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Autore: DilanDarkmoon    09/08/2011    2 recensioni
Latte,biscotti e illusioni dell'infanzia.
Miele di fiori e macchie di sangue, in un viaggio attraverso il nostro peggiore incubo infantile.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia parla di un bambino.
Un bambino come tuo figlio,tuo fratello,tuo nipote. E anche come il te stesso che ora non c'è più, o che,forse, non c'è mai stato.
Questo bambino può non avere un volto, o può avere il tuo.
Ecco,potresti essere tu, per esempio.
Quel ragazzino poco più alto di un metro e venti,che ora sta seduto in una grande sala nera su una piccola sedia di paglia,sei tu.
Guardati, sei davvero adorabile! Con quelle guance rosse e quei tuoi occhi accesi. Scommetto che sei l'orgoglio di tua madre!
Te la ripetono spesso questa frase,vero? Guarda come sorridi. Eppure sai bene che probabilmente lo fanno solo per cortesia, te lo ripeti sempre,del resto. Tutte quelle zie che ti tirano le guance, tutti quei parenti fin troppo solari,li trovi davvero simpatici. Ti piacerebbe averli vicino a te in quella stanza ora, anche se intorno a te non c'è anima viva,solo quella piccola candela che sembra così lontana infondo alla stanza. Quella forse puoi considerarla come la tua unica compagnia in quel momento. Giochi per l'ennesima volta con il filo di lana che sporge dal tuo maglioncino rosso,trovandolo fin troppo lungo, per essere solo un filo tirato del tuo indumento. Ne cerchi l'estremità, ma stranamente non al trovi, il filo infatti continua,sparendo nel buio. Così ti alzi, in tutto il tuo entusiasmo infantile,balzando giù dalla sedia per afferrare la lana che ormai vedi a malapena, nell'ombra di quella sala,cominciando ad attorcigliarla intorno alle tue dita unite, come la nonna ti aveva insegnato qualche anno prima, quando la aiutavi a fare i calzini con i ferri. I suoi insegnamenti sono utili, infatti attorcigli ordinatamente il filo sulla tua mano,entrando nel buio per continuare la scia del filo,che pare infinito,senza nemmeno rendertene conto. Cammini sul pavimento lucido e nero,accompagnato solo dal rumore indefinito delle tue scarpe da tennis, che ogni tanto non mancano di produrre un leggero stridio, quando inizi ad aumentare il passo. Il buio non ti è mai piaciuto, ne hai ancora paura,anche se la mamma ti ha detto mille volte di non temerlo. ma tu non ci riesci, e cerchi di correre più in fretta possibile verso quella candela, che ora sembra vagamente più vicina. Il filo non termina di scorrere tra el due mani,ormai avvolte in due guanti di lana rossa, che non evita di annodarsi alle tue dita,aumentando sempre di più ad ogni piccolo passo che fai ner cercare di scappare dal buio che ti avvolge. Inizi a singhiozzare, squittendo qualche urletto ogni tanto, ormai nel panico,data la lunghezza della sala. percorrerla tutta al buio ti spaventa fin troppo, e tu non sei mai stato un grande coraggioso. Ma finalmente la candela è vicina a te.
Ti fermi col fiatone davanti ad essa,riconoscendo il tavolino di casa tua sotto il candelabro di argento che la sorregge, notando anche in quello una vaga somiglianza con il candelabro antico di tua nonna. Non dai peso alla cosa, e da bravo bambino prendi il candelabro, avanzando nel buio con la facciatosta di un eroe di guerra, brandendo la tua candela con un sorriso sollevato. Ma davanti a te c'è solo una tenda scarlatta,dove il filo di lana del tuo maglione sparisce. Con la candela però sei più sicuro, e decidi di attraversarla senza problemi,raccogliendo la lana con pazienza,avvolgendo ormai tutto il braccio. Scosti il tendone con un sospiro,spingendolo con la schiena per evitare di bruciarlo con la candela, trovando però davanti a te una cosa che ti fa sobbalzare. Una bara, e dentro quella bara, c'è un signore anziano,con il tuo stesso maglione rosso. Anche il suo maglione ha un filo tirato che pende giù dalla bara,sul pavimento nero.
Questo filo, però, si fonde con il tuo,a terra,esattamente davanti a te.
Ed è in quel momento che realizzi che quella persona,sei tu,mentre la candela si spegne,quando tu ci respiri sopra un po troppo forte.


Ma non devi aver paura, nell'eternità,ti ci abituerai. 
  
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