- Un sibilo nell’aria lo avrebbe fatto
voltare attento e spaventato,ma lui non si mosse e tenne le mani sotterrate
nelle grandi tasche del mantello nero.
- Il cappuccio pesante e altrettanto enorme
gli sfiorava la schiena dandogli fastidio, ma non lo scansò.
- Il suo sguardo porcino era incatenato
a quelle parole, a quel nome, a quell’unica certezza della sua vita.
- Severus Piton avrebbe pianto, ma la
sofferenza era troppa per essere versata sottoforma di lacrime e lui non aveva
nemmeno tanta voglia di sforzarsi. Lui non aveva voglia di niente, in
effetti.
- Quel Potter, se quel maledetto Potter non
fosse nato, non gliela avesse rubata, tutto questo non sarebbe successo.
- Quel Potter.
- Se quel miserabile, quella lurida
feccia, non fosse diventato suo marito lei non sarebbe morta e probabilmente
Severus avrebbe ancora potuto sperare di sentire la sua risata.
- Non gli importava averla per se, non gli
importava che lei lo amasse- il suo amore bastava per entrambi-, ma desiderava
solamente che lei respirasse ancora.
- Anche accanto a quel Potter, anche se non
era sua.
- Lily- la sua Lily, perché per lui
sarebbe sempre stata di sua proprietà,- era morta e la consapevolezza di non
poter più vivere di un suo sospiro lo faceva crogiolare dal dolore.
- Mentre la neve scendeva a lambire tutto il
cimitero di Godric's Hollow, Severus strinse le dita intorno la bacchetta come
se questo gli desse forza, come se così riuscisse a guadagnare un po’ di quella
dignità che aveva perso.
- Il marchio nero non gli bruciava più al
bracco sinistro; quel grande tatuaggio immacolato pareva essersi spento per
sempre e tutti i maghi del mondo magico se ne rallegravano perché
L’oscuro Signore era stato sconfitto.
- A nessuno importava che quella gioia
avesse comportato anche la morte di Lily Evans, nessuno pareva
importarsi della conseguenza, ma solamente del fine e dello scopo e per quanto
Severus sapesse che lei ne sarebbe stata contenta- era sempre stata
contro la magia Oscura e lui, Lord Voldemort- Piton non riuscì a gioire per
lei.
- Un tempo era stata la sua migliore amica,
poi per lui era diventata un’amante e infine l’aveva persa ma mai aveva
realizzato di quanto la sua assenza sarebbe stata atroce; si era limitato a
guardarla da lontano anche quando lei lo aveva per sempre cancellato dalla sua
vita e gli era bastato ma ora, ora che anche quella speranza era andata
perduta, capì che tutto era finito.
- Ebbe quasi il desiderio di sfiorare la
lapide con le mani, ma il coraggio gli mancò sul più bello; non era mai stato
un Grifondoro, lui.
- Dunque strinse ancora più forte le mani
sulla bacchetta e la strinse tra le dita sottili e giallognole, quelle dita che
Potter gli derideva sempre come effemminate e lasciò andare un rantolo
di disperazione dalle labbra.
- L’aria che si consolidava sottoforma di
una nuvola di vapore lo fece sorridere in memoria dei pomeriggi adolescenziali
nei quali lei e lui- per le strade di Hogsmeade, insieme- si divertivano a vedere
il freddo fuoriuscire dalla loro bocca.
- E Piton sentì un'altra, tremenda,
coltellata al cuore.
- Più potente di un Avada Kadavra,
più atroce di un Crucio e più umiliante di un Imperius.
- Quando un fiocco di neve gli cadde sul
naso adunco parve risvegliarsi dai suoi pensieri e arricciò i lineamenti del
volto, poi si decide ad estrarre definitivamente la bacchetta.
- Per un solo istante prese in
considerazione il suicidio lì, accanto a lei, nella notte di Natale, ma poi
guardando verso l’orizzonte chiuse gli occhi e lasciò andare le emozioni.
- Una cerva di argento prese a correre per
il cimitero di Godric's Hollow, un manto bianco a ricoprirgli i piedi e la
consapevolezza di essere completamente solo a ricoprirgli il petto.
- Qualcosa bruciò.
- Qualcosa bruciò al lato sinistro.
- Qualcosa di opaco, spento, intramontabile
al quale aveva rinunciato da molto oramai, per la felicità di lei.
- Qualcosa che non era il marchio nero.
- Qualcosa che molti avrebbero chiamato cuore.
- Qualcosa che Piton non sapeva più come
identificare.
E' la prima storia che scrivo su Piton; non sono molto brava a scrivere di lui non perché non lo stimi- trovo che lui sia il personaggio più complesso, con la storia più reale e dolce della saga- ma perché ahimé prediligo la coppia che va a formarsi con James, e non quella con Severus.
Per me Lily è di James e per quanto molti si ostinino a dire che lui non l'amava come Piton, lei ha scelto lui.
Piton è una figura calma, paziente, forse come me perché introversa che mantiene le emozioni dentro di se.
Piton è colui che ha sofferto tantissimo per la morte di Lily e per questo ho voluto rendergli omaggio.
I personaggi sono di J.K. Rowling; e nella speranza che questa cosa non abbia fatto troppo schifo vi ringrazio dell'attenzione.