Birth
by sleep
Scusate
il ritardo, ma ho avuto problemi con la
scorrevolezza del capitolo Siccome, voglio che sia più
perfetto possibile, ho
cercato di lavorarci. Spero di esserci riuscita. A voi il compito di
valutare
il mio
lavoro.
Buona
lettura!
1°
capitolo
Tutto
intorno a lui era buio.
L’oscurità
era così fitta che
non riusciva più a distinguere il suo corpo
dall’ambiente.
Inghiottito
da tanta oscurità,
si sentiva leggero, libero. In pace, finalmente.
Niente
pensieri. Niente dolore.
Voleva
solo cadere nel buio.
Voleva solo dormire.
Cosa
c’era di sbagliato a voler
dormire. Cosa c’era di sbagliato …
-
A voler la pace! – si
sorprese a pronunciare quel sussurro.
La
sua anima e la sua coscienza
erano stanche. Volevano che tutto cessasse, ma un qualcosa lo spingeva
verso la
vendetta.
Quel
qualcosa che lo torturava
e imprigionava, cui cedeva sempre il suo corpo per di farlo smettere.
-
Prendilo, è tuo. Ora, però, lasciami in pace!
–
Le
sue parole erano disperate.
Non ce la faceva più. Voleva solo dormire.
La
voce di una donna, che non
aveva mai sentito, ma che gli sembrava di conoscere da sempre, a un
tratto, si
fece sentire.
-
Non c’è niente di male a
voler la pace, ma non è questo il modo per ottenerla.
Così piomberai solo
nell’oblio. Resisti. Esci dalle tenebre. Tu… -
ma
la voce calda incominciò ad
affievolirsi, finché non fu più udibile.
-
No! Aspetta! Continua a
parlare! Non lasciarmi qui da solo! –
Poi
la voce fu
di nuovo udibile, ma era diversa, questa era
infantile e stridula e, quasi, lo torturava, mentre intonava, solo per
lui, una
canzoncina, che portava in se tutte le sue paure.
-
Puoi scappar di qua e li là
tanto
ti
prenderà.
Gira
in
tondo.
Gira
e và,
tanto
niente ti salverà.
Hai
fatto
un patto.
Non
hai
scampo.
Il
tuo
sangue, ora,
è
la mia
dimora.
Corri
Sas’ke, perché è già
l’ora
di
mangiar.
Se
mi vuoi
scappar
solo
la
morte puoi evocar.
Dormi,
dormi mio bambino
che
la
notte è qui vicino.
Dormi,
dormi mio bambino
che io ti
sto qui vicino.
Dormi
mia piccola
creatura, perché solo io ti posso dare la pace. Tutti ti
hanno abbandonato.
Solo io ti
sto sempre accanto.
Sono
la tua unica
compagna e amica. Vendicati di coloro che ti hanno portato via tutto.
Io,
la vendetta, sono
tutto ciò che ti rimane. Nessuno ti ama come me.
Solo io. –
-
Solo tu! – Sasuke sussurrò di nuovo quelle due
parole e si ritrovò a pensare: “ E’
veramente così? ”.
-
Si ! Solo io –
Poi
d’un tratto tutto incominciò a sgretolarsi ed
una forte luce lo avvolse insieme ad una piccola figura che non
riusciva a
definire, ma che gli emanava una calore che ormai da tempo aveva
scordato.
-
No, Sacchan!
Non è così! Ci sono
ancora tante persone che ti amano e aspettano, solo che non le vedi!
–
Poi
tutto fu bianco e sentì il suo nome essere
ripetuto ancora e ancora da un’altra voce, questa volta
maschile.
-
… uke! Sasuke! SASUKEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE! –
Un
pugno si scagliò sul povero viso di Suigetsu,
la cui sola colpa, altro non era di aver svegliato il suo capo in
maniera
brusca.
-
Che c’è? – La voce seria e tagliente di
Sasuke
congelò per un istante il bianco, che riprese, comunque, la
sua spavalderia,
rimanendo sempre sull’attenti.
-
Madara, ti vuole vedere subito nella stanza
dell’estrazione! – pronunciò solo,
guardando serio il moro davanti a lui.
-
Mn – e senza dire altro, l’Uchiha lasciò
la
stanza.
Suigetsu
si guardò intorno, sedendosi sul letto
sfatto del moro.
La
stanza era piccola e priva di finestre per cui
era immersa nell’ombra più completa e
l’aria era afosa pesante.
Si
soffermò sulla piccola fiammella, vicino al
letto, della candela. Unica luce in quell’oscurità.
“
Ormai penso che, per Sasuke, tutte le luci
siano state spente! ” con ciò ripensò a
quel giorno in cui scoprirono quella
cosa.
*
INIZIO FLASHBACK *
Il
team Taka era diretto nel luogo dove si
sarebbe tenuto il summit dei Kage, quando passando per un villaggio,
videro un
corteo funebre.
Si
fermarono per lasciare passare la processione
quando qualche ciuffo di capelli del morto non saltarono agli occhi di
Suigetsu. Erano lunghi e biondi. Ora lui non voleva essere
l’uccello del male
augurio, ma quante persone potevano avere quel tipo di capello nella
stessa
zona in cui … “Non posso esserne sicuro, quindi
è meglio non dire nulla, per
evitare ulteriori cas-”
ma
i suoi pensieri vennero interrotti da Sasuke
stesso, che accortosi del suo essere pensieroso, cosa estremamente poco
da
Suigetsu, volle indagare.
-
Che c’è? –
-
Nulla è solo che … Nulla Sasuke –
L’Uchiha
dopo un primo momento di dubbio, lasciò
correre, poi, però, due paesani ebbero la sfortuna di
discutere del cadavere
con un tono di voce troppo alto.
-
Povera ragazza! Era così giovane! –
pronunciò
il primo paesano.
-
Già! Era anche tanto bella e gentile, un vero
angelo! – disse il secondo.
Sasuke,
dopo un primo momento di esitazione,
decise di ricominciare a camminare. Non sapeva perché, ma
sentiva che se non se
ne sarebbe andato subito starebbe stato male.
Purtroppo
lo decise troppo tardi.
-
Già! Quale mostro ha potuto fare una cosa
del genere ad una ragazza come Naruko-chan! Stava nel villaggio da solo
un
mese, ma già tutti le volevamo bene –
L’uomo
parlava e parlava, ma nessuno del team
Taka lo ascoltava più. Sasuke, semplicemente, aveva
indurito, ulteriormente, lo
sguardo e aveva proseguito, ma l’apparente indifferenza non
fu abbastanza da
ingannare Karin.
-
Suigetsu – sussurrò questa.
-
mn? – proruppe l’altro.
-
L’aura di Sasuke-kun è diventata più
fredda di
prima. Mi fa paura. Sembra un enorme mostro pronto a divorare tutto e
tutti,
pure lui stesso.– la ragazza, che camminava accanto
al bianco, tremava
come una foglia. La paura visibile nei suoi occhi.
-
Tranquilla, noi gli serviamo. Non ci mangerà! –
scherzò lui, cercando di alleggerire l’atmosfera.
Tuttavia ciò non bastò e la
ragazza continuò.
-
Io non ci giurerei. Ho la brutta sensazione,
che da questa missione, uno di noi non tornerà indietro!
–
-
Tze! Non ci cucchiare ( nel mio dialetto
significa: Non portare sfortuna! ) strega! Nessuno morirà
–
-
Se lo dici tu. – terminò lei, superandolo
senz’altro fiatare.
-
Nessuno morirà – sussurrò il bianco
un’ultima
volta.
*
FINE FLASHBACK *
-
A quanto pare mi sono sbagliato Karin. dopo ciò
si alzò dal letto e si avvicinò alla porta,
posando una mano sulla maniglia, si
voltò un’ultima volta sulla candela.
-
Quanto tempo manca prima che ci mangerai tutti
Sasuke? – Poi uscì.
La
corrente che provocò il chiudersi della porta
fece spegnere l’ultima luce, poi un’inquietante
voce si fece sentire,
canticchiando al nulla.
-
Presto vi mangerà, mangerà.
Nessuno
più scampo avrà,
avrà. -
In
fine una risata, che dire che apparteneva al
diavolo era un complimento, ruppe il silenzio della camera, oramai
avvolta
nelle tenebre come il cuore del suo padrone.
*
CONTINUA *
TEMPO
DELL’AUTRICE
ok
non scannatemi! So che ci ho messo una vita e
so anche che non è nemmeno tanto lungo, ma non posso proprio
farci nulla.
Purtroppo
ho avuto recentemente un incidente (
non per colpa mia ) per cui ho dovuto oltre a curare le mie ferite
anche
occuparmi dell’assicurazione.
GOMMENASAIIIIIIIIIIIIII
>O
Ringrazio
chi ha commentato :
Ringrazio
chi l’ha messo nei preferiti:
Ringrazio
chi ha, anche, solo letto.
ALLA
PROSSIMA^_^