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Autore: HarryJo    06/08/2011    6 recensioni
« Non sei perfetta, Hermione Granger! »
Era vero. Non era perfetta. Come poteva anche solo credere di esserlo?
Ma presto lo sarebbe diventata. In qualunque modo.
Ron avrebbe cambiato idea su di lei.

Sesta classificata al Cliché contest di Sophie_85 e Fabi_Fabi.
Avviso: è una shot contro il fenomeno: Mary Sue/Gary Stu.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Luna Lovegood, Ron Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Nickname autore sul forum: Erica Weasley

Dedicata a coloro che, come me, sono stanchi di leggere di personaggi MarySuezzati.

 

 

 

 

Un profumo per una bambola “clap-clap

 

 

 

« Hermione, smettila! »

Ron era furente quel giorno. Non ne poteva più di quella ragazza. Sempre a rimbeccarlo se faceva male i compiti, sempre a ricordargli il suo dovere di dare il buon esempio in quanto Prefetto, sempre a rovinare tutto. Era solo una ragazzina saccente e lui si era veramente stancato, una volta per tutte.

Hermione lo guardava allibita.

« Sto cercando di aiutarti, sai? Mica mi sto divertendo! » lo rimbeccò.

« Ci credo che non ti stai divertendo, tu non ti sai divertire! » le rispose a tono.

Aveva toccato un nervo scoperto evidentemente, perché per qualche secondo lei non disse nulla.

« Che… cosa? »

« È vero! » sbottò. « Non ci si può rilassare un attimo che vieni qua a controllarci su tutto! Tu non sei mia madre, non sei perfetta, Hermione Granger! »

Iniziò tutto con quella frase. La ragazza continuò per giorni e giorni a risentire quelle parole dentro la sua testa.

« Non sei perfetta, Hermione Granger! »

Era vero. Non era perfetta. Come poteva anche solo credere di esserlo?

Ma presto lo sarebbe diventata. In qualunque modo.

Ron avrebbe cambiato idea su di lei.

 

 

Si era rifugiata in biblioteca, come il suo solito, alla ricerca di una soluzione. Voleva trovare un incantesimo, una pozione, qualsiasi cosa che potesse renderla migliore, in tutto e per tutto.

Aveva scartabellato interi libri di Incantesimi, Trasfigurazioni, persino Arti Oscure. Ora si trovava nel reparto delle Pozioni, la sua ultima speranza.

E poi, finalmente, dopo esattamente sette ore e mezza di ricerca continua, trovò quello che sembrava proprio adatto al suo caso.

Due intere pagine di libro erano riempiti con gli ingredienti per quella pozione, ma niente di introvabile: un capello di una Veela, un bignè al cioccolato, un pelo di gatto e una serie di altri elementi impensabili.

Hermione si annotò tutto con cura e si mise subito a preparare la pozione, con una strana euforia in corpo.

Dopo appena un’ora e mezza era tutto pronto. Mise la miscela dentro ad una boccetta di profumo, come da istruzioni, e se lo spruzzò addosso prima di andare a dormire.

C’era riuscita.

Aveva creato la Fragranza Mary Sue. E Ron sarebbe caduto di sicuro ai suoi piedi.

 

 

Quando si svegliò il giorno dopo si sentiva diversa. Forse voleva essere diversa ed era tutto un fattore psicologico, ma in ogni caso, sembrava che la sua pozione avesse funzionato.

Corse allo specchio per vedere se si notava qualche cambiamento, anche il minimo necessario che le potesse confermare di essere finalmente diventata perfetta.

Non riuscì a credere ai propri occhi quando vide il riflesso della sua immagine. Non era lei. Non poteva essere lei.

I capelli non erano più cespugliosi ed arruffati, ma le ricadevano sulle spalle in eleganti boccoli castani e biondi. I suoi occhi erano d’improvviso diventati più vivi, di un color simile al cioccolato. I suoi movimenti erano sinuosi e seducenti, il suo fisico era d’improvviso diventato come quello di una modella. Persino con quel pigiama di fiori addosso era… Sexy. Non c’era altro modo per descriverlo. Tremendamente sexy.

Sembrava venuta fuori da uno di quei programmi babbani che riproponevano ogni tanto alla televisione… Come le chiamavano? Ah, sì, letterine…

Dopo un primo mezzo infarto e la coscienza di essere leggermente diversa di come era abituata, si risollevò il morale. Non era mai stata più felice, non era mai stata più perfetta in vita sua.

C’era riuscita.

 

 

« Hai visto Hermione? » chiese Ron a Ginny, fissando il posto vuoto di fronte a lui.

« Quando sono scesa dal dormitorio stava ancora dormendo » gli rispose con un’alzata di spalle.

La Sala Grande era piena di gente a quell’ora, stavano tutti facendo colazione, chi era ben sveglio e chi lo era un po’ meno.

D’improvviso Ginny diede una gomitata a Ron.

« Ecco, Herm… Non è possibile » disse sgranando gli occhi.

« Cos… »

Ron non riuscì a terminare la frase. Quella che stava entrando non poteva essere Hermione Granger. Era a dir poco irriconoscibile.

Numerose teste maschili la stavano guardando a bocca aperta, mentre le ragazze la fissavano sbalordite; come poteva essere che So-Tutto-Io fosse diventata all’improvviso così bella e attraente?

« Ciao Ron » salutò appena sopraggiunse al tavolo.

Lui per poco non sputò tutto il Succo di Zucca che stava bevendo. Non riuscì a proferire parola.

« Tieni, ti ho preso qualche bignè al cioccolato direttamente dalla cucina » gli disse porgendogli una scatoletta bianca con un grosso fiocco rosa in cima.

« Dalla cucina? » chiese lui sbalordito.

Hermione fece una piccola risata, prima di rispondere.

« Sì. Lo so che non si potrebbe, ma è stato divertente! » disse, calcando l’ultima parola.

Ron – come tutti al tavolo dei Grifondoro – la guardava stralunato.

« Chi sei tu e che ne hai fatto di Hermione Granger? » chiese con voce roca.

Lei rise nuovamente. « Ma sono io, Herm! Solo che ora sono perfetta, come volevi tu. A proposito, se vuoi puoi copiare il mio tema di Incantesimi ».

Ginny azzardò a chiedere: « Ti senti… Bene? »

« Mai stata meglio » affermò la ragazza spruzzandosi un altro po’ di Fragranza Mary Sue.

Ron si alzò dal tavolo e corse fuori dalla Sala Grande senza dire nulla, sconvolto.

 

 

« Ne è sicura? »

« Per l’amor del cielo, Weasley, so fare il mio mestiere! »

Madama Chips era parecchio nervosa. Ron era sopraggiunto in Infermeria e aveva preteso che gli si fosse misurata immediatamente la febbre, ma secondo il Magimometro lui risultava sano come un pesce.

« Quindi esiste davvero… » disse lui coprendosi il volto con una mano.

« Che cosa esiste? » chiese una voce sognante alle sue spalle.

« Luna! » esclamò lui sollevato. « Che piacere rivederti! »

« È strano detto da te, Ronald, pensavo mi ritenessi un po’ tocca » gli rispose piegando leggermente la testa da un lato, e poi sorrise. « Ma anche per me è sempre un piacere incontrarti. Sai fare delle battute divertenti. Come mai qui, sei ammalato? »

« No, io no… Cioè, speravo di sì, ma in realtà non sono mai stato così in salute » le rispose.

« Allora, ti va di venire con me? Devo spiegare alla professoressa Cooman il significato dell’apparizione di uno Spettrocolo in un sogno ».

« Certamente, così le chiedo se in quella sua palla di vetro in mezzo alla nebbia riesce a trovare la vera Herm… »

« Ron! »

Hermione – o quello che era rimasto della vera Hermione – li stava salutando qualche metro più in là, ancora con la boccetta di profumo in mano.

« Ma quella è…? »

« Sì, Luna. Non so cosa le sia successo! »

« Però devi ammettere che è molto carina, sembra una bambola di porcellana, una di quelle che quando chiudono gli occhi fanno “clap-clap” » gli disse sorridendo.

« Sì, lascia stare le bambole, qui è un po’ grave la situazione… »

Hermione si avvicinò raggiante, porgendo a Ron una borsa.

« L’avevi dimenticata a colazione, e poi ho inserito anche i bignè al cioccolato, così se vuoi fare merenda puoi anche tra un cambio di lezione e l’altro! »

Ron stava sinceramente considerando l’idea di prendere e trasferirsi in Tibet, il più lontano possibile da quella mutante.

« Ma tu non fai mai queste cose » le disse con gli occhi sgranati.

« Lo so, ma ho riflettuto molto, e… Ron, avevi ragione su di me. Ma davvero, ora sono cambiata. Non ti rimproverò mai più dicendoti di studiare, ma ti aiuterò ogni qualvolta ne avrai bisogno. Ti lascerò divertire e mi divertirò con te… Ron, sono come mi volevi tu ».

Un minuto di silenzio seguì quell’ultima frase. Hermione guardava il ragazzo con un sorriso a trentadue denti, mentre lui sembrava sul punto di svenire.

« Tu… Sei… Davvero troppo surreale » biascicò Ron, e la toccò con un dito, come per verificare che fosse vera.

« Ronald, c’è qualche Gorgosprizzo che ti sta confondendo il cervello, sai? »

Luna se ne venne fuori così, all’improvviso, con quella frase.

La sua voce sognante fece diventare il ragazzo più allegro che mai.

« Grazie Luna, per fortuna tu sei normale » le disse abbracciandola e cogliendola di sorpresa.

« Oh, è il complimento più bello che tu mi abbia mai fatto » gli rispose Luna tutta felice.

« Non sai quanto ti amo in questo preciso momento » le disse lui guardandola negli occhi.

« Anche io » gli rispose come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Ron rimase per un attimo stupito da quella risposta, ma poi sorrise e la baciò.

 

Hermione aveva guardato la scena stupefatta.

Era allibita. Era diventata perfetta e lui aveva scelto l’imperfezione fatta persona.

« Questa roba è una schifezza! » disse gettando il profumo a terra e correndo via in lacrime.

 

Da quel giorno fu proibita la creazione e la divulgazione della ricetta della Fragranza Mary Sue, definita un pericolo costante per le persone che ti sono accanto.

 

 

 

 

 

 

***

{ Spazio HarryJo.

Buonsalve. Eccomi qui, spero di avervi fatto sorridere almeno un po’ con questa One-Shot un po’ azzardata. Come avrete capito è un appello contro le Mary Sue.

Questa… Cosa… È arrivata sesta al Cliché contest di Sophie_85 e Fabi_Fabi (qui il giudizio).

Forse non ha ottenuto un punteggio altissimo, ma a me tutto sommato piace.

Fatemi sapere il vostro parere!

Baci,

Erica :3

 

Campagna contro le Mary Sue e i Gary Stu:

non contribuire alla loro creazione,

ma mantieni l’IC e la credibilità

dei personaggi originali.

   
 
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