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Autore: Vortex    04/08/2011    7 recensioni
Zack non vive più a Boston, eppure Boston è casa sua: sa che potrebbe ancora disegnarne le strade, immaginare di dormire all’interno del letto singolo con le coperte verde militare accanto a Cody, come era giusto che fosse, e sentirne il calore quasi affettuoso.
[Zack/Meddie]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve!
Questa è la mia prima fic in questo fandom, non so perchè mi è venuta ma ho sentito il bisgono di scriverla. Probabilmente sono andata anche un po' OOC, sapete com'è...
Comunque la fic è ambientata nel periodo in cui Zack e Cody si trovano in crociera, ho riportato quelli che potrebbero essere i sentimenti di Zack nei confronti di ciò che si è lasciato alle spalle e ci ho aggiunto anche del tenero nei confronti mi Meddie (l'ho fatto perchè ho notato che qui questi due non se li fila nessuno xD)
Vi lascio alla lettura, fatmei sapere ^_^


Non vede una strada trafficata da così tanto che gli sembra di dover tornare con la mente a Boston per rimembrare l’ultima.
Ha mai pensato a Boston con rabbia in questi anni? Sì, l’ha fatto. Ci ha mai pensato con nostalgia? Sì, anche. Boston non è mai uscita dalla sua mente. È saldata a lui esattamente come il terriccio sulle sue ginocchia e la puzza di sudore dopo un pomeriggio passato ad andare sullo skate.
Zack non vive più a Boston, eppure Boston è casa sua: sa che potrebbe ancora disegnarne le strade, immaginare di dormire all’interno del letto singolo con le coperte verde militare accanto a Cody, come era giusto che fosse, e sentirne il calore quasi affettuoso.
Zack ama Boston. La ama esattamente come quando era bambino, quando scorrazzava tutto il giorno all’interno dell’Hotel, quando lui e suo fratello giocavano insieme, quando il signor Mosbey si disperava correndo loro appresso, quando la sua mamma lo toglieva dai guai dopo che aveva combinato qualcosa di troppo grosso persino per i suoi standard e lo rimproverava tacitamente con quell’espressione di ammonimento addolcita da una punta di amore malcelato.
Prende tra le mani una caramella, che fa bella mostra di sé ogni sera sopra il suo comodino senza mai essere violata, e sorride al vuoto. Boston per lui è sempre stata Meddie.
Un’equazione talmente perfetta, talmente pura, che persino lui riesce a capire, nonostante non sia Cody. Boston è uguale a Meddie.
Semplice.
Non c’è un ricordo di Zack ambientato a Boston che non graviti inevitabilmente su Meddie e l’azzurro cielo spezzato dal verde della sua divisa al Tipton, il grano dei suoi capelli, il timbro della sua voce, il calco materno delle sue mani acerbe di adolescente.
E mentre accarezza per l’ennesima volta la caramella, Zack si dice che infondo in tutti quegli anni qualche cosa da Cody l’ha imparato se riesce a capire qualcosa di tanto complesso come quello.  Si sente orgoglioso, anche.
La matematica non fa per lui,  i numeri sono qualcosa di troppo astratto perché possa figurarseli. L’unica cosa che sa per certa è un’affermazione in grado di donargli pace e allo stesso tempo fargli contorcere le viscere.
Zack ama Meddie.
 

  
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