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Autore: Nobody Is Perfect    04/08/2011    3 recensioni
Aura è una giovane diciassettenne finlandese, trasferitasi in Italia all’età di dieci anni.
Alex è il suo migliore amico e confidente.
Quello che Aura non sa è che Alex è segretamente innamorato di lei dalla prima media, ma a lui va bene così.
Spaventato all’idea di rovinare la loro amicizia, continua a nascondere i suoi sentimenti.
Tutto cambia quando Aura inizia a frequentarsi con Thomas, un giovane ragazzo tedesco.
La cosa sembra seria e Alex comincia a provare i primi sintomi di gelosia.
Cercherà in tutti i modi di dividerli e metterà in pratica il detto “in amore, tutto è lecito”.
Riuscirà nel suo intento? E soprattutto, riuscirà a far innamorare Aura di lui?
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Continuava a fissare la sua figura allo specchio, lisciandosi il lungo vestito bianco.
I capelli biondi erano raccolti in uno chignon e alcune ciocche ricadevano ricce ai lati del viso.
Il vestito senza spalline, lasciava il collo scoperto, lasciando intravedere il piccolo tatuaggio a forma di stella sulla spalla destra.
Il corpetto, rigorosamente di pizzo, scendeva stretto lungo i fianchi, mettendo in evidenza le curve prosperose e si allargava all’altezza del bacino in un lungo strascico di velluto.
Le scarpe bianche come la neve erano state scelte appositamente dalla madre della sposa, amante e fan dello stilista Christian Loboutin.
Il suo sguardo risalì al viso e non riconobbe se stessa.
La palpebra contornata da un soffice strato di ombretto argento risaltava gli occhi verdi.
Dio solo, sapeva quanto rimmel era stato dato alle sue ciglia.
Le labbra candide cosparse di un velo di lucidalabbra e infine le guance rosee.
Sembrava una bambola!
Storse il naso e si allontanò dallo specchio, evitando di guardare il suo riflesso.

 
Era pronta!
Pronta per un grande passo, che avrebbe cambiato la sua vita.
Uscita da quella porta tutto sarebbe cambiato.
Non sarebbe stata più la ragazzina spensierata e buffa, ma sarebbe diventata la signora Thompson.
Aura Thompson…suonava così strano dirlo.
Tutte le ragazze avrebbero sognato un matrimonio come il suo.
Organizzato nei minimi particolari da una wedding-planner, ingaggiata da sua madre.
Sua madre era sempre stata una donna perfezionista, mai una cosa fuori posto, tutto in ordine, tutto organizzato.
Anche la sua vita, di conseguenza era stata influenzata dalla donna.
Aveva richiesto una cerimonia semplice, ma sua madre come sempre aveva fatto di testa sua, invitando 300 invitati, di cui la metà erano per lei sconosciuti.
Sorrise ricordando sua madre impegnata nei preparativi.
Alla fine le voleva bene, nonostante non la ascoltasse mai, aveva organizzato una cerimonia perfetta per lei.
Una cerimonia al Plaza, rinomato in città per la sua capienza di ospiti e soprattutto per le conferenze ed i congressi che si tenevano.
Aveva sempre pensato di sposarsi in chiesa e invece stava per sposarsi al Plaza.
Si sentiva un’ingrata, sua madre si era impegnata tanto e lei non era soddisfatta di ciò.

 

*

 
Le mani le tremavano e respirava a fatica, si sedette su una delle poltroncine del Plaza e cercò di regolarizzare il respiro.
Come era possibile che tre semplici parole potessero cambiare la vita di una persona?
-Si, lo voglio- sussurrò a bassa voce.
Ce la poteva fare, continuava a ripeterselo, ma detta così sembrava diretta al patibolo, quando invece si sarebbe sposata.
Avrebbe sposato l’uomo con cui avrebbe vissuto per tutta la vita.
Tutta la vita.
Per sempre era un tempo infinito.
Un senso di angoscia le colpì lo stomaco e strizzò gli occhi, accasciandosi sul divanetto.
-Aura posso entrare?- trillò Eve dall’esterno della porta.

Oh no! Ci mancavi solo tu.
-Certo, entra!-
Eve era la sorella del suo futuro sposo, era carina, dolce, sensibile e simpatica e chi ne ha più ne metta!
La ragazza perfetta che tutti avrebbero voluto come fidanzata.
Aveva solo un difetto, se così poteva essere considerato: era troppo sicura di sé.
Certo, era un difetto strano, bisognava vederlo dai punti di vista, ma a quanto pare il suo ex fidanzato la pensava allo stesso modo di Aura ed era per questo che l’aveva lasciata per una ragazza più semplice.
Eve non era cattiva, ma involontariamente, riusciva a farti sentire inferiore.
-Allora sei eccitata?- chiese, accomodandosi accanto a lei.

C’è una domanda di riserva?
-Si, ho paura- sospirò lievemente e si voltò a guardarla.
-Oh suvvia! Non dire cavolate, devi sposarti! Non sai quanto ti invidio- si lisciò la gonna viola e sorrise.

Non sai quanto invidio te invece! 
-Qualcosa non va?- la guardò sospetta e con un sopracciglio alzato.
-Ehm…no, tutto bene- sorrise fintamente e si rilassò vedendo la ragazza annuire.
-Dio! Ancora non posso crederci che mio fratello si sposa- disse con occhi sognanti.
Già, nemmeno io.
-Eh già- abbassò lo sguardo sulle sue scarpe.
-Sei sicura di stare bene?- le accarezzò una mano – Sei strana, capisco che hai paura, ma voi vi amate e coronerete il vostro amore con questo gesto- continuava ad accarezzarle la mano, cercando di tranquillizzarla.
Non sono più sicura di niente, nemmeno di amarlo e non sarai di certo tu a tranquillizzarmi.
-Grazie- sorrise dolcemente.
-Ragazze è ora- disse un organizzatore della cerimonia, spalancando la porta.
Si alzò velocemente aiutata da Eve e dandosi un’ultima occhiata allo specchio, uscì dalla stanza.
Il cuore le batteva forte e non sapeva quale fosse il motivo.
Sperava fosse per l’emozione, ma forse si sbagliava.
E se stava facendo un errore?
Scosse la testa e venne portata da sua padre, il quale l’avrebbe accompagnata all’altare.
Appena la vide sorrise orgoglioso alla sua bambina e le accarezzò una guancia.
-Sei bellissima- le sussurrò, prima di prenderla a braccetto.
-Grazie mille, papà- sorrise imbarazzata.
-Quel ragazzo non sa la fortuna che ha sposandoti-
E se non lo sposassi?
-Papà io…ho paura- si morse il labbro inferiore per la stupidità della sua uscita.
-Oh tesoro! E’ una cosa normale- cercò di tranquillizzarla, invano.
Una cosa normale? E’ normale che in questo momento vorrei essere da tutt’altra parte, tranne che qui?
Annuì poco convinta e voltò lo sguardo davanti a lei.
Dinnanzi a lei, oltre una porta di vetro, la sala era colma di invitati.
Sorridevano, chiacchieravano e si divertivano.
Vide nelle prime file, Elena, la sua testimone che la salutò alzando una mano.
Ricambiò il saluto e si sentì subito più rilassata al pensiero di avere la sua migliore amica al suo fianco.
-Siamo pronti per partire- un altro organizzatore si avvicinò a loro informandoli.
Aprì la porta di vetro e si ritrovò gli invitati intenti a fissarla.
Fece un respiro profondo e si diresse verso l’altare, accompagnata dalla marcia nuziale in sottofondo.
Sorrise al suo sposo e prese posto accanto a lui, dopo essersi scambiati un piccolo bacio.
Aveva paura, tanta.
Un dubbio le sorse spontaneo osservando il prete.
Era davvero lui che voleva sposare?
Voleva che fosse lui a metterle la fede al dito?
Lo sai che non è lui che vuoi!
Sbuffò esasperata e alzò gli occhi al cielo, mentre il suo sposo la osservava accigliato.
-Tutto bene?- chiese confuso.
Già, tutto bene?
-Ehm si, è solo che il vestito mi stringe- mentì.
Il vestito ti stringe eh? Ma non farmi ridere! Lo sai che vorresti scappare, ma sei ancora in tempo.
Sorrise comprensivo come un padre alla figlia e volse di nuovo lo sguardo al prete, che di lì a poco avrebbe cambiato le loro vite.
Aura rabbrividì al pensiero e sperò che la cerimonia finisse in fretta.

Ciao ragazzi! E' la prima storia originale che scrivo! Fatemi sapere cosa ne pensate. Sono accetti sia commenti positivi che negativi xD
Baci!

 

 

 

 

 

 

  
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