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Autore: Rage and Love    09/08/2011    2 recensioni
Il rapporto molto profondo tra Billie Joe e Mike visto dal punto di vista di Trè.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premetto solo che questa è la mia prima ff quindi non siate troppo cattivi :)


Stiamo provando un brano di “21 st Breakdown”, American Eulogy, per l’esattezza.
Li vedo, sono davanti a me, come potrei non vederli? Si scambiano occhiate, occhiate infuocate d’affetto. Suonano quasi spalla a spalla gli occhi dell’uno annegati in quello dell’altro: sono nel loro mondo, quello in cui solo loro due possono entrare, quello di cui io non posseggo la chiave. Si guardano sorridendo, quei sorrisi carichi di significati nascosti.
Sbatto con rabbia le bacchette sopra le percussioni, non ho voglia di suonare, non oggi almeno.
Mike attacca a cantare i capelli biondi che ondeggiano a ritmo di musica, Billie lo guarda incantato, sembra che non abbia mai visto nulla di simile, nulla di più perfetto.
Io rimango qua dietro, in disparte, lontano da quelle occhiate, lontano dai significati celati dietro ai gesti più semplici.
Sbatto con tutta la forza che ho in corpo sopra la mia batteria, sto per implodere. Vorrei gridare per fare uscire la rabbia e il dolore che mi pesano il cuore vorrei potere spaccare il mondo intero. Solo quando mi accorgo che gli altri hanno smesso di suonare e mi guardano preoccupati capisco che sto urlando.
Mi fermo, le bacchette tremano leggermente nelle mie mani.
-Trè…- inizia Billie dopo un momento di denso silenzio –tutto bene?- ha un tono di voce preoccupato.
Guardo confuso  un attimo i suoi occhi verdi,  poi quelli azzurri di Mike.
Una goccia di sudore mi scorre sulla tempia.
-Sto bene- balbetto cercando di mascherare l’emozione- ho solo bisogno di una pausa. Datemi dieci minuti. Ma sto bene, davvero.- detto ciò mi dileguo velocemente senza più guardarli.
Cammino veloce per il corridoio bianco, la testa abbassata.
Mi chiudo dentro il bagno piccolo, sperando con tutto il cuore che non mi seguano. Non ho voglia di parlare.
Passandomi le dita fra i capelli sudati mi guardo allo specchio: ho una faccia terribile. Apro il rubinetto sull’acqua fredda e mi sciacquo la faccia. Ora va un po’ meglio.
Prima ho perso la calma, è una delle poche volte che mi succede, ma devo solo stare calmo: in fondo non è successo assolutamente niente. Solo che quei due per poco non si mettono a scoparmi davanti al naso. Trè Cool, stai calmo. Tu non sei così. Tu sei quello mezzo pazzo, che sa sempre tirare su il morale, sei quello con le idee più folli e la risata sempre sulle labbra. Ed è vero, sono davvero così, non fingo. Ma quelle occhiate iniziano a pesarmi sempre di più, il fatto di sentirti sempre quello di troppo. Un altro respiro profondo, bene così. So quanto loro mi amino, quanto sia importante, ma il sentimento che provano per me non sarà mai paragonabile a quello che sentono reciprocamente.
Sono  tentato di darmi un ceffone per scaricare la tensione e punirmi della mia stupida gelosia. Mi do un ceffone. Almeno il bruciore sulla guancia allontana per un po’ il dolore del cuore.
Ingoio una boccata di aria chiusa poi prendo la rabbia pulsante e la stringo forte in un pugno, la accartoccio facendone una piccola pallina scricchiolante e compatta. La getto nel fondo della mia anima, dove sarà difficile ritrovarla. Non dico impossibile, ma almeno difficile.
Asciugo gli occhi umidi di rabbia, ora va meglio, sto tornando in me. Mi sistemo la maglia ,do una scompigliata ai capelli, un respiro profondo ed esco dal piccolo bagno.
Sento dei passi veloci che vengono verso la mia direzione, presto mi raggiungono anche le loro voci preoccupate.
-Trè!- esclama Mike quando mi vede. –Cosa ti è preso, amico?
-Niente di che, Mikey, ero solo un po’ stanco.
-Ne sei sicuro? Avevi una faccia sconvolta. Non ci nascondi qualcosa, vero?
-No mamma Billie. Sai, non solo puoi essere preso da attacchi isterici- esclamo ridendo.
Anche loro si uniscono alle mie risa, Billie mi abbraccia le spalle mentre torniamo alla sale di registrazione.
So bene che hanno capito che nascondo loro qualcosa, e so bene che cercheranno di farmene parlare. Ma starò in silenzio, inventerò qualche scusa assurda. Quella pallina scura rimarrà nel fondo di me stesso. E’ così che è giusto che vada.
Perché non so qual è la percentuale d’affetto che Billie e Mike provano l’un l’altro e qual è quella che provano per me ,ma non mi importa. So solo che loro mi vogliono bene  e io ne voglio a loro.
Il resto non conta.

Okay, non so bene da dove mi sia uscita questa roba. So che è un modo un po' strano di vedere Trè e anchio rileggendola non
 ho ritrovato molto il suo carattere, però ho voluto provare a vedere se in mezzo a tutta la follia di quel uomo (che stimo davvero tantissimo) c'è un pizzico di normalità. Ho provato quindi a guardare dal suo punto di vista ,con un occhio un po' più "drammatico" del solito, il rapporto che c'è tra Mike e Billie e questo è ciò che ne è venuto fuori. :)
  
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