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Autore: Lugichan    06/08/2011    1 recensioni
Ok, sono tornata con questa FF non annunciata precedentemente, e che dedico ad un accanito fan della ShoxKariya. :3
Chi si è mai immaginato questa coppia? Nessuno? Eh? Eh?! EH?!
... Ok, la faccio finita e vado a scrivere.
{Avviso: il pairing principale è ShoxKariya, ma vi sono tracce lievi di UzukixKariya e ShoxJoshua. Alcuni fatti potrebbero non attenersi del tutto alla trama di 'una settimana e poi cambiamo Game Master', ma era necessario. Lieve OOC. Picchiatemi, ora.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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«Oh, andiamo, Uzuki... Solo un genio puo' far cose come queste.»
 
E Koki Kariya lo pensava sul serio. 
Parlandoci chiaro, la sua 'migliore amica' coi capelli rosa non era riuscita a capire perchè lui avesse definito genio qualcuno che si divertiva a costruire montagne di immondizia in giro per Shibuya... Ma per il Reaper la cosa era semplice.
Kariya tendeva a trascorrere le sue giornate annoiandosi: aveva più e più volte rifiutato promozioni di tutti i generi, e Uzuki non aveva capito neanche questo, se non quando lui l'aveva liquidata con un «Non mi aspetto che tu capisca, Uzuki.»
E la questione era finita li.
Con lei, perlomeno.
Con se' stesso, c'era ancora una serie di cose che preferiva chiarire in pace, discutendo amabilmente col suo subconscio.
Innanzitutto, non è che trovasse geniali le pile e basta: lui trovava semplicemente fantastica qualsiasi cosa che fosse nuova, qui a Shibuya. Perchè, vedendola dalla sua prospettiva, uno scatenato e sempre in movimento come lui, uno con la mente perennemente al lavoro per trovare nuovi modi per svagarsi, e soprattutto che amava divertirsi, aveva gia' etichettato tutti i Game Master precedenti e forse futuri.
Di quel perfettino di Megumi era gia' stato detto tutto. Si era sacrificato per Shibuya, e questo gli aveva affibbiato l'etichetta di noiosamente ligio al dovere. Un classico capo a cui Koki non obbediva volentieri, ed anzi, andava a picchiare sui suoi nervi, senza nemmeno farglielo notare. Sarcasmo, insomma, mascherato con dei complimenti.
Poi veniva Yodai Higashizawa. Di certo uno fissato con cotture, cibo e quant'altro non si adattava a divertire Kariya, benchè lui stesso si intendesse riguardo a varie marche di lecca lecca.
Esatto, lui era un patito di chupa chups vari, tanto da portarne uno sempre con se'. Ma non svicoliamo dall'argomento principale.
Poi, riguardo ai Game Master, si passava a Mitsuki Konishi. La cara, vecchia Iron Maiden.
Da dove cominciare ad elencare i suoi difetti? Eccessivamente calma, ed in alcuni casi pericolosamente aggressiva. Ed odiava la smodata ammirazione da leccaculo che Uzuki dimostrava davanti a lei, decisa ad ottenere una promozione. 
Poteva esserci un elemento che gli avrebbe stimolato la fantasia: l'altro ragazzo che aveva rigiocato per ben due settimane, e che ora era in coppia nientepopodimeno che col bel ragazzino dai riccioli biondi, chiamato Joshua. Un mito, quel rosso. Come si chiamava?
Neku Sakuraba.
Ecco, lui sarebbe stato un personaggio interessante. Se non fosse stato umano, ovvio. Quindi, l'aveva lasciato perdere gia' da subito.
Ed ora gli mancava solo qualcun'altro da conoscere... Il nuovo arrivato, il giovane Game Master di quella settimana.
Sho Minamimoto.
Kariya lo reputava una persona degna di essere conosciuta... A modo suo.
 
Fare amicizia? Non era nel suo stile.
Parlare? Non da meno.
Kariya era immerso in una profonda sega mentale, mentre sostava in fondo all'enorme pila di rifiuti dove in cima stava appunto Sho, che gli dava ostinatamente la schiena.
Si, il Reaper adorava immergersi in profondi pensieri. Lo distaccava, in qualche modo, dalla noiosa Shibuya, sempre uguale.
... Ma stavolta era diverso. Non stava pensando per sua scelta, era i semplici pensieri che gli scorrevano in mente adesso, mentre fissava in alto, gli occhi arancioni tanto quanto i capelli semichiusi e puntati sul retro della giacca nera di Minamimoto.
Distolse lo sguardo e lo punto' sul cielo notturno di Shibuya, punteggiato di stelle e di nuvole, mentre si rigirava il lecca lecca in bocca, tenendolo per lo stecco.
Odiava ammetterlo con gli altri e con se' stesso, principalmente, ma senza Uzuki era a disagio. Era sempre lei la prima a prendere la parola, ed ora che aveva rifiutato di accompagnarlo da Minamimoto, era indeciso.
Dette un paio di succhiate al dolce, riportando lo sguardo sul Game Master. Sospiro', e poi fece frullare le ali, tenendo una gamba ostinatamente ripiegata dietro l'altra. Si stacco' dal suolo, e finalmente si trovo' faccia a schiena col ragazzo.
«Che ci fai qui tutto solo, hm?» Chiese, con sfacciato interesse e con un ghignetto stampato in volto.
Sho trasalì quasi impercettibilmente e si volto' verso di lui, il bel viso olivastro corrucciato in un espressione di fastidio e sorpresa insieme. 
«... Chi diamine sei?»
«Koki Kariya, per servirti.» Disse beffardo il Reaper, improvvisando un inchino a mezz'aria.
Sho si limito' a fissarlo di nuovo, per poi sbuffare e rivoltarsi, dandogli nuovamente la schiena. Koki, per tutta risposta, svolazzo' pigramente accanto a lui, su un forno semi-rotto, assumendo una posizione simile alla sua, la gamba piegata verso il petto ed il gomito poggiato sul ginocchio, mentre si toglieva lentamente il lecca lecca di bocca e lo puntava verso di lui, come un microfono.
«E' dura, eh?»
«Per niente.» Rispose il Game Master, infastidito dalla domanda.
«E perchè te ne stai qui tutto solo?» Chiese di nuovo Kariya, ficcandosi di nuovo in bocca il dolcetto.
«Non mi piace la compagnia di quegli idioti, io lavoro da solo.»
La risposta attivo' il sensore d'interesse dentro Kariya: aveva fatto centro.
«E come fai con le missioni? Dovrebbe suggerirtele Kitaniji.»
«Se ho detto che faccio da solo, faccio da solo. Sei lento a capire, eh?»
Koki ghignò: gia' si stava divertendo, a sentire quelle risposte. Piuttosto masochistico, ma divertente.
«Ti spiace se resto qui? Mi annoio.»
Sho incurvo' gli angoli della bocca, in quello che a Kariya sembro' il sorriso di uno stitico. «Basta che stai zitto.»
«Yes, ma'am.»
 
Precisamente da quella sera, Koki aveva l'abitudine di andare a cercare Sho ogni volta su una pila di immondizia diversa, e si sedersi poco discosto da lui.
Le prime quattro, cinque volte era stato zitto, ma poi era stato proprio il diciassettenne a dare il via ad una serie di dialoghi piuttosto serrati su cosa si facesse o non si facesse in vari casi, come dovesse comportarsi, e soprattutto, una sera, gli chiese cos'avesse fatto lui se fosse stato Game Master per una settimana intera.
«Facile.» Aveva risposto il Reaper, ghignando. «Farei in modo che, quando non ho nulla da fare, i Player continuassero a sparire per mano dei Noise.»
«... Dici che si potrebbe fare?»
«Dico, dico! Assolutamente... Sarebbe una chicca nel mio repertorio.»
 
E la mattina successiva Minamimoto era scomparso, mentre i ragazzi che giocavano continuavano ad essere attaccati e distrutti dai Noise stessi, coppia per coppia.
 
Kariya aspettava. 
Era in piedi di fronte ad un cumulo di rifiuti, che batteva il piede calzato nella scarpa bianca, irritato. Era la prima volta che Sho mancava ad un loro, chiamiamolo così, appuntamento, e la cosa un po' lo preoccupava.
Dato che per lui questo andirivieni era diventato un po' come una ruotine, trovava strano che il diciassettenne non fosse gia' li ad aspettarlo.
Ultimamente si girava dalla parte opposta, quando lo sentiva arrivare, e lo aiutava pure a sedersi. Forse era l'inizio di una bella amicizia, o forse no.
E, continuando a rimuginare su queste cose e succhiando furiosamente il lecca lecca, Kariya capì che Sho non sarebbe venuto, e se ne torno' da Uzuki.
 
Dovette aspettare fino al giorno dopo, di mattina, standosene per ore accanto alla loro pila, così definita da Kariya stesso, che il ragazzo arrivasse.
Era di spalle, girato a fissare con scarso interesse la folla di persone che si attardavano verso locali e case varie, quando si sentì battere sulla spalla.
Togliendosi il lecca lecca di bocca, si volto' indietro, e vide proprio colui che l'aveva fatto attendere invano per un intero giorno.
«Non ho molto tempo.» Disse Sho, ancora prima di salutarlo. Kariya incurvo' un sopracciglio, perplesso, ma non chiese spiegazioni: anzi, si tolse il lecca lecca di bocca e glielo tese, sorridendo.
«Toh, un regalino per te. Nel caso il tuo tempo sia davvero così limitato e che non possiamo più parlare.»
Minamimoto sgrano' gli occhi, ma prese il dolcetto e se lo ficco' in tasca, ringraziandolo, e guardando ovunque, tranne che verso Koki.
Si strinsero la mano, e poi si separarono. Kariya torno' dalla sua amica, e Sho corse via, lontano dalla pila.
 
Koki atterro' sul tetto della 104 Building, accanto ad Uzuki.
«Ma si puo' sapere dove sei stato?»
«A divertirmi.»
«E continuerai a farlo?»
«Non so'... Questo dipende dalla fonte del mio divertimento.»
 
Il giorno dopo la notizia aveva gia' fatto il giro di tutti i Reaper presenti.
Sho Minamimoto era stato cancellato dopo aver attaccato il partner di Sakuraba Neku, che si era coraggiosamente preso il colpo per lui.
Ed ora Neku doveva rigiocare una terza volta.
Kariya fu' quello meno toccato, esteriormente. Si limito' ad agitare una mano, e a dire «Poverino, doveva stare più attento», quando alcuni Reaper di borgo gli riferirono la notizia.
Non confido nemmeno ad Uzuki che gli mancava non avere più dialogo con lui.
Ed era tornato ad annoiarsi.
 
Ehi, non ci scordiamo di Minamimoto.
Sapete che la sua giacca è in vendita da KuraKura, e che Joshua, tornato dall'altra dimensione, ando' subito ad acquistarla?
Se la mise addosso, e sorridendo infilo' le mani in tasca, tirandone fuori un qualcosa.
Questo 'qualcosa' era un lecca lecca asciutto e chiaramente usato, levigato con la lingua a forma di cuore.
«... Sei sempre il solito, Koki Kariya.»
   
 
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