Questa
One-shot è nata un mese fa e si è
sviluppata fino ad oggi. Le vacanze
sono cominciate per tutti, anche per i nostri eroi che però
non sono così
fortunati da potersi rilassare su una bella spiaggia. La storia
è ambientata
molto dopo lo Shippuden e i ninja hanno un'età
compresa tra i 25 e i 26
anni.
I
pairing
sono NaruHina, SasuSaku, ShikaTema, InoSai, NejiTen e alla fine ce ne
sarà uno
a sorpresa.
Vi
auguro
buona lettura e vi ringrazio già da ora per averla letta!
Blutigen
Konoha
sembra vuota, un deserto di verde, calma e tranquillità
visto che tutte le
pesti non ci sono, tutti al mare, Hokage compreso.
E
chi resta
a governare il paese? Chi?
-Io,
ovviamente- la
povera vecchia Tsunade quando aveva consegnato la carica a Naruto
sperava di potersi
divertire un po’ per le cinque terre nei casinò
più famosi, e invece quel -demente-
l’ha rimessa in quella scrivania a sgobbare mentre lui sta in
vacanza, con
amici, moglie e figlio.
-Me
la
pagherai Naruto Uzumaki-
la poveretta non può certo dare la colpa a sé
stessa per aver perso
al gioco contro Naruto, quel lattante ha barato certamente per vincere
e farsi
sostituire per qualche settimana estiva. Dopotutto Naruto non
è mai stato un
genio, ma ha avuto due maestri anche troppo scaltri oltre che maniaci,
quindi un po’ di furbizia deve averla
appresa per forza.
Sicuramente
ora quello scellerato sta spaparanzato sotto una palma a godersi il
sole e il
mare con la sua mogliettina in bikini, figlio in riva al mare e amici
intorno,
tutti a godersi il meritato riposo con mezza noce di cocco in mano.
-Magari
con un grazioso ombrellino…TI ODIO UZUMAKI!-
-Naruto?-
la delicata voce di Hinata giunge
a stento alle orecchie di suo marito, in uno stato di dormiveglia sul
letto
matrimoniale.
-Naruto
svegliati!- Hinata
entra esasperata in camera nel suo grande pareo blu legato
dietro al
collo, sopra al bikini verde pallido. Le guancie arrossate appena,
perché ancora
non è del tutto sicura di voler uscire così poco
coperta. Eppure Ino le ha
detto che le sta così bene, Sakura ha borbottato qualcosa circa
la fortuna di
alcune persone e Temari ha annuito con l'aggiunta di una poderosa pacca sulla spalla,
che si
sarebbe sicuramente spezzata con un pochino di forza in
più, Tenten era
sparita quel giorno quindi la sua opinione non l’ha saputa.
-Naruto!
Ti
prego alzati!-
la giovane
donna si avvicina al letto accomodandosi sul bordo con molta attenzione.
Naruto
resta
steso sul letto a pancia in giù con le labbra socchiuse e
una marea di
ciuffetti biondi a coprire gli occhi che difficilmente vorranno aprirsi
oggi.
Vorrebbe dormire ancora un po’, dopotutto
è in vacanza.
Hinata
sbuffa allungando la mano tra i capelli biondi del marito. La sua mano
scompare
in quella massa tanto gialla da accecare.
Glieli
arruffa un po’ sorridendo leggermente quando riceve in
cambio dei
mugolii di disappunto.
Intanto
dei
piccoli passi indecisi annunciano l’arrivo del terzo Uzumaki.
In
calzoncini e maglietta arancioni fa il suo ingresso il piccolo Minato
di appena
tre anni e mezzo.
Gli
occhioni
blu scrutano attentamente la stanza mentre si passa infastidito una
mano sulla
fronte nel tentativo di togliere un ricciolo biondo.
Imbronciato
avanza traballante sulla gambe cicciottelle in direzione del letto dove
la
mamma è seduta e sta penzoloni il braccio del
papà.
-Minato.
Papà fa ancora la nanna!-
Chi meglio del loro bambino può svegliare quel dormiglione
di
Naruto?
Il
piccolo
biondo si ferma di fronte alla mamma, osservando corrucciato la faccia
del
padre, ancora indeciso.
Quel
visino
tanto concentrato ricorda molto Naruto quando è imbronciato
per qualcosa, tipo
l’assenza di ramen a cena.
I
grossi
occhi socchiusi scrutano attentamente l’addormentato. Minato
ancora non ha
deciso bene cosa fare quando le sue gambette si muovono e
le mani
si sollevano verso il viso del padre afferrando con forza naso e
guancia.
-Papà
svegliati!Papà-
pronuncia il bambino arricciando le labbra e stringendo più
forte.
Hinata
si
lascia sfuggire una risatina subito coperta dalla mano, mentre Naruto
contrariato apre gli occhi azzurri, come quelli del
figlio.
Tutti
l’hanno detto che quello è un piccolo Naruto solo
molto più intelligente, per
la gioia di Hiashi.
-Minato-
si lamenta Naruto con voce
gutturale, continuando ad essere torturato dal piccolo, che invece ride
di
gusto mostrando i piccoli dentini bianchi.
Hinata
si
alza arruffando i capelli del bambino per dirigersi in bagno,
continuando a
ridere con compostezza.
Naruto
subito parte al contrattacco sollevando la mano per afferrare con
delicatezza
il piccolo naso del bambino.
-Ti
ho preso
il naso!-
mormora
sorridendo con difficoltà, a causa del pizzicotto di Minato
sulla guancia.
-Ti
ho
rubato il naso!-
pronuncia
di nuovo trionfante portando vicino al proprio viso la mano.
Minato
ha
bisogno di qualche minuto per capire che le dita di papà
stringono qualcosa di
cicciotto e tondo, che altri non può essere che il proprio
naso.
I
grossi
occhi azzurri si spalancano ancora di più coprendosi di uno
strato lucido e il
labbro inferiore sporge pericolosamente fuori.
Si
preannuncia una tragedia, una vera tragedia.
Minato
abbassa le braccia, tremando e diventando tutto rosso in viso. Non ha
il
coraggio di toccarsi il faccino e scoprire di aver perso un elemento
tanto
importante come il naso.
I
ciuffi
biondi sembrano afflosciarsi quando comincia un lungo lamento che
precede il
pianto spacca timpani interrotto di tanto in tanto dalla parola
–Naso.
Naso-
A
lui non è
mai piaciuto quel gioco eppure Naruto continua a farlo.
Perché papà vuole
sempre rubargli il naso? Non è giusto!
Hinata
accorre subito alle grida del figlio, trovandolo piangente con i pugni
sugli
occhi e un Naruto che invece se la ride di gusto con la mano sospesa a
mezz’aria.
-Minato,
cosa è successo?-
chiede la
madre preoccupata, abbassandosi alla sua altezza. Cosa mai
può essere successo?
Certamente suo marito ne ha combinata una delle sue per far disperare a
tal
punto il suo piccolino.
Il
bimbo
allunga una mano scoprendo il viso bagnato di lacrime indica la
colpevole mano
del padre pronunciando tremante –Mi..mio
na..na..naso- il
lamento di dolore ricomincia senza sosta questa volta.
Una
strana
musichetta da film dell’orrore sembra diffondersi nella
stanza quando la testa
di Hinata si gira verso Naruto. È davvero capace
di girare la testa
a 180° senza il collo e il resto del corpo?
La
risata di
Naruto si trasforma in risolino isterico e appena spaventato.
Hinata
non è
mai stata una che urla o alza le mani, anzi si arrabbia ben poche
volte. Al
contrario di Naruto così istintivo ed esuberante, come quando
ha picchiato
Sasuke, dopo la guerra e freschi di ospedale, per ricordargli bene che FUGGIRE
DA KONOHA E’ MALE, oppure quando ha spaccato il
bastone da passeggio di
Hiashi sulla sua zucca ancora piena di fluenti capelli castani,
perché alla
vista del bambino appena nato, così grosso e cicciottello da
pesare certamente
più di Hinata e Hanabi messe insieme, con evidenti ciuffetti
biondi sulla testa
e senza Byakugan a detta dei medici, ha osato dire –E’
tutto sua madre!-
, certo subito dopo Naruto si è ritrovato con la testa
incastrata nel muro
dell’ospedale e tutti gli Hyuga pronti a spappolargli le
budella.
Ma
Hinata
no, nemmeno quando si è ripresa dopo la gentilezza di Pain e
ha dovuto
aspettare qualche mese prima che Naruto le dicesse che SI, si ricordava
della
sua dichiarazione, e FORSE, MAGARI si sarebbero potuti frequentare un
POCHINO
di più, o quando ha passato ore circondata da infermiere che
la confortavano
dicendole -spinga, su spinga-
senza capire che quello che
aveva in pancia era una piccola balena di quattro
chili e mezzo che
non sarebbe uscito da lei nemmeno se l’avessero squartata da
testa a piedi.
Infatti
il
suo carattere calmo e paziente è stato molto utile in tutta
la sua relazione
con Naruto, dall’inizio fino ad oggi.
Con
Naruto
si è sempre espressa con ammonizioni mai rudi, come
quando lui aveva
avuto la brillante idea di cominciare a truccarsi come Jiraya, che
riposi in
pace, oppure tingersi i capelli dello stesso colore della madre
defunta, quella
buon’anima che riposi in pace pure lei, eppure nulla riesce a
placarla quando
vede il suo bambino disperato, diventa peggio di Tsunade e Sakura messe
insieme.
-Naruto…-
Da dove viene questo vento gelido?
Ora Naruto è davvero spaventato, con gli occhi spalancati e
il volto talmente
bianco da far invidia al Byakugan stesso.
Sul
viso
scuro di Hinata spunta una piccola vena, vicino alla tempia, le sue
labbra così
morbide e carnose si riducono misteriosamente ad una sottile linea e
quegli
occhioni tanto miti e allegri sembrano lanciare lame di fuoco. In un
momento
come questo Naruto implora Pain, Madara, pure Orochimaru di tornare e
salvarlo.
-Naruto
restituiscigli il naso-
quella sua voce tanto delicata e armoniosa ora è tagliente e
pericolosa
come un kunai.
Hinata
si
mette in piedi al fianco del bambino ancora piangente, incrociando le
braccia
al petto. Come al solito non sa chi è
più moccioso tra suo figlio e il
suo allegro consorte.
Naturalmente
Naruto a quella terrificante visione non può dire di no,
soprattutto se si
aggiungono le sue orecchie che implorano pietà, e
così scatta il suo minuscolo
istinto paterno, a salvare il salvabile.
La
mano si
allunga frettolosa ma tremolante verso il paffuto visetto
rosso del
bambino, rimettendogli il naso a posto.
Subito
i
lamenti cessano, il sorriso torna e l’atmosfera tetra sembra
sparire, lasciando
il posto ad una grossa luce angelica dietro madre e figlio.
Dove
sono
finiti i due mostri di prima? Povero Naruto ha sposato un
demone e
ne ha generato un altro, altro che Kyubi. Che brutta fine per il valoroso eroe e Hokage
di
Konoha.
-Cattivo
papà-
si diffonde
la voce cristallina del bimbo mentre allunga la manina a stritolare il
naso del
genitore –Cattivo-
La
prima
volta che Naruto fece il famoso giochino Minato
aveva appena
superato gli otto mesi e quando i suoi occhioni azzurri si trovarono la
mano
del papà sul visetto che sembrava volesse
togliergli qualcosa scoppiò in
un pianto che persino Sasuke Uchiha riuscì a sentire dal
quartiere del suo clan,
dall’altra parte di Konoha, e fu anche la prima volta che
vide Hinata in quella
versione così spaventosa.
Da
allora
ogni tanto spunta la vena masochista del biondo!
-AHHHH-
un grido distoglie tutti gli
Uzumaki dalle loro attività facendoli voltare verso la
parete a cui è
poggiata la testiera del letto, scioccati e immobili.
La
voce è anche troppo riconoscibile: Sakura Haruno in
Uchiha.
Sakura
Haruno ha sempre cercato di essere forte non solo fisicamente ma anche
interiormente.
Con
tutti
gli eventi accaduti dall’inizio della sua adolescenza ha
avuto il bisogno di
diventare lei stessa una roccia salda, senza più crisi di
pianto, senza momenti
di panico e disperazione.
Alla
fine
può dire di esserci riuscita nell’impresa, ma
ritrovarsi appena sveglia i musi
lunghi e cadaverici di Sasuke e Mikoto Uchiha è stato un momento di panico puro, avrebbero
spaventato
chiunque, persino Itachi Uchiha, che riposi in pace quella
buon’anima.
E
ora sta
con gli occhi spalancati, seduta sul letto matrimoniale con i ciuffetti
rosa
sparsi qua e là sulla testa e una bretella della camicia
da notte
abbassata. Goccioline gelide di sudore hanno cominciato a rigarle il
viso e il
suo cuore sembra voglia già andare in pensione.
Davanti
a
lei stanno con le braccia incrociate senza cambiare espressione
Capoclan ed erede degli Uchiha.
-Buongiorno-
la voce bassa e atona di Sasuke
giunge quasi macabra alle orecchie della povera donna, che è
ancora più
sconvolta nel notare la marea di somiglianze tra Mikoto e Sasuke, mai successo
prima
d’ora.
Certo
l’Uchiha come primogenito avrebbe preferito un maschietto con
lo Sharingan ma
alla fine gli è capitato una femminuccia.
Peccato
che
il caro Hokage continuasse a
rinfacciargli la mancanza di
pendolino nel pannolino, mentre lui portava orgoglioso persino nel suo
ufficio
il maschietto di poco più di un anno, maschietto che a dirla
tutta Sasuke
guardava con pena perché era stato così
sfortunato da avere un padre che gli
faceva uscire un bernoccolo ogni ora.
In
effetti
doveva pur esserci un motivo se Hiashi e Neji Hyuga, con Hanabi al
seguito,
corressero ogni mattina al palazzo dell’Hokage per
rifilargli una
bastonata sulla zucca vuota, anche se Hiashi lo bastonava anche a
casa,Hyuga e/o
Uzumaki, in ricordo del famoso primo giorno di Minato.
Sakura
ci
mette un buon quarto d’ora per riprendersi del tutto e
sospirare esasperata
osservando la povera figlioletta di due anni diventare la brutta copia
di suo
marito, ma è la luce dei suoi occhi quella morettina con gli
occhioni neri
e un corpicino minuto, tanto tappetta e instabile su quelle
gambette
sottili.
Per
sua
fortuna si è ritrovata uan madre come Sakura, altrimenti
avrebbe avuto la vita
rovinata dalla nascita.
Infatti
Sakura ha amata dall’alba dei tempi suo marito, ma quando lui
fissato col
fratello ormai morto voleva, anzi pretendeva di
chiamare la bambina Itachi,
in quel preciso momento la donna distrutta per il parto si è
sollevata dal
letto con occhi spiritati urlando chissà quante maledizioni
contro gente
sconosciuta emanando un’aura nera e pericolosa per tutta la sala.
Cercare
il
fratello fino in capo al mondo per poi ucciderlo mentre a Konoha Naruto
si
uccideva di allenamenti e lei tentava di infilzarsi col bisturi va pure
bene,
ma rovinare la vita alla figlia chiamandola Itachi
allora NO.
-cosa
ci
fate fermi lì a quest’ora?-
si ritrova
a chiedere Sakura con un filo di voce mentre si libera dalle lenzuola
appiccicose.
La
risposta
giunge dal marito stranamente loquace stamattina –E’
tardi! Noi siamo pronti
e tu stai ancora a letto!-
-mae!-
pronuncia con un lugubre borbottio
Mikoto incassando il capo tra le piccole spalle. Due anni e
non sa ancora
dire un bel po’ di lettere, anzi è strano che
riesca almeno a pronunciare
qualche vocale. Eppure quella sola parola sembra volerla trapassare,
infilzarla
quasi come uno spiedino.
Sakura
scende dal letto passandosi una mano tra i capelli e sbuffando
sconsolata sotto
lo sguardo severo dei due Uchiha. Che avrà fatto Sasuke per
trasformare la
bambina in quella bambola Versione Uchiha?
-SVEGLIATIII!-
il sonoro urlo di Temari Sabaku No
avrà fatto saltare dal letto chiunque, molto più
del grido di Sakura che, senza
degnare di uno sguardo il muro da dove è arrivato
l’urlo, si getta in bagno
avvilita.
Ma
siamo sicuri che è una vacanza?
Temari
non si è mai considerata una tipa molto
violenta, soprattutto crescendo con un soggetto come Kankuro, che ha
manifestato fin da piccolo il suo particolare affetto per le bambole e
i gatti,
e come Gaara, che al minimo soffio di vento
scagliava la sua
sabbia per eliminare tutti quelli nel raggio di dieci chilometri, se si
era
svegliato di buon umore.
Ma alla vista
del suo compagno spaparanzato sul letto con una gamba a penzolare sul
bordo
e l’altra stesa sul cuscino di Temari, la bocca
spalancata da cui
scendeva un rivolo di bava e la testa capelluta semi nascosta dal
lenzuolo, non
è riuscita a trattenersi.
Senza il suo
fido ventaglio, a riposo nell’altra stanza, ha afferrato a
mani nude il codino
sciolto del giovane Shikamaru e dopo un sonoro
-SVEGLIATIII!-
ha cominciato a sbattergli con forza la faccia
contro il materasso, ignorando le sue lamentele e il fatto che forse
sarebbe
morto in questo preciso istante.
E
la cosa che continua ad animare il focoso e violento
animo di Temari è che forse quei lamenti non derivano dal
fatto che lui stia
per fare una brutta fine, ma dalla sua testa e in realtà
Shikamaru sta ancora
dormendo.
Con
un altro scatto d’ira gli solleva la testa
constatando che NO, si stava davvero lamentando prima, ma nessun moto
di pietà
nasce in lei, anzi con decisione lo lancia contro il muro sopra la
testiera del
letto.
Ovviamente
non ci mette molta forza, altrimenti
rischia di rompere il muro e dover risarcire l’albergo.
Tutti
sanno che Temari, come Kankuro, ha le braccine
leggermente corte, forse è per questo che ancora non ha
deciso di sposarsi,
anche se gli altri pensano sia a causa di Shikamaru, non ancora giunto
al suo
ultimo giorno di libertà. Poveri sciocchi! Non sanno che il
povero Nara ha
detto addio alla sua libertà quando è entrato
nelle grazie della giovane di
Suna, nelle grazie e nelle mani.
Soddisfatta
del risultato si lascia andare ad un
sospiro, magari se ci si mette di impegno può nascondere
quella crepa, almeno
finché non tornano a casa.
-Grazie-
sente appena il biascicato borbottio di
Shikamaru prima di voltarsi indignata e scomposta in direzione del
bagno.
Spera
vivamente che le sue urla non abbiamo superato
quelle di Sakura, dopotutto non è stata così
rumorosa, nemmeno più delle sonore
grida di Naruto Junior, che amore di bimbo!
La
signora
Uzumaki, la signora Uchiha e la signorina Sabaku No non ancora in Nara
stanno
in bagno nello stesso momento quando un tremendo fracasso fa tremare
tutto il
piano per dieci minuti buoni prima di terminare con la rottura di un
porta e un
tonfo nel corridoio.
Subito
dalla
prima porta sul lato destro sbucano le chiome bionde e curiose di
Naruto e
Minato, mentre Hinata è a metà tra il vedere e
no, le sembra troppo poco
decoroso per una signora di venticinque anni andare a spiare qualcuno che forse
vuole un
po’ di privacy nonostante non si siano limitati a qualche
semplice e silenziosa
padellata in testa.
A
fianco si
apre un'altra porta, la numero due, ed esce prima la fluente
chioma rosa,
anzi l’intera figura di Sakura e poi le teste scure
di marito e figlia,
che nonostante abbiano la consapevolezza di essere superiori a tutto e
tutti si
sono decisi ad abbassarsi a osservare cosa ha distrutto la loro
irritante
calma.
Dopo
di loro
si apre la terza porta con una Temari versione King Kong che sta stringendo nel pugno il codino di
Shikamaru , che ha avuto la sfortunata di passare per
la sua
strada proprio mentre lei si stava fiondando fuori.
La
quarta
porta sul lato destro è stata sostituita da un ammasso di
pezzetti di legno
davanti cui giace la figura di Sai con alcuni capelli mancanti sulla
fronte e
il sopracciglio sinistro indeciso se abbandonare quel viso che ha
accompagnato
per tanti anni o aggrapparsi a quei due peletti che ancora resistono.
-NON
OSARE
MAI Più SVEGLIARMI!-
l’urlo di
Ino fa tremare le pareti del corridoio ed ha anche scheggiato il
vetro della
finestra vicino alla camera Uzumaki.
Sempre dalla quarta porta sbuca
una furia bionda che si lancia sul
cadavere del
povero Sai.
Una
gomitata
allo stomaco, un pennello ficcato nel naso e una ginocchiata ai
gioielli di
famiglia e Ino può tornare nella stanza col suo passo
ancheggiante, i capelli
per aria e il trucco sbavato.
Di
Sai non
resta che un mucchietto di carne intorno ad ossa spappolate e qualche
capello,
alla fine quel sopracciglio ha ceduto al suo destino ingrato.
La
quinta
porta non si è aperta dopo tutto quel trambusto, dal pianto
di Minato all’urlo
di spavento di Sakura, dal grido di rabbia di Temari al
massacro di Sai è
ancora chiusa quella porta, in compenso però sta arrivando
allegra e sorridente
dalla scalinata Tenten, nella sua tuta nera, della serie
“sole
abbracciami”.
Sudaticcia,
accaldata ma felice sorpassa la porta della sua stanza, compie un
saltello per
non calpestare Sai, nonostante i suoi occhi non l’abbiano
assolutamente
incrociato, e si ferma poco lontano dalla porta numero tre.
-Salve
ragazzi!-
saluta con
quella sua trillante voce, posizionandosi a gambe larghe e braccia sui
fianchi -già svegli alle dieci di
mattina?-
Purtroppo
la
povera Tenten è ignara del pericolo che incombe su di lei.
Infatti
ha il tempo di scuotere appena il capo senza che i suoi
chignon perdano
qualche capello, prima di ritrovarsi a cadere all’indietro
colpita da una
ciotola di ramen istantaneo ancora piena, ma durante la caduta le
arriva un
sandalo blu sotto il mento con l'aggiunta di una serie di imprecazioni e
lamenti sulla
sfiga che portano gli Uchiha.
La
sua
caduta al rallenty viene frenata da un grosso ventaglio che si scontra
con la
sua guancia facendola volare di lato e infine il colpo di grazia: una
grossa
spazzola per capelli proviene dalle sua spalle prendendola dritta dietro
testa.
Ora
la
povera Tenten, da poco diventata Hyuga, giace con un taglio sulla
fronte, un
livido sul mento, una striscia rossa e gonfia sulla guancia e un
bernoccolo
sulla testa in un mare di freddi e duri spaghetti.
Le
prime tre
porte sono ancora aperte, la quarta è ancora rotta e la
quinta miracolosamente
si apre.
Capelli
lunghi, castani, leggermente arruffati, bende intorno al capo, occhi
bianchi
assonnati, pigiama color melanzana perfettamente
stirato.
-Buongiorno
ragazzi. Dormito bene?-
Neji Hyuga posa il suo sguardo prima sul cadavere di Sai ricoperto di
mosche con qualche topo che timido comincia ad avvicinarsi, poi sulla
figura
moribonda della sua, non più allegra, consorte.
Sempre
impassibile comincia ad analizzare le facce dei suoi compagni di
avventura:
Temari furibonda ha nella destra la chioma di Shikamaru, ancora
attaccata al
corpo, mentre la sinistra sembra intenzionata a staccare un orecchino
del
povero ragazzo visto che l’indice tenta di intrufolarsi
all’interno del
cerchietto; Sakura continua blaterare maledizione su tutti gli Uchiha
morti,
pace all’anima loro, con una scarpa, identica a quella vicino
al cadavere di
sua moglie, stretta tra i denti; Sasuke guarda tutti schifato
come la
figlia, povera sfigata, forse sta progettando una tecnica per farla
diventare
maschio; Naruto è in ginocchio che piange disperato per
essersi accorto di aver
gettato una sua preziosissima ciotola di ramen su quella testa indegna
di
Tenten; Minato vicino a lui si rotola a terra ridendo
sguaiatamente senza
alcun ritegno, se Hiashi lo sapesse; Hinata è
dietro i due, svenuta per
la violenza degli eventi appena accaduti in quelle che sono sembrate
ore.
Neji
con un’alzata di spalle torna in camera e chiude
con delicatezza la porta tornando a dormire.
-Ma
che
diavolo è successo qui?-
oh è vero, c’è anche la porta numero
sei in vacanza.
Hanabi
Hyuga e Gaara Sabaku No giungono dopo qualche ora
ritrovandosi davanti
più o meno la stessa scena che prima aveva visto Neji, solo
che ora Sai ha
qualche capello in meno, una gamba di Tenten tremola da sola, Shikamaru
ha
perso orecchino e pezzo di lobo, ora saldamente attaccati al dito di
Temari, e
Sasuke e Mikoto sono spariti in camera. Ah già, Minato ha
smesso di ridere e
sta punzecchiando il cadavere di Sai con un legnetto.
E
pensare
che Hanabi immaginava una vacanza noiosa prima di partire, e invece si
ritrova
con i suoi amici e parenti psicopatici e il suo rosso Kazekage.
Ma
se il Kazekage è in vacanza, chi sta a Suna?
-BASTARDO-
l’urlo di Kankuro ha fatto cadere un pezzo di palazzo, ovvio visto che è di sabbia. Chissà chi scemo ha avuto la brillante idea di fare un palazzo intero di semplice sabbia, con le tempeste che ci sono di mercoledì e i terremoti del sabato –Ingrato!
Lo preferivo
quando aveva il tasso in corpo e la mania di uccidere, era
più gentile e
altruista. BRUTTO BASTARDO!-