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Autore: HeltenD_    04/08/2011    0 recensioni
Due bimbi della Dalton in una Future-Fic niente, c'entrnao di mezzo delle stampelle anche. Let's enjoy
[Flichard]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Stampelle Il braccio cingeva i suoi fianchi mentre l'altra mano stringeva la sua poggiata sulle spalle.
"Mi dispiace di chiedere il tuo aiuto"
Il più piccolo si stacco da lui sorridendo
"Non preoccuparti amore, per me non è un problema dopotutto, l'ho promesso, in salute o in malattia"
Gli rubò un bacio fugace prima di scappare nella camera affianco e lasciarlo solo in cucina con le stampelle.
Un brutto incidente, niente di grave certo, si era solo fratturato la gamba e aveva portato il gesso fino a quel giorno.
Ora nonostante avesse la gamba libera gli risultava ancora abbastanza difficile muoversi, soprattutto nello spazio ristretto che era la loro cucina.
Flint era andato nel ripostiglio a prendere uno sgabello, in modo che potesse stendere la gamba quando sentì un tonfo provenire dalla stanza dove aveva lasciato Rich qualche minuto prima.
Un nodo in gola.
Lasciò cadere le bacinelle che aveva in mano correndo subito da lui e trovandolo steso a terra con una mano sulla sedia mentre provava a mettersi seduto.
I suoi occhi si illuminarono qualche istante mentre si chinava affianco a lui stringendosi attorno al suo collo.
"Mi hai fatto prendere un terribile spavento"
"Scusa amore, non lo farò più. Solo che questa cucina è terribilmente stretta e sono scivolato"
Non finì nemmeno la seconda frase che il volto di Flint si incupì nuovamente e l'altro comprese.
"No, non intendevo questo... hai ragione, non dovrei sempre tirare in mezzo questa cosa, ma non è colpa tua, a me sta bene vivere con te in questo appartamento, non abbiamo bisogno di nessuna villa di lusso e nient'altro tuo padre ci aveva proposto, bastiamo io e te amore, e non devi essere triste d'accordo?"
Prese il suo volto tra le mani guardandolo con intensità mentre lui abbozzava un sorrisetto poco convinto.
"Si... allora, vuoi rimanere steso qui tutta la serata?"
Flint si alzò prendendo il telefono da sopra il mobiletto e ordinando due pizze mentre Rich lo osservava divertito da quella posizione.
Aspettò che finì con la chiamata per allungargli la mano, ma non era di certo per farsi aiutare ad alzarsi.
Infatti come Flint gli porse la mano se lo tirò addosso facendo aderire la schiena al pavimento.
Lo guardò prima qualche secondo poi portò una mano tra i suoi capelli.
"Sai piccolo sono già passati quattro mesi, ma ancora non riesco a credere di averti messo quest'anello al dito"
"Oh, ma me lo hai messo eccome"
Flint sorrise baciandolo più volte mentre l'altro si apriva ad una risata.
"C'è un doppiosenso assurdo in quello che hai detto!"
Lo guardò in un primo momento perplesso.
"Dici? ... oh ah si, certo me lo hai messo, e tante volte anche"
Soffiò nel suo orecchio lasciando un bacio.
Le mani dell'altro si calamitarono sul suo sedere mentre continuava a guardarlo.
"Ti va di fare tante volte più una?"
Flint annuì sorridendo, solitamente era lui a prendere l'iniziativa, ma evidentemente quei quindici giorni di astinenza forzata avevano messo alla dura prova anche Richard.
"Ma non qui, non sul pavimento che stamattina non ho spazzato"
"D'accordo piccolo"
Prese i suoi polsi avvicinandolo nuovamente e baciandogli il naso.
"Allora mi sa che dovrai davvero darmi una mano ad alzarmi"
Il più basso si alzò porgendogli la mano e aiutandolo lentamente a fare lo stesso.
Richard dopo essersi alzato si sbottonò i pantaloni, li tolse e si chinò per prendere le stampelle, tutto rimanendo con il piede sollevato.
"Dovrai accontentarti della poltrona, non voglio arrivare fino in camera"
Zoppicò fino a quella sedendosi con molta poca eleganza e sfilandosi anche i boxer.
"Sono qui che ti aspetto"
Flint lo guardò sorridendo ma scappando in camera e tornando solo dopo un minutino.
"Bravo, mi hai aspettato lì"
Gli fece una linguaccia avvicinandosi e lasciando un bacio sul collo scoperto aiutandolo poi a togliere anche la maglietta nera aderente uguale alle tante che aveva nel suo armadio e che metteva per far vedere che lui aveva gli addominali.
Lo lasciò sedersi su di lui toccandogli nuovamente il sedere e poi l'interno coscia.
"Com'è che hai tutta questa voglia oggi?"
"Non si capisce? questi giorni ti ho fatto sgobbare come il matto, io sul letto come l'infermo e tu a soddisfare ogni mia richiesta e questo... è il mio modo di farmi perdonare"
"Bel modo"
Sorrise sfilandosi la polo a sua volta tornando a parlare
"E sappi che per me è stato un piacere starti accanto, anche quel giorno che mi ero intestardito e volevo imboccarti"
"Non ricordarmelo, poi mi si è rovesciato tutto addosso, mi fa ancora male lo sai?"
Lo guardò baciandogli poi il petto
"Mi dispiace averti fatto la bua, ma rimedierò"
Si chinò tra le sue gambe e Rich subito provò l'istinto di infilare le mani tra i suoi capelli mentre spingeva la testa all'indietro contro lo schienale della poltrona.
In quei minuti dalla bocca del più grande fuoriuscivano solo gemiti fin quando Flint non si staccò appena per sbottonarsi i pantaloni.
Rich lo tirò a se baciandogli il petto mentre lui si apriva la cerniera.
Dopo essersi completamente denudato anche lui Flint salì su suo marito mettendo la mano al lato della poltrona e premendo la leva per farla abbassare.
"Non l'avevo mai vista sotto questo punto di vista"
Flint annuì.
"Io si, nella mia testa ho fatto l'amore con te in qualsiasi posto di questa casa, anche dentro il frigorifero"
La faccia del più grande era abbastanza scioccata e quindi gli toccò spiegare.
"Certo, metti che tu sei qui a leggere la tua rivista sportiva no?"
Si accomodò meglio tra le sue gambe iniziando a gesticolare.
"Allora arrivo io, apro il frigorifero e mi chino per prendere qualcosa in basso. Allora tu mi vedi, ti avvicini, iniziamo a strusciarci e finiamo con te che mi spingi contro i ripiani del frigorifero"
Una fragorosa risata.
"Hai un'immaginazione assurda amore, ma lo sai, a me piacciono le cose semplici e abitudinarie"
Gli baciò l'incavo del collo sorridendo e prendendolo con una mano tenendolo saldo
"Adesso che ne dici di continuare dove ci siamo interrotti?"
"Come vuoi amore"


"Potevi anche darmele le mutande!"
Flint chiuse la porta con il piede tornando poi da suo marito.
"Le pizze sono due, e sotto l'asciugamano hai un'erezione che si vede da chilometri, quello delle pizze se li sarà fatti due calcoli non ti pare?"
"Si ma... lasciamo perdere!"
Posò i due cartoni sul tavolino tornando a sedersi sulla sua gamba
"è una vendetta per tutti i tuoi giochetti perversi, ben ti sta"
Lo tirò a se baciandolo e portando una mano sotto l'asciugamano
"Eh no, adesso mangiamo, dopo facciamo quello che vuoi"
Si allontanò da lui lasciando cadere il panno prendendo poi le forbici e iniziando a fare le porzioni.
L'altro si alzò aiutandosi con le stampelle poggiando poi una mano sul tavolo e sedendosi.
Flint gli porse il vassoio con dentro le fette già tagliate
"Sei splendido e nonostante non te lo dimostro spesso ti amo tanto"
"Non hai bisogno di dimostrarmelo, ho questo che me lo ricorda"
Gli mostrò fiero l'anulare della mano destra che guardava ogni volta con orgoglio.
"Adesso mangia, dopo mi ricorderai quanto sono importante per te dai!"
   
 
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