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Autore: RbiliusW    06/08/2011    1 recensioni
R/Hr. Ron torna a casa dal lavoro con una strana idea per la testa...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 Era inverno inoltrato e quella sera fiocchi di neve cadevano fitti dal cielo. Forse non era stata un’idea brillante quella di Ronald Weasley: tre chilometri a piedi dal Ministero Della Magia fino a casa con il freddo pungente. No, sicuramente non era stata un’idea geniale.

Eppure,in cuor suo, sapeva di averne bisogno. Non aveva voglia di tornare subito a casa,nonostante il suo stomaco facesse le capriole dalla fame.

Era sicuro che quello che aveva intenzione di fare già da una settimana fosse una cosa da Ronald e con il passare degli anni il suo nome era divenuto sinonimo di scemenza colossale. Aveva un enorme bisogno di schiarirsi le idee, si era trovato a un bivio: rischiare o aspettare? Aveva una paura lancinante di rischiare, perché ogni volta che prendeva una decisione senza usare un briciolo di cervello succedeva il putiferio ed Hermione gli parlava come si faceva con i Troll di montagna! La decisione più sensata era aspettare ed era quello che si ripeteva mentalmente da quando quel pensiero gli era giunto nella mente occupando sempre gran parte del tempo che spendeva a riflettere. Infondo se era la decisione giusta,lo sarebbe stata anche fra qualche mese o qualche anno.
Eppure non era del tutto convinto. L’unica cosa di cui non ci si può fidare è il tempo e ciò che poteva essere giusto oggi poteva non esserlo domani. E quindi la domanda che attanagliò il giovane Weasley quasi fino a casa fu: è giusto oggi o è giusto domani? i mille pensieri erano sempre in contrasto tra loro!
Arrivò a chiedersi anche come Hermione riuscisse a essere sempre sicura di qual’era la cosa giusta da fare in ogni situazione e invidiò il suo abile uso della razionalità.
Mentre girò l’ultimo angolo per imboccare la via di casa si scontrò con un bambino di si e no 5 anni probabilmente intento a scappare da una palla di neve,che però lo colpì in pieno. Si increspò nel suo volto un mezzo sorriso mentre lo aiutò a tirarsi su.
 
A pochi metri di distanza, nell’accogliente salotto di una casa a due piani in centro londinese una figura snella e un po’ assonnata distesa sul divano leggeva distrattamente un libro per ammazzare il tempo.

Erano da poco passate le nove e mezza e stava iniziando a chiedersi se Ron non si fosse fermato fuori con gli amici a mangiare o a bere un boccale di burrobirra.
Ciò che era assurdo è che lui era solito avvisarla con un gufo.
Era più di un’ora che lo stava aspettando,avrebbe dovuto riscaldare la cena preparata ore fa,iniziava seriamente ad avere una fame…. si arrangerà quel cretino,l’ho aspettato fin troppo pensò.
Accesi i fornelli,mentre stava per mettere la padella sul fuoco sentì la porta sbattere..e una voce familiare urlare

<< Sono tornato! Hermione,dove sei? >>

<< in cucina >> continuò a parlare appena notò che lui era sulla soglia della porta,appoggiato leggermente con la spalla sullo stipite della porta << si può sapere dove diavolo sei stato? È più di un’ora che ti aspetto! Ti sembra l’ora di tornare >>

<< oh si,hai ragione scusa,me la sono fatta a piedi poi… >> disse con calma

<< e perché di grazia? Saranno almeno 2 chilometri o più..con questo freddo poi,ti potevi prendere un accidenti! >> lo rimproverò lei,tutt’altro che rilassata.

<< si,hai ragione. Volevo solo fare due passi,poi ho aiutato i due Smith a fare la testa del puppazzo di neve >> si scusò Ronald

<< si,va bene..vai pure a svestirti o a farti una doccia calda … ti chiamo quand’è pronto,hai fame no? >>

<<  sempre >> rispose Ron

Era inverno inoltrato e quella sera fiocchi di neve cadevano fitti dal cielo e mentre Ronald si allontanava dalla cucina per raggiungere il bagnò capì che ci sono scelte nella vita che bisogna prendere di petto senza troppi se e troppi ma.
Lui non sapeva se era la cosa giusta, ma la voleva troppo intensamente,era un chiodo fissò. Non era più la vita che voleva quella.
Fece marcia indietro e tornò in cucina. L’abbracciò forte da dietro e le posò un lieve bacio sulla guancia.

<< Ron,che ti prende? >>

<< Ho bisogno di parlarti di una cosa.. e prima che tu possa pensare o dirmi,anzi urlarmi addosso qualcosa voglio che tu sappia che c’ho pensato,che questa non è una cosa da Ronald,che è una cosa che voglio veramente tanto e ti prego di darti del tempo per rifletterci attentamente perché per me è importante per me e perché te lo chiedo,va bene? >> parlò cercando di non essere sconnesso,con tutta la sicurezza che aveva di sé per non far trapelare il suo reale stato d’ansia

<< devo spaventarmi forse? >>

<< Hermione…ti prego >> la supplicò

<< V-Va bene,ci penserò,te lo prometto>>

<< voglio un figlio,voglio avere un bambino…c-cioè voglio che tu abbia un bambino,io non posso averli ovviamente. Voglio che tu abbia un bambino da me. Cioè,…io…sembro proprio un’idiota! Voglio,cioè vorrei un figlio da te. Un figlio nostro,insomma. Ecco! >>

<< Ron … >> la voce di lei era spaventata <<  hai preso un bolide in testa?  >> chiese con calma.

<< N-n-no!  io…ma sei impazzita? Come ti viene in mente? >>

<< scusa volevo esserne certa >> poi si avvicinò a lui e gli mise una mano sopra la fronte << non sembra febbre però.. >> constatò lei

<< la fai finita,per favore? Ti ho chiesto un figlio e bastava dire di no! Bisogna essere malati per voler un figlio da te? >>  chiese Ron fuori di sé,senza nemmeno accorgersi di quello che aveva detto

<< sempre molto delicato,Ronald! e scusami tanto ma il mio è stato un gesto assolutamente sensato! >>

<< ah sensato! Dimenticavo che sei solo tu ad avere cervello sei tu >>

<< Ron,stiamo insieme da due anni e conviviamo a malapena da uno,come puoi pensare che io ti possa prendere sul serio dopo una proposta del genere. Fare un figlio non è fare un giro sulla scopa! >>

<< be zuccherino,fare un figlio non è una questione di conti! Cosa fai il programmino della tua vita? A 19 anni vado a convivere,a 25 forse mi sposo,a 30 faccio un figlio… staremo insieme sulle carte da due anni ma è come se ci stessimo da più tempo. E io voglio fare un bambino con te perché ti amo….e voglio avere un figlio con te! Sarebbe come un legame indissolubile fra me e te,capisci? Io voglio essere un padre! Per deciderlo non ho mica preso piuma e pergamena e mi sono messo a fare delle addizioni! >>

<< se sicuro di averci pensato? Sei sicuro di essere pronto? Hai pensato che siamo giovani? Che dovrai rinunciare a un sacco di cose? Hai realmente pensato alle conseguenze,ai doveri che dovresti assumerti? >> chiese Hermione

<< certo che c’ho pensato! Ma ho pensato anche alle cose belle! Devi essere sempre negativa e vedere tutto nero tu? >>

<< è una follia! Non siamo nemmeno sposati! >>

<<  allora sposami! >>

<< mi prendi in giro vero? L’hai preso quel bolide in testa! >>

Ron scoppiò di colpo a ridere. Poi la baciò,con trasporto,con amore,con passione.
Quando si staccò,Hermione aveva ancora gli occhi chiusi e quando li riaprì Ron era in ginocchio davanti a lei,che teneva la sua piccola mano fra le sue

<< Mi vuoi sposare? >>

<<  richiedimelo >>  una richiesta.

<< mi vuoi sposare? >> voce tremante.

<< ancora ti prego >>

<< mi vuoi sposare? Mi vuoi sposare? Sposami,ti prego! >> ne seguì un baciò sul dorso della mano.

Era inverno inoltrato e quella sera fiocchi di neve cadevano fitti dal cielo e due giovani cuori si giuravano amore.
 
<< lo voglio >>








  
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