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Autore: Klaineinlove    08/08/2011    7 recensioni
Kurt ha lasciato Lima ed ora va all'università. La sua relazione con Blaine è finita ma il caso vuole che i due si incontrano di nuovo
[Cit-capitolo 1]Quello era Blaine..ma non il suo Blaine.
Il suo Blaine non aveva quella barba, non teneva tutti i ricci scompigliati e non portava gli occhiali da vista. E soprattutto il suo Blaine non andava in giro a braccetto con una ragazza
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve. So che tutti stavate aspettando questo capitolo e sinceramente sono andata un po’ nel panico…è la prima volta che scrivo una scena del genere quindi spero sinceramente di non deludervi e mi raccomando fatemelo sapere perché ci tengo. Detto questo, Enjoy.
Attenzione:Rating rosso…a causa di tutte quelle cose là! xD
 
 
Blaine mise le braccia intorno al corpo di Kurt mentre le loro labbra si cercavano vogliose, le mani del riccioluto cercarono subito i lembi della maglia dell’altro e in pochi istanti riuscì a sfilarla interrompendo solo per qualche istante il contatto tra le loro labbra. Kurt a differenza sua dovette fare un lavoro più duro; sbottonando con fatica ogni bottone di quella camicia a righe di Blaine che amava tanto indossare in occasioni speciali. Quando il duro compito fu ultimato i due petti nudi si scontrarono, le labbra di Kurt, che si trovava disteso sotto di Blaine, iniziarono a baciare il collo del ragazzo e poi le spalle mentre Blaine torturava mordendo e succhiando il lobo del suo orecchio.
“Aspetta…solo…un attimo Blaine” Kurt portò le mani al petto di Blaine spostandolo da lui
“Che c’è?” Blaine lo fissò negli occhi
“Andiamo…in camera no qui sul divano” se quell’istante negli occhi di Blaine si era formato un velo di paura, l’istante dopo il velo si trasformò in eccitazione pura. Si alzò dal divano e con una mano aiutò Kurt e mentre camminavano continuavano a baciarsi e toccarsi
“Entra in camera arrivo subito”disse con il fiato corto Kurt, che si infilò in camera di Daniel e prese il pacco di preservativi che aveva comprato qualche giorno prima con lui. Non si curò di rubare tutta la scatola perché se poi in quel momento qualcosa fosse andato storto, era costretto a ritornare in camera e quindi rischiare di spezzare quell’attimo d’eccitazione. Mentre rientrava nella stanza si liberò della cintura ricordando che Blaine aveva qualche problema nel sfilarla, salì sul letto a gattoni per poi sedersi su di lui mentre Blaine poggiava la schiena e la testa sulla tastiera del letto. Le loro labbra tornarono a scontrarsi così i loro bacini che si muovevano irregolari ma che già mostravano tutta l’eccitazione di entrambi i ragazzi. La bocca di Kurt scese più giù e si mise a torturare i capezzoli di Blaine sotto i suoi gemiti di piacere, poi Kurt lo fece distendere e gli sfilò con molta semplicità i pantaloni che volarono in un punto sconosciuto della stanza e quindi tornò con la bocca ad occuparsi del petto di Blaine fino a scendere all’inguine mentre con un gesto veloce sfilò anche i boxer.
I gemiti di Blaine diventarono sempre più forti e sussurrare(anzi quasi urlare)il nome di Kurt, si poteva udire per tutta la casa, così che per più di una volta dovette mordersi le labbra meravigliandosi che non sanguinassero. E mentre Kurt con la bocca torturava il suo membro, le mani di Blaine erano immerse in quei capelli strapieni di lacca biologica. Il suo bacino si muoveva a ritmo sincronizzato con la bocca di Kurt che aveva la particolarità di muoversi lento per permettersi di fare ogni giusto movimento e per dare il giusto piacere….un dolce e torturante piacere che faceva rabbrividire Blaine. Capii che era troppo e non poteva permettersi di venire in quel momento così con un amabile movimento delle braccia tirò il viso di Kurt fino alla sua bocca gemendo insieme mentre le loro eccitazioni si scontravano. Successivamente venne il momento di Blaine che fece stendere a Kurt con la schiena sul letto mentre si liberava di quei pantaloni costosi insieme ai boxer così da accorciare i tempi, e le sue labbra si fiondarono sul membro di Kurt…Mentre a Kurt piaceva torturare dolcemente, Blaine preferiva essere impetuoso così da ascoltare gli urli di piacere di Kurt. Oh perché lui amava ascoltare i suoi gemiti di passione, rendevano la cosa tutta più eccitante. Mentre la bocca di Blaine era occupata a soddisfare il loro piacere le sue mani si allungarono sul petto piatto e sudato di Kurt fino ad arrivare alle sue labbra. Kurt baciò e leccò accuratamente ogni dito di Blaine che una volta liberatosi dalle labbra del ragazzo le portò alla sua apertura stimolandolo dolcemente.
“Blaine…ti prego….fai piano” Kurt sapeva quando Blaine era impetuoso e a volte violento (il che non dispiaceva) nel dare piacere a Kurt ma adesso era passato parecchio tempo e quindi il dolore tornava a farsi sentire. Blaine stimolò nel modo più lento e gradevole possibile l’apertura di Kurt fino a trovare quel punto che dava il piacere assoluto. Capì di averlo trovato quando Kurt spalancò gli occhi colore dell’oceano e inarcò la schiena lasciandosi ad andare urlando il nome di Blaine come se fosse l’unico punto per aggrapparsi e sopravvivere.  Blaine non poté impedire alle sue labbra di fare un piccolo sorriso sghembo. Si alzò e tornò a baciare le labbra di Kurt mentre con una mano si allungava sul comodino dove era stata messa la scatola.
“Ti amo” gli sussurrò sulle labbra mentre Kurt gli toglieva i ricci bagnati dal sudore dalla fronte
“Ti amo anche io” Blaine scostò le gambe di Kurt per fare in modo di incastrarsi in lui nel modo migliore poi unì entrambe le loro mani stringendole e lentamente entrò in lui. Ci fu un attimo di smarrimento e dolore in Kurt che tornò a dilatare gli occhi mentre stringeva sempre più forte le mani del suo ragazzo. Una lacrime pendeva giù per una guancia e Blaine si affrettò a fermarla baciandola delicatamente. Quando capì che Kurt si era rilassato sotto di se, continuò a spingere sempre regolarmente e lentamente fin quando poi il bacino di Kurt si mosse al suo stesso ritmo chiedendo di più. I movimenti diventarono più veloci anche se del tutto regolari e nella stanza si poteva udire solo i loro gemiti e i loro respiri affannati. Una mano di Kurt lasciò quella di Blaine e si aggrappò alla schiena di quest’ultimo immergendo le sue unghia dentro. Blaine con la mano libera la portò di nuovo sul membro di Kurt rallentando i movimenti ma che facevano comunque impazzire il ragazzo.
Il primo a venire fu Kurt che si lasciò andare in un sospiro per poi seguito da un gemito liberatorio che venne accompagnato dallo stesso gemito di Blaine. Quest’ultimo si distese accanto a Kurt stringendolo forte incurante del sudore e del resto che copriva il corpo del suo ragazzo. Tra un affanno e l’altro continuò a baciarlo
“Mi sei mancato” riuscì a dire recuperando quel poco di fiato che aveva conservato in gola.
“Blaine non voglio lasciarti mai più…Che qualcuno mi fulmini il giorno in cui lo farò!”
Blaine portò le mani nei capelli di Kurt e poi si strinsero in un abbraccio restando avvinghiati con le gambe intrecciate.
**
Passò più di un’ora e i due si scambiarono dolci parole e ripresero a ‘coccolarsi’ nel modo che più desideravano poi Kurt si infilò i boxer e uscì in cucina per rientrare con la torta da lui preparato.
“E’ un peccato lasciarla così…dobbiamo assaggiarla” Blaine si sistemò sul letto allargando le gambe per far spazio a Kurt facendolo sedere in mezzo a lui.
“E non ti importa di tutte le calorie che prenderai?” gli sussurrò Blaine ad un orecchio e  Kurt si passò la lingua sulle labbra mentre affettava la torta
“Tanto tu hai il modo per farmele perdere le calorie” Blaine rise mordendo il lobo dell’orecchio di Kurt che poi si spostò per passargli la sua fetta.
Mangiarono due fettine ciascuno restando abbracciati e coperti solo da un leggero lenzuolo spiegazzato
“Che ore sono?” chiese Kurt voltandosi verso il comodino dove c’era la sua sveglia. Notò che era l’una di notte e Daniel non era ancora rientrato. Dopotutto la cena era stata un’ottima idea pensò tra se e se.
“Blaine?” Kurt notò quando il ragazzo dopo aver ingerito la sua seconda fetta di torta, fosse rimasto in silenzio lasciando solo dei baci dietro la schiena ancora nuda di Kurt.
“Tutto bene?” si voltò per fissarlo. Sorrideva, quindi era un bene
“Assolutamente. Però vorrei dirti una cosa che ho pensato”
Kurt si spostò dalle gambe di Blaine, gliele fece chiudere e si sedette a cavalcioni su di lui per guardarlo bene in faccia
“Dimmi tutto” Blaine mise le mani sui fianchi di Kurt per sorreggerlo e poi abbassò lo sguardo
“Ricordi quando sei andato a New York per le Nazionali?E ricordi quando dicesti che andare a vivere lì poteva essere una grande cosa per un grande futuro’” Kurt accarezzò i capelli di Blaine e annuì
“Beh ecco io avrei pensato…di trasferirci lì. Io e te. Possiamo lasciare le nostre università e magari continuarle lì, abbiamo l’appoggio di Rachel e spero che non ti arrabbierai se ti dico di aver parlato più volte con lei chiedendole consigli per un lavoro e qualche appartamento a poco prezzo.” Kurt rimase un attimo perplesso mentre ascoltava attentamente le parole del suo ragazzo
“Siamo cresciuti Kurt, e con un po’ di forza di volontà potremmo farcela. New York è grande e possiamo trovare facilmente un lavoro e tu potresti magari un giorno avverare i tuoi sogni ed esibirti su un palco quindi torneresti a cantare. Il mondo merita di ascoltare la tua voce”
Blaine stava lanciando tutte le carte possibili per convincere Kurt che ascoltava ammutolito
“E poi…in tutta sincerità io penso anche ad un altro futuro con te” Alzò lo sguardo per fissare Kurt negli occhi
“Non ridere okay? Ma io ho seriamente intenzione di sposarti un giorno”
Kurt tirò il fiato e spalancò gli occhi proprio come quando Blaine per la prima volta, mentre erano alla Dalton, gli aveva confessato il suo amore.
“Oh Blaine…io…” Blaine gli diede un leggero bacio sulle labbra
“Ci sono le ragazzine che programmano il loro matrimonio già all’età di quindici anni, perché non posso fantasticare anche io? Mi piacerebbe un giorno sentire qualcuno che ne so magari una prenotazione al ristorante ti dicesse che il tavolo è stato prenotato al nome di Kurt Anderson. Mi occuperei di te portandoti la colazione al mattino in modo che tu ti svegli nel modo più dolce e possibile e poi con il lavoro potremmo permetterci un giorno una colf così che tu non debba stare a riordinare casa, perché sai che io in queste cose sono un disastro ma ci proverei lo stesso”.  Blaine prese un attimo di fiato e poi continuò
“Perché ti amo! E non vedo un mio futuro senza di te.” Kurt chiuse gli occhi facendo scendere le lacrime che si erano intrattenute fin troppe poi fece una piccola risata
“Trovi sempre i luoghi più strani per dirmi tutto questo vero? Prima la vasca da bagno ora in un letto nudi…” prese un attimo fiato
“E’ fantastico tutto quello che hai detto Blaine, e a dire la verità….si vorrei provarci se la fortuna ci assiste perché no! Io un giorno vorrei portare un anello al dito che mi tenga legato in ogni modo possibile a te.” Questa volta furono gli occhi di Blaine a lacrimare 
“Tu lo sai che dicendo questo mi stai rendendo la persona più felice del mondo?” Kurt sorrise beandosi di quelle parole
“Siamo le persone più felici del mondo, se stiamo insieme ci siamo ritrovati ed è stata la cosa migliore
“Kurt e come se non ci fossimo mai detti addio…”
 Kurt scese dalle gambe di Blaine.
“Ma ora tu uomo felice, fatti un bagno che io ti raggiungo il tempo di cambiare queste lenzuola.” Blaine rise ma si bloccò quando sentii venire dalla cucina un rumore
“E’ caduto qualcosa?” entrambi perplessi si alzarono, Blaine prese i suoi boxer dal pavimento e se li infilò con una maglia che giaceva lì vicino. Uscirono fuori ma non trovarono nulla
“Eppure ho sentito come se fosse caduto qualcosa” Kurt si guardò attorno, sembrava tutto normale
“Forse è stato un colpo di vento, guarda c’è la finestra aperta” Blaine la fissò per un attimo e poi non se ne occupò più perché prese il suo pigiama e l’intimo pulito e si chiuse in bagno aspettando che il suo ragazzo lo raggiungesse.
**
Il mattino seguente Blaine venne svegliato dalla suoneria del suo cellulare, allungò il braccio verso il pavimento dove aveva lasciato ancora i pantaloni a terra e lo estrasse da una tasca
“Pronto?” disse con una voce impastata dal sonno. Dall’altro lato del telefono era sua madre che gli urlava imprecando verso suo figlio che da quando era partito non si era degnato di fare una benché minima telefonata
“Mamma se mi urli così non capisco niente” La donna piuttosto agitata non riusciva a calmare i toni, dopotutto era l’unico suo figlio che da solo si era messo in viaggio per andare a riprendersi il fidanzato. La mamma di Blaine accettò l’omosessualità di Blaine nel modo più normale possibile anche perché lei lo aveva scoperto da quando il figlio aveva sei anni. Differentemente suo padre lo scoprì quando Blaine frequentava i primi anni di superiori in una scuola pubblica e veniva preso in giro dai suoi ‘amici’. Così si dichiarò al padre che pur facendolo trasferire in un’altra scuola, non accettava l’essere di suo figlio. Fino però al giorno che i due ragazzi si lasciarono. Il padre di Blaine poté sentire tutta la sofferenza di suo figlio per come stava male di essersi lasciato con Kurt, di come si rinchiudeva in camera e non usciva per giorni e di come ogni volta che si sedeva in tavola lasciava il piatto intero senza essere sfiorato nemmeno con una forchetta. Così nel buon cuor suo decise di affrontare la questione e quando Blaine iniziò a frequentare l’università fu proprio il padre a proporgli l’idea di andare a cercare Kurt.
Le urla dal telefono erano così forti che fecero svegliare anche Kurt
“Ma..che..” cercò di comporre una frase sensata ma inutilmente ci riuscì visto che la voce della donna al telefono sovrastava addirittura la sua
“Oh mamma Kurt si è svegliato e vuole parlarti” Blaine mise il telefono nelle mani di Kurt e scese dal letto correndo fino alla porta della stanza
“Ti lascio questo macigno mentre preparo la colazione” Blaine sapeva che era rimasta ancora qualche fetta deliziosa della torta di Kurt ma gli piaceva preparare qualcosa di speciale che però non andava oltre a: tazza, latte e cereali. Kurt alzò gli occhi al cielo e sospirò
“Signora Anderson come sta?” Improvvisamente il tono della donna cambiò. La mamma di Blaine adorava letteralmente Kurt e si lamentava sempre con il figlio dicendo che il povero ragazzo (Kurt) era stato sfortunato a trovare un tipo come Blaine. Ovviamente scherzava, perché nonostante i suoi piccoli difetti la mamma era sempre stata fiera di suo figlio. I due chiacchierarono per un po’ al telefono poi Kurt uscì in cucina chiudendo la conversazione
“Vedi che la fai sempre arrabbiare?Che ti costava telefonargli una volta ogni tanto, i genitori sono troppo apprensivi nonostante l’età di noi figli”
Kurt parlava da solo visto che Blaine non lo stava minimamente ascoltando
“Cos’è questo Kurt?”
Blaine si voltò mostrando a Kurt un flacone arancione vuoto
“Ma questo è di Daniel” Kurt tirò il flacone dalle mani di Blaine osservandolo, era completamente vuoto
“Non è possibile”
“Cosa Kurt?” Blaine vide gli occhi di Kurt terrorizzati
“Questo flacone lo abbiamo preso quando abbiamo comprato i tuoi medicinali e lui prende una pillola ogni sera. Anche se da come ho capito non le stava più prendendo ma adesso il flacone è vuoto” Alzò lo sguardo dal flacone e si fiondò nella stanza di Daniel che la trovò vuota ma con il letto sfatto
“E’ stato qui…ma è già andato via”
“Dove?” Blaine sembrava confuso
“Non lo so..ma…Blaine io credo che Daniel…” Blaine si avvicinò e lo prese per mano
“Andiamo a cercarlo”

   
 
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