08/08/2011
5 recensioni
La tua serva più fedele
“Dimmi dov’è!” Riesco a sentire la sua paura e so già che non avrò alcuna risposta da lei. La sua tenacia è pari alla mia follia. Nessuna delle due smetterà: lei di tacere, io di divertirmi. “Crucio,” pronuncio per l’ennesima volta, finché non la vedo accasciarsi accanto al marito. Un urlo di frustrazione mi sale in gola mentre osservo i due maghi privi di sensi su quel freddo pavimento. Fino alla fine hanno resistito. Fino alla fine sono rimasti in silenzio insieme. E tu, dove sei? Sento parlare di te. Bisbigliano sulla tua morte e, vittoriosi, festeggiano un bambino. Come possono credere in queste stupidaggini? Nessuno è in grado di stare al passo del mio Signore, nemmeno Silente in cui tutti credono. Aprite gli occhi, ingenui! Lui è lì fuori, come fate a non vedere i segnali? Come fate a essere così ciechi? “Bella, dobbiamo scappare!” Ho sempre saputo di aver sposato uno sciocco anche se non mi è mai importato. Mi era stato detto di sposare un Purosangue e di essere felice con lui. La mia scelta era caduta su un uomo, mentre il mio cuore aveva già scelto qualcun altro. “È caduto e ora non ci rimane più nulla,” continua a dire. Mai. Mai scapperò. Come potrei incontrare i suoi occhi sapendo di averlo tradito? Pulita, sono pulita, mio Re. Ma ditemi allora, dov’è la mia colpa? Perché quest’uomo debole mi fissa come se parlasse a una folle? “Bellatrix Black Lestrange, Mangiamorte colpevole di aver commesso numerosi omicidi e di aver inflitto la Maledizione Cruciatus ai coniugi Paciock, subito dopo la caduta di Voi-Sapete-Chi, ha qualcosa da aggiungere?” “Chi è caduto?” domando ad alta voce con tono derisorio. “Forse tu dalla sedia?” La mia risata si alza sonora e crudele, mentre osservo la paura farsi strada nei loro sguardi, perché persino loro sanno che tornerai. Temono anche solo pronunciare il tuo nome. Strisciano come vermi nel vano tentativo di nascondersi. Quanti anni sono passati, mio Signore? Nessuno dei vecchi compagni è venuto a trovarmi, persino quello stupido di Lucius nega ogni cosa. Una pagina bianca e una rabbia crescente dominano questi anni di solitudine. Sono sola con il mio amore, sola con la mia follia. Le catene hanno solcato profonde ferite sui miei polsi, ma non riesco a sentire alcun dolore. “Bellatrix, lo percepisci anche tu?” Non sentivo la voce di mio marito da anni. È bassa e rauca, come se fossero le sue prime parole dopo così tanto tempo. Un sussurro che per me vuol dire speranza. Appoggio la mia lingua sul marchio percorrendolo lentamente, mentre una lacrima di gioia scende lungo le mie gote. Riesco a sentire il suo calore e ho la consapevolezza che avrò la mia rivincita. Sei tornato da me. Brucio. Lingue di fuoco avvolgono il mio avambraccio per il tuo ritorno. Rumori di esplosione e di catene spezzate. È il nostro giorno,è il mio giorno. Finalmente potrò baciare i tuoi piedi. Le membra tremano, come il giorno del nostro primo incontro. Come quando mi chiedesti di esserti fedele e di eseguire ogni tuo ordine. Avrei mai potuto rifiutare? Conducimi alla verità e ti seguirò con tutta la mia menzogna, ovunque tu andrai. Conducimi alla verità e ti seguirò fino alla mia dannazione. Questa storia partecipa al Song-fiction Contest indetto da Jaybree88 sul forum di Efp ed è in attesa di essere valutata, giudizio che temo perché non mi soddisfa del tutto, ma ahimè Bellatrix è un personaggio così complicato!
III Classificata La tua serva più fedele Di roxy_xyz Grammatica e forma: 9.25/10 Stile e lessico: 9.75/10 Caratterizzazione del personaggio:9.90/10 Sviluppo trama e Originalità: 10/10 Gradimento personale: 4. 50/ 5 Totale: 43.40/ 45
Ci sono un paio di piccoli errori di battitura/distrazione: ‘ “È caduto e ora non ci rimane più nulla,” continuò a dire’ quando per tutto il resto della storia hai usato il presente, e dopo ‘sola con la mia follia’ manca il punto. Sono due piccole distrazioni a cui purtroppo devo togliere uno 0.25 ciascuno. Un altro quarto di punto devo toglierlo per via di una piccola ripetizione finale ‘È il nostro giorno, è il mio giorno. Finalmente potrò baciare i tuoi piedi./Le mie membra tremano, come il giorno del nostro primo incontro.’ Sui primi due ‘giorno’ sono d’accordo. La terza ripetizione, in altro contesto, pesa leggermente. La scelta stilistica è molto apprezzabile; le frasi brevi sono usate in maniera molto incisiva, aiutano in maniera eccellente a costruire questi piccoli quadri, che sono i diversi momenti che hai deciso di ritrarre. Il lessico è abbastanza vario, ma sempre chiaro, equilibrato. Non usi mai paroloni per strafare, ma ogni parola è quella giusta per la frase. Ho appuntato solo un piccolo dubbio che credo avrebbe potuto suonare leggermente meglio: nella frase ‘Le catene hanno solcato profonde ferite ai miei polsi’ credo che l’uso della preposizione articolata ‘ai’ sia un po’ inappropriato; a mio avviso, ‘sui’ ci sarebbe stato meglio. Il modo in cui hai delineato Bellatrix, sviluppando questo piccolo percorso introspettivo, mi è piaciuto molto. Perché Bellatrix è ‘la sua serva più fedele’; trovo molto affascinante il modo in cui Bellatrix si lega a Voldemort, magari morboso, ossessivo, folle, ma affascinante da sviluppare. Lo hai fatto molto bene, considerando la brevità del pezzo. Trovo anche che la scelta di alternare i momenti e i piccoli riferimenti alla canzone abbiano dato quel tocco di originalità che un pezzo come questo – Bellatrix, la prigionia, la sua ossessione per il Signore Oscuro – rischiava di perdere. Una sola piccola cosa devo rimproverarti, talmente piccola che avrai voglia di odiarmi nel leggerla, (ho tolto un 0.10 in Caratterizzazione, altrimenti non saprei dove): il nome. Bellatrix Lestrange Black? Bellatrix Black Lestrange è la forma corretta; quella che si usa sui documenti per intenderci.