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Autore: MarziaShadowOrchid    09/08/2011    11 recensioni
I personggi di pokèmon in una nuova storia, ricca di amori, ricordi, pensieri che li porteranno a rifelttere sulla loro scelta di vivere in un Ranch. Un grande peso che questi ragazzi dovranno affrontare tutti i giorni. Spero che vi piaccia! MarziaShadowOrchid
(Pokèshippig, Contestshipping, Ikarishipping e Soulsilvershipping)
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Il ragazzo dai capelli corvini lasciò vagare il suo sguardo lungo l’orizzonte della steppa, radi ciuffi di erba secca sbucavano da ogni parte su quella pianura verde, rari alberi con le chiome verde scuro giacevano in quella pianura desolata, il ragazzo guardava quel bellissimo paesaggi appoggiato alla staccionata di legno del suo Ranch, anzi, del loro Ranch, perso totalmente nei suoi pensieri. Guardava i campi di fieno ancora verdi e pensava già a Giugno quando doveva mieterli, guardava i recinti dei Doduo che ogni tanto mandavano i loro fastidiosi gridi striduli. Poi volse lo sguardo verso la sua casa, una graziosa villetta costeggiato da un esteso e raffinato roseto accuratamente curato da sua madre, quella casetta in mezzo agli estesi possedimenti suoi e di suo fratello gli piaceva molto, era un luogo in cui la parola –famiglia- abitava ogni giorno. Nonostante questo… sentiva uno strano vuoto nel suo cuore, appoggiò una mano sulla camicia quadrettata proprio all’altezza del cuore, c’era qualcosa…che non riusciva ancora a capire…
“YIIII-AAA!!! VAI COSì BELLO!!! WHOO-OOO!”
quel urlo face sobbalzare il ragazzo che cadde a terra stramazzato per lo spavento, un’assordante e continuo rumore di zoccoli lo costrinse a tapparsi le orecchie, si alzo da terra e si pulì velocemente i pantaloni rovinati, alzò lo sguardo e quello che gli si parò davanti era una scena ricorrente che avveniva ogni giorno della sua vita. Un ragazzo dai capelli spettinati marroni chiaro, stava aggrappato alla groppa di un Tauros infuriato che correva a tutta birra scalciando. Quel Tauros, che lui conosceva bene poiché era l’acerrimo rivale del ragazzo che lo stava cavalcando, era seguito da una massiccia mandria di suoi simili. Il ragazzo dai capelli neri sbuffò rassegnato, quel pazzo di suo fratello si ostinava ogni giorno a fare la stessa scenata, il cappello nero da cowboy gli ricadeva sulla schiena, i capelli scompigliati dal vento incorniciavano una faccia entusiasta. “Idiota…”sussurrò con un mezzo sorriso sulle labbra il ragazzo dai capelli corvini, lo conosceva troppo bene, era proprio un idiota. La mandria infuriata passò a pochi metri dalla staccionata, il ragazzo con il cappello nero, saltò giù dal Tauros e con agile balzo si aggrappò alla staccionata e l’attraverso in meno di due secondi. Era molto invidioso della grazie e dell’agilità del fratello, lui purtroppo era imbranato e terribilmente goffo… “Hey!! Ashyno!!! Hai visto che forza! Oggi ho proprio fatto arrabbiare Frenchy!” Frenchy è il capobranco dei Tauros. La sua famiglia è una dei più esperti allevatori di Tauros della zona “sì era proprio infuriato… e poi ti ripeto, Gary, smettila di chiamarmi Ashyno, io mi chimo Ash, ti dai solo tante arie perché sei più grande…” “non solo per quello…anche perché sono più bello e affascinante e ho successo con le ragazze al contrario di tè piccolo gnometto dai capelli neri!” un sorriso beffardo e soddisfatto compare sulle labbra di Gary, Ash si infuriò da matti “come mi hai chiamato?!?!” “gnometto dai capelli neri, sai l’altezza non è il tuo forte!” altro sorriso accompagnato da una risata soddisfatta di Gary “sei tu lo spilungone! Io sono nella media!” triste ammetterlo ma suo fratello era molto più bello di lui, la sua postura slanciata, il suo viso perfetto e quei dannatissimi capelli affascinanti marroni chiaro facevano di lui un uomo perfetto ma fortunatamente lui aveva una cosa più bella di suo fratello…gli occhi. I suoi occhi cioccolata erano molto belli (oltre al carattere, si intende). L’atmosfera diventò improvvisamente molto seria, Ash guardò la mandria di Tauros poi il fratello “allora? Come è andato l’affare? Hanno accettato di comprare i 50 Tauros come d’accordo?” Gary guardò il cielo sospirando “alla fine li hanno comprati ma ho dovuto abbassare il prezzo…” “come? Ancora? E perché?!” Gary sorrise in modo sforzato guardando il fratello “c’è crisi nel mercato dei Tauros, o abbassavo il prezzo o dovevo dire addio all’affare, ho deciso di abbassare il prezzo” lo sguardo di Ash si rabbuiò, non era la prima volta che il mercato dei Tauros cadeva, in quel periodo avveniva continuamente… “ma…Hey! Fratellino! Su con il morale! che ne dici di fare una gara a chi mangia più piatti di pasta che cucina la mamma a pranzo?” Gary riusciva  sempre a tirarlo su di morale in fondo erano fratelli e si volevano bene “certo, io ci sto! Sono infallibile in quello!” sorrisero tutti e due “ok, vado a rinchiudere i Tauros poi vengo! A dopo gnometto!!” “grr…” Gary saltò dalla staccionata e si diresse dai pokèmon, Ash attraversò il cortile ed entrò in casa, un dolce profumo di cibo lo accolse “bentornato Ash come è andata oggi?” sua madre uscì dalla cucina con il grembiule e il mestolo in mano, sul volto aveva il solito sorriso che gli faceva quando rientrava a casa a mangiare “bene ho dato da mangiare ai Doduo poi sono andato a fare una cavalcata con Mistery giù fino al boschetto” “ah…come va con Mistery? Si è ripresa?” “sì, lei è un Rapidash molto forte, ha una pellaccia proprio dura si è ripresa subito dalla botta” Mistery è il suo Rapidash ma anche la sua migliore amica, Ash l’ha cresciuta sin da quando era un Ponyta “ne sono felice, Ah! Che sbadata mi sono dimenticata di dirti che oggi a pranzo abbiamo ospiti” “ah sì? E chi sono?” le due poltrone girevoli che ci sono nel salotto girano di colpo, il ragazzo rimase un po’ sorpreso non si era accorto che c’era qualcuno in soggiorno “Tada!!! Ecco a voi il mitico,coraggioso nonché super intelligente:  professor Oak, e il suo affascinante e portentoso assistente: Tracey, cioè io” Ash cadde a terra, si rialzò con una gocciolina sulla testa “c’era bisogno di fare tutta questa presentazione Tracey?” il ragazzo con i capelli neri tenuti fermi da una fascia rossa alzò le spalle “io e il prof facciamo sempre questa entrata trionfale, per distinguerci dalla massa” “capisco” mentì il ragazzo “buongiorno Ash, grazie Delia per i biscotti” disse il prof sorseggiando una tazza di tè “di niente prof Oak, qui lei è sempre il benvenuto, Ah! Il sugo!” e corse in cucina “allora Ash ho sentito che Mistery è guarita, gli facevi i bendaggi come ti avevo fatto vedere io?” “certo prof non si preoccupi” “bene…” il professore guardò in basso, i suoi occhi sembravano improvvisamente attratti dal pavimento di legno “prof c’è qualche problema?” il prof guardò prima Tracey che fece un cenno con la testa poi guardò dritto negli occhi Ash “come vanno gli affari, Ash?” sentendo quelle parole il ragazzo si rabbuiò, la verità è che non stavano andando tanto bene, se non riuscivano a riprendersi avrebbero dovuto vendere qualcosa “non molto bene, ma sono sicuro che presto andrà meglio” questo è Gary che entrò proprio in quel momento “ciao Gary” “salve prof Oak, è vero ultimamente gli affari non sono andati molto bene ma sono sicuro che presto il mercato si riprenderà” sempre molto fiducioso, il viso del prof Oak si illumina e appoggia eccitato la tazza di tè sul tavolo, si sistema bene sulla sedia appiattendo il camice bianco da veterinario “ho un idea, che vi potrà aiutare a livello finanziario” una salvezza? Un modo per uscire da quella crisi? “dica l’ascoltiamo” il prof Oak si schiarisce la voce e inizia a parlare in modo molto profondo “non so se seguite altri mercati oltre quelli dei Tauros…” “seguiamo anche quelli dei Doduo e Dodrio” “c’è un mercato che adesso sta riscuotendo molto successo perfino in città…quello dei Ponyta e Rapidash. Pensateci potete comprarli a dei prezzi bassi e poi rivenderli ad un prezzo maggiore in città, mi sembra un buon affare, che ve ne pare?” il loro ranch non aveva mai allevato Ponyta e Rapidash si era sempre concentrato sui Tauros ma questa opzione apriva nuovi mercati, Gary guardò scettico il prof, quel idea non gli quadrava molto “e dove possiamo andare a comprare dei Ponyta e Rapidash a buon prezzo?” Tracey alzo le spalle per lui ormai era diventato un tic farlo “io conosco una eccellente scuderia, nella quale arrivano branchi di Ponyta e Rapidash selvatici ogni due mesi, si trova vicino il bosco, si chiama…cavolo….Wa…non mi ricordo! Ma sono sicuro di avere l’indirizzo a casa, quando lo trovo vi chiamo” “ottima idea, così potremo riprendere il giro, che dici Ash?” “per me è un ottima idea” Gary stringe la mano al prof Oak e a Tracey “grazie del vostro aiuto” “di niente ci fa piacere aiutare degli amici”.
 
Il pomeriggio tardi Ash è sdraiato sul divano e si sta beatamente riposando, dopo una giornata nei campi a far pascolare i Dodrio si sente sfinito, ma ironia della sorte il telefono inizia a squillare, il guaio è che si trova dall’altra parte della stanza, e nessuno può aiutarlo. Ah la pigrizia, che brutta cosa! Sua madre è fuori nel roseto e suo fratello sta ancora lavorando con i Tauros, così costretto ad alzarsi prese il telefono e se lo portò all’orecchio “pronto?” dall’altra parte dell’apparecchio un ragazzo con la voce tranquilla e ferma sospira –scommetto che eri beatamente sdraiato sul divano e non avevi le ben che minima voglia di venire a rispondere, ho indovinato? Ash riconobbe all’istante la voce “sei un grande Brock! Ma come fai ad indovinare sempre?” il ragazzo dall’altra parte dell’apparecchio rise divertito –perché non cambi affatto Ash Ketchum, sei sempre lo stesso ragazzino di un tempo, quando si addormentava sul banco due minuti dopo che iniziava la lezione! “e tu? Scommetto che sbavi ancora dietro ad ogni ragazza che vedi!” –allora sei rimasto davvero lo stesso ragazzo di un tempo! Sfortunato con le scommesse! “che?! Non dirmi che ti sei fidanzato?!” –sì! Ma non diciamolo troppo ad alta voce potrebbe portare sfortuna…- bisbiglia Brock “hai ragione…” risponde Ash guardandosi intorno per controllare che non ci sia nessuno (due perfetti idioti) “allora a cosa devo questa telefonata?” –devo parlare con la signora Delia- “mia mamma?! sei sicuro?” –certo! Non ti preoccupare non ci voglio provare mica, anche se devo dire che è proprio una bella donna…- “Brock!!” –a già scusa! Me la puoi passare?- “certo” il ragazzo si guardò intorno e con grande sollievo per le sue gambe sua madre era entrata proprio in quel momento “per te, è Brock” la madre del ragazzo sgranò gli occhi incredula e felice “ti deve parlare” “ok” prese il telefonò e andò a parlare in cucina. Che cosa doveva chiedere Brock a sua mamma? Brock ogni tanto gli mancava, era stato con lui dalle elementari fino alla terza media ed era il suo migliore amico, ogni tanto lo telefonava per sapere come stava. Brock abita in città e ha deciso di andare avanti con gli studi dopo le medie, mentre lui doveva badare al Ranch. Da quel che si ricordava dall’ultima telefonata gli aveva detto che faceva tantissimi lavori par time per pagarsi l’università visto che la sua famiglia è molto numerosa e non  hanno spesso i soldi per tutti, Brock era proprio una persona eccezionale e sa fare di tutto. Sua madre mise a posto il telefono “cosa voleva Brock?” ormai era super incuriosito, voleva assolutamente sapere cosa c’era di così segreto da non poterlo dire a lui “Brock mi ha chiesto un favore?” Devo forse pensare male? Pensò Ash “mi ha chiesto se una persona poteva venire a vivere qui con noi, questo ragazzo di cui Brock mi ha parlato è uno ragazzo con problemi…” “uno psicopatico?” “no, no è stato più volte espulso da scuola quindi suo padre ha preso delle misure drastiche per farlo rigare dritto. Brock è un suo amico e non voleva vederlo rinchiuso in un riformatorio allora mi ha chiesto se poteva venire a vivere e a lavorare qui da noi e io gli ho detto di sì, per te va bene?” in effetti uno che lo aiuta nei lavori gli serve, è troppo pigro per farsi sfuggire quest’occasione! Poi se è amico di Brock è pure amico suo! “per me ve bene, non c’è alcuno problema” “bene, vado a cucinare” sua mamma ritorna in cucina, mentre Ash sale le scale fino ad arrivare in camera sua, viene accolto da un piccolo topo giallo “ciao Pickachiu” il topo ritorna a dormire sulla poltrona nella camera “pigro come al solito! Non esci mai da questa stanza ti rendi conto?” il pokèmon rispose con un “pi…” svogliato “vabbè lasciamo stare” si butta sul letto, continuava a domandarsi come fosse questo ragazzo che dovevano ospitare “spero sia simpatico…”.
                           
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Il sole non è ancora sorto ma un ragazzo con i capelli marroni chiaro si stava stiracchiano seduto sul bordo del letto, i Tauros non si prendono da mangiare mica da soli! Si vestì con la sua maglietta quadrettata grigia e bianca e infilò i pantaloni più volte ricuciti, quelli erano i vestiti del lavoro! Mi piacerebbe andare a qualche festa vestito con dei veri vestiti Il diciassettenne pensò sognante ai suoi vestiti eleganti, si riprese velocemente e uscì dalla stanza. Passò di fianco alla stanza del corvino che dormiva beatamente sotto le sue coperte arancioni, gli sembrò il momento perfetto per uno dei suoi scherzi ma sapeva che a quest’ora era impossibile svegliarlo, dei due lui era sempre stato quello mattiniero mentre Ash quello impossibile da svegliare. Uscì dalla villetta e il vento freddo del mattino gli punzecchiò le guance, era pur sempre marzo! Andò nella  grande stanza e prese una forca, iniziò quello che era il suo rituale del mattino prima della colazione, infilzava il fieno e lo metteva nella mangiatoia (vi immaginate il vero Gary fare un lavoro del genere? °.° Nd me) un ciclo continuo, ma quel giorno era terribilmente curioso di vedere come fosse il nuovo arrivato, sperava che fosse un gran lavoratore ma sapeva che dalla vita non si può pretendere ma solo aspettare e vedere quello che ti da. Continua il suo lavoro imperterrito, lui è Gary, e non si arrende di fronte a nulla.
 
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Una ragazza dai capelli arancioni sentì la sveglia suonare, sono le 6, i pokèmon devono mangiare. Si alzò di slancio dal letto ma inciampò in un vestito, guardò meglio l’abito, da dove era sbucato? Si grattò la testa ancora assonnata, dev’essere di sicuro opera di sua sorella! Adesso si ricorda! Ieri sua sorella gli aveva detto se poteva prendere una cosa e adesso si ritrova tutta la camera in disordine. Vatti a fidare delle sorelle minori! E ti ritrovi in una stanza dove sembra esserci passato un ciclone. Si vestì con i soliti vestiti di tutti i giorni. Maglietta quadrettata e jeans sciupati pieni di buchi, non trovava più la scatola del cucito, sempre opera di sua sorella! La vita di una proprietaria di un Ranch, sapeva essere molto dura. Scese le scale e trovò suo fratello più piccolo intento a fare colazione, la ragazza guardò da dietro il fratello che mangiava sul tavolo in veranda, il fratello si svegliava sempre a quell’ora invece sua sorella era una dormigliona del peggior tipo andava avanti anche fino a mezzo giorno! Passò di fianco al fratello che la scrutò per un attimo con i suoi occhi viola quasi grigi per poi tornare al suo succo “buongiorno” “…” solita loquacità del fratello ormai ci aveva fatto l’abitudine e nella sua mente si immaginava da sola la risposta, un bel giochino! Il venticello freddo passo tra i capelli arancioni della ragazza e tra quelli viola del ragazzo, finito di far colazione si alzò in piedi con i guanti da lavoro in mano “vada a dar da mangiare ai pokèmon oggi è compito tuo pulire la stalla dei Miltanck” “ok” rispose indifferente, la ragazza dai capelli arancioni entrò nel fienile e caricò una grande carriola verde con il fieno per i Ponyta e i Rapidash della scuderia, entrò nel grande edificio di legno con l’insegna Scuderia Giglio di Mare passò davanti a tutti i box e buttò dentro il fieno, ma si fermò davanti ad un Rapidash un po’ più grande e possente degli altri “ciao Rollander, come và oggi?” il pokèmon rispose con un nitrito, la ragazza gli butto il fieno dentro e passò oltre con la carriola appresso. Una lunga giornata la attendeva ma lei la affrontava felice.
 
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Una cabriolè bianca sfrecciava veloce, forse un po’ troppo, su una stradina sterrata in mezzo alla prateria. L’uomo al volante aveva gli occhi fissi sulla strada al posto del passeggero sul sedile di fianco c’era un grande borsone. Il ragazzo seduto sul sedile di dietro osservava inorridito l’indifferenza del padre, sembrava volesse liberarsi velocemente di lui e tornare ai suoi affari, al suo mondo e dimenticare al più presto quella prateria desolata. Un ciuffo verde gli andò sugli occhi lui lo spostò con un gesto della mano, avrebbe voluto tornare anche lui nel suo mondo in città, ma non poteva. Nella mente gli tornavano le parole del padre “o qui o ti spedisco in campeggio!!” il campeggio!! Bha! Peggio del collegio!! Quindi rassegnato aveva scelto tra le tre opzioni l’idea di andare a vivere e a lavorare in un Ranch. Lavorare. Quella parola gli faceva venire i brividi, non aveva mai preso neanche un martello in mano in vita sua figuriamoci andare a lavorare. Ma questa volta l’aveva combinata grossa, aveva preso due sospensioni per cattivo comportamento dallo stesso insegnate, ma la cosa che aveva fatto veramente arrabbiare suo padre così tanto da spedirlo a lavorare era stata la scomparsa improvvisa dei suoi schock migliori. Devi metterti la testa a posto! Se non lo fai tu prenderò io dei provvedimenti! Era ora, porca miseria!! Sei tu l’adulto mica io!! Gli  venire voglia di urlarglielo in faccia! Suo padre se n’era sempre sbattuto altamente di lui e adesso aveva deciso a fare qualcosa. Non certo il miglior modo per riprendere i contatti!! Ma forse era meglio così, nuova vita, nuove persone gli avrebbe fatto bene. Guardò la staccionata di legno desolata e la casetta solitaria in lontananza. O forse No.  

  
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