai subito il gesto felice di rivederla, mentre gli zii si stavano avvicinando a noi, per parlare con i miei. Zio Harry e mio padre si mischiarono con il resto dei ragazzi a parlare di quel dannato sport, mentre cercavano di dare consigli a tutti, al contrario zia Ginny e mamma si persero nei ricordi.

“Rose..come stai?!..ti vedo..uhm..vediamo..pensierosa?!..si decisamente..dai sputa il rospo..sono sempre pronta a sostenerti lo sai..”

Rimasi a bocca aperta senza dire nulla, come aveva capito che qualcosa non andava?! Ok era meglio non chiederselo, però non mi andava di spiegarli tutto li davanti a mia madre, cosi declinai con la mia tipica frase

“..Io pensierosa?!..ma va sono semplicemente felice di essere tornata, e anche un pochino in pensiero per ciò che ci aspetterà quest’anno..ma per il resto tutto bene..tu che mi dici?!..lo sai che abbiamo un discorso in sospeso vero?!..in più non ci siamo sentite per nulla in questo periodo..abbiamo del tempo da recuperare..”

“Lo so che non ci siamo sentite..mi spiace ma vedi, quei due trogloditi dei miei fratelli me ne hanno fatte di tutti i colori cosi papà per metterci in riga ha preso la decisione di spedirci tutti e tre in un campeggio babbano..cosi a parer suo avremmo evitato di far danni con la magia, e in questo modo magari saremo diventati più uniti..certo come se non lo fossimo già abbastanza..” sospirò in tono sconfitto per poi riprendere “..infatti e andato tutto bene ma come siamo tornati abbiamo ripreso dopo nemmeno 4 giorni a farci di tutto..più che altro io ero quella presa di mira da entrambi..in sintesi non ho avuto un attimo di calma..come anche mamma e papà..secondo me li faranno santi di sicuro..anche perché se mio padre è sopravvissuto a tu sai chi, bè certamente ho dei dubbi che sopravviva con quei due..”

Io scoppiai dal ridere da quel racconto frettoloso, capivo perché non voleva entrare nei particolari infondo c’erano ancora i nostri genitori e certe cose le riservavamo solo per noi. Ma appena sentii da li a poco il fischio del conduttore che ci incitava a salire tutti sul treno, salutai i miei genitori e gli Zii, dirigendomi poi con la mia amica all’interno del treno.

Volevamo stare un po’ da sole, cosi per nostra fortuna trovammo uno scompartimento vuoto solo per noi, eravamo certe che magari durante il viaggio si sarebbe riempito, ma poteva anche non succedere, cosi riserbando in noi quella remota possibilità prendemmo posto.



Fine Capitolo