The last snowfall:
If this were the last slow curling
of your fingers in my palm,
if this were the last I felt you breathing
how would I carry on?
(Vienna Teng, The Last Snowfall)
of your fingers in my palm,
if this were the last I felt you breathing
how would I carry on?
(Vienna Teng, The Last Snowfall)
<< Remus, Remus, svegliati, devi venire a vedere! >> Lo chiamò Sirius entusiasta, scuotendolo vivacemente. Remus aprì gli occhi stancamente e si mise a sedere sul materasso del loro letto, guardandolo con occhi rossi e sonnolenti. “Che c’è?” Avrebbe voluto domandargli, ma gli uscì un borbottio confuso simile ad un << Mmmpfè? >>. L’altro sorrise e rimase in silenzio, alzandosi dal letto completamente nudo per raggiungere la finestra in un balzo; appoggiò le mani al vetro con gli occhi brillanti di emozione come quelli di un moccioso e si voltò di nuovo verso Lupin, indicandogli la strada con un cenno del capo:
<< Vieni qui. >>
<< Che c’è che non va in te, Sirius? >> Gli rispose di rimando Remus con voce impastata dal sonno, tirandosi le coperte fin sopra la testa: << Torna a letto e piantala di giocare, è tardi! >>
<< Ma sta nevicando! >>
<< Non dire sciocchezze, siamo a Giugno, è impossibile che nevichi! Yaaaawn! >> Sbadigliò il mannaro e la sua testa fece nuovamente capolino da sotto le lenzuola: << Avanti, torna qui.>>
<< Sei così testardo. Avanti, Remus, vieni a dare un’occhiata almeno. >>
Lupin sbuffò sconfitto ed avvolgendosi nel lenzuolo bianco si alzò dal letto, raggiungendolo in un frusciare di coperte pulite; ciondolò alle sue spalle e gli fece scivolare lo sguardo appannato sulla schiena, accostandosi subito dopo al davanzale. Guardò fuori dalla finestra con lui e strabuzzò gli occhi dalla sorpresa, inarcando le sopracciglia incredulo:
<< Nevica per davvero! >>
<< Perché avrei dovuto dire una bugia? >>
<< E’ impossibile. Non posso crederci! >>
<< Già…>>
<< E’ bellissimo.>>
<< Lo è. >> Sospirò Sirius, sfregandosi le braccia infreddolite; Remus lo invitò a stringersi sotto il lenzuolo con lui. Si abbracciarono sotto le coperte, cercando l’uno il calore dell’altro; la neve fioccava lenta, riempiendo le strade e coprendo i tetti. Non si vedeva una nevicata così dalla metà di Dicembre. Sirius gli prese la mano con delicatezza, stringendola fra le sue in un sospiro spezzato:
<< Credi che ce la caveremo anche questa volta, Remus? >>
<< Che intendi dire? >>
<< Voglio dire che l’abbiamo scampata la scorsa guerra, ma questa volta potremmo non avere fortuna. Se tu dovessi morire, se Harry…>>
<< Non succederà niente; smettila, Sirius. Non succederà niente del genere. >> Bisbigliò Remus gentilmente, premendo le dita contro il palmo della mano dell’altro con un sorriso rassicurante sulle labbra screpolate.
<< Io ti amo. >> Mormorò Sirius di rimando, nascondendo il viso nell’incavo fra collo e spalla del mannaro. Gli si aggrappò in silenzio, come faceva ormai da un po’ di tempo a questa parte , affondando le dita ossute fra i suoi capelli; e Remus se lo strinse contro in un sospiro, poggiandogli il mento sul capo:
<< Lo so. >>
Questa flashfiction è ambientata durante il Giugno 1996, qualche giorno prima della morte di Sirius. E’ una cosetta insignificante che mi è venuta in mente mentre leggiucchiavo di Remus e Sirius, e devo ringraziare mille e mille volte ancora Pudentilla Mc Moany per avermi iniziata a Vienna Teng, perché senza di lei non avrei mai potuto conoscere “The Last Snowfall”<3. Ammiro sempre il vostro coraggio per essere arrivati a leggere fino a qui. :*
Vi prego, niente frutta marcia! Puzza alquanto e, a dire il vero, non è neanche bella a vedersi. T.T
Grazie per aver letto e alla prossima. :*