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Autore: Aliceclipse    08/08/2011    9 recensioni
Mentre una strana, inquietante musichetta decisamente troppo simile alla colonna sonora di Full Monty si faceva strada tra la folla urlante, Darren sfoggiò uno dei suoi più adorabili e ingenui sorrisetti ebeti che sembravano dire “Ehi, sono un figo ma non me ne rendo conto”, e, con un gesto deciso, impugnò i suoi nuovissimi, scintillanti e molto virili occhiali azzurri, acquisto per cui aveva sudato sette camicie, girando per tutti i negozi di ottica di Los Angeles in preda alla disperazione, mentre Chris si prendeva gioco di lui, povero piccolo nanerottolo incompreso. E, non ci crederete mai, alla fine era riuscito a trovarli, e, guarda caso, proprio alla bancarella abusiva made in china dietro casa sua. E lui che aveva cercato così tanto!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chris Colfer, Cory Monteith, Darren Criss, Mark Salling
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dildo e lenti a Contatto.
Operazione "Best Bazar Ever".

Teen Choice Awards. Quale posto più perfetto per cominciare una nuova vita?

Darren riusciva già a sentire il profumo della sua nuova cravatta fuxia.. che si sarebbe comprato come sfizio una volta raggiunto il suo scopo, ovviamente.

Il sole splendeva, gli uccellini – o usignoli, se preferite – cantavano, i fotografi scattavano, le folle urlavano e il vento tentava in  tutti i modi di smuovere quei perfetti riccioletti che il ventiquattrenne aveva, per l’occasione, immobilizzato con tanto di quel gel da frenare anche una montagna solo con la forza dei suoi capelli, non riuscendoci, ovviamente. Anche se i cartelloni dietro al ragazzo sembravano oscillare pericolosamente, pronti a finire sulla testa di qualcuno. Ovviamente, non era un problema di Darren. Lui e i suoi riccioli, che al momento facevano invidia allo scudo di Capitan America, erano prontissimi a questo tipo di evenienza.

Mentre  una strana, inquietante musichetta decisamente troppo simile alla colonna sonora di Full Monty si faceva strada tra la folla urlante, Darren  sfoggiò uno dei suoi più adorabili e ingenui  sorrisetti ebeti che sembravano dire “Ehi, sono un figo ma non me ne rendo conto”,  e, con un gesto deciso, impugnò i suoi nuovissimi, scintillanti e molto virili occhiali azzurri, acquisto per cui aveva sudato sette camicie, girando per tutti i negozi di ottica di Los Angeles in preda alla disperazione, mentre Chris si prendeva gioco di lui, povero piccolo nanerottolo incompreso. E, non ci crederete mai, alla fine era riuscito a trovarli, e, guarda caso, proprio alla bancarella abusiva made in china dietro casa sua. E lui che aveva cercato così tanto!

Purtroppo, prima che potesse avanzare per più di un paio di metri, una mano decisamente enorme lo afferrò violentemente, per trascinarlo chissà dove. Il povero Darren emise un guaito spaventato – e, ancora una volta, decisamente molto virile- e si contorse per alcuni secondi nelle grinfie del non-tanto-sconosciuto rapitore.

Fu così che Darren si ritrovò in uno di quei furgoncini neri e decisamente ambigui. Quel tipo di furgoncino che, nei film di spionaggio, erano pieni zeppi di aggeggi strani e tecnologici, cavi e computer.

Gli stessi furgoncini che in altri tipi di film, invece, erano stracolmi di droga  ed erano guidati da spacciatori decisamente fatti e molto, molto malfidati.  Si guardò attorno diffidente, in preda al panico, finchè qualcuno non chiuse violentemente la portiera del furgone, alle sue spalle.

-Finalmente! Ma dove diavolo ti eri cacciato?- Esclamò il misterioso rapitore. Darren scoppiò a ridere. Non era altri che Cory. E lui che aveva immaginato che qualche fan avrebbe potuto rapirlo e stuprarlo, e nessuno se ne sarebbe accorto, vista la sua considerevolissima statura.

-Darr, sii serio. Abbiamo dovuto mandare Cory a recuperarti, e non avevamo ancora finito di organizzare le cose!- Nell’ombra, Darren riuscì a scorgere la figura familiare di Chris, e tentò di trattenere l’ennesima risata. Non gli importava poi molto di apparire inopportuno, infondo era insieme ad alcuni amici, ma non ci teneva proprio a ricevere uno dei sai del suo tenero e decisamente inquietante ragazzo in testa. Quei cosi riuscivano a scalfire pure la sua pettinatura!

-Ma dai, volevo solo fare una comparsina prima di cominciare gli affari. Siete tutti troppo seri. Dovreste godervi la vita! E’ per questo che ho proposto una gita di gruppo  alle Maldive.. ma nessuno di voi mi ascolta mai.- Darren sospirò con enfasi, gettandosi a sedere su una seggiola che avevano prontamente fregato dal camerino di Ryan Murphy l’anno prima, e ribaltandosi con un guaito abbastanza preoccupante.

Cory ridacchiò, mentre Chris si limitò ad aspettare che si rialzasse, un sopracciglio alzato, tentando di rimanere serio. Possibile che fosse l’unico che capiva l’importanza dell’essere professionali?! Passava il suo tempo con un branco di spostati assurdi.

Massaggiandosi la chiappa destra, Darren si trascinò di nuovo in piedi, e raddrizzò la sedia, e, lanciandole uno sguardo assassino, scosse un po’ il suo nuovo completo, che per fortuna non si era sgualcito.

Tirò un enorme sospiro di sollievo.

-Darr, tesoruccio, piccolo, ingenuo, adorabile CRETINO- Cominciò Chris, pollice e indice a tenersi l’attaccatura del naso, in preda a un inizio di crisi isterica, -Forse non hai ben capito che qui stiamo

L-a-v-o-r-a-n-d-o. Riesci a fartelo entrare in testa entro i prossimi dieci minuti, o devo far andare Mark al posto tuo? Quello ha solo tette per la testa-  concluse con un gemito decisamente esasperato e parecchio teatrale.

Darren si grattò la testa, cercando un modo utile per calmare il ventunenne prima che riuscisse a sbranarli vivi. Un modo che non implicasse del sesso violento.  Non si preoccupò troppo per il fatto che lo avesse volutamente insultato. Lo faceva talmente tante volte senza accorgersene che sembrava una donna incinta in procinto di partorire. O con un ciclo mestruale perenne, vedete voi.  Insomma, tendeva a essere leggermente lunatico.

-Cory, dimmi che abbiamo anche del Valium-. Sussurrò, mentre  un preoccupatissimo Cory si avvicinava a lui, tentando di evitare la furia di Chris, che aveva cominciato a girare come una trottola per il furgoncino, inciampando in qualunque cosa ostacolasse il suo cammino e imprecando come un camionista turco.

-Questo ragazzino mi è sempre sembrato inquietante.. ed è ancora più inquietante il fatto che da quando state insieme si sia decisamente tranquillizzato. Comunque non possiamo vendere il valium, credo-. Darren annuì, mentre Chris, in preda al panico, cominciava a sbraitare cose tipo “non parlate di me in questi termini, porco diavolo in catene”.

-Come se avessimo il permesso di vendere tutte le altre cose- Darren scosse la testa, divertito.

-Forse abbiamo della Diet Coke.. ma è meglio non dargliela, l’ha presa Mark, e scommetto quello che vuoi che l’ha allungata con qualcosa di alcolico. E lo sai meglio di me che Chris non regge l’alcol-.

-DIET COKE! Dove?-  Chris si riprese, finalmente, e, quando si accorse di aver dato leggermente di matto, si ricompose, tossicchiando.

-E’ tornato tra noi..- Sussurrò Cory. Chris preferì sorvolare. Non era il caso di sclerare troppo, avevano una missione importante da compiere.

-Cory, hai dato a tutti il volantino del nostro Bazar?- Esclamò il ragazzo, fiero, mettendo una mano sul petto.

-Del MIO bazar, vorrai dire- Lo interruppe Darren, piccato.  L’idea era stata sua. Sarebbe stato lui a fare il lavoro sporco.  Chris si era solo preso metà del merito dell’idea, e si era auto-nominato capo dell’operazione B. B. E. (ovvero “Best Bazar Ever”), e Cory, Mark e Kevin… Darren non sapeva bene come fossero riusciti a entrare nella missione, ma sospettava che il furgoncino fosse di Kevin, e, mentre Mark procurava loro tutto quello di cui avevano bisogno, Cory aveva passato il tempo a fare pubblicità ovunque, portandosi dietro anche Ashley e Chord, che non ci avevano capito molto, in realtà.

-Si, si, come ti pare.  Ad ogni modo, dobbiamo cominciare. Io vi sorveglierò da qui, non posso farmi vedere in giro. Nessuno sa che sono qui.  Userò le telecamere pirata che ho posizionato stanotte, e, ovviamente, entrambi avete già posizionato l’auricolare che vi ho dato prima.. Vi invierò altre informazioni grazie a quello. Non rispondetemi! Già vi credono tutti pazzi, figurarsi se cominciate a parlare da soli-.  Chris spiegava tutto come se fossero dei bambini di cinque anni. Cory sbuffò.

-Ce l’hai già detto-.

-Bene, allora che ci fate ancora qui?!- Sbottò il più piccolo, pronto a farsi prendere dall’ennesima crisi isterica.

-Ma prendi per il culo? Io ero  andato via e mi hai fatto rapire di nuovo!-

-Non eravamo ancora pronti..- Chris guardò il suo ragazzo negli occhi, in preda al panico. Non voleva cedere. Lui era un duro. Lui era un ninja, cazzo!

-E l’unica cosa a cui è servito questo rapimento è stato vederti sclerare inutilmente- Aggiunse Cory, ormai esasperato quasi quanto Chris.

-Oh, va bene, andate. Ma se succede qualcosa, sarà solo colpa vostra e della vostra pigrizia-.

Cory e Darren non se lo fecero ripetere due volte. Una volta usciti, intercettarono lo sguardo di Kevin, che distrasse gli intervistatori, mentre loro due raggiungevano di soppiatto il punto che avevano scelto per vendere la loro mercanzia.

Un tizio vestito da Mangiamorte(?) Si avvicinò furtivamente a loro.

-Psssss. Ragazzi!- Darren corrucciò quei triangoli che chiamava sopracciglia, e scambiò uno sguardo stranito con Cory, altrettanto perplesso. Entrambi si avvicinarono.

-Mark! Come ti sei conciato? Spaventerai tutti- Sussurrò il ricciolo, solo un po’ scioccato. Mark indicò loro il bazar che aveva accuratamente allestito all’entrata, in modo che le telecamere non potessero riprenderlo, né quelle esterne, né quelle interne.

-Mi serviva un travestimento. Sapete, per passare inosservato-. Sussurrò.

-Ma tu stai fuori!-  Cory scosse la testa, perplesso.

-Inosservato, dici?-  Darren ridacchiò. Mark sembrava appena uscito da una sfilata di cosplay molto mal riusciti.

Avanzarono ancora un po’, e si trovarono di fronte a una bancarella piuttosto inquietante. Sul tendone nero, Mark aveva affisso un enorme cartello.

“Il Bazar dell’Hobbit”. Ehi, un momento.. Hobbit?

-Devo ritenermi offeso, Mark?- Mormorò Darren, assottigliando lo sguardo. Prima che il ragazzo potesse rispondere, Darren e gli altri avvertirono chiaramente uno sfrigolio nell’orecchio.

-DARREN, NIENTE DISCUSSIONI.- La voce di Chris arrivò decisamente troppo forte dall’auricolare.

-Ahii! Come si fa ad abbassare questo coso?!-

-Ho detto Niente discussioni. Non parlate con me. NON PARLATE CON ME!!-

-Va bene, va bene, calmati pulce- Sussurrò Mark, interdetto, mentre Cory si toglieva l’auricolare per tentare di abbassare il volume.

-Allora, adesso farete quello che vi dico. La missione Bazar hai inizio! Darren, le fan stanno impazzendo, aspettano solo te, quindi vai fuori e fai finta di niente. Ma, piano piano, trascina nel Bazar più persone che puoi, e costringile a comprare con i metodi più subdoli. Lo stesso vale per Cory, Chord, Ashley e Kevin. Tu, Mark, rimani al Bazar, e occupati degli affari. Presti vi darò altre indicazioni-.  Cory  guardò gli altri  due negli occhi, ed espose  i suoi insensatissimi dubbi, che ovviamente erano saltati fuori solo in quel preciso istante, esattamente due settimane dopo aver preso coscienza della missione.

-Scusate se vi interrompo.. capisco le birre e il whiskey, ma chi è che ai Teen Choice Awards può aver bisogno di comprare Dildo, lenti a contatto ??-

 

***

 

 

Ed eccolo, l’incubo del nostro povero Cory si stava avverando. Quel ragazzo non si era ancora ben reso conto della potenza dei Puppy Eyes di Darren.

Quel piccolo tornado era riuscito a convincere più o meno tutti gli attori e i cantanti – sia maggiorenni che minorenni- a fare un salto al suo adoratissimo Bazar. Si era proprio preso a cuore quella causa, e, quel che era peggio, se la carriera di attore non avesse avuto successo, in futuro avrebbe benissimo potuto fare il venditore.  Magari assieme a Chris, che stava fedelmente seguendo le mosse di tutti e indirizzandoli sulla strada giusta.

Ad ogni modo, tutti si erano innamorati del carisma di quel piccolo adorabile Hobbit, e, ben presto, la loro bancarella era stata presa d’assalto.

Mark stava nuotando nei dollari, dimentico della sua copertura.

Intanto, i Teen Choice Awards erano iniziati, e Ashton Kutcher aveva preso a cantare una stonatissima versione di Teenage Dream, sotto l’effetto delle diet coke allungate.

Mentre l’intero pubblico lo seguiva a tempo – beh, in realtà mica tanto – di musica,  e Cory ripensava a quanto la maggior parte delle persone che aveva incontrato quel giorno reggessero veramente poco l’alcol (ancora rabbrividiva al pensiero di una certa Zoey Nonsoesattamenteilsuocognome iperattiva e a una Taylor Swift piuttosto traballante), Darren era riuscito a recuperare chissà dove uno di quei vassoi per trasportare il cibo tra i posti nelle partite di football, E si aggirava tra le poltroncine gridando “Venghino signori, venghiiinoooo!”, trasportando una vastissima gamma di sexy toys e lenti a contatto di ogni tipo, per non parlare degli alcolici!

-Ehhi, Ehi, Daaaarrreeeen! Qua! Io voglio un Dildo!!!- Darren Annuì con fare convinto a Selena Gomez. Quando finalmente la guardò in faccia, per poco non si spaventò. Ma cos’aveva in testa?!

-Criss, Hai anche dei preservativi?-

-A me servirebbero degli assorbenti. Sai, il ciclo arriva sempre quando meno te lo aspetti- Darren si voltò, la scatoletta di assorbenti già in mano.

-Ecco, tieni Justin. Sono sicuro che ti saranno molto utili-.  Justin Bieber, riconoscente, gli tese una banconota e si allontanò in fretta verso il bagno più vicino.

Erano questi i giorni in cui Darren Criss si sentiva fiero di se’ stesso: quando sapeva di essere riuscito ad aiutare il prossimo.

-Daaaarren. Tra poco tocca a te, vai a posare quell’aggeggio- Esattamente, Chris lo stava ancora controllando. Darren sbuffò, e corse dietro le quinte assieme ai suoi compagni di Cast. Dopo tutto gli piaceva il suo nuovo lavoro. Avrebbe potuto farlo Part-time alle partite.. gli sarebbe bastato aggiungere i pop corn.

 

***

-Quanto sono fiero del mio piccolo Nanetto!-  Chris saltò in braccio a un Darren piuttosto euforico,  mentre gli altri, stremati, rientravano nel furgoncino.

Tutti i loro gadget erano decisamente andati a ruba, e adesso potevano sul serio farsi quella bella vacanza tutti assieme alle Maldive.   Non che prima i soldi mancassero a qualcuno di loro, ma guadagnarsi così una vacanza era tutta un’altra storia.

-Ma tu no- Esclamò Darren, un po’ dispiaciuto. Certo, era felice per aver vinto, ma gli spiaceva per il suo ragazzo. Chris, però, fece spallucce.

-Basta che abbia vinto uno di noi due- Il più piccolo stampò un bacio sulle labbra del ricciolo, mentre tutti gli altri alzavano gli occhi al cielo. Quei due, crisi isteriche a parte, erano veramente diabetici.

-Pensate che lo direte al resto del mondo un giorno?- Esclamò Chord, stendendosi lungo il pavimento del furgoncino.

-Nah, è molto più divertente così- Esclamò Chris, avviluppandosi all’altro come avrebbe potuto fare un koala a un albero di Eukalipto.

-E poi, far concentrare i fan su una presunta relazione è  un buon diversivo per portare avanti questo tipo di missioni- Esclamò Darren saggiamente.  Mark annuì con convinzione, mentre Kevin e Ashley si guardavano, perplessi.

-Oh, mi ecciti quando dici queste cose. Dimmi che hai tenuto qualche Dildo- Squittì Chris, strusciandosi piuttosto indecentemente a Darren.

-Ma prendetevi una camera!- Kevin alzò nuovamente gli occhi al cielo.

-Non so. Ma dovrebbe essere rimasto qualche preservativo- Sussurrò Darren in modo che solo Chris potesse sentirlo.

-Ottimo!-.

   
 
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