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Autore: small    04/08/2011    1 recensioni
"Ma nessuno conosce il suo cuore, tranne l'estate. Silenziosa e soffocante ha spiato il vostro amore, i vostri gesti, i vostri sguardi chiari, smarriti l'uno per l'altro."
Poco più di 500 parole. E' la prima volta che scrivo sul protagonista di questa storia, ma spero di aver fatto un buon lavoro.
Dedicata a G.
(Partecipante al contest One-shot dell'estate)
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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A Gnam_Gnam, per farmi perdonare ho detto: "Ehi! E se scrivessi qualcosa?"




Another summer, only a summer


 

E' arrivata l'estate. Fa caldo, tra queste quattro mura. Il sole batte, placido e sereno con i suoi raggi di polvere tremolante. Un leggero vento si alza, si infiltra nei fori tra i mattoni, ti raggiunge in volto. Quasi ti strappa un sorriso. E' estate, finalmente. Ogni anno la aspetti con la stessa trepida frenesia di un bambino, al quale hanno promesso un dono segreto, un regalo. Ormai non sei più un bambino. E' estate di nuovo. Ma questa volta non sei felice che il sole riscaldi le pietre intorno a te, non gioisci del caldo soffocante, della polvere che si alza in volo, in un turbinio splendente. Ricordi tante altre estati, ma una sola è stata importante. Era diversa, perché c'era lui. E lui poi è rimasto, nei tuoi pensieri, ma non al tuo fianco. Ricordi di quando sedevate in giardino, curvi sui libri, presi dai vostri piani segreti, immobili nell'aria immobile.
"E poi?" chiedeva sempre, curioso e timoroso della tua risposta.
Allora eri potente, davvero potente. Non serviva avere schiere di schiavi, folle di seguaci e accampamenti di nemici per essere potente. Bastava che lui dipendesse da te, come tu da lui. Non gli hai mai risposto: non avevi risposte da dargli, così scrollavi appena le spalle e lasciavi che fosse lui ad immaginare cosa sarebbe successo dopo. La sua fantasia era migliore della tua. Lo è sempre stata e lo rimarrà per sempre. Anche ora che ricordare non ha più senso, ora che l'estate non conforta, non è più una litania, un canto muto in attesa del suo ritorno e arrivo. E' estate. L'estate vi ha divisi: hai ucciso sua sorella. Forse non era la tua bacchetta, forse era la sua o quella del suo odioso fratello. Ma tu hai partecipato, hai contribuito. Come potrebbe ancora amarti? Eppure non ha ricominciato a vivere, non senza di te. Questo lo sai per certo: è così famoso che tutti sanno tutto di lui. Ma nessuno conosce il suo cuore, tranne l'estate. Silenziosa e soffocante ha spiato il vostro amore, i vostri gesti, i vostri sguardi chiari, smarriti l'uno per l'altro. Quando te lo hanno detto non potevi crederci. Neanche i carcerieri potevano crederci, ma per loro era diverso. Non sopportavano di avere perso un grande paladino, un uomo coraggioso e intelligente, l'unico che quel nuovo mago oscuro temesse. A te non importa di questo. Non è davvero importante se Lord Voldemort conquisterà il mondo, se tutti gli altri moriranno. Speravi di essere cambiato in questi anni, ma ora capisci che non è così. Ancora una volta l'estate, puntuale come il rintocco delle campane la domenica, ha svelato i tuoi pensieri e la tua anima. L'unica cosa che importa ora è che potrai smettere di aspettare l'estate, perché molto probabilmente non arriverai alla prossima. E' comunque una piccola soddisfazione. Ridi da solo mentre pensi che l'estate vi ha avvicinato e l'estate vi ha diviso. Non era ancora tecnicamente estate quando è morto. Ma è estate ora che tu lo scopri. E' il tempo in cui due brillanti e stupidi diciassettenni si sono innamorati. Senti ancora l'aria afosa incollata sulla pelle. Stupidamente, o sconsideratamente, pensi che ora sapresti rispondere a quella domanda sussurrata dalle sue labbra, delicate e belle. Pensi che ora tutto ha un senso, perché l'estate ha portato con sé ciò che cercavi, ciò che aspettavi. Sai che tra non molto potrete stare insieme, di nuovo e per sempre, senza limiti, senza maghi oscuri, senza bacchette invincibili e desideri di potere. Solo voi due e l'estate, timida osservatrice di un amore infinito, unico momento in cui siete potuti essere insieme, realmente insieme. L'aspettavate da un po'.
"E poi?" domanda la sua voce, leggera e piccola nei tuoi ricordi amari.
"E poi sarà di nuovo estate" rispondi, al vento che si infiltra nella tua cella. E' il tiepido vento dell'estate.

 



































 

Il mio personale piccolo angolo:
 

Non è allegra, ma d'altronde non voleva esserlo: l'estate non è per forza gioiosa e colorata, può essere anche triste e morta o entrambe le cose. Credo che si capisca abbastanza: i pensieri sono quelli di Gellert Grindewald quando scopre che Albus è morto. Non avevo mai scritto una Grindeldore... come è venuta? Spero sinceramente che vi piaccia... alla prossima!

Il mio  

   
 
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