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Autore: Deep Submerge85    09/08/2011    0 recensioni
Il sangue che scorre nelle vene dei Black non ammette sentimentalismi o esitazioni. Chi osa metterne in dubbio la superiorità e non si erge a difesa della sua purezza, deve essere cancellato dalla famiglia senza pietà. E questo è il destino di Andromeda: rinnegata dalla famiglia per aver mischiato il suo sangue con quello di un Nato Babbano. Il sangue che separa, però, può anche unire in modo indissolubile, se unito all'amore di due sorelle.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black, Narcissa Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Il tuo cuore lo porto con me,
lo porto nel mio.

(E. E. Cummings)
 
 
 
 
 “Tu sei solo una sudicia traditrice del proprio sangue!!Non sei degna nemmeno di respirare la nostra stessa aria!!” Chiudo la porta con forza, lasciando che le urla di Bella si perdano nel vuoto alle mie spalle, e inspiro profondamente. L’aria fresca mi riempie i polmoni e per la prima volta in tutta la mia vita, mi sento libera. Di essere me stessa. 
Mi allontano da casa a passo svelto e penso che i miei familiari abbiano perfettamente rispettato il copione che deve recitare un Black che si rispetti.                                    
Non mi aspettavo niente di diverso dalla mia famiglia: quando ho deciso di confessare loro che amo un Nato Babbano e voglio sposarlo, sapevo benissimo la reazione che avrebbero avuto.  Mio padre mi ha gettato addosso una sequela infinita di insulti, spiattellandomi in faccia tutto il suo rancore, facendomi notare come fossi stata una disgrazia per lui sin dalla nascita, venendo al mondo col sesso sbagliato, e rinfacciandomi tutte le presunte umiliazioni che gli ho inflitto negli anni, comportandomi come traditrice del mio sangue.                                  
Rifiutando cioè di considerarmi superiore a tutto e tutti solo per il cognome che porto; rifiutandomi di considerare feccia chi non ha sangue puro e di provare un insano istinto omicida nei confronti dei Babbani. Per lui tutto questo è motivo di vergogna e disonore, per me invece, vuol dire semplicemente essere normale. Ma “normale” e “Black” non possono neanche stare nella stessa frase: basta guardare Bella. Proprio lei non si è lasciata sfuggire l’occasione di unirsi a nostro padre negli insulti, e ha minacciato persino di usare contro di me la Maledizione Cruciatus, se solo avessi mai osato avvicinarmi alla famiglia; per una strega che crucia gli elfi domestici e i Babbani per divertimento, poter cruciare un proprio pari, deve essere oltremodo allettante. Devo reprimere un conato di vomito al pensiero che la mia sorella maggiore desideri così profondamente il mio male: la Cruciatus non funziona se non vuoi veramente infliggere sofferenza.
Mia madre dal canto suo, si è limitata a schiaffeggiarmi e dirmi solo una cosa, con la freddezza e il disgusto che la contraddistinguono da sempre. Vattene. E io me ne sono andata.          
L’unica a sorprendermi è stata Narcissa. Mi aspettavo che facesse qualcosa e invece non ha detto una parola; è rimasta tutto il tempo seduta in poltrona, a capo chino e senza muovere un solo muscolo. Pur essendo la più piccola di noi sorelle, lei ha sempre cercato di fare da tramite tra me e Bella, ha sempre cercato di farci trovare un punto d’accordo, fallendo miseramente ogni volta.           
Bellatrix è totalmente folle: sin da bambina è sempre stata particolarmente sadica, attratta dalla magia oscura, spesso crudele senza alcun motivo e soprattutto, profondamente convinta della superiorità data dalla purezza di sangue. Ora che ha trovato un Maestro a cui rivolgersi, quel Signore Oscuro di cui tutti parlano, non oso immaginare cosa potrà fare e non mi stupirò di certo nel saperla ad Azkaban prima o poi. Cissy invece, non è mai stata ossessionata dal sangue e dalle Arti Oscure, non le è mai importato di ripulire il mondo dai Babbani o di avere una vita diversa dagli schemi prefissati dei Black.
A Hogwarts, tutti la chiamavano Sua Altezza Altezzosa, a causa dei suoi atteggiamenti così irrimediabilmente snob e per la sua capacità di trapassare le persone con lo sguardo: quando le si parava d’avanti qualcuno che non considerava alla sua altezza, in genere Mezzosangue, Nati Babbani, o semplicemente Grifondoro, lei sembrava guardarli attraverso, come se fossero stati dei fantasmi. Io sapevo però, che dietro quella maschera di freddezza e alterigia, così diversa dalla passionalità, seppur malata di Bella, e dalla mia bonaria cordialità, si nascondeva una ragazza dolce, gentile, che faceva semplicemente buon viso a cattivo gioco.      
Si comportava in un certo modo perché era una Black, perché quello ci si aspettava da lei, e per Narcissa, la famiglia è sempre stata più importante di qualsiasi cosa. Ragion per cui non ha aspettato che fossero i nostri genitori ad organizzarle il matrimonio, ma ha pensato bene di innamorarsi di Lucius, il rampollo dei Malfoy; così, sposerà un uomo che ama e allo stesso tempo renderà felice i nostri genitori. E’ sempre stata la più furba tra noi, Narcissa, o forse, la più normale.
L’unico suo desiderio è sempre stato quello di sposare qualcuno alla sua altezza e di essere una buona moglie e una buona madre; niente di più.                        
Quando le confidai di essermi innamorata di Ted, non fece scenate, né mi insultò, si limitò a sollevare gli occhi al cielo e chiedersi perché non potesse avere almeno una sorella normale, facendomi scoppiare in una grossa risata. E da quel momento, ogni volta che incrociava nei corridoi Ted Tonks, Tassorosso, Babbano di nascita, lei, Sua Altezza Altezzosa, abbozzava un sorriso, perché quel ragazzo, seppur indegno ai suoi occhi, rendeva felice sua sorella.                                                                  
Sorrido intimamente ripensando a quei momenti e inizio a rallentare. Solo ora mi rendo conto che sto abbandonando la mia famiglia, tutta la mia famiglia. Anche Cissy. Anche il caro cugino Sirius. Non potrò vedere mai più nemmeno loro.       
Mi fermo nel bel mezzo della strada e un magone mi stringe la gola.                                             
Possibile che debba succedere tutto questo a causa del sangue? Sento uno scalpiccio, mi giro di scatto e la vedo: ferma d’avanti a me, con una mano sul petto per regolare il respiro e i lunghi capelli biondi lasciati cadere sulle spalle, senza la minima cura.                                                                                      
“Cissy!” le grido entusiasta, ma il sorriso che mi si è automaticamente stampato in faccia si smorza subito, nel vedere i suoi profondi occhi blu arrossati per il pianto.                                             
“Bella…mi ucciderebbe…se sapesse che ti ho seguita…” Mi dice con un leggero affanno. “Immagino che non si sia ancora calmata…” Le rispondo non senza un certo sarcasmo, e lei mi fa cenno di no col capo; poi si avvicina a me, e prende le mie mani tra le sue. Ha lo sguardo inquieto, di chi sa di star perdendo un pezzo di sé e non può fare nulla per evitarlo.                                           
“Meda…probabilmente non ci rivedremo più…” Mi dice quasi sussurrando e io sento una morsa stringermi il cuore.   “E come Black e futura signora Malfoy, come tutti dovrò disprezzare il tuo atteggiamento…e fingere che tu non sia mai esistita…”                                                                          
E’ troppo. Abbasso lo sguardo mentre le lacrime iniziano a cadere copiose: posso sopportare gli insulti di Bella, il disprezzo dei miei genitori e di tutti gli altri fanatici della mia famiglia, ma sapere che anche le persone a cui voglio più bene mi dimenticheranno e che quando pronunceranno il mio nome sarà solo per insultarmi, è troppo. Anche per me.                                                                    
Narcissa mi stringe più forte le mani, costringendomi ad alzare lo sguardo  e vedere così le lacrime scendere anche dai suoi occhi. “Io  mi comporterò come si conviene ad una persona del mio rango…ma dentro di me…nel profondo del mio cuore…io non smetterò nemmeno per un istante di volerti bene…e sarai sempre, sempre la  mia adorata sorella…”                                                                
Non riusciamo più  a trattenere l’emozione e ci gettiamo l’una tra le braccia dell’altra. Non so per quanto tempo restiamo lì per strada, strette a piangere insieme tutto il nostro dolore. Quando ci stacchiamo, non servono più parole: le lacrime e soprattutto il calore che ci siamo trasmesse, hanno parlato per noi. Ci guardiamo negli occhi ancora un ultima volta, per imprimere nella memoria ogni piccolo particolare dei nostri volti e non posso fare a meno di pensare a quante cose avremmo potuto fare insieme, al tempo che abbiamo sprecato, pensando che ne avremmo sempre avuto in abbondanza, pensando che saremmo state insieme per sempre. E invece non sarà così.                                             
“Addio sorellina…”
“Addio,Meda…”                                                                                                                                                   
Faccio alcuni passi all’indietro, per poi voltarmi e proseguire per la mia strada: anche senza controllare, so che Cissy rimarrà lì fino a che non avrò girato l’angolo e questo mi dà una grande forza. Sapere che lei c’è, che ci sarà sempre nonostante tutto, mi permetterà di andare avanti e di vivere meglio la mia vita.
Anche se non saremo mai più insieme, saremo sempre sorelle.
   
 
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