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Autore: Blutigen91    10/08/2011    2 recensioni
Konoha sembra vuota, un deserto di verde, calma e tranquillità visto che tutte le pesti non ci sono, tutti al mare, Hokage compreso. Ma siamo sicuri che sia una vera, tranquilla vacanza? Spiamo un solo giorno dei nostri eroi al mare.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Questa One-shot è nata  un mese fa e si è sviluppata fino ad oggi. Le vacanze sono cominciate per tutti, anche per i nostri eroi che però non sono così fortunati da potersi rilassare su una bella spiaggia. La storia è ambientata  molto dopo lo Shippuden e i ninja hanno un'età compresa tra i 25 e i 26 anni.

I pairing sono NaruHina, SasuSaku, ShikaTema, InoSai, NejiTen e alla fine ce ne sarà uno a sorpresa.

Vi auguro buona lettura e vi ringrazio già da ora per averla letta!

Blutigen

 

Konoha sembra vuota, un deserto di verde, calma e tranquillità visto che tutte le pesti non ci sono, tutti al mare, Hokage compreso.

E chi resta a governare il paese? Chi?

-Io, ovviamente-  la povera vecchia Tsunade quando aveva consegnato la carica a Naruto sperava di potersi divertire un po’ per le cinque terre nei casinò più famosi, e invece quel  -demente-  l’ha rimessa in quella scrivania a sgobbare mentre lui sta in vacanza, con amici, moglie e figlio.

-Me la pagherai Naruto Uzumaki-  la poveretta non può certo dare la colpa a sé stessa per aver perso al gioco contro Naruto, quel lattante ha barato certamente per vincere e farsi sostituire per qualche settimana estiva. Dopotutto Naruto non è mai stato un genio, ma ha avuto due maestri anche troppo scaltri oltre che maniaci,  quindi  un po’ di furbizia deve averla appresa per forza.

Sicuramente ora quello scellerato sta spaparanzato sotto una palma a godersi il sole e il mare con la sua mogliettina in bikini, figlio in riva al mare e amici intorno, tutti a godersi il meritato riposo con mezza noce di cocco in mano.

-Magari con un grazioso ombrellino…TI ODIO UZUMAKI!-

 

-Naruto?- la delicata voce di Hinata giunge a stento alle orecchie di suo marito, in uno stato di dormiveglia sul letto matrimoniale.

-Naruto svegliati!-  Hinata entra esasperata  in camera nel suo grande pareo blu legato dietro al collo, sopra al bikini verde pallido. Le guancie arrossate appena, perché ancora non è del tutto sicura di voler uscire così poco coperta. Eppure Ino le ha detto che le sta così bene, Sakura ha borbottato qualcosa circa la fortuna di alcune persone e Temari ha annuito con l'aggiunta di una poderosa pacca sulla spalla, che si sarebbe sicuramente spezzata  con un pochino di forza in più, Tenten era sparita quel giorno quindi la sua opinione non l’ha saputa.

-Naruto! Ti prego alzati!- la giovane donna si avvicina al letto accomodandosi sul bordo con molta attenzione.

Naruto resta steso sul letto a pancia in giù con le labbra socchiuse e una marea di ciuffetti biondi a coprire gli occhi che difficilmente vorranno aprirsi oggi.  Vorrebbe dormire ancora un po’, dopotutto è in vacanza.

Hinata sbuffa allungando la mano tra i capelli biondi del marito. La sua mano scompare in quella massa tanto gialla da accecare.

 Glieli arruffa un po’ sorridendo leggermente quando riceve  in cambio dei  mugolii di disappunto.

Intanto dei piccoli passi indecisi annunciano l’arrivo del terzo Uzumaki.

In calzoncini e maglietta arancioni fa il suo ingresso il piccolo Minato di appena tre anni e mezzo.

Gli occhioni blu scrutano attentamente la stanza mentre si passa infastidito una mano sulla fronte nel tentativo di togliere un ricciolo biondo.

Imbronciato avanza traballante sulla gambe cicciottelle in direzione del letto dove la mamma è seduta e sta penzoloni il braccio del papà.

-Minato. Papà fa ancora la nanna!-  Chi meglio del loro bambino può svegliare quel dormiglione di Naruto?

Il piccolo biondo si ferma di fronte alla mamma, osservando corrucciato la faccia del padre, ancora indeciso.

Quel visino tanto concentrato ricorda molto Naruto quando è imbronciato per qualcosa, tipo l’assenza di ramen a cena.

I grossi occhi socchiusi scrutano attentamente l’addormentato. Minato ancora non ha deciso bene cosa fare quando le sue gambette si muovono  e  le mani si sollevano verso il viso del padre afferrando con forza naso e guancia.

-Papà svegliati!Papà-  pronuncia il bambino arricciando le labbra e stringendo più forte.

Hinata si lascia sfuggire una risatina subito coperta dalla mano, mentre Naruto contrariato apre gli occhi azzurri, come quelli del figlio.

Tutti l’hanno detto che quello è un piccolo Naruto solo molto più intelligente, per la gioia di Hiashi.

-Minato- si lamenta Naruto con voce gutturale, continuando ad essere torturato dal piccolo, che invece ride di gusto mostrando i piccoli dentini bianchi.

Hinata si alza arruffando i capelli del bambino per dirigersi in bagno, continuando a ridere con compostezza.

Naruto subito parte al contrattacco sollevando la mano per afferrare con delicatezza il piccolo naso del bambino.

-Ti ho preso il naso!- mormora sorridendo con difficoltà, a causa del pizzicotto di Minato sulla guancia.

-Ti ho rubato il naso!- pronuncia di nuovo trionfante portando vicino al proprio viso  la mano.

Minato ha bisogno di qualche minuto per capire che le dita di papà stringono qualcosa di cicciotto e tondo, che altri non può essere che il proprio naso.

I grossi occhi azzurri si spalancano ancora di più coprendosi di uno strato lucido e il labbro inferiore  sporge  pericolosamente fuori.

Si preannuncia una tragedia, una vera tragedia.

Minato abbassa le braccia, tremando e diventando tutto rosso in viso. Non ha il coraggio di toccarsi il faccino e scoprire di aver perso un elemento tanto importante come il naso.

I ciuffi biondi sembrano afflosciarsi quando comincia un lungo lamento che precede il  pianto spacca timpani interrotto di tanto in tanto dalla parola  –Naso. Naso-

A lui non è mai piaciuto quel gioco eppure Naruto continua a farlo. Perché papà vuole sempre rubargli il naso? Non è giusto!

Hinata accorre subito alle grida del figlio, trovandolo piangente con i pugni sugli occhi e un Naruto che invece se la ride di gusto con la mano sospesa a mezz’aria.

-Minato, cosa è successo?- chiede la madre preoccupata, abbassandosi alla sua altezza. Cosa mai può essere successo? Certamente suo marito ne ha combinata una delle sue per far disperare a tal punto il suo piccolino.

Il bimbo allunga una mano scoprendo il viso bagnato di lacrime indica la colpevole mano del padre  pronunciando tremante –Mi..mio na..na..naso-  il lamento di dolore ricomincia senza sosta questa volta.

Una strana musichetta da film dell’orrore sembra diffondersi nella stanza quando la testa di Hinata si gira verso Naruto. È davvero capace di girare la testa a 180° senza il collo e il resto del corpo?

La risata di Naruto si trasforma in risolino isterico e appena spaventato.

Hinata non è mai stata una che urla o alza le mani, anzi si arrabbia ben poche volte. Al contrario di Naruto così istintivo ed esuberante, come quando ha picchiato Sasuke, dopo la guerra e freschi di ospedale, per ricordargli bene che FUGGIRE DA KONOHA E’ MALE, oppure quando ha spaccato il bastone da passeggio di Hiashi sulla sua zucca ancora piena di fluenti capelli castani, perché alla vista del bambino appena nato, così grosso e cicciottello da pesare certamente più di Hinata e Hanabi messe insieme, con evidenti ciuffetti biondi sulla testa e senza Byakugan a detta dei medici, ha osato dire –E’ tutto sua madre!- , certo subito dopo Naruto si è ritrovato con la testa incastrata nel muro dell’ospedale e tutti gli Hyuga pronti a spappolargli le budella.

Ma Hinata no, nemmeno quando si è ripresa dopo la gentilezza di Pain e ha dovuto aspettare qualche mese prima che Naruto le dicesse che SI, si ricordava della sua dichiarazione, e FORSE, MAGARI si sarebbero potuti frequentare un POCHINO di più, o quando ha passato ore circondata da infermiere che la confortavano dicendole  -spinga, su spinga- senza capire che quello che aveva in pancia era una piccola balena  di quattro chili  e mezzo che non sarebbe uscito da lei nemmeno se l’avessero squartata da testa a piedi.

Infatti il suo carattere calmo e paziente è stato molto utile in tutta la sua relazione con Naruto, dall’inizio fino ad oggi.

Con Naruto si è sempre espressa con ammonizioni mai rudi, come quando lui aveva avuto la brillante idea di cominciare a truccarsi come Jiraya, che riposi in pace, oppure tingersi i capelli dello stesso colore della madre defunta, quella buon’anima che riposi in pace pure lei, eppure nulla riesce a placarla quando vede il suo bambino disperato, diventa peggio di Tsunade e Sakura messe insieme.

-Naruto…- Da dove viene questo vento gelido? Ora Naruto è davvero spaventato, con gli occhi spalancati e il volto talmente bianco da far invidia al Byakugan stesso.

Sul viso scuro di Hinata spunta una piccola vena, vicino alla tempia, le sue labbra così morbide e carnose si riducono misteriosamente ad una sottile linea e quegli occhioni tanto miti e allegri sembrano lanciare lame di fuoco. In un momento come questo Naruto implora Pain, Madara, pure Orochimaru di tornare e salvarlo.

-Naruto restituiscigli il naso- quella sua voce tanto delicata e armoniosa ora è tagliente e pericolosa come un kunai.

Hinata si mette in piedi al fianco del bambino ancora piangente, incrociando le braccia al petto.  Come al solito non sa chi è più moccioso tra suo figlio e il suo allegro consorte.

Naturalmente Naruto a quella terrificante visione non può dire di no, soprattutto se si aggiungono le sue orecchie che implorano pietà, e così scatta il suo minuscolo istinto paterno, a salvare il salvabile.

La mano si allunga frettolosa ma tremolante  verso il paffuto visetto rosso del bambino, rimettendogli il naso a posto.

Subito i lamenti cessano, il sorriso torna e l’atmosfera tetra sembra sparire, lasciando il posto ad una grossa luce angelica dietro madre e figlio.

Dove sono finiti i due mostri di prima? Povero Naruto ha sposato un demone   e ne ha generato un altro, altro che Kyubi. Che brutta fine per il valoroso eroe e Hokage di Konoha.

-Cattivo papà- si diffonde la voce cristallina del bimbo mentre allunga la manina a stritolare il naso del genitore –Cattivo-

La prima volta che Naruto fece  il famoso giochino  Minato aveva appena superato gli otto mesi e quando i suoi occhioni azzurri si trovarono la mano del papà sul visetto che sembrava volesse  togliergli qualcosa scoppiò in un pianto che persino Sasuke Uchiha riuscì a sentire dal quartiere del suo clan, dall’altra parte di Konoha, e fu anche la prima volta che vide Hinata in quella versione così spaventosa.

Da allora ogni tanto spunta la vena masochista del biondo!

-AHHHH- un grido distoglie tutti gli Uzumaki dalle loro attività facendoli voltare verso la parete a cui  è poggiata la testiera del letto, scioccati e immobili.

La voce è anche troppo riconoscibile: Sakura Haruno in Uchiha.

 

Sakura Haruno ha sempre cercato di essere forte non solo fisicamente ma anche interiormente.

Con tutti gli eventi accaduti dall’inizio della sua adolescenza ha avuto il bisogno di diventare lei stessa una roccia salda, senza più crisi di pianto, senza momenti di panico e disperazione.

Alla fine può dire di esserci riuscita nell’impresa, ma ritrovarsi appena sveglia i musi lunghi e cadaverici  di Sasuke e Mikoto Uchiha è stato un momento di panico puro, avrebbero spaventato chiunque, persino Itachi Uchiha, che riposi in pace quella buon’anima.

E ora sta con gli occhi spalancati, seduta sul letto matrimoniale con i ciuffetti rosa sparsi qua e là sulla testa e una bretella della camicia da notte abbassata. Goccioline gelide di sudore hanno cominciato a rigarle il viso e il suo cuore sembra voglia già andare in pensione.

Davanti a lei stanno con le braccia incrociate senza cambiare espressione Capoclan ed erede degli Uchiha.

-Buongiorno- la voce bassa e atona di Sasuke giunge quasi macabra alle orecchie della povera donna, che è ancora più sconvolta nel notare la marea di somiglianze tra Mikoto e Sasuke, mai successo prima d’ora.

Certo l’Uchiha come primogenito avrebbe preferito un maschietto con lo Sharingan ma alla fine gli è capitato una femminuccia.

Peccato che il caro  Hokage continuasse a rinfacciargli la mancanza di pendolino nel pannolino, mentre lui portava orgoglioso persino nel suo ufficio il maschietto di poco più di un anno, maschietto che a dirla tutta Sasuke  guardava con pena perché era stato così sfortunato da avere un padre che gli faceva uscire un bernoccolo ogni ora.

In effetti doveva pur esserci un motivo se Hiashi e Neji Hyuga, con Hanabi al seguito, corressero ogni mattina al palazzo dell’Hokage per  rifilargli una bastonata sulla zucca vuota, anche se Hiashi lo bastonava anche a casa,Hyuga e/o Uzumaki,  in ricordo del famoso primo giorno di Minato.

Sakura ci mette un buon quarto d’ora per riprendersi del tutto e sospirare esasperata osservando la povera figlioletta di due anni diventare la brutta copia di suo marito, ma è la luce dei suoi occhi quella morettina con gli occhioni neri e un corpicino minuto, tanto tappetta e instabile su quelle gambette sottili.

Per sua fortuna si è ritrovata uan madre come Sakura, altrimenti avrebbe avuto la vita rovinata dalla nascita.

Infatti Sakura ha amata dall’alba dei tempi suo marito, ma quando lui fissato col fratello ormai morto voleva, anzi pretendeva di chiamare la bambina Itachi, in quel preciso momento la donna distrutta per il parto si è sollevata dal letto con occhi spiritati urlando chissà quante maledizioni contro gente sconosciuta  emanando un’aura nera e pericolosa per tutta la sala.

Cercare il fratello fino in capo al mondo per poi ucciderlo mentre a Konoha Naruto si uccideva di allenamenti e lei tentava di infilzarsi col bisturi va pure bene, ma rovinare la vita alla figlia chiamandola Itachi allora NO.

-cosa ci fate fermi lì a quest’ora?- si ritrova a chiedere Sakura con un filo di voce mentre si libera dalle lenzuola appiccicose.

La risposta giunge dal marito stranamente loquace stamattina –E’ tardi! Noi siamo pronti e tu stai ancora a letto!-

-mae!- pronuncia con un lugubre borbottio  Mikoto incassando il capo tra le piccole spalle. Due anni e non sa ancora dire un bel po’ di lettere, anzi è strano che riesca almeno a pronunciare qualche vocale. Eppure quella sola parola sembra volerla trapassare, infilzarla quasi come uno spiedino.

Sakura scende dal letto passandosi una mano tra i capelli e sbuffando sconsolata sotto lo sguardo severo dei due Uchiha. Che avrà fatto Sasuke per trasformare la bambina in quella bambola Versione  Uchiha?

-SVEGLIATIII!- il sonoro urlo di Temari Sabaku No avrà fatto saltare dal letto chiunque, molto più del grido di Sakura che, senza degnare di uno sguardo il muro da dove è arrivato l’urlo, si getta in bagno avvilita.

Ma siamo sicuri che è una vacanza?

Temari non si è  mai considerata una tipa molto violenta, soprattutto crescendo con un soggetto come Kankuro, che ha manifestato fin da piccolo il suo particolare affetto per le bambole e i gatti, e come  Gaara, che al minimo soffio di vento scagliava la sua sabbia per eliminare tutti quelli nel raggio di dieci chilometri, se si era svegliato di buon umore.

 Ma alla vista del suo compagno spaparanzato sul letto con una gamba a penzolare sul bordo  e l’altra stesa sul cuscino di Temari, la bocca spalancata da cui scendeva un rivolo di bava e la testa capelluta semi nascosta dal lenzuolo, non è riuscita a trattenersi.

 Senza il suo fido ventaglio, a riposo nell’altra stanza, ha afferrato a mani nude il codino sciolto del giovane Shikamaru e dopo un sonoro

-SVEGLIATIII!-  ha cominciato a sbattergli con forza la faccia contro il materasso, ignorando le sue lamentele e il fatto che forse sarebbe morto in questo preciso istante.

E la cosa che continua ad animare il focoso e violento animo di Temari è che forse quei lamenti non derivano dal fatto che lui stia per fare una brutta fine, ma dalla sua testa e in realtà Shikamaru sta ancora dormendo.

Con un altro scatto d’ira gli solleva la testa constatando che NO, si stava davvero lamentando prima, ma nessun moto di pietà nasce in lei, anzi con decisione lo lancia contro il muro sopra la testiera del letto.

Ovviamente non ci mette molta forza, altrimenti rischia di rompere il muro e dover risarcire l’albergo.

Tutti sanno che Temari, come Kankuro, ha le braccine leggermente corte, forse è per questo che ancora non ha deciso di sposarsi, anche se gli altri pensano sia a causa di Shikamaru, non ancora giunto al suo ultimo giorno di libertà. Poveri sciocchi! Non sanno che il povero Nara ha detto addio alla sua libertà quando è entrato nelle grazie della giovane di Suna, nelle grazie e nelle mani.

Soddisfatta del risultato si lascia andare ad un sospiro, magari se ci si mette di impegno può nascondere quella crepa, almeno finché non tornano a casa.

-Grazie-  sente appena il biascicato  borbottio di Shikamaru prima di voltarsi indignata e scomposta in direzione del bagno.

Spera vivamente che le sue urla non abbiamo superato quelle di Sakura, dopotutto non è stata così rumorosa, nemmeno più delle sonore grida di Naruto Junior, che amore di bimbo!

La signora Uzumaki, la signora Uchiha e la signorina Sabaku No non ancora in Nara stanno in bagno nello stesso momento quando un tremendo fracasso fa tremare tutto il piano per dieci minuti buoni prima di terminare con la rottura di un porta e un tonfo nel corridoio.

Subito dalla prima porta sul lato destro sbucano le chiome bionde e curiose di Naruto e Minato, mentre Hinata è a metà tra il vedere e no, le sembra troppo poco decoroso per una signora di venticinque anni andare a spiare qualcuno che forse vuole un po’ di privacy nonostante non si siano limitati a qualche semplice e silenziosa padellata in testa.

A fianco si apre un'altra porta, la numero due,  ed esce prima la fluente chioma rosa, anzi l’intera figura di Sakura e poi le teste scure  di marito e figlia, che nonostante abbiano la consapevolezza di essere superiori a tutto e tutti si sono decisi ad abbassarsi a osservare cosa ha distrutto la loro irritante calma.

Dopo di loro si apre la terza porta con una Temari versione King Kong che sta stringendo nel pugno il codino di Shikamaru , che ha avuto la sfortunata di passare per la sua strada proprio mentre lei si stava fiondando fuori.

La quarta porta sul lato destro è stata sostituita da un ammasso di pezzetti di legno davanti cui giace la figura di Sai con alcuni capelli mancanti sulla fronte e il sopracciglio sinistro indeciso se abbandonare quel viso che ha accompagnato per tanti anni o aggrapparsi a quei due peletti che ancora resistono.

-NON OSARE MAI Più SVEGLIARMI!- l’urlo di Ino fa tremare le pareti del corridoio ed ha anche scheggiato il vetro della finestra vicino alla camera Uzumaki.

Sempre dalla quarta porta sbuca una furia bionda che si lancia sul cadavere  del povero Sai.

Una gomitata allo stomaco, un pennello ficcato nel naso e una ginocchiata ai gioielli di famiglia e Ino può tornare nella stanza col suo passo ancheggiante, i capelli per aria e il trucco sbavato.

Di Sai non resta che un mucchietto di carne intorno ad ossa spappolate e qualche capello, alla fine quel sopracciglio ha ceduto al suo destino ingrato.

La quinta porta non si è aperta dopo tutto quel trambusto, dal pianto di Minato all’urlo di spavento di Sakura,  dal grido di rabbia di Temari al massacro di Sai è ancora chiusa quella porta, in compenso però sta arrivando allegra e sorridente dalla scalinata Tenten, nella sua tuta nera, della serie “sole  abbracciami”.

Sudaticcia, accaldata ma felice sorpassa la porta della sua stanza, compie un saltello per non calpestare Sai, nonostante i suoi occhi non l’abbiano assolutamente incrociato, e si ferma poco lontano dalla porta numero tre.

-Salve ragazzi!- saluta con quella sua trillante voce, posizionandosi a gambe larghe e braccia sui fianchi  -già svegli alle dieci di mattina?-

Purtroppo la povera Tenten è ignara del pericolo che incombe su di lei.

Infatti  ha il tempo di scuotere appena il capo senza che i suoi chignon perdano qualche capello, prima di ritrovarsi a cadere all’indietro colpita da una ciotola di ramen istantaneo ancora piena, ma durante la caduta le arriva un sandalo blu sotto il mento con l'aggiunta di una serie di imprecazioni  e lamenti sulla sfiga che portano gli Uchiha.

La sua caduta al rallenty viene frenata da un grosso ventaglio che si scontra con la sua guancia facendola volare di lato e infine il colpo di grazia: una grossa spazzola per capelli proviene dalle sua spalle prendendola dritta dietro testa.

Ora la povera Tenten, da poco diventata Hyuga, giace con un taglio sulla fronte, un livido sul mento, una striscia rossa e gonfia sulla guancia e un bernoccolo sulla testa in un mare di freddi e duri spaghetti.

Le prime tre porte sono ancora aperte, la quarta è ancora rotta e la quinta miracolosamente si apre.

Capelli lunghi, castani, leggermente arruffati, bende intorno al capo, occhi bianchi assonnati,  pigiama color melanzana  perfettamente stirato.

-Buongiorno ragazzi. Dormito bene?- Neji Hyuga posa il suo sguardo prima sul cadavere di Sai ricoperto di mosche con qualche topo che timido comincia ad avvicinarsi, poi sulla figura moribonda della sua, non più allegra, consorte.

Sempre impassibile comincia ad analizzare le facce dei suoi compagni di avventura: Temari furibonda ha nella destra la chioma di Shikamaru, ancora attaccata al corpo, mentre la sinistra sembra intenzionata a staccare un orecchino del povero ragazzo visto che l’indice tenta di intrufolarsi all’interno del cerchietto; Sakura continua blaterare maledizione su tutti gli Uchiha morti, pace all’anima loro, con una scarpa, identica a quella vicino al cadavere di sua moglie, stretta tra i denti;  Sasuke guarda tutti schifato come la figlia, povera sfigata, forse sta progettando una tecnica per farla diventare maschio; Naruto è in ginocchio che piange disperato per essersi accorto di aver gettato una sua preziosissima ciotola di ramen su quella testa indegna di Tenten;  Minato vicino a lui si rotola a terra ridendo sguaiatamente senza alcun ritegno, se Hiashi lo sapesse;  Hinata è dietro i due, svenuta per la violenza degli eventi appena accaduti in quelle che sono sembrate ore.

Neji con un’alzata di spalle torna in camera e chiude con delicatezza la porta tornando a dormire.

 

-Ma che diavolo è successo qui?-  oh è vero, c’è anche la porta numero sei in vacanza.

 Hanabi Hyuga e Gaara Sabaku No giungono dopo qualche ora ritrovandosi  davanti più o meno la stessa scena che prima aveva visto Neji, solo che ora Sai ha qualche capello in meno, una gamba di Tenten tremola da sola, Shikamaru ha perso orecchino e pezzo di lobo, ora saldamente attaccati al dito di Temari, e Sasuke e Mikoto sono spariti in camera. Ah già, Minato ha smesso di ridere e sta punzecchiando il cadavere di Sai con un legnetto.

E pensare che Hanabi immaginava una vacanza noiosa prima di partire, e invece si ritrova con i suoi amici e parenti psicopatici e il suo rosso Kazekage.

Ma se il Kazekage è in vacanza, chi sta a Suna?

 

 -BASTARDO- l’urlo di Kankuro ha fatto cadere un pezzo di palazzo, ovvio visto che è di sabbia. Chissà chi scemo ha avuto la brillante idea di fare un palazzo intero di semplice sabbia, con le tempeste che ci sono di mercoledì e i terremoti del sabato –Ingrato! Lo preferivo quando aveva il tasso in corpo e la mania di uccidere, era più gentile e altruista. BRUTTO BASTARDO!-

  
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