I rinforzi
Il cielo imbruniva. I puffi, in gruppi su un quintetto di cicogne
volava sopra la foresta.
Quattrocchi capitanava la fila, accanto a lui Stonato suonava una 'melodia'
che ricordava solo vagamente la 'Cavalcata delle Valchirie'. Gli altri puffi,
con il volto corrucciato, si coprivano le orecchie con le mani. 'Non abbiamo
tempo da puffare, che è meglio!' disse Quattrocchi. Le cicogne aumentarono
il battito d'ali, volando più veloci.
Raggiunsero il castello di Balthazar. Dalle finestre spente, ogni tanto si vedevano
dei bagliori. Poi delle persone attraversarono di corsa il ponte levatoio, col
sedere in fiamme, seguiti da diversi animali, tra questi un drago.
Quattrocchi si fece prendere da un attacco di fifa, così Stonato prese
il comando e condusse le cicogne all'interno del castello. I puffi videro gli
animali aggredire delle persone, e udirono le voci concitate venire dai piani
superiori. Il Grande Puffo, che stava per raggiungere il ponte levatoio con
Inventore e Forzuto, li vide e li richiamò. Facendo volare le cicogne
rasoterra, i puffi afferrarono il loro capo e i loro compagni, facendoli salire
sul dorso degli uccelli e si diressero ai piani superiori. Si nascosero sopra
un cornicione. Gargamella era tra i cacciatori.
All'interno dell'appartamento, i servi spingevano i tavoli,
gli armadi e le sedie per bloccare l'entrata.
Ma i cacciatori scardinarono la porta: 'C'è qualcosa che blocca l'entrata!'
'Spingiamo! E' solo mobilia.
I servi di Balthazar, in sei e dal fisico mingherlino, con un ultimo tentativo
disperato portarono tutto il loro peso sui mobili. Ma sentirono i loro piedi
scivolare sul pavimento. Dall'altra parte, oltre una ventina di cacciatori,
incitati da un alchimista vestito di stracci, senza fatica stavano liberando
il passaggio tra il muro e i mobili. Quando ci fu abbastanza spazio, ad uno
ad uno entrarono nell'appartamento. Appena li videro, i servi di Lord Balthazar
cercarono nascondigli. Ma avendo spostato tutti i mobili non ne trovarono. Furono
abbrancati dai cacciatori che li bloccarono con le spalle al muro: 'Dov'è
il vostro Lord? Parlate, o sarete defenestrati!'
Tremanti, i servi accennarono ad indicare una direzione, quando videro i mobili
prendere fuoco.
'Che succede?' disse Gargamella
'Sono i draghi!' urlarono in coro i cacciatori. Lasciarono andare i servi e
nel panico corsero in tutte le direzioni. I mobili in fiamme furono spinti a
terra ed i draghi entrarono, seguiti da cani scheletrici. I presenti furono
assaliti indistintamente.
'Puffi!' urlò il Grande Puffo sollevando il flauto davanti a loro. Ad
uno ad uno, i puffi coprirono le orecchie con le mani. Le cicogne fecero altrettanto
con le ali. L'anziano puffo annuì con la testa e suonò il flauto,
i cacciatori, gli animali e Gargamella danzarono. A causa della denutrizione,
gli animali si affaticarono subito. Il Grande Puffo smise di suonare quando
fu sicuro che le bestie non erano più in grado di nuocere. Saltò
in groppa a Bianca e volò verso gli uomini e Gargamella, indicò
loro il corridoio addobbato con le teste degli animali uccisi negli anni precedenti:
'Balthazar si trova nella stanza alla fine del corridoio laggiù!'
Quando la sala fu sgomberata, gli altri puffi saltarono in groppa alle altre
cicogne e svolazzarono in cerchio sopra gli animali. Stonato suonò la
tromba attirando la loro attenzione. I cani cercarono a balzi di addentare le
cicogne, che volavano troppo in alto per poter essere azzannate. I draghi si
innervorisono ed iniziarono a sbuffare fumo dalle narici. Era fatta. I puffi
portarono le cicogne verso le scale, assicurandosi che gli animali li seguissero.
Raggiunsero i piani di sotto. Alcuni animali si unirono spontaneamente ai draghi
e ai cani nell'inseguimento delle cicogne. Per gli altri, Stonato dovette strombazzare
per attirarne l'attenzione.
Nella sua stanza, Lord Balthazar, appoggiato alla porta, asciugò
il sudore causato dal ballo. Essendo grasso e poco avvezzo al moto, era più
affaticato degli altri. Gettò uno sguardo alla stanza.
Pochi i mobili, tanti i suppellettili inutili. Pensare di barricarsi in camera
era irrealistico.
Un colpo lo fece sussultare e cadere in avanti. I cacciatori, a turni prendevano
a spallate la porta. Gargamella, con la coda dell'occhio, vide il Grande Puffo
e Bianca sul cornicione.
Sul ponte levatoio, ormai illuminato dalla luna piena, un esercito
di animali di varia razza e dimensione attraversò il ponte.
'Evviva! Li abbiamo liberati tutti!' urlarono i puffi.
'Non abbiamo ancora finito!' disse Quattrocchi con aria saputella e l'indice
alzato 'Non devono puffare verso il villaggio, che è meglio!'
I puffi lo squadrarono con sguardo omicida, ma non lo mandarono in orbita a
calci. Dopotutto aveva ragione. Stonato riprese a suonare la tromba, gli animali
ringhiarono. Le cicogne volarono verso il bosco, scomparendo tra gli alberi,
inseguite dagli animali.
* * *
> CRACK <
Il rumore agitò Lord Balthazar, si girò
e vide la porta spezzata in due. Un ultimo colpo la forzò del tutto.
I cacciatori si lanciarono sullo stregone e lo picchiarono.
'Basta, pietà!' urlò il Lord, ma i cacciatori non lo ascoltarono.
Il Grande Puffo guardò il suo flauto e poi i cacciatori. Poi ancora il
suo flauto. Aprì la bocca.
Gargamella doveva essersi assentato, il Grande Puffo lo vide correre nel corridoio
reggendo una scala. Per la sorpresa dimenticò quello che stava facendo.
L'alchimista si fermò a distanza di sicurezza dai cacciatori, contemplando
la scena. Sorrise: 'Ben ti sta, stupido ammazzagatti!'
Poi fissò il cornicione. Il Grande Puffo lo guardava. L'alchimista appoggiò
la scala al muro, ma il puffo scappò prima di esser raggiunto.
'Poco male! Vorrà dire che ti raggiungerò così!'
Gargamella si appese al cornicione con le mani e inseguì il puffo in
quel modo. Il Grande Puffo mise le dita sui buchi del flauto e suonò
il motivetto dei puffi, la 'Canzone della Gioia'.
Immediatamente i cacciatori smisero di picchiare Balthazar e ballarono. Anche
Balthazar ballò, e così i servi del Lord. Gargamella mollò
la presa e cadde, per il potere del flauto si alzò subito e danzò
con gli altri, non potevano fermarsi nemmeno se lo volevano. Suo malgrado anche
la cicogna Bianca finì sotto l'influsso del flauto. Ballarono fino a
quando svennero dalla fatica.
Il Grande Puffo udì il suono di un oggetto di metallo cadere. Era una
chiave, si trovava accanto a Gargamella.
L'anziano puffo, con uno spago, legò mani e piedi ai presenti, eccetto
i servi di Balthazar e lasciò un biglietto:
Per motivi di sicurezza, siete pregati di
non slegare nessuno,
fino a quando i cacciatori e l'uomo vestito di nero
non saranno portati fuori dal castello.
Grazie - il Grande Puffo.
Il Grande Puffo prese la chiave di Gargamella. La riconobbe,
era la chiave della gabbia sospesa che si trovava nella sua catapecchia. Chiamò
la sua cicogna: 'Bianca!'
Non la vide arrivare
'BIANCA!'
Ancora nulla.
Il Grande Puffo si guardò intorno. La vide per terra, distante dagli uomini. Le corse subito incontro e le diede degli schiaffi leggeri. La cicogna aprì lentamente gli occhi. Il puffo tirò un sospiro di sollievo, quando, seppur stordita, la vide alzarsi sulle zampe.
Quando la cicogna si riprese completamente, il puffo le salì
in groppa: 'Alla catapecchia di Gargamella!'
La cicogna corse lungo il corridoio, verso la camera di Lord Balthazar. Con
un battito d'ali prese il volo schivando i cacciatori dormienti ed uscendo dalla
finestra aperta.
Facendosi trasportare dal vento si diresse alla catapecchia del nemico.
Bianca atterrò davanti alla porta della catapecchia.
Stringendo il flauto e la chiave, il Grande Puffo scese dal dorso dell'uccello
e si avvicinò all'entrata con prudenza. La porta era accostata, probabilmente
erano stati i gatti.
L'anziano puffo spinse la porta, lasciando lo spazio sufficiente per far passare
Bianca in volo.
Nel buio intravide la gabbia. Al suo interno, Cattivus camminava in circolo,
incurvato e con le mani dietro la schiena. Appena udì uno scricchiolio,
il malefico puffo guardò di sotto e vide il Grande Puffo. Si prostrò
a terra piagnucolando: 'Fammi puffare Grande Puffo! L'alchimista brutto e cattivo
mi ha puffato qui dentro!'.
Il Grande Puffo alzò gli occhi al cielo e salì in groppa a Bianca.
Con un battito d'ali, la cicogna si sollevò in aria e raggiunse la gabbia.
Il Grande Puffo prese il lucchetto e infilò la chiave. Cattivus era in
trepidante attesa. In quel momento entrò Birba. Solo il puffo Cattivus
lo vide, ma non disse nulla.
Il lucchetto saltò e cadde davanti al famiglio rosso che, con una zampata,
lo spinse lontano, poi guardò in alto, agitando la coda.
Il Grande Puffo aprì la porticina e aiutò Cattivus a salire sul
dorso di Bianca. Appena si sentì al sicuro, il malvagio puffo spinse
l'anziano facendolo cadere. Birba aprì le fauci. Bianca girò su
se stessa facendo cadere anche Cattivus, poi volò in picchiata, salvando
il Grande Puffo che cadde sulla sua groppa, infine con un testacoda raggiunse
il puffo Cattivus e col becco lo prese per i pantaloni, poco prima che finisse
nelle fauci del gatto. Birba miagolò e si lanciò all'inseguimento
del volatile, che varcò la porta sollevandosi sopra la foresta, lasciando
il gatto gnaulante a terra.
* * *
Gargamella sentì i vestiti umidi. Aprendo
gli occhi vide dei fili d'erba.
Si sedette, le ossa erano doloranti. Si alzò massaggiandosi la schiena.
Constatò di trovarsi nel prato davanti al castello di Lord Balthazar.
Il ponte levatoio era abbassato, ma un cancello sbarrava l'entrata. Attorno
a lui non c'era nessuno: 'Ma cosa diavolo è successo? Ah! Ora ricordo!
Quell'orrendo flauto!'
Il forcone rubato era ancora in mezzo al prato. Gargamella lo prese e usandolo
come stampella si incamminò verso il paese. In quel momento la gente
si stava svegliando. I contadini uscivano dalle loro abitazioni già vestiti,
camminando piano per non svegliare i famigliari.
'Ah dannazione, devo tornare alla mia casa!' Ringhiò Gargamella tra se,
stringendo forte il forcone. Qualcuno lo sentì: 'Serve aiuto collega?'
Gargamella si girò. Vide un anziano contadino alla guida di un carro
trainato da due giovani asinelli.
'Se non hai un carretto, ti accompagno!'
Lasciando cadere il forcone, Gargamella salì sul carro con una sveltezza
che pareva avesse dimenticato il mal di schiena: 'Alla catapecchia ai bordi
del bosco! Io abito li!'
'Hooo!' Il contadino fece partire gli asini, la carrozza prese una stradina
che fiancheggiava la foresta.
Giunto a destinazione, Gargamella scese dal carretto
senza neppure ringraziare il contadino. Quest'ultimo si limitò a sospirare
e a far girare il carro per tornare indietro, mentre l'alchimista si dirigeva
verso casa trionfante: 'Un bel puffetto m'aspetta immobile nella gabbia!'.
Notò la porta accostata, ma diede subito la colpa a Birba. Spalancò
la porta. La luce del sole colpì la gabbia vuota, con la porticina aperta.
'Ma come...' frugò nella sua tasca. La chiave non c'era. Era per terra,
sotto la gabbia
Si buttò per terra piagnucolando e picchiando i pugni per terra.
> Maledizione! Che stupido che sono stato! Devo aver posato la chiave sopra la gabbia e lui ne ha approfittato per scappare! Buuuhuhuhuhu! <
Nello stesso momento entrò in casa Birba. Quando vide il padrone disperato gli si sedette accanto, abbassò le orecchie e gnaulò.
* * *
In breve:
dopo il salvataggio degli animali e la lezione impartita ai
cacciatori, i puffi godettero dei tre giorni di vacanza promessi dal Grande
Puffo. Poi ripresero a lavorare come avevano sempre fatto. Il Grande Puffo notò,
con piacere, i volti distesi dei suoi piccoli puffi, che, con picconi, vanghe
e tronchi ricavati dai rami degli alberi si dirigevano alla diga. Prima dell'avventura
in cui il villaggio si divise, in cui dovettero persino allearsi con Gargamella,
l'atmosfera non era così serena. Era evidente che i puffi avessero bisogno
di una vacanza, e, forse, di una lezione di vita. Il Grande Puffo stesso, seppur
non più giovane, partecipò ai lavori per la manutenzione della
diga.
Del puffo Cattivus si raccontò che, quando Bianca atterrò al villaggio
dei puffi posandolo in terra, questo insultò pesantemente il Grande Puffo,
poi entrò in casa sua, prese un fagotto e se ne andò senza salutare.
I puffi non lo videro mai. Il puffo Cattivus viaggiò molto, usufruendo
clandestinamente dei mezzi di trasporto degli umani, fino a giungere in un villaggio
di gnomi banditi e fate esiliate dal loro regno a causa della cattiva condotta.
Il malefico puffino fu sottoposto ad un test che costituiva nel rubare dell'oro
ad una povera famiglia umana. Superò la prova e fu accolto. Ancora sogna
la disfatta del Grande Puffo e la sua ascesa al villaggio come signorotto.
La gatta salvata da Gargamella e dai puffi guarì. Gargamella, accompagnato
da Birba, la portò nel bosco per liberarla. Quando Gargamella e Birba
tornarono a casa, la gatta fu sul punto di seguirli, ma vide passare un topino
di campagna e si lanciò all'inseguimento di esso. L'inseguimento la portò
nell'accampamento dove Cattivus ed i suoi nuovi amici avevano sede. I piccoli
briganti furono inseguiti e per salvarsi dovettero abbandonare i loro tesori,
in quanto troppo pesanti.
FINE
Ho terminato la mia FF... è la storia più lunga mai terminata
in tutta la mia vita. Dodici capitoli.
Purtroppo su Word non riesco a vedere da quante pagine è composta questa
FF perché mi da spesso 'errore', ma dovrebbero essere 35 o 40.
Gli ultimi capitoli sono stati completamente stravolti. Fino al capitolo sette
ho rispettato il plot originale, con la dovuta cancellazione dei filler e l'aggiunta
di alcune parti per dar forza alla storia. Le piccole trasformazioni nei capitoli
precedenti mi hanno stravolto l'andamento degli ultimi capitoli. In origine,
Lord Balthazar doveva agire in modo più stupido e il Grande Puffo avrebbe
fronteggiato gli umani da solo, quasi senza intoppi poiché tutti impegnati
a picchiarsi. Anche nella nuova versione i cacciatori preferiscono picchiare
Lord Balthazar anziché pensare ai puffi, di cui hanno paura. Ho quindi
preso in considerazione le barriere architettoniche e i pericoli costituiti
dagli animali.
L'epilogo è stato riassunto. Sarebbe stato noioso da scrivere come una
storia vera e propria, eppure c'erano ancora dei punti che andavano risolti,
per esempio, cosa ne sarebbe stato della gattina selvatica? E del puffo Cattivus?
Spero, nella prossima FF di riuscire a scrivere un finale ed un epilogo migliore.
Per ora ho scritto la trama ed ho in mente un finale aperto, ma non ho ancora
scritto nessuna scaletta e mi serve un pò di documentazione. Inoltre
per un pò della prossima FF se ne farà poco, visto che ho intenzione
di passare i miei prossimi due mesi a lavorare alla mia original, che, comunque
non pubblicherò su EFP fino a quando non riuscirò ad avere almeno
una storia inserita tra le scelte. Con questo non dico di proporre una mia storia
ora in modo indiscriminato. Ci terrei che ad essere inserita tra le scelte sia
una mia storia futura, qualitativamente migliore di queste quattro fan fictions
pubblicate. Per me avere una storia inserita tra le scelte significherebbe che
ho raggiunto un livello abbastanza buono da permettermi di riuscire a gestire
meglio anche la mia storia originale senza dovermi preoccupare troppo. Comunque
sono contenta di aver scritto questa fan fiction. Mi ha fatto sudare molto,
ma esser riuscita a scrivere dodici capitoli per me è un grosso traguardo.
Dubitavo che un giorno ci sarei riuscita.
Takk og ha det bra!
Ci rivedremo quanto prima quest'autunno con Metalocalypse - The caged rabbit (con gli sfiga-fandom si va alla grande), sperando di ritrovare gli episodi che sono stati cancellati, per evitare l'OoC (è una AU).