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Autore: thequeenofdrama    11/08/2011    10 recensioni
“Vorrei che fosse qui.” Elena abbassò lo sguardo per non fargli vedere le lacrime che vi premevano dietro. “Lo so.” Rispose lui, poggiandole le mani sulle spalle e stringendo leggermente per infonderle un minimo di conforto, di sostegno. “Forse ho qualcosa che potrebbe aiutarti.” Le disse, e le sue labbra si stirarono in un sorriso stanco. // SPOILER SEASON 3!!!
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Note: Bè, quando avevo pensato al prompt per il TVG!Fest "Damon/Elena: Davanti allo specchio" non avevo certo immaginato che avremmo avuto davvero una scena così, invece ieri sono uscite le immagini dal set della 3x01 e pare proprio che avremo una scena Delena così *_* Che poi c'è da dire che l'idea mia si riferiva proprio ad un momento pre festa per il compleanno di Elena, cioè mi ero immaginata esattamente questo scenario e quando ho visto le immagini mi sono esaltata a mille XD E' inquietante il fatto che io preveda quasi sempre le cose con questo show XD Anyway! La fic è abbastanza semplice... Dagli spoiler che abbiamo ho immaginato un po' la situazione che vorrei vedere, direi che il tutto si spiega da sè... Al solito, critiche, commenti, annotazioni, tutto ben accetto ;) (Ah, e se siete curiosi o non avete ancora visto le foto di qui parlo le trovate QUI ^^)
 

YOU STILL TAKE ME BY SURPRISE


Elena se ne stava seduta sul letto di Stefan, sfogliando quello stupido quaderno. Non era niente di che, solo un quaderno pieno di appunti, schemi, frasi sparse qua e là scritte durante le lezioni. Era uno dei quaderni che Stefan si ostinava a riempire con nozioni che ormai sapeva a memoria. Elena ne accarezzò piano le pagine con le dita, come se sfiorare le cose scritte da lui la aiutasse a sentirne meno la mancanza, ma il suo cuore si contraeva solo più forte e fitte di dolore sempre più intense le ricordavano che Stefan era lontano e chissà quando, e se, l’avrebbe rivisto.
 
Ascoltò le prime note musicali provenire dal piano di sotto, probabilmente Caroline aveva finalmente dato inizio alla sua festa di compleanno, la festa dei suoi diciotto anni, quella festa che le sembrava solo uno spreco di energie e tempo e alla quale non aveva nessuna voglia di partecipare. Si alzò di malavoglia e si diresse di fronte allo specchio, sistemando gli ultimi dettagli del suo aspetto, perdendosi di nuovo nei suoi tristi pensieri. Una voce la riscosse dal suo stato di trance.
 
“Gli invitati aspettano la festeggiata.” Damon entrò cautamente nella stanza, lanciandole una breve occhiata prima di sedersi sulla poltrona dietro di lei, una gamba tirata su e l’altra appoggiata a terra, i suoi occhi poggiati sulla figura di lei riflessa nel lungo specchio. “Si, sono pronta.” Sussurrò lei stirando con le mani le invisibili pieghe del suo vestito candido. A Damon non sfuggì la sua voce sottile che si incrinava, né tantomeno l’ombra di tristezza che velava i suoi occhi scuri.
 
Si alzò piano e si fermò alle spalle di Elena, gli occhi azzurri ora fissi in quelli di lei, mentre entrambi si guardavano nello specchio. “Vorrei che fosse qui.” Elena abbassò lo sguardo per non fargli vedere le lacrime che vi premevano dietro. “Lo so.” Rispose lui, poggiandole le mani sulle spalle e stringendo leggermente per infonderle un minimo di conforto, di sostegno. “Forse ho qualcosa che potrebbe aiutarti.” Le disse, e le sue labbra si stirarono in un sorriso stanco.
 
Elena sollevò la testa di scatto, perdendosi di nuovo in quegli occhi, le sembravano più azzurri del solito, forse per merito della camicia blu che indossava. “Damon, ti avevo detto esplicitamente…” “Che non volevi regali, si, lo so. Infatti non ti ho comprato nulla. Solo ritrovato qualcosa di tuo.” Dalla mano destra fece scivolare davanti agli occhi di Elena una collana con un ciondolo. La sua collana. Il suo ciondolo con la verbena. La collana che le aveva regalato Stefan e che credeva di aver perso per sempre.
 
“Damon, ma come… Dove l’hai trovata? L’hai rubata a qualcuno?” “Cosa?” Lui alzò un sopracciglio, fingendosi indignato che lei lo accusasse di aver fatto qualcosa di illegale, come se fosse nel suo stile. Elena continuava a guardarlo sospettosa. “Diciamo che ho sfruttato le mie abilità.” Lei roteò gli occhi al cielo, ma non disse nulla. Damon non aveva idea di cosa significasse per lei riavere il suo ciondolo. Era come se Stefan fosse di nuovo con lei, almeno spiritualmente. O probabilmente Damon lo sapeva, lo sapeva eccome, era per questo che chissà cosa aveva escogitato per riportarle indietro la sua collana.
 
Damon le scostò i capelli, appoggiandoli sulla spalla sinistra di lei e con mani sicure le allacciò il gioiello dietro al collo, senza mai scostare gli occhi da quelli di lei. Elena poteva sentire il suo fiato caldo vicino al suo orecchio e le dita di lui, sfiorando la sua pelle, le regalarono un lieve tremito. Non si era accorta di stare trattenendo il respiro finché lui non si staccò da lei.
 
Si girò per guardarlo negli occhi, la mano che sfiorava ancora incredula il ciondolo d’argento. “Grazie. Significa molto per me.” Damon annuì in silenzio, regalandole un timido sorriso. “E’ la seconda volta che me la riporti indietro.” Sussurrò lei. Il sorriso scomparve dalle labbra di lui e le sue pupille si dilatarono dallo stupore. Non disse nulla. “Ricordo, Damon. Ricordo tutto.” Lui deglutì a fatica e si concentrò sui rumori che venivano dal piano di sotto. “Caroline ti sta aspettando. Se non vuoi che ti faccia una scenata, sarà meglio scendere.”
 
Si allontanò con passi decisi verso la porta e scomparve. Senza voltarsi indietro.

   
 
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