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Autore: V a l y    06/08/2011    10 recensioni
“A che gioco si può giocare con una bambina?”
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hwoarang, Ling Xiaoyu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come molte delle ultime fic, anche questa partecipa al Multifandom Drabble Fest (l'ultima, sigh), e che quindi ha un conteggio massimo di 500 parole (sono 500 parole esatte, non so come...).
For the lulz anche questa. Enjoy ♥

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“Mi sto rompendo il cazzo.”
Xiaoyu spalanca gli occhi oltraggiata. Serviva proprio dirlo con quei termini?
“Dai, facciamo qualcosa per passare il tempo,” suggerisce Hwoarang stravaccandosi a terra con le braccia sotto la testa.
“Stiamo già facendo qualcosa. Dobbiamo pulire il dojo e sistemare gli attrezzi.”
“Eh già,” fa lui, solamente. “Con tutto il lavoro che bisogna fare, dovremo passare la notte insieme...”
Il tono eloquente con cui ha proferito la frase la mette a disagio. Xiaoyu distoglie lo sguardo dalle setole della scopa e becca il ragazzo a sorridere di sbieco. Il cuore sussulta agitato.
“A che gioco si può giocare con una bambina?” chiede Hwoarang sornione. Xiaoyu stringe il manico della scopa e lo fissa minacciosa.
“Al gioco del silenzio!”
“Ehi, potremmo giocare al gioco del contrario.”
Lei lo guarda interdetta.
“Il gioco del contrario! Uno chiede qualcosa e l'altro risponde, ma deve rispondere sempre il contrario di quel che vuole davvero dire. Allora, ci stai?”
“Non possiamo perdere tempo, dobbiamo lavorare!”
“Quindi possiamo,” dice Hwoarang, e Xiaoyu aggrotta le sopracciglia confusa. “È il gioco del contrario,” spiega.
“Non stiamo giocando al gioco del contrario! E non ho detto questo!”
“Sì che l'hai detto. E l'hai anche ribadito. Adesso.”
Xiaoyu sospira esasperata. “Perché non mi dai una mano anziché punzecchiarmi sempre?”
“Ok.”
Ma a discapito di ciò che ha appena affermato, Hwoarang non muove un muscolo.
“Be'?” chiede eloquente Xiaoyu.
“Certo che le regole del gioco del contrario proprio non ti entrano in testa...”
“Non voglio gioc-”
Xiaoyu serra le labbra, si calma e medita con attenzione le parole prima di esporle: “Voglio giocare al gioco del contrario.”
“Di' un po', perché la Mishima ti ha rifilato quel secchiello e quella scopa? Che cosa hai combinato per meritarti questa punizione?”
“Perché stai cambiando discorso?”
“Lo stai cambiando anche tu.”
“Tu che hai fatto?” chiede Xiaoyu puntando i piedi a terra.
“Ho dato fuoco alla sala macchine.”
“Stai scherzando?!”
“Forse.”
“...stiamo facendo il gioco del contrario?”
“Può darsi.”
“Qual è il contrario di può darsi?”
“Tocca a te. Tu che hai fatto?”
Xiaoyu rizza la schiena e guarda altrove. “Niente... non ho fatto niente.”
“Avanti,” insiste Hwoarang, e lei abbassa lo sguardo, vergognosa.
“Ho... pestato un piede a Heihachi.”
Hwoarang scoppia a ridere mettendosi una mano sull'addome.
“Sei proprio un fenomeno!” esclama con le lacrime agli occhi, e lo ha detto col cuore, senza ironie o malignità. È in questi momenti che Xiaoyu si sente davvero sperduta. Le gentilezze di Hwoarang sono così rare che la sorprendono sempre. China la testa e sorride imbarazzata.
“Sai, ragazzina...” dice lui dopo essere riuscito con grande sforzo a smorzare le risa, “se solo tu avessi delle curve vere sul corpo, farei dei salti mortali pazzeschi per portarti a letto!”
Ma le sue gentilezze non durano che qualche secondo.
“Quanto ti odio!” urla inviperita Xiaoyu buttando a terra la scopa.
Hwoarang la vede prendere un tappetino e avviarsi allo sgabuzzino coi pugni serrati.
Sorride, rimettendosi a terra con le braccia sotto la testa. “Anch'io ti odio.”
  
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