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Autore: Noth    05/08/2011    4 recensioni
Era morta.
Mai più la avrei raggiunta.
Non sarei mai andato in Paradiso.
Sarei morto anche io, ma avrei raggiunto le nere peci dell’inferno.
Peggio di così non avrebbe potuto esserci nulla.
Nessuna tortura sarebbe stata altrettanto bruciante.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dio, Hermione, perdonami.






Osservai la luna, piena e vitrea, immobile come un fantasma ma che illuminava gentilmente il paesaggio per non lasciare noi uomini a brancolare in uno spettrale e solitario buio.
 

Più la fissavo e più assumeva le fattezze di lei.
 

Il candore cereo della sua pelle pallida e liscia, i suoi zigomi alti, che davano un tono autoritario alla sua espressione assorta.
 

Le cavità dei suoi occhi scuri, cerchiati qualche volta dalle occhiaie che la tenevano sveglia notti intere a pensare e a scrivere.

 
Il naso piccolo d all’insù, e le labbra sottili ma dello stesso colore delle rose.

 
La notte che le attorniava il volto erano i suoi capelli immensi e folti.

 
Sorrideva.

 
Ricordavo i suoi baci, i suoi sguardi frettolosi, le ombre morbide che creavano le ciglia sulle guance.

 
Ricordavo le sue lacrime.

 
E, per mia sfortuna, ricordavo con ossessiva precisione ogni pagliuzza castana che contornava la sua pupilla. Se fossi stato capace, avrei potuto disegnarle. Avevo passato così tanto tempo a fissare i suoi
occhi da vicino che li conoscevo meglio dei miei.
 

Ricordavo la sua voce, greve e cristallina, con quel tono inizialmente fastidioso, poi musicale, che aveva caratterizzato le mie giornate per anni.
 

Ricordavo il suono del suo respiro, ed il suo profumo così inebriante, di fiori e castagne.
 

Ricordavo la sua mano intrecciata alla mia, la mano che giurava di non lasciare mai.
 

Però l’aveva fatto e lì, da quella terrazza mentre guardavo la luna da solo, era più chiaro che mai.
 

Era morta.
 

Mai più la avrei raggiunta.
 

Non sarei mai andato in Paradiso.
 

Sarei morto anche io, ma avrei raggiunto le nere peci dell’inferno.
 

Peggio di così non avrebbe potuto esserci nulla.
 

Nessuna tortura sarebbe stata altrettanto bruciante.
 

Mi buttai giù, oltre la ringhiera.
 

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