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Autore: MiKiUs SaN    10/08/2011    2 recensioni
una piccola storia sulle note di una delle mie canzoni preferite
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  NINNA NANNA 

 

Continuava a fissarla, così bella,così fragile ma perfetta, ammirava il suo corpo roseo che quella notte dopo tanto tempo per la prima volta aveva amato ,iniziò a giocherellare dolcemente con una ciocca color oro dei suoi lucenti capelli,gli piaceva vederla così,addormentata,stretta a lui,con il suo delizioso respiro che gli solleticava il petto,le sue mani adagiate sull’incavo del suo collo,come se anche nel suo sonno profondo volesse accertarsi della sua presenza.

Non l’aveva mai avuta così vicina prima di quel momento,il destino gli era stato sfavorevole ,era diventata la sua compagna di viaggio all’inizio,quando lui per tutti era la sua nona reincarnazione,avevano  condiviso quel tenero bacio, poi si era rigenerato e la sua coraggiosa piccola Rose aveva dovuto accettarlo nelle sue nove bizzarre vesti, aveva notato il luccichio dei suoi occhi ogni volta  che un avventura finiva ,quel luccichio che lui camuffava per timore,per proteggerla,poi l’aveva persa in una dimensione che lui non poteva valicare per stringerla a se almeno un’ultima volta, il periodo che aveva passato senza di lei era stato doloroso e straziante prima Martha e poi Donna erano riuscite a risollevarlo dalla sua solitudine,ma non era stata la stessa cosa, e poi finalmente accadde! il loro rincontro , lei che aveva sfidato le tenebre per tornare da lui, la battaglia era stata così funesta, battersi per lei per quello che aveva imparato ad amare di lei e poi gli addii,voleva rilasciarla in quella dimensione,ancora una volta,ma lei si era opposta con tutte le sue forze.

-Non mi importa di vivere una vita intera al sicuro se non è con te, non mi importa se non mi potrai mai amare, io resterò con te e vivrò solo di noi così come siamo ora e nulla più- gli aveva detto tra le lacrime.

Così avevano ripreso a viaggiare,le aveva mostrato tutto ciò che non era riuscito a mostrarle,pianeti a lei sconosciuti,ogni volta un’avventura,ogni volta un abbraccio e i suoi due cuori che battevano all’unisono nel suo petto. L’amava ma non glielo avrebbe mai rivelato,non era giusto, doveva avere un uomo che invecchiasse insieme a lei e non lui.

La guardò,ancora una volta,stretta a se,quella notte tutto era stato cambiato e ora lui non l’avrebbe più lasciata,l’avrebbe amata sino a quando per lei sarebbe andato bene.

Ripensò all’ormai giorno passato,agli eventi che lo portarono sin li,in quell’alcova d’amore…

 

-allora dottore cosa faremo quest’oggi- gli aveva domandato con il suo solito entusiasmo.

-oggi mia cara Rose ti porterò in un luogo fatato,magico- le aveva detto.

-fammi indovinare- gli aveva risposto frettolosamente –siamo diretti verso un pianeta con il cielo viola  e con qualche strana creatura,gialla o blu o rossa ? andiamo su di un pianeta sperduto?-

-ora vedrai- le rispose con un sorriso sardonico sulle labbra voleva far crescere in lei la trepidazione dopo qualche scossone rumoroso del Tardis  arrivarono a destinazione

Rose si precipitò fuori dal portoncino blu per scoprire  dove il suo dottore l’aveva portata

-ma questo posto è simile alla terra- sbuffò

-questo posto è la terra-le disse  facendole l’occhiolino – siamo in Irlanda L’isola sorella  della tua amata Gran Bretagna  la terra delle fate dei folletti e di ogni creatura magica- le disse continuando con enfasi- ci eri mai stata?-

Le domando speranzoso

-no dottore mai- gli aveva risposto con un sorriso malizioso-bene allora dove siamo diretti?-

-ti porterò in un bellissimo localino dove potrai gustare un bel boccale di birra un pranzetto delizioso e ascoltare una bellissima Giga irlandese-le aveva riposto tutto d’un fiato

-wow dottore mi sorprendi ogni giorno di più su andiamo- lo prese per mano e si fece guidare,dopo un po’ arrivarono ad una taverna molto particolare il suo nome era dubliners  sembrava di entrare in un romanzo di James Joyce vi erano uomini che allegri bevevano una birra altri che gustavano le pietanze tipiche e musicisti e ballerini che sgambettavano al suono di un violino che sembrava impazzito.

Più in la un uscio dava su uno splendido porticato che era contornato da cespugli di rose e alberi verdi con edere che arrampicavano sui tronchi e la luce del sole che filtrava attraverso le foglie il tutto era inondato dalla dolce musica Folk tipica di quella terra incantata

-ordiniamo?- le aveva chiesto

-si certo – aveva contraccambiato  di scatto guardando che si alzava e andava verso il bancone , dopo un po’ tornò con due birre dal color dell’ambra  

-a te mia bella signorina- aveva detto porgendole un grosso boccale,rose lo aveva preso guardandolo interrogativa

- Dottore è la prima volta che ti vedo bere alcolici credevo fossi astemio-

-in realtà lo sono  ma ehi Rose ti dirò un segreto-  le aveva sussurrato–ho scoperto che l’alcool terrestre è come l’acqua fresca per me… detto ciò alla salute!- bevve quel liquido ambrato d’un sorso e aspetto che Rose finisse il suo per ordinare

Poi d’un tratto Rose si alzò e gli porse la mano

-Se non sbaglio mi devi un ballo- gli disse solennemente

-come dire di no ad un’incantevole signorina – si alzò e la diresse verso il centro della sala iniziò a sgambettare a ritmo di giga,invitandola a seguire quel ritmo,Rose un po’ imbarazzata lo seguì come era solita fare in ogni cosa.

A quel punto però il ritmo era cambiato, ed era diventato più dolce,la melodia  percepita dalle loro orecchie come d’un soffio,sembrava una nenia fatata con cui cullare un piccolo uomo o una danza capace di unire in un solo  istante due anime già predestinate.

Alla melodia seguirono le parole di un uomo con  la voce un po’ profonda

 

CAMMINAVO VICINO ALLE RIVE DEL FIUME

E NELLA BREZZA FRESCA DEGLI ULTIMI GIORNI D’INVERNO

E NELL’ARIA ANDAVA UNA VECCHIA CANZONE

E LA MAREA DANZAVA CORRENDO VERSO IL MARE

 

Si erano  guardati negli occhi,che ormai erano animati da quel solito luccichio che al suono di quelle note e alla luce di quel luogo ai due sembrava così strano ,fu lui per primo a porgerle la mano e Rose lo imitò,posò le sua dita sulle sue e venne attirata in un abbraccio delicato e sinuoso

 

 A VOLTE I VIAGGIATORI SI FERMANO STANCHI

E RIPOSANO UN POCO IN COMPAGNIA DI QUALCHE STRANIERO

 

e aveva iniziato  a muoversi delicatamente, guidata dal suo dottore , aveva posato la sua testa sul petto del suo amato per sentire i suoi due cuori,era guidata da quel ritmo,che  danzava anch’esso a tempo di musica.

 

E CHISSA’ DOVE TI ADDORMENTERAI STASERA

E CHISSA’ COME ASCOLTERAI QUESTA CANZONE.

 

Aveva  Pensato a tenerla stretta a se, a guidarla in quel lento incedere  aveva ascoltato ogni cosa il respiro di lei la musica e le parole, “chissà dove ti addormenterai mia piccola Rose”

Lei non lo sapeva,non poteva saperlo ma da quando era ritornata nella sua vita,ogni sera si recava nella sua stanza,per guardarla dormire,era così bella in quei momenti, così dolce e così sua.

 

E SE SEI PERSA IN QUALCHE FREDDA TERRA STRANIERA

TI MANDO UNA NINNA NANNA PER SENTIRTI PIU’ VICINA

 

Lei la sua Rose era rimasta molto tempo rinchiusa e persa in una fredda terra straniera e ogni notte lui l’aveva invocata,aveva cantato per lei le più dolci melodie del suo mondo andate ormai perdute,sperando che lei le potesse sentire.

 

 

 

 UN GIORNO GUIDATE DA STELLE SICURE

CI RITROVEREMO IN QUALCHE ANGOLO DI MONDO LONTANO

 

Lei,era stata lei,a ritrovarlo dopo mille sforzi,dopo mille e mille pianti,lei era tornata da lui.

 

 

 

 E PREGO QUALCHE DIO DEI VIAGGIATORI

AFFINCHE’ TU ABBIA DUE SOLDI IN TASCA DA SPENDERE STASERA

E QUALCUNO NEL LETTO PER SCALDARTI ALL’INVERNO

E UN ANGELO BIANCO SEDUTO VICINO ALLA TUA FINESTRA

 

Lui voleva essere lui quel qualcuno nel suo letto, per consolarla per riscaldarla dal gelo del male, voleva essere lui il suo angelo, un angelo che vegliasse sui suoi sogni, lui voleva essere lui  il suo uomo da amare

In quel momento Rose aveva alzato la testa come se quasi per magia avesse sentito ogni suo piccolo pensiero

-Lo pensi sul serio?-gli domandò

Rimase li a guardarla,con stupore non sapeva come avesse fatto ma lei aveva sentito ogni suo singolo pensiero,lei era entrata in contatto con lui e silenziosa aveva assistito a tutto era giunto il momento, per troppo tempo aveva celato un amore che ormai era diventato troppo grande da nascondere,per troppo tempo l’aveva fatta soffrire, concedendole solo una falsa amicizia.

 

-si- rispose semplicemente,poi fremendo si accostò a le sue labbra e la baciò delicatamente, come la musica che ancora risuonava in quel boschetto imponeva, poi  assaggiando le sue labbra il suo respiro,quando essa cessò il suo bacio divenne più possessivo, quasi come il marchio della sua eterna devozione a quell’amore a quella donna,come il preludio della notte,che i loro sguardi promettevano a entrambi.

Si  erano diretti in silenzio al Tardis,senza fiatare tenendosi per mano e lanciandosi delle occhiate furtive.

Il dottore  aveva mosso un piede in quella che era la sua casa prima di entrare però Rose lo aveva trattenuto.

-Dimmi che non è stato solo un gesto dettato dal momento, dimmi che mi vorrai per sempre ti prego dottore- gli aveva chiesto speranzosa quasi piangendo

-te lo prometto Rose- le aveva risposto conducendola all’interno del tardis, le avrebbe dimostrato il suo amore avrebbe distrutto ogni sua paura, cercando di dominare le sue.

Le iniziò a baciare il collo poi si spinse fino alla spalla poi la voltò verso di lui la prese in braccio e per la prima volta la condusse nella sua stanza la depositò sul suo letto poi chiuse la porta le ore che seguirono furono dominate da sospiri, gemiti e nomi detti a fior di labbra che sarebbero rimasti  sospesi come le note della canzone che dopo tanto tempo li aveva uniti, e questa volta più profondamente  e per sempre.

 

 

Aveva ripercorso la notte con i suoi pensieri ormai era nato un altro giorno, ma quel giorno sarebbe stato significativo come ogni giorno che da quel momento sarebbe nato,sarebbe rimasto sempre se stesso lo spensierato eclettico e libero dottore, ma al suo fianco ora come sua compagna avrebbe avuto l’unica donna con cui voleva trascorrere la sua esistenza, loro sarebbero rimasti sempre nella storia del tempo sempre insieme sino alla fine . Loro: una piccola umana , e un fiero signore del tempo che insieme affrontavano la furia del tempo dello spazio e dell’universo.
 




scusate per questo delirio totale ma adoro questa canzone dei modena city  ramblers   spero vi piaccia.

  
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