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Autore: BambolaMorta    10/08/2011    2 recensioni
“Nervoso?”
Ronnie gli aveva stretto un po’ la mano e lui aveva abbozzato un sorriso.
Tremolante anche quello, s’intende.
“Mhhh…”
Quando il trenino infernale aveva iniziato a muoversi, gli era sembrato di sentire il proprio cuore fare una doppia capriola in avanti e fare cin cin con la cassa toracica.
Ronnie al suo fianco e Monte alle sue spalle, invece, avevano strillato uno “Yuhu!” con le braccia per aria.
Cioè, lui era sul punto di farsela sotto e quei due si mettevano a fare i ragazzini?!
Aveva pensato di strozzarli, appena fossero stati di nuovo con i piedi ben fissi al suolo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Max Green , Quasi tutti, Ronnie Radke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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fuckin
Fuckin' roller coaster

Aveva caldo.
E, nonostante avesse praticamente fatto colazione con due hot dogs pieni zeppi di senape, aveva pure fame.
Erano arrivati a quell’enorme parco dei divertimenti ancora prima che aprisse, per evitare la coda.
E quella che si era formata dietro di loro – praticamente i primi della fila – pochi minuti dopo era impressionante.
Finalmente, dopo l’attesta sotto il sole già cocente alle dieci del mattino, il parco aveva aperto e avevano potuto iniziare il loro giro di giostre.
“Io voglio salire sulle montagne russe!”, aveva gridato Monte mandando a puttane due terzi delle capacità uditive dei presenti.
Rob si era limitato stoicamente a fare spallucce, mentre Ronnie aveva fatto praticamente i salti di gioia, come un tredicenne.
Max invece si sentiva lo zio cattivo. “Ma…io non voglio salire sulle montagne russe! Ho appena mangiato e poi…io soffro di vertigini!”
Monte aveva alzato gli occhi al cielo, sbuffando. “Ma come sei rompipalle, Max! Eddai, non fare il guastafeste!”
“Infatti”, aveva rincarato la dose Ronnie da bravo nipotino che non vuole che lo zio cattivo gli vieti da salire sulla giostra pericolosa. “Anche Rob non fa storie e lui nemmeno ci voleva venire qui!”
Siccome il suo ragazzo aveva condito l’arringa con degli occhioni da cucciolotto abbandonato, lui non aveva potuta far altro che accettare.
E alla fine, si era ritrovato imbracato su un cazzo di trenino infernale in partenza, con le mani sudaticce e le gambe molli per la paura.
Proprio nella prima, cazzutissima fila.
“Nervoso?”
Ronnie gli aveva stretto un po’ la mano e lui aveva abbozzato un sorriso.
Tremolante anche quello, s’intende.
“Mhhh…”
Quando il trenino infernale aveva iniziato a muoversi, gli era sembrato di sentire il proprio cuore fare una doppia capriola in avanti e fare cin cin con la cassa toracica.
Ronnie al suo fianco e Monte alle sue spalle, invece, avevano strillato uno “Yuhu!” con le braccia per aria.
Cioè, lui era sul punto di farsela sotto e quei due si mettevano a fare i ragazzini?!
Aveva pensato di strozzarli, appena fossero stati di nuovo con i piedi ben fissi al suolo.
Però, mentre macchinava pensieri omicidi, aveva notato la prima salita.
Cui ovviamente avrebbe seguito una vertiginosa, fottutissima discesa.
Aveva urlato ancora prima che iniziassero anche gli altri, con la sensazione di sputare le corde vocali dalla bocca.
Poi aveva sentito – o credeva di aver sentito – Ronnie che gli diceva “Visto? È divertente no?” e aveva affrontato il giro della morte – in pratica il trenino infernale che compiva un giro con i passeggeri a testa in giù – con lo stesso panico che ha un gatto di entrare in un canile.
Tra discese, piroette e frenate, non aveva smesso un secondo di gridare come se gli stessero strappando via lo stomaco.
E poi, miracolosamente, quel coso aveva smesso di giare impazzito e si erano ritrovati al punto di partenza, liberi dalle imbracature e con i piedi appoggiati al suolo.
Dio, si sarebbe chinato a baciare il pavimento, ma non poteva.
Sentiva le gambe dure come il legno e lo stomaco teso come una corda di violino.
“Ehi Maxie, tutto bene? Ti sei divertito?”
Si era voltato verso Ronnie per rispondere ma non appena aveva aperto la bocca gli era salito un orrendo conato di vomito e aveva dovuto mettersi una mano alla pancia per non
Vomitare lì in mezzo al parco caotico.
“Io quasi quasi un giro ce lo rifarei”, aveva squittito Monte. Poi aveva guardato Max e aveva cambiato idea, ma non tanto per lo sguardo assassino che gli stava rivolgendo quanto per la faccia da malato terminale che si ritrovava. “Max, sei verde”, aveva detto stupito.
“Non…mi sento…bene”, erano le uniche parole che era riuscito a biasciacare Max.
Poi – bum! -, era collassato a peso morto sull’asfalto.
E l’anno dopo, quando era ritornato in quel cazzo di parco dei divertimenti con Ronnie e suo nipote Jeff, aveva preferito non salire sulle montagne russe.

Angolino cimitero:
Cucù!
Ecco che ritorno a rompere le palle nel fandom Escape TheFate con una piccola shot delirante.
Se piace, lo lasciate un commentino??? *w*
Dedicata alla mia mogliettina Anzu, sperando che leggendola non vomiti (L)
 
  
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