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Autore: evanss    10/08/2011    8 recensioni
«Sei una palla al piede, anemico. Perché non sei rimasto a casa? Mi hai fatto perdere dieci galeoni, ero sicuro che non saresti venuto. Lily è proprio una serpe, mi ha fatto pure alzare la posta!» sbottò James irritato, lanciando un’occhiata in tralice a Al, quasi fosse colpa sua.
Scorpius represse parecchi istinti omicidi, decise che li avrebbe lasciati liberi solo quando la sua dolce, tenera e comprensiva metà si sarebbe degnata di comparire.
Mare, una famiglia non proprio silenziosa e tanto, tanto sole. Tutta colpa di Lily, ovviamente. Ce la farà Scorpius a resistere? :P
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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on the beach ~

 

 

Assolutamente no.

Erano state queste – a occhio e croce – le parole che erano uscite dalla sua bocca quando giorni prima Lily gli aveva fatto quella proposta.

Forse era stato un po’ brusco o avventato ma diamine, anche lui aveva i suoi principi.

Eppure, ripensando brevemente all’accaduto, Scorpius doveva ammettere di trovarsi un po’ disorientato.

Era sicuro di aver espresso in modo più che chiaro il suo dissenso verso la questione e allora – si chiese mentalmente, mentre si passava una mano tra i capelli con aria irritata e un gabbiano planava in modo piuttosto rumoroso non molto lontano da lui – cosa diavolo ci faceva su quella stradina dimenticata da Dio, al fianco di Al, camminando a passo veloce per arrivare in spiaggia?

Lo sentì sogghignare.

Bastardo.

«Potrei quasi offendermi, sai? In tutti questi anni in cui sono stato io a proportelo mi hai sempre detto di no.» osservò Albus, mentre il vociare proveniente dalla spiaggia si faceva sempre più insistente.

«Io odio il mare. Merlino, scordatelo! Non metterò mai piede in quella assurda distesa di polvere. Non sopporto l’odore. Odio il sole. Tutto fa schifo. Il mare mi odia. Piuttosto mi faccio tuo fratello!» continuò con convinzione quel gran rompiscatole del suo migliore amico, con tono canzonatorio, mettendo in scena una sua – Scorpius doveva ammetterlo, seppur a malincuore – perfetta imitazione.

«Hai finito?» sbottò irritato, mentre un babbano che passava di lì si affrettava a superarli, forse convinto che così si sarebbe aggiudicato il pezzo di spiaggia migliore.

Scorpius lo fissò sconcertato scuotendo la testa, mentre Al se la rideva.

«Sai, vorrei proprio sapere come ha fatto Lily a convincerti…» gli chiese di nuovo il moretto, con una nota di divertimento nella voce.

Scorpius si fermò all’istante, con aria pensierosa.

Già, come diavolo aveva fatto a convincerlo?

Non ricordava esattamente quali fossero state le sue parole, ma aveva chiaro in testa il susseguirsi dei suoi baci, del modo in cui le sue mani erano corse sulla sua schiena mentre lui affondava il viso nei suoi capelli. Ricordava il profumo che aveva addosso – quello che le aveva regalato prima della fine della scuola - e il fruscio che il suo abitino estivo aveva fatto, nel momento in cui era scivolato a terra. Poi c’erano stati dei ‘no’ che le aveva sussurrato ridendo, tra baci prolungati e sussurri appena accennati, ma di quelle particolari conversazioni, Scorpius onestamente non aveva un ricordo così vivido.

E poi Lily non era esattamente il tipo di persona che poneva domande, le sue erano piuttosto delle affermazioni – seguite quasi sempre da fatti - ormai aveva imparato troppo bene a conoscerla.

Quando dopo qualche istante rialzò lo sguardo verso Al, si ritrovò di fronte due occhi verdi increduli e un’espressione disgustata che era tutta un programma.

«Oh mio Dio, non voglio saperlo!» sbottò poi il moretto, mentre si rimetteva in cammino dandogli le spalle.

Scorpius sogghignò.

«Oh mio Dio, non te l’avrei detto.» gli rispose, mentre i ‘bleah’ di Al si diffondevano nell’aria e la spiaggia – finalmente – si affacciava alla loro vista.

Prima di mettere piede sulla sabbia, Scorpius decise di analizzare la situazione: il sole era alto, il soffio del vento tra i capelli solo un piacevole ricordo e quasi sicuramente, entro la fine della giornata, la sua pelle si sarebbe ridotta alla stessa temperatura dei carboni ardenti.

Poteva scappare. Sotterrare Al da qualche parte e tornarsene a casa Potter, in attesa del loro ritorno. O magari tornare a casa Potter senza sotterrare Al. Tornare a casa e basta.

Ma ormai il danno era fatto, no? – si disse – mentre avanzava sulla sabbia, seguendo Al.

E poi c’era Lily. Orgogliosa, testarda e vendicativa com’era, avrebbe fatto passare un bel po’ di tempo prima di ‘perdonargli’ il tutto.

Capì di essere arrivato a destinazione solo quando l’ombrellone più grande che lui avesse mai visto gli occupò tutta la visuale. Era enorme, di un arancione sgargiante e c’erano parecchi babbani che lo fissavano con aria stranita, invidiosa e sognante.

Scorpius alzò gli occhi al cielo, mentre avvertiva la risata bassa di Al.

Come attirare l’attenzione in poche semplici mosse, un manuale che James Potter avrebbe potuto pubblicare tranquillamente. Anzi, Scorpius si meravigliava sempre che non l’avesse ancora fatto.

Il suddetto egocentrico in questione, capelli bagnati, palla in mano e abbronzatura dorata, gli si palesò davanti, con una sorta di smorfia.

«Sei una palla al piede, anemico. Perché non sei rimasto a casa? Mi hai fatto perdere dieci galeoni, ero sicuro che non saresti venuto. Lily è proprio una serpe, mi ha fatto pure alzare la posta!» sbottò irritato, lanciando un’occhiata in tralice a Al, quasi fosse colpa sua.

Scorpius represse parecchi istinti omicidi, decise che li avrebbe lasciati liberi solo quando la sua dolce, tenera e comprensiva metà si sarebbe degnata di comparire.

Come se non fosse abbastanza – tra scommesse fatte a sua insaputa, sguardi languidi da parte di qualche cinquantenne babbana troppo truccata e quel sole maledetto che proprio non ne voleva sapere di tramontare - ecco comparire un’altra testa rossa decisamente familiare.

Ma che gioia, c’erano proprio tutti.

«Ahah! Grande! Lo sapevo che saresti venuto, Lily non sbaglia mai.» ghignò Hugo Weasley, mentre si scrollava l’acqua di dosso nella perfetta imitazione di un cane e iniziava a picchiarsi giocosamente con Al.

Merlino, pensò Scorpius, sarebbero potuti passare anche cent’anni, ma lui non si sarebbe mai abituato ai Potter. Che famiglia di pazzi. Così esagerati – James aveva appena iniziato una sorta di karaoke con una bambina babbana – e rumorosi – Hugo gli andava dietro usando come percussioni un libro – che doveva appartenere alla sorella - e la sua bacchetta, spacciata per una sorta di ramo trovato lì per caso.

Proprio quando Scorpius stava pensando di sotterrarsi, la responsabile delle sue future insolazioni, di molti mal di testa e – doveva ammetterlo - di parecchie risate, gli si parò davanti, come per magia.

Aveva appena fatto il bagno, il costume bianco – accidenti a lei e alla sua voglia di farlo incazzare sempre e comunque – copriva ben poco ed era ormai una seconda pelle, le guance arrossate per il troppo sole, le lentiggini di solito appena accennate ora più visibili, i capelli gocciolanti raccolti al lato.

E il sorriso divertito e insolente, lo stesso di sempre.

«Alla fine ce l’hai fatta.» osservò lei con un’occhiata penetrante, mentre si avvicinava di qualche passo. Scorpius inarcò il sopracciglio, poi incrociò le braccia al petto, mentre alla sua destra Rose, appena riemersa dall’acqua, con voce non proprio soave – in piena tradizione Potter/Weasley – inseguiva il fratello, reo di aver preso uno dei suoi sacri libri senza permesso.

«Come se avessi avuto scelta. Mi avresti tenuto il muso per mesi.» sbuffò lui, Lily a un passo dal suo viso. La vide stirare le labbra in un ghigno, baciargli una spalla ancora coperta dalla maglietta.

«Certo che no. Ti avrei solo fatto dormire sul pavimento.» osservò lei in un sussurro, facendolo ridere. La questione si stava facendo decisamente interessante e mai come in quel momento – da quando le sue vacanze a Casa Potter erano cominciate – Scorpius desiderò di essere solo con lei.

«Mmm, peggio. Non mi piace il pavimento, tu sei più comoda.» osservò lui, mentre un pugno arrivava a colpirgli il braccio e lei si faceva sempre più vicina.

Troppo.

Il chiasso provocato da James e gli altri ormai sembrava solo un brusio lontanissimo, i babbani presenti in spiaggia ridotti a innocui puntini di contorno. La sua realtà era Lily, con una mano tesa verso di lui e un sorrisino non proprio innocente che si faceva spazio sul suo viso arrossato.

«Ti unisci a me?» propose lei, indicando la distesa d’acqua di fronte a loro.

James aveva ripreso a cantare, Rose stava mettendo in scena una sorta di coreografia improvvisata, Al e Hugo proseguivano la loro scazzottata sulla riva.

Scorpius impiegò all’incirca tre secondi per togliersi la maglietta, stringersi Lily addosso e incamminarsi verso l’acqua.

Sorrise.

«Se proprio insisti

 

 

 

 

 

 

 

***

Fermatemi. Sono passati pochi giorni dall’ultima pubblicazione e sono di nuovo qui! Succede che non scriva niente per un anno intero, poi in tre giorni butto giù un’infinità di cose. L’ispirazione per questa shot mi è venuta ieri, mentre ero al mare a fare il bagno. Sono molto Scorpius in questo senso: odio mare, sabbia, odori e tutto ciò che sia mare related - ma a volte mi tocca, lol.

Non so che dire. È corta, leggera e estiva lol mi sono divertita molto a scriverla, quindi spero vi abbia strappato almeno un sorriso. A breve (se tutto procede secondo i piani) un’altra shot in arrivo, più lunga!

La parola a voi!

xxx

vals

 

  
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