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Autore: Kessi    09/08/2011    3 recensioni
“Tu potrai anche respingermi, ma io non smetterò mai di amarti, mi hai capito? MAI! Ti aspetterò per tutta la vita, se necessario”.
A quelle parole, si bloccò di colpo. Come aveva detto? Lo avrebbe aspettato tutta la vita?! Si sarebbe rovinata l’esistenza per colpa sua e questo non poteva permetterlo. Lui voleva che lei fosse felice, che si trovasse qualcun altro. Un uomo normale, giovane, ricco, che potesse darle tutto ciò che lui non poteva. Tornò indietro velocemente.
“Non dire sciocchezze”.

Altra piccola fic sulla coppia che amo! Ambientata nel 6°libro.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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“Non vedo nessun mostro”

 

 

 

 

 

 

Un uomo era seduto su una dura panchina di pietra, appoggiato coi gomiti sulle ginocchia, immerso nei propri pensieri. Non riusciva a crederci. Non riusciva a credere che Albus Silente, il preside di Hogwarts, il mago che lui stimava più di tutti, fosse morto. No, morto non era il termine esatto. Era stato ucciso, ucciso da Severus Piton, da Mocciosus. Lui aveva sempre rifiutato di chiamarlo con quel soprannome spregevole, aveva sempre chiesto ai suoi migliori amici di lasciarlo in pace, di non odiarlo … Eppure ora, sentiva un odio spropositato, che mai lui aveva provato per qualcuno.

Strinse i pugni, trattenendosi dall’impulso da urlare e sfogare il suo dolore. Perché stava perdendo le persone a cui teneva di più? Prima Sirius, il suo migliore amico, e ora Silente.

Non lo sapeva. Sapeva solo che stava contenendo troppo dolore dentro di sé. E i suoi guai non erano finiti lì. C’era anche una giovane auror, una Metamorfomagus (per di più cugina di Sirius!) tanto sconsiderata da innamorarsi di uno come lui! Come diavolo aveva potuto? Se Remus prima sperava fosse solo una cotta passeggera, ora aveva le prove del contrario. Lei gli era stata fedele sempre. Quando era partito per la missione che gli aveva affidato Albus, quando l’aveva abbandonata dicendo che lui non andava bene per lei … Ed era trascorso tanto tempo tra tutti questi avvenimenti. No, decisamente non era una cotta passeggera. Era proprio innamorata di lui. Prova evidente lo era il colore grigio topo dei suoi capelli. Un’altra prova altrettanto evidente era che il patronus della ragazza era cambiato in un … lupo.
Quando gliel’avevano detto, lui per poco non si strozzò col caffè che stava bevendo. Gli altri non potevano sapere perché il patronus della ragazza fosse cambiato né il perché di quella forma, ma lui lo sapeva, eccome se lo sapeva!
Che cosa poteva fare? Come poteva continuare a respingerla nonostante lui provasse gli stessi sentimenti per lei?

Pensando a tutto questo, non si accorse del rumore dei passi che si avvicinavano sempre di più. Sobbalzò quando una figura si sedette accanto a lui. Il suo cuore perse tre battiti quando vide chi era.
“Ninfadora, cosa ci fai qui?”.
L’auror indossava una maglietta rossa con una scritta improbabile, dei pantaloni neri e delle scarpe da ginnastica. Sembrava un’adolescente in quel momento. I capelli corti e grigi topo le ricadevano sulla fronte, disordinati. Nonostante tutto, Remus non poté fare a meno di trovarla  bella. L’aveva sempre trovata bella ed attraente, fin dal primo giorno in cui l’aveva guardata.
“Non ti ho più visto”.
Lui sospirò. Le aveva appena ripetuto le ragioni per cui non poteva stare con lei. Poi, a peggiorare la situazione, era arrivata la McGranitt, dicendo che Silente avrebbe voluto più amore al mondo.
“Volevo … stare da solo” disse, rendendosi poi subito conto di come quella frase potesse essere fraintesa. Non voleva offenderla. “Non volevo dire che disprezzo la tua compagnia” si affrettò a dire.
Lei non replicò, ma appoggiò la testa sulla sua spalla.
Il mago si irrigidì leggermente. Quel contatto lo metteva a disagio. Riusciva a sentire il profumo dolce e delicato che utilizzava e, ne era certo, non sarebbe riuscito a resistere all’impulso di baciarla e farlo non era buona idea visto che, l’ultima volta che si era arrischiato a tanto, erano finiti a letto insieme … E poi non voleva assolutamente darle false speranze.
Si scostò impercettibilmente, ma Dora lo notò subito.
“Perché fai così?” sussurrò in tono arrabbiato “Perché non permetti alle persone che ti amano di starti accanto?!”.
“Ascolta …”
“No, mi correggo! Fai così solo con me! Se qualcun altro cerca di consolarti va tutto bene, ma se lo faccio io allora!” sibilò.
“Non posso, lo capisci?”.
“Non puoi cosa?!”. Ormai stava urlando. Chiunque avrebbe potuto sentire la loro discussione.
Sospirò “Non posso stare con te, Dora. È sbagliato. È tutto sbagliato. Quello che tu provi per me … Tutto!”.
“Ah sì? Eppure quella notte non pensavi che fosse tanto sbagliato, vero Remus?”.
“Senti …”
Lei si alzò “No! Non ho intenzione di sentire le tue patetiche stronzate! Dici che è sbagliato, che hai fatto un errore a venire a letto con me, eppure l’hai fatto! Perché? Cosa sono stata per te durante quella notte? Un amica con cui divertirsi o un giocattolo da usare e buttare via subito dopo?! Dimmi volevi forse sfogare con qualcuno i tuoi desideri?! Sono stata … la tua puttana, Remus?!” urlò, arrabbiata. Il colore dei suoi capelli cambiò improvvisamente, diventando nero.
Questa volta, anche lui alzò leggermente la voce “Sai bene che non è così!”. Era stato colpito nel vivo. Lui non era assolutamente quel tipo di persona. Lui credeva nell’amore, non nel sesso. Non era come Malfoy, che, ai tempi della scuola, aveva una ragazzina diversa ogni giorno.
“Eppure da come ti comporti sembra che sia così” replicò lei.
“Ma non capisci? Io non vado bene per te! Io non sono come gli altri. Sono un lupo mannaro!”
“Ti ho già ripetuto che non mi importa! Me ne sbatto di cosa sei!”.
“Beh, se tu sei così irresponsabile per la tua vita, non vuol dire che lo debba essere io.”.
“Perché pensi che questa decisione spetti solo a te? Anche io ho diritto di scegliere! Sono coinvolta tanto quanto te!”.
L’uomo fece per andarsene. Non avrebbe potuto reggere la parte del non-sentimentale ancora per molto.
“Dove te ne vai, ora? Scappi! Ma bene, Remus, molto maturo, davvero!” gli urlò lei, disperata.
Il cielo si stava scoprendo per lasciar intravedere un timido sole.
“Tu potrai anche respingermi, ma io non smetterò mai di amarti, mi hai capito? MAI! Ti aspetterò per tutta la vita, se necessario”.
A quelle parole, si bloccò di colpo. Come aveva detto? Lo avrebbe aspettato tutta la vita?! Si sarebbe rovinata l’esistenza per colpa sua e questo non poteva permetterlo. Lui voleva che lei fosse felice, che si trovasse qualcun altro. Un uomo normale, giovane, ricco, che potesse darle tutto ciò che lui non poteva. Tornò indietro velocemente.
“Non dire sciocchezze”.
La giovane auror si addolcì “Perché non lo vuoi capire che io ti amo?”
“Tonks …”
“So che anche tu mi ami. Lo leggo nei tuoi occhi, nel tuo comportamento” appoggiò una mano al suo viso segnato “Mi piaci, Remus. Sono innamorata di te. E non mi importa quanto ci voglia, ma io sarò sempre qui ad aspettarti.”
“No. Non puoi. Non farlo. Ti prego”.
Scosse la testa, gli occhi velati di lacrime “Smettila di respingermi. Non ha senso. Anche Sirius diceva che tu mi amavi. Sirius sperava che tu trovassi qualcuno. Sirius credeva in … Noi”.
Remus sussultò al sentire nominare il suo migliore amico. “Sirius si sbagliava”, poi scosse la testa, come a scacciar via tutti i ricordi felici in cui Felpato lo prendeva in giro, dicendo frasi del tipo Moony si è innamorato di Tonks! Ritornò alla realtà, bruscamente “Non posso, Dora, non posso. Io sono un mostro. Non merito l’affetto di nessuno, tantomeno da parte tua”.
“Sei un mostro, davvero? Eppure io non riesco a definirti come tale. Vedo solo un uomo troppo testardo per capire. Vedo un uomo che ha paura di amare, di essere felice. Vedo un uomo buono, gentile, generoso e disponibile. Vedo un ottimo insegnante. Vedo un ottimo amico. Vedo un ottimo amante” disse, abbozzando un sorriso malizioso “Ma non vedo nessun mostro, Remus. Non c’è nessun mostro qui. Ci siamo solo io e te.”
Remus appoggiò la sua mano a quella di lei, che ancora non aveva abbandonato la sua guancia, e la guardò negli occhi. Quegli occhi frizzanti e gioiosi che aveva visto la prima volta in cui era arrivata all’Ordine non c’erano più. C’erano occhi tristi e umidi.
“Perché ti sei innamorata di me? Con tutti gli uomini che ci sono, perché proprio di me? Di un lupo?”.
“Non c’è un perché. Ci si innamora e basta. E, Remus, io non mi sono innamorata del lupo. Tu non sei un lupo, sei un essere umano, un mago brillante! Sei lupo solo una volta al mese e io mi sono innamorata di te, Remus Lupin, essere umano. Il lupo è dentro di te, vive in te, ma tu non sei lui.”.
Poi si interruppe e allacciò le braccia al suo collo. I loro respiri si mescolavano, si confondevano in qualcosa di unico. Si alzò sulle punta dei piedi per arrivare alla sua altezza e congiunse le labbra alle sue.
L’uomo, dapprima, era restio a contraccambiare, ma ad un certo punto, la parte razionale si scollegò e Remus si ritrovò a ricambiare quel bacio tanto desiderato da entrambi. Le labbra erano in perfetta sincronia, come se fossero fatte per incontrarsi.

Il sole trionfò sulle nuvole e un raggio di sole colpì i due innamorati.

Quando lui si staccò da lei, notò che era cambiata. Il suo viso non era più triste come prima. Gli occhi brillavano di felicità, come la prima volta, ma soprattutto, i capelli erano tornati di un rosa cicca splendente.
Tutto era tornato alla normalità.
Si presero per mano e si avviarono per lungo la strada per tornare a casa.

Grazie, Silente. Pensò Remus. Ancora una volta mi hai salvato. Spero che ora sarai felice. In questo mondo c’è più amore di prima.
Ninfadora si aggrappò a lui, inciampando in una buca. Remus la strinse più forte a sé, sentendo il suo cuore battere. Le diede un bacio veloce e delicato, sussurrandole qualcosa all’orecchio, poi risero, felici di essersi trovati, finalmente.

Tutto, almeno per ora, andava bene.

 

Note Autrice: Questa fic mi piace un po’ di più della precedente.
Ovviamente, un’altra Remus\Ninfadora, la coppia che più amo di HP!

Ambientata un po’ dopo la morte di Albus, nel sesto libro!
Spero vi piaccia.
Un bacione.
Franci.

  
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