CAPITOLO
1: - Un
risveglio piacevole -
Erano le 2:19 del mattino. Una ragazza, dai capelli lunghi e lisci, di
colore
castano scuro, con le punte tinte di viola, gli occhi di colore marrone
scurissimo, quasi sul nero, con il naso pieno di lentiggini. Stava
leggendo per
l'ennesima volta una Fan Fiction che si era inventata una sua amica,
dove
c'erano lei e le sue due amiche, Luana (che in verità era
sua cugina) e Debora
(l'autrice della storia).
Questa Fan Fiction era in pratica il seguito di un anime, Full Metal
Alchemist:
Brotherhood, che le tre amiche seguivano.
Per essere precisi, Giulia, così si chiamava la ragazza,
lesse le parti dove
compariva il personaggio che le piaceva, Romeo Kiryu, e non si limitava
solo a
leggerle, ma le recitava proprio. (cosa molto vera, faccio sempre
così ù.u ndG)
Mentre Giulia leggeva, la sua cagnolina Maya dormiva beatamente accanto
a lei
sul letto (ormai nemmeno lei faceva più caso ai
comportamenti strani della sua
padrona). La ragazza fece l'ennesimo sospiro, e mentre si addormentava
con
stretto il porta listini, dove teneva la Fan Fiction, pensava a come
sarebbe
stato bello se Romeo e gli altri esistessero veramente. Per poi
rattristarsi,
sapendo che una cosa del genere non sarebbe mai potuta capitare. E
così si addormentò,
mentre una lacrima amara le rigava il viso.
Quando la ragazza, qualche ora più tardi, si
svegliò, ebbe come la strana
sensazione di essere osservata, e sentì come una presenza
dietro di lei. Subito
pensò fosse Maya, e così si girò per
darle il buongiorno. Ma con sua grande
sorpresa non trovò la dolce cagnolina, ma un ragazzo, sui
vent'anni, i capelli
lisci tagliati corti, un po' spettinati, di un nero intenso, due occhi
color
verde smeraldo. La ragazza, rimase pietrificata per qualche istante,
per poi
mettersi ad urlare come una matta, quando il ragazzo le
disse:
<< Ti sei svegliata, finalmente. Ciao Giulia.
>>
Il ragazzo cercò di farla calmare, ma con poco successo,
così le tappò la bocca
con la mano destra mentre con la sinistra le accarezzava la testa. Poco
dopo la
ragazza, che non si era ancora calmata del tutto, si liberò
la bocca, e
tempestò di domande il ragazzo davanti a lei.
<< Chi sei tu? >>
Lui
rispose con aria un po'
sorpresa: << Sono Romeo, Romeo Kiryu, il
cameriere che lavora al Rose
Cafè. >>
<< Come sei entrato in camera mia? >>
chiese Giulia.
<< Ma come, non ci arrivi? >> disse Romeo.
<< E dire che sei
stata tu a chiamarmi. >>
La ragazza, un po' perplessa, cercò di capire, poi si
ricordò di quello che
aveva pensato, prima di addormentarsi, e capì: il ragazzo
che si trovava seduto
sul suo letto era il suo amato Romeo, quello della Fan Fiction di
Debby.
Ci mancò poco che la ragazza svenisse lì. Poi,
ripresasi, fece un'altra
domanda: << Dove hai messo la mia Maya?
>>
Romeo chiese: << Chi, quella graziosa cagnolina?
>>. Giulia fece
cenno di sì. << Prima è
entrata una donna che l'ha portata fuori.
>>
<< Deve essere stata mia madre, adesso che ci penso, dato
che lei si
sveglia prima e la porta sempre giù in giardino a fare i
bisogni. E anche oggi
prima di andare alla Pientina. >> disse Giulia
<< Allora direi di aver fatto bene a nascondermi,
chissà cosa avrebbe
pensato. >>
Giulia annuì: << Già, ho
quasi 19 anni, ma sarebbe uno shock vedere
la propria figlia in camera da letto con uno sconosciuto. Per giunta
poi io non
ho nemmeno mai avuto un vero e proprio ragazzo… pensa che
non ho ancora
ricevuto il mio primo bacio… >> per poi
bloccarsi immediatamente dopo aver
detto queste ultime parole. Arrossì violentemente, guardando
l'aria perversa
che aveva preso il volto di Romeo, che disse: << Se vuoi,
rimedio io alla
storia del tuo primo bacio. >>
La
ragazza, un po' sorpresa dalla risposta, lo
cacciò dalla stanza, sapendo benissimo che a casa non c'era
nessuno, visto che i
suoi genitori erano andati a vedere gli allenamenti dell'Inter. Si
erano portati
anche suo fratello minore e sarebbero rimasti via qualche giorno.
Rimanevano i
suoi nonni (che abitavano al piano di sotto), ma erano sordi come delle
campane,
e non andavano quasi mai al piano di sopra.
Dopo essersi cambiata, la ragazza andò in cucina per
prepararsi la colazione,
ma con sua grande sorpresa ai fornelli trovò Romeo.
<< Vedo che ti sei cambiata, ma sai non mi dispiacevi col
pigiama, ti
stava un po' largo proprio qua >> indicando il petto
della ragazza, come
se fosse la cosa più normale del mondo.
La ragazza, imbarazzata, si allontanò, per poi dire:
<< Ma come puoi dire
una cosa simile con così tanta leggerezza?! E poi si
può sapere che stai facendo
nella cucina di mia madre? >>
<< Secondo te? >> rispose il moro.
<< Ti sto preparando la
colazione, pensavo di portartela a letto, così magari dopo
si poteva fare
qualche cosa, ma sei già qua. Quei divani sono comodi?
>>
<< Cosa c’entrano adesso i divani? …
No, lascia perdere, ho capito.
>> Giulia pensò che se non si fosse
più arrabbiata, magari Romeo avrebbe
smesso di provocarla, e così si sedette a tavola per
mangiare. Dovette
ammettere che quella colazione era proprio buona, e che, sotto sotto,
non le
dispiacevano le attenzioni che riceveva.
Romeo, da bravo cameriere qual era, spiegò i vari piatti.
<< Qui abbiamo
una perfetta colazione all'inglese, con pancetta, uova in camicia e
tè con una
goccia di latte. Sai, mia madre è per metà
inglese. >>
<< Wow, ma sei bravissimo, complimenti! >>
disse Giulia.
<< Se pensi che sia bravo a cucinare, aspetta di vedermi
a letto: so fare
certe mosse che nemmeno t'immagini… >> rispose
Romeo con tono molto
malizioso.
<< Smettila maniaco! >> disse Giulia
cercando di tirargli un pugno.
Ma il ragazzo lo schivò perfettamente, avvicinandosi
parecchio al viso della
ragazza, e il moro disse: << Ma come, non ti ricordi? Ci
hai già provato,
e anche quella volta l'ho schivato… però devo
dire che mi ecciti quando cerchi
di fare la dura… Dai, su Giulia, castigami, ammanettami, fai
di me ciò che vuoi
>>. (il pezzo del “mi
ecciti” è preso dalla fan fic di Debby, alias
Silvery Lugia ndG)
<< Basta, finiscila!!! Ne ho piene le scatole, Romeo, non
ti dovresti
comportare così! Va bene scherzare ma ora esageri! Uffa, me
ne vado a fare un
giro con Maya… e tu non seguirmi! >>
E così Giulia se ne andò con la sua cagnolina a
fare un giro per Maranello.
Decise di andare al fiume: l'ultima volta Maya si era divertita
tanto.
Per arrivarci si dovevano attraversare molte strade. Una in
particolare, che
era molto trafficata, e, anche se c’era un semaforo, era
pericoloso perché le auto
si fermavano proprio all'ultimo momento.
Giulia era molto sovrappensiero: pensava a Romeo e al suo
comportamento.
"Perché si comporta così? Certo, non mi dispiace
ricevere queste
attenzioni, ma venirmi a dare anche della sadica/masochista mi sembra
troppo…"
Mentre Giulia pensava ancora a queste cose, non si accorse che Maya si
sfilò
via il collare di dosso, e impaziente di andare a fare il bagno,
attraversò la
strada, ma il semaforo non era ancora diventato verde. Le auto
sfrecciavano
incuranti della cagnolina che, terrorizzata, stava cercando di tornare
dalla
padrona, che finalmente si accorse che Maya non era più al
suo fianco.
La ragazza, senza pensarci due volte, si lanciò verso la
cagnolina, che stava
per essere investita da un furgone.
Una volta presa Maya, Giulia si bloccò per lo shock, ed
entrambe stavano per essere
prese in pieno dal furgoncino che andava a grande
velocità.
Proprio in quel momento la ragazza si sentì spingere via,
per poi udire, dopo
qualche secondo, il rumore di una frenata.
Giulia,
ancora era intontita, si alzò, mentre Maya
le leccava una ferita, ad una gamba, dove aveva sbattuto quando era
stata
spinta via.
<< Giusto, adesso ricordo… sono andata per
prendere Maya in mezzo alla
strada, quando qualcuno mi ha spinto via… Sì, ma
chi è stato? E adesso dov'è?
>>
Quando la ragazza si alzò, vide una figura stesa a terra, ma
dalla sua
posizione non riuscì a capire bene le sue condizioni. Quando
poi si avvicinò,
vide che si trattava di Romeo.
Subito Giulia si buttò a terra cercando di far riprendere il
moro, che non si
capiva se fosse morto, o solo svenuto. Ma per fortuna, e con gran
sollievo per
Giulia, Romeo riaprì gli occhi: << Meno male,
stai bene >> disse
lui, sollevato.
<< Sei un folle!!! Ma cosa ti è preso?!
Lanciarti in mezzo alla strada
per salvarmi, poi dopo quello che ti ho detto…
>> urlò la ragazza, mentre
scoppiò in un pianto misto tra paura e sollievo.
<< Anche tu hai fatto lo stesso per Maya >>
disse Romeo mentre con
una mano le asciugava le lacrime. << Tu l'hai fatto
perché ci tieni a
lei… E così io... >> ma non
finì la frase perché svenne, tra le braccia
di Giulia.
Per fortuna il proprietario del furgone chiamò
un’ambulanza, che in poco tempo
arrivò sul posto.
Quando i paramedici lo misero sulla barella, chiesero chi lo
conoscesse, così
Giulia si fece avanti.
<< Ah, tu devi essere la sua ragazza? >>
chiese uno dei
paramedici.
<< No, veramente… >> Ma la
ragazza non fece in tempo a smentire le
idee del paramedico, che venne trascinata sull'ambulanza.
<< No, un momento! Non posso lasciare qui la mia
cagnolina! >>
<< Tranquilla >> disse l'automobilista.
<< Vi seguirò col mio
furgoncino, e te la terrò finché non uscirete
dall'ospedale >>
Arrivati all'ospedale più vicino, i medici fecero tutti i
controlli. <<
Per fortuna il tuo amico sta bene, non ha riportato traumi celebrali.
E’ stato
colpito alle gambe, ma non sono rotte. Uno o due giorni e si
rimetterà, ma nel
frattempo non fargli fare sforzi e dagli queste medicine
>> disse un medico a Giulia.
<< Che sollievo… >> disse la
ragazza. << E quando possiamo
tornare a casa? >>
<< Anche oggi stesso. >>
<< Bene vado a dirlo subito a Romeo >> ed
entrò nella stanza dove
si trovava il moro.
<< Come ti senti, ti sei calmata? >>
domandò Romeo.
<< Sì… e tu, invece, ti fanno male
le gambe? >> chiese lei.
<< Non molto, mi hanno dato degli antidolorifici
>>
Calò un attimo il silenzio, interrotto da Romeo.
<< Che peccato…
>>
<< Che vuoi dire? >> chiese Giulia.
<< Non potrò farti vedere le mie
abilità a letto… >> rispose il
moro con un sorrisetto malizioso.
<< Basta, la devi smettere di fare il furbo! E poi non ti
avevo detto di
non seguirmi! >> disse Giulia un po' alterata.
<< Sono fatto così, quando mi si dice di non
fare una cosa, è la prima che
fado a fare >> rispose lui. << In questo
sono molto simile a un
bambino >>. I due scoppiarono a ridere, per poi
incrociare i loro
sguardi.
Giulia s’imbarazzò e girandosi dall'altra parte
disse al moro: << Su,
cambiati che torniamo a casa, Maya mi sta aspettando. >>
E dopo aver chiesto all'automobilista se gentilmente li avrebbe
riportati a
casa, salirono sul furgone, dove la piccola Maya si era addormentata.
<< Grazie per averci
accompagnati >> dissero i due ragazzi.
<< Figuratevi, per quel che ho fatto. Addio ragazzi, e la
prossima volta
state attenti quando attraversate la strada >> disse
l'automobilista,
mentre se ne andava.
<< Bene, cosa si mangia? >> chiese
Romeo.
<< Non saprei, ti va bene la pizza? >>
domandò Giulia.
<< Sì, non mi dispiace…
>>
<< Bene, la ordino subito! >> concluse
Giulia.
E così, dopo aver mangiato, i due ragazzi fecero una lunga
chiacchierata, tanto
per conoscersi meglio, anche perché nella Fan Fiction di
Debby i due si erano
incontrati solo due volte, e con questa, tre.
NOTE
FINALI (by Silvery Lugia)
Salve
a tutti! Sono Silvery Lugia, o meglio,
Debby, l’amica di Giuly (o Violet Juliet, come vi pare).
Adesso
che ho controllato personalmente la storia,
non dovrebbero esserci più errori di grammatica o di
battitura. ^_^ Purtroppo
per le mie due amiche (anche per Lua, perché era lei che
riscriveva la storia a
computer) la grammatica non è proprio il loro forte XP
Così ci ho pensato io.
E un’altra cosa: se
volete sapere qual è la fan
fiction di cui parla Giuly, cercate “Tre nuovi
Alchimisti” nella sezione Anime
e Manga/Full Metal Alchemist ^_^ (Ma che fai, ti fai
pubblicità nella mia fan
fiction?! è_é ndG)(volevo solo essere gentile nel
caso qualcuno si fosse
incuriosito! çAç ndD)