on the beach ~
Assolutamente no.
Erano
state queste – a occhio e croce – le parole che erano uscite dalla sua bocca
quando giorni prima Lily gli aveva fatto quella proposta.
Forse
era stato un po’ brusco o avventato ma diamine, anche lui aveva i suoi
principi.
Eppure,
ripensando brevemente all’accaduto, Scorpius doveva ammettere di trovarsi un po’
disorientato.
Era
sicuro di aver espresso in modo più che chiaro il suo dissenso verso la
questione e allora – si chiese mentalmente, mentre si passava una mano tra i
capelli con aria irritata e un gabbiano planava in modo piuttosto rumoroso non
molto lontano da lui – cosa diavolo ci faceva su quella stradina dimenticata da
Dio, al fianco di Al, camminando a passo veloce per arrivare in spiaggia?
Lo
sentì sogghignare.
Bastardo.
«Potrei
quasi offendermi, sai? In tutti questi anni in cui sono stato io a proportelo mi
hai sempre detto di no.» osservò Albus, mentre il vociare proveniente dalla
spiaggia si faceva sempre più insistente.
«Io
odio il mare. Merlino, scordatelo! Non metterò mai piede in quella assurda
distesa di polvere. Non sopporto l’odore. Odio il sole. Tutto fa schifo. Il mare
mi odia. Piuttosto mi faccio tuo fratello!» continuò con convinzione quel gran
rompiscatole del suo migliore amico, con tono canzonatorio, mettendo in scena
una sua – Scorpius doveva ammetterlo, seppur a malincuore – perfetta
imitazione.
«Hai
finito?» sbottò irritato, mentre un babbano che passava di lì si affrettava a
superarli, forse convinto che così si sarebbe aggiudicato il pezzo di spiaggia
migliore.
Scorpius
lo fissò sconcertato scuotendo la testa, mentre Al se la
rideva.
«Sai,
vorrei proprio sapere come ha fatto Lily a convincerti…» gli chiese di nuovo il
moretto, con una nota di divertimento nella voce.
Scorpius
si fermò all’istante, con aria pensierosa.
Già,
come diavolo aveva fatto a convincerlo?
Non
ricordava esattamente quali fossero state le sue parole, ma
aveva chiaro in testa il susseguirsi dei suoi baci, del modo in cui le sue mani
erano corse sulla sua schiena mentre lui affondava il viso nei suoi capelli.
Ricordava il profumo che aveva addosso – quello che le aveva regalato prima
della fine della scuola - e il fruscio che il suo abitino estivo aveva fatto,
nel momento in cui era scivolato a terra. Poi cerano stati dei ‘no’ che le
aveva sussurrato ridendo, tra baci prolungati e sussurri appena accennati, ma di
quelle particolari conversazioni, Scorpius onestamente non aveva un ricordo così
vivido.
E
poi Lily non era esattamente il tipo di persona che poneva domande, le sue erano
piuttosto delle affermazioni – seguite quasi sempre da fatti - ormai aveva
imparato troppo bene a conoscerla.
Quando
dopo qualche istante rialzò lo sguardo verso Al, si ritrovò di fronte due occhi
verdi increduli e un’espressione disgustata che era tutta un
programma.
«Oh
mio Dio, non voglio saperlo!» sbottò poi il moretto, mentre si rimetteva in
cammino dandogli le spalle.
Scorpius
sogghignò.
«Oh
mio Dio, non te l’avrei detto.» gli rispose, mentre i ‘bleah’ di Al si
diffondevano nell’aria e la spiaggia – finalmente – si affacciava alla loro
vista.
Prima
di mettere piede sulla sabbia, Scorpius decise di analizzare la situazione: il
sole era alto, il soffio del vento tra i capelli solo un piacevole ricordo e
quasi sicuramente, entro la fine della giornata, la sua pelle si sarebbe ridotta
alla stessa temperatura dei carboni ardenti.
Poteva
scappare. Sotterrare Al da qualche parte e tornarsene a casa Potter, in attesa
del loro ritorno. O magari tornare a casa Potter senza sotterrare Al. Tornare a
casa e basta.
Ma
ormai il danno era fatto, no? – si disse – mentre avanzava sulla sabbia,
seguendo Al.
E
poi c’era Lily. Orgogliosa, testarda e vendicativa com’era, avrebbe fatto
passare un bel po’ di tempo prima di ‘perdonargli’ il tutto.
Capì
di essere arrivato a destinazione solo quando l’ombrellone più grande che lui
avesse mai visto gli occupò tutta la visuale. Era enorme, di un arancione
sgargiante e c’erano parecchi babbani che lo fissavano con aria stranita,
invidiosa e sognante.
Scorpius
alzò gli occhi al cielo, mentre avvertiva la risata bassa di
Al.
Come
attirare l’attenzione in poche semplici mosse,
un manuale che James Potter avrebbe potuto pubblicare tranquillamente. Anzi,
Scorpius si meravigliava sempre che non l’avesse ancora
fatto.
Il
suddetto egocentrico in questione, capelli bagnati, palla in mano e abbronzatura
dorata, gli si palesò davanti, con una sorta di smorfia.
«Sei
una palla al piede, anemico. Perché non sei rimasto a casa? Mi hai fatto perdere
dieci galeoni, ero sicuro che non saresti venuto. Lily è proprio una serpe, mi
ha fatto pure alzare la posta!» sbottò irritato, lanciando un’occhiata in
tralice a Al, quasi fosse colpa sua.
Scorpius
represse parecchi istinti omicidi, decise che li avrebbe lasciati liberi solo
quando la sua dolce, tenera e comprensiva metà si sarebbe degnata di
comparire.
Come
se non fosse abbastanza – tra scommesse fatte a sua insaputa, sguardi languidi
da parte di qualche cinquantenne babbana troppo truccata e quel sole maledetto
che proprio non ne voleva sapere di tramontare - ecco comparire un’altra testa
rossa decisamente familiare.
Ma
che gioia, c’erano proprio tutti.
«Ahah!
Grande! Lo sapevo che saresti venuto, Lily non sbaglia mai.» ghignò Hugo
Weasley, mentre si scrollava l’acqua di dosso nella perfetta imitazione di un
cane e iniziava a picchiarsi giocosamente con Al.
Merlino,
pensò Scorpius, sarebbero potuti passare anche cent’anni, ma lui non si sarebbe
mai abituato ai Potter. Che famiglia di pazzi. Così esagerati – James aveva
appena iniziato una sorta di karaoke con una bambina babbana – e rumorosi – Hugo gli andava dietro usando
come percussioni un libro – che doveva appartenere alla sorella - e la sua
bacchetta, spacciata per una sorta di ramo trovato lì per
caso.
Proprio
quando Scorpius stava pensando di sotterrarsi, la responsabile delle sue future
insolazioni, di molti mal di testa e – doveva ammetterlo - di parecchie risate,
gli si parò davanti, come per magia.
Aveva
appena fatto il bagno, il costume bianco – accidenti a lei e alla sua voglia di
farlo incazzare sempre e comunque – copriva ben poco ed era ormai una seconda
pelle, le guance arrossate per il troppo sole, le lentiggini di solito appena
accennate ora più visibili, i capelli gocciolanti raccolti al lato.
E
il sorriso divertito e insolente, lo stesso di sempre.
«Alla
fine ce l’hai fatta.» osservò lei con un’occhiata penetrante, mentre si
avvicinava di qualche passo. Scorpius inarcò il sopracciglio, poi incrociò le
braccia al petto, mentre alla sua destra Rose, appena riemersa dall’acqua, con
voce non proprio soave – in piena tradizione Potter/Weasley – inseguiva il
fratello, reo di aver preso uno dei suoi sacri libri senza
permesso.
«Come
se avessi avuto scelta. Mi avresti tenuto il muso per mesi.» sbuffò lui, Lily a
un passo dal suo viso. La vide stirare le labbra in un ghigno, baciargli una
spalla ancora coperta dalla maglietta.
«Certo
che no. Ti avrei solo fatto dormire sul pavimento.»
osservò lei in un sussurro, facendolo ridere. La questione si stava facendo
decisamente interessante e mai come in quel momento – da quando le sue vacanze a
Casa Potter erano cominciate – Scorpius desiderò di essere solo con
lei.
«Mmm,
peggio. Non mi piace il pavimento, tu sei più comoda.» osservò lui, mentre un
pugno arrivava a colpirgli il braccio e lei si faceva sempre più
vicina.
Troppo.
Il
chiasso provocato da James e gli altri ormai sembrava solo un brusio
lontanissimo, i babbani presenti in spiaggia ridotti a innocui puntini di
contorno. La sua realtà era Lily, con una mano tesa verso di lui e un sorrisino
non proprio innocente che si faceva spazio sul suo viso
arrossato.
«Ti
unisci a me?» propose lei, indicando la distesa d’acqua di fronte a
loro.
James
aveva ripreso a cantare, Rose stava mettendo in scena una sorta di coreografia
improvvisata, Al e Hugo proseguivano la loro scazzottata sulla
riva.
Scorpius
impiegò all’incirca tre secondi per togliersi la maglietta, stringersi Lily
addosso e incamminarsi verso l’acqua.
Sorrise.
«Se proprio
insisti.»
***
Fermatemi.
Sono passati pochi giorni dall’ultima pubblicazione e sono di nuovo qui! Succede
che non scriva niente per un anno intero, poi in tre giorni butto giù
un’infinità di cose. L’ispirazione per questa shot mi è venuta ieri, mentre ero
al mare a fare il bagno. Sono molto Scorpius in questo
senso: odio mare, sabbia, odori e tutto ciò che sia mare related - ma a volte mi
tocca, lol.
Non
so che dire. È corta, leggera e estiva lol mi sono divertita molto a scriverla,
quindi spero vi abbia strappato almeno un sorriso. A breve (se tutto procede
secondo i piani) un’altra shot in arrivo, più lunga!
La
parola a voi!
xxx
vals