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Autore: _ki_    08/08/2011    5 recensioni
Ino si risolse nell’ennesimo risolino. Non sapeva cosa le stava succedendo, cosa fosse successo quel pomeriggio, ma se stare in silenzio voleva dire riuscire a sentire il battito del cuore di Shikamaru, allora avrebbe potuto sopportarlo ancora una volta.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Premetto che non ho la più pallida idea di quale sia il luogo malato della mia mente gabbietta del mio criceto-cervello da cui è sgusciata fuori questa fic cosa. Posso solo dire che è stata scritta una cosa come un anno fa e che, visto che ormai il mio account di EFP giace abbandonato tra ettolitri di polvere e fodera per peluche, ho deciso che pubblicare qualcosa non sarebbe stata una cattivissima idea. E così, eccola qui. Accenni davvero leggerissimi (inesistenti? O.o) di Shika/Ino, con molto non-sense e una non-conclusione che davvero non mi convince. Dati questi avvertimenti modi-per-spaventarvi-e-farvi-abbandonare-questa-pagina, non mi resta che lasciarvi una faccina coccolosa à :3 (più che altro un modo per ingraziarmi la vostra simpatia) e sottolineare che non ho mai ucciso nessuno per aver lasciato una recensione ad una mia storia creazione cosa. Un bacione grosso e coccoloso :3

 

Piesse: pardon per gli errori di battitura-e-o-di grammatica: ricordate che ho detto di averla scritta un anno fa? Ebbene, non avevo molta voglia di ricontrollarla per benino, così le ho dato un’occhiata veloce veloce e ve l’ho schiaffata sulla rete ^^ Ergo, probabili errori un po’ dappertutto. Ma voi mi perdonate no? :3

 

_ki_

 

The Good Of Silence

 

Il cielo era limpido e tirava un fresco venticello primaverile. Per qualche oscura ragione, Ino si era ritrovata accanto a Shikamaru a fissare le nuvole. In silenzio.

Lei odiava il silenzio. Era un’amante appassionata del baccano e non sopportava rimanere per più di due secondi senza aprire bocca. Eppure, era lì. E non vedeva l’ora di andarsene.

«Avanti Shika, andiamo via. Mi sto annoiando» esclamò ad un tratto, stufa. Guardò l’amico e notò con disappunto che non si era nemmeno degnato di voltarsi. Fissava le nuvole, il maledetto. Le poche, rarefatte nuvole che coloravano il cielo.

«Non è gentile da parte tue dire che ti stai annoiando mentre facciamo la cosa che preferisco in assoluto» biascicò il ragazzo dopo un po’, con tono annoiato. Ino sbuffò.

«È la verità. Non capisco come possa piacerti rimanere qui in silenzio a fissare le nuvole. Insomma, un agglomerato bianco completamente inutile che quando si avvicina troppo porta solo che pioggia e umidità! Come possono affascinarti tanto?».

A questo punto, il Nara parve ritenere adeguato voltare il viso per guardarla. E poi, improvvisamente, scoppiò a ridere.

Ino rimase a fissarlo in silenzio per diversi secondi, mentre una risata che aveva sentito ben poche volte le riempiva le orecchie. Per i primi istanti le venne anche quasi da sorridere, per la tenerezza di quel volto non più eternamente annoiato. Poi, mentre la risata si protendeva ben oltre il consentito, cominciò ad irritarsi. Fino a sentirsi veramente arrabbiata.

«Insomma, mi spieghi che diamine ci trovi da ridere?» sbottò infervorata, fulminandolo con gli occhi. Shikamaru smise di ridere e tornò a fissarla. Poi dovette trovare il suo viso davvero molto buffo, perché riprese a ridere e cominciò perfino a rotolarsi nell’erba.

A quel punto Ino era davvero infuriata. Si alzò di scatto, sbottando un «Bene!» che fece tremare il prato, quindi fece per andarsene. Si premurò anche di ondeggiare come si deve i capelli, sperando che fungessero da frusta e punissero il Nara a dovere.

«Aspetta, aspetta!» le urlò dietro il jounin, e Ino lo sentì alzarsi per rincorrerla. Ghignò: era il momento buono per costringerlo ad andar via da quel noioso prato e da quelle noiose nuvole!

Il problema fu che, mentre si voltava con un sorriso smagliante, si ritrovò il volto del Nara a pochi centimetri dal suo e si spaventò, finendo con un urlo a gambe all’aria. A quella scena Shikamaru non poté far altro che scoppiarle nuovamente a ridere in faccia.

«Siamo particolarmente ilari oggi, vedo» borbottò Ino, nuovamente seduta sull’erba, incrociando le braccia. Shikamaru, che la sovrastava, le sorrise.

«Non fare quella faccia, Ino. Mi spieghi come hai fatto a cadere

La ragazza arrossì.

«Sta’ zitto! Piuttosto, ce ne possiamo andare?»

Le sue parole caddero nel vuoto. Shikamaru si lasciò cadere sull’erba con un sospiro, e l’attimo dopo era di nuovo disteso a fissare le nuvole.

Ino fissò infervorata quell’agglomerato bianco, fulminandolo con lo sguardo. Se almeno le nuvole fosse sparite lei e Shikamaru avrebbero potuto andarsene.

«Avanti, vieni qua» sbuffò dopo qualche secondo il Nara, trascinandola letteralmente per un braccio. Con l’ausilio di qualche strano movimento involontario, Ino si ritrovò di nuovo distesa, la testa appoggiata al petto dell’amico e la mano del suddetto tra i capelli. E poi, mentre si domandava intontita quand’è che avesse cominciato a fare così caldo, Shikamaru parlò.

«Guardale. Sono così belle, libere. Vagano nel cielo senza che qualcuno glielo impedisca, senza che qualcuno dica loro dove andare» la sua voce era diventata un soffice mormorio. Ino annuì, nonostante non stesse assolutamente pensando alle nuvole. Sentiva, di sottofondo a quel silenzio tranquillo, il borbottare ritmico del cuore di Shikamaru. E la cullava così bene che avrebbe anche potuto addormentarsi. E il tempo diventò soltanto una parola, mentre chiudeva gli occhi e si ubriacava di quel suono delicato.

 

«Avanti, ora andiamo» disse Shikamaru, dopo un tempo troppo indefinito. Ino mugugnò qualcosa che sembrava una protesta, e Shikamaru ridacchiò piano.

«Poco fa eri tu a volertene andare. Non starai mica prendendo sonno?»

Fu mentre lui le tirava scherzosamente una ciocca di capelli che Ino spalancò di scatto gli occhi, rendendosi improvvisamente conto di dove fosse e di quanto si fosse abbassato il sole in cielo. Scattò in piedi, facendo sobbalzare Shikamaru.

«Oh, finalmente la principessa si è svegliata. Forza, Asuma-sensei e Choji ci aspettano».

Ino si voltò intontita verso l’amico, che si stava alzando. Fissò ancora il cielo, stranita.

«Da quant’è che siamo qui?» domandò.

«Uhn? Oh, sarà un’oretta...»

Ino strabuzzò gli occhi. Un’ora. Un’ora... e lei non se ne era minimamente accorta? Il tempo era volato, e lei non aveva spiccicato parola per un’ora intera?

«Forza Ino, smettila di fare quella faccia e muoviti!»

Ino voltò inebetita lo sguardo verso uno Shikamaru che aveva già cominciato ad avviarsi. Balbettò qualcosa di incoerente e si sbrigò a raggiungerlo. Shikamaru la guardò con uno sguardo strano.

«Sicura di sentirti bene?» le chiese, quasi preoccupato.

«Certo!» esclamò Ino, forse con un po’ troppa enfasi, perché Shikamaru la guardò con ancora più apprensione. Ino cercò di rimediare al danno ridacchiando e accelerando il passo.

«Forza lumacone, Asuma-sensei e Choji ci aspettano, l’hai detto tu! Sbrigati a camminare!»

Shikamaru la guardò male mentre la raggiungeva, Ino rise e tornò tutto normale.

«Ah, domani hanno detto che ci saranno più nuvole» mormorò Shikamaru dopo un po’. Ino si voltò sorridente verso di lui.

«Credo che verrò con te» esclamò tutta tranquilla, quasi saltellando. Shikamaru la guardò di sottecchi, e Ino si risolse nell’ennesimo risolino. Non sapeva cosa le stava succedendo, cosa fosse successo quel pomeriggio, ma se stare in silenzio voleva dire riuscire a sentire il battito del cuore di Shikamaru, allora avrebbe potuto sopportarlo ancora una volta. Solo una, però.




   
 
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