Rufy soffiò, osservando con tanto d'occhi un poco di sabbia roteare davanti al viso sollevata a causa dell'aria che aveva appena emesso dalle labbra.
La vide adagiarsi nuovamente dopo pochi giri sul petto di Crocodile, venendo immediatamente assorbita.
Il ragazzino sorrise come avesse scoperto qualcosa di raro e prezioso, provando nuovamente il gioco.
Una, due, tre volte, quasi vedere quei granelli dorati vorticare fosse immensamente divertente o interessante, senza alcuna malizia nello stare sdraiato sugli addominali scolpiti del componente della Flotta dei Sette.
Crocodile sbuffò una nuvoletta dal sigaro “Lo trovi divertente, Mugiwara?” chiese, osservando come il fumo s'intrecciasse ai vortici di sabbia, in uno strano grigio-dorato che aveva davvero dell'affascinante.
O almeno doveva averlo agli occhi incantati di Rufy, che alzò il capo moro sorridendo solare e aperto come solo lui sapeva fare, quasi non ci fosse niente di male nello stare lì sdraiato su uno che doveva essere tuo nemico a giocherellare con la sabbia in cui questi trasformava il corpo grazie al frutto del diavolo.
E se il maggiore lo faceva, d'altronde, era solo per accontentare quel mocciosetto spigliato che pareva intenzionatissimo a non smettere mai di sorridere “Molto” ammise tranquillo, sghignazzando con i suoi tipici 'Shishishi' che suonavano allegri anche nell'aria cupa “Ti dà fastidio?” domandò inclinando appena il capo di lato, sporgendo il labbro superiore in una smorfia di chi è stato disturbato nel momento più bello del gioco.
Crocodile strinse tra loro le labbra sottili, corrucciando appena le sopracciglia trovando ogni volta più incomprensibile Rufy.
Le emozioni del giovane trasparivano così nitide dai suoi occhi e dai suoi modi di fare che il maggiore si era convinto fossero finti, un modo come un altro per ingannare un avversario sciocco che si faceva incantare da un paio di begli occhi – e non solo.
Ma più Crocodile cercava qualcosa sotto l'atteggiamento del Capitano, scavando per trovare la prova di come fosse solo un finto ingenuo pronto invece a tradire e raggirare gli altri come tutti, più si trovava sorpreso dall'onestà e la limpidezza del ragazzino.
Irritante; era l'unica definizione che gli veniva in mente per Rufy: dannatamente irritante.
Così semplice, naturale, quasi l'intero mondo non fosse uno schifosissimo buco infestato di ratti pronti a vendere la propria famiglia per dell'oro ma un semplice parco giochi in cui saltellare a destra e a manca come una scimmietta era la cosa più naturale.
Il capo della Baroque Works avrebbe seriamente voluto considerare il giovane uno dei tanti allocchi illusi che venivano inevitabilmente schiacciati come uva nella macina dagli altri, peccato che Mugiwara fosse lo stesso che aveva schiacciato lui senza tanti complimenti o scrupoli.
Se avesse considerato Rufy un'idiota automaticamente anche lui si sarebbe dovuto classificare come tale, visto che il ragazzino l'aveva battuto, e Crocodile modesti a parte si considerava una persona intelligente.
E nonostante tutto, per quanto ingenuo o impulsivo, il Capitano non era uno stupido: Testardo fino a rasentare la pazzia, forse, ma questo non aveva potuto far altro che colpire il componente dei Sette.
Non era uno dei tanti novellini che si vantava senza poi concludere nulla, solo per dare aria alla bocca, era anzi uno di quelli che sanno il fatto loro.
Portò la mano ai capelli scombinati di Rufy, scompigliandoli un po' di più, osservando quell'espressione leggermente perplessa che pareva da bambino rilassarsi in una da micio che prende scodinzolando allegramente le coccole.
Crocodile quasi si aspettava di sentirlo fare le fusa o di vederlo appallottolandosi sotto il suo unico palmo disponibile.
Rufy invece si limitò ad appoggiare la testa sui pettorali del maggiore, chiudendo gli occhi con un sorriso rilassato.
Il componente della Flotta dei Sette, sorpreso, poté vedere il Capitano addormentarsi su di lui fiducioso quasi fosse totalmente al sicuro.

Questa è perché oggi compio gli anni. Insolita, ma spero vi piaccia ^^