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Autore: Calliphora994    11/08/2011    1 recensioni
Ok, anche questa OS l'avevo scritta a gennaio leggendo le speculazioni di Bones. E' ambientata dopo la 6x09 e descrive come B&B si sarebbero riavvicinati se la banan.. ehm Hannah fosse partita per lavoro. Enjoyyy!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seeley Booth, Temperance Brennan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tre mesi. Erano passati tre mesi da quando Hannah era partita per accompagnare un senatore in giro per tutta l’America; Booth l’aveva salutata una mattina di quasi novanta giorni prima.

“Mi mancherai” le aveva detto baciandola sulla porta.
“Anche tu mi mancherai, ma sono soltanto sei mesi. Ehy, cosa sono sei mesi alla fine?”
E’ il tempo che la terra impiega a fare mezza rivoluzione intorno al Sole, pensò Booth, scacciando via il ricordo di una conversazione avuta quasi un anno prima.
“Davvero non vuoi che ti accompagni all’aereoporto?”
“La macchina è già qui sotto” disse Hannah mettendosi il borsone a tracolla e dando un ultimo bacio a Booth.
“Ti amo” le disse mentre lei varcava la soglia.
“Appena scendo dall’aereo ti chiamo” e così dicendo si avviò a passi veloci lungo il corridoio.
Quando la vide sparire dietro l’angolo, Booth si richiuse la porta alle spalle appoggiandovisi contro e sospirò sonoramente; e ora? Era rimasto solo con i suoi pensieri in quella casa vuota. Sarebbero stati sei lunghissimi mesi.. se non ci fosse stata Bones.

Dopo la rivelazione di Brennan i loro rapporti si erano affievoliti ancora di più se possibile, si vedevano solo al lavoro e parlavano poco, esclusivamente dei casi, non guardandosi nemmeno negli occhi.

Bones aveva deciso di farsi da parte, di lasciare che Booth e Hannah fossero felici, aveva perso la sua occasione e ora doveva affrontare le conseguenze della sua scelta. Ma poteva una scelta sbagliata essere così dolorosa?
A volte desiderava ritornare nel suo guscio fatto di nozioni scientifiche che la aveva protetta dai quelle sensazioni per tutti quegli anni, facendole rimbalzare addosso tutto ciò che provocava dei forti sentimenti, ma poi si destava, si ristampava in faccia quel sorriso tirato e continuava a fingere di volere solo la felicità di Booth. Al diavolo, per quanto ci provasse non concepiva il concetto Booth felice= Brennan felice, se l’equazione comprendeva anche Hannah.

Ma in quel tardo pomeriggio di tre mesi prima, i pianeti avevano cominciato ad allinearsi in una posizione favorevole e le cose avevano cominciato a cambiare.

Booth sentì bussare alla porta del suo ufficio e alzò il viso dal cellulare che guardava continuamente aspettando la chiamata di Hannah; Brennan entrò nel suo ufficio e gli porse i documenti del caso appena chiuso.
“Ehy ciao, ti ho portato i documenti, manca solo la tua firma” disse Bones evitando accuratamente lo sguardo del suo partner e sentendo la bocca tirare nel fare il suo sorriso di circostanza.
“Cosa? Ah sì, d’accordo” nel sentire il tono della risposta di Booth, Brennan si costrinse a guardarlo negli occhi e vide che era decisamente preoccupato e i suoi occhi castani erano velati di tristezza.
“Booth.. va tutto bene?”
“Sì, Bones, è tutto ok, tranquilla”
Persino lei aveva capito che non andava tutto bene, per niente.
“Senti la mancanza di Hannah?” Temperance sapeva che la donna era stata ingaggiata per il viaggio all’ultimo momento, glielo aveva detto lei stessa durante una delle loro bevute al Founding Father. Hannah temeva che la sua partenza improvvisa avrebbe fatto soffrire Booth, ma erano soltanto sei mesi e d’altra parte non stava andando mica in guerra!
A sentire quella domanda, Booth rimase di stucco; quella era la prima domanda non riguardante il lavoro che Bones gli rivolgeva dopo mesi.
“Sì, un po’, tornare alla sera in una casa vuota è molto triste” Solo quando vide Brennan abbassare lo sguardo di scatto si rese conto della stupidaggine che aveva appena detto “Scusa Bones” disse semplicemente.
“Non so a cosa tu ti riferisca.. “ e poi guardando Booth “ti va di andare a bere qualcosa al Diner? Come amici …ovviamente, come ai vecchi tempi”
A Booth fece uno strano effetto sentire quella frase: amici? Quando mai erano stati semplicemente amici?
Neanche ora lo erano, ora erano soltanto colleghi, ma accettò comunque, tutto pur di non tornare in quella casa vuota.

La serata passò veloce, l’imbarazzo iniziale fu inghiottito insieme alle prime due birre e i due partner si ritrovarono a parlare del più e del meno come ai vecchi tempi, senza pensare se ciò che stavano per dire sarebbe stato giusto o sbagliato, si sarebbero consigliati a vicenda senza giudicare.

“E’ solo che a volte sembra anteporre il lavoro alla nostra relazione.. è frustrante. Insomma, lei per me ora è tutto, fa male sapere che non è lo stesso per lei”
A Brennan quelle parole facevano più male di una coltellata, ma inghiottì il nodo che le si era formato in gola e disse semplicemente
“Hannah ti ama, era un’occasione che non poteva lasciarsi sfuggire, vedrai che il tempo passerà veloce”
“Grazie Bones”
Booth la guardò e le sorrise come ai vecchi tempi, un sorriso che assomigliava molto a quello di qualche mese prima, sotto la pioggia, dopo averla salvata.

Stavano ricominciando a costruire il loro rifugio felice, quello che era crollato l’anno precedente dopo il bacio fuori dall’ufficio di Sweets e le cui macerie erano state spazzate via dall’uragano Hannah. Avevano messo solo una pietra, ma l’avevano messa insieme ed era un buon inizio. Sarebbe tornato solido come una volta?

Da quella sera le loro vite avevano cominciato a tornare nei binari che il destino aveva riservato loro, dei binari che prima o poi si sarebbero incrociati di nuovo prima o poi, per poi percorrere due strade parallele.
Infatti, a distanza di tre mesi dalla partenza di Hannah, Booth e Brennan avevano ripreso il loro tran tran abbandonato l’anno precedente, fatto di colazioni, pranzi e cene insieme, di bevute al Founding Father e di lunghe chiacchierate; dopo quella sera al Diner non parlarono più di Hannah, i loro discorsi avevano argomenti off limits che era meglio non toccare, ci giravano intorno, ma mantenendosi a debita distanza.

Era a questo che pensava Booth poco prima che il campanello suonasse, pensava anche con rammarico che casa sua non portava alcuna traccia di Hannah, non aveva un solo oggetto che potesse ricordargliela, il suo profumo dai cuscini era sparito, si era portata in viaggio tutto ciò che possedeva, nessuno avrebbe capito che conviveva con una donna e questa cosa gli lasciava l’amaro in bocca.
Corse alla porta e vide Brennan con due sacchetti del take away che gli sorrideva e lo faceva spontaneamente, da quando avevano ricominciato a frequentarsi, seppur da amici, non sentiva più gli angoli della bocca dolere ad ogni sorriso.
“Ti stavo aspettando” le sorrise e la lasciò entrare “appoggia pure in salotto, ho già preparato tutto”
Disse e poi si sedette vicino a lei sul divano.
“Stavi guardando l’hockey?” gli chiese lei
“Sì, ma se vuoi cambio canale”
“Lascia pure, è interessante come i giocatori dimostrino la propria virilità in questo gioco. Sai, antropologicamente parlando..”
Bones, come sei cambiata e come sei rimasta sempre te stessa durante quei mesi in Indonesia, pensò Booth.
“Forse è meglio guardare una commedia”
Poi cambiò canale e si fermò sul primo film che trovò.
“L’hai mai visto questo film, Bones? Si chiama ‘l’amore non va in vacanza’, oh Kate Winslet!”
“Chi?” gli chiese Brennan
“Bones, non hai mai visto Titanic? Leonardo di Caprio, navi che affondano..”
“Sì, ne ho sentito parlare”
Finito il film, Booth e Brennan rimasero a guardare i titoli di coda scorrere, ognuno perso nei propri pensieri e tra loro era calato un silenzio imbarazzato.
Booth fu il primo a muoversi, cominciando a sparecchiare; era irritato da quel silenzio che si era creato, ma non sapeva nemmeno lui il perché.
Brennan lo seguì con i piatti e glieli porse per metterli nel lavello, prendendo il primo piatto Booth le chiese distrattamente.
“Allora, ti è piaciuto il film?”
“Non saprei, insomma, è irreale che ci si innamori di qualcuno che si conosce così poco e decidere di rivoluzionare la propria vita per stare con lui. Ne dovrebbe valere davvero la pena..”
“E certo, ma per te non valeva la pena di rischiare neanche con una persona che conoscevi da cinque anni” questo commento gli uscì un po’ troppo acido, non essendosi accorto di averlo detto ad alta voce.
“Come scusa?” Bones non poteva credere alle sue orecchie.
Booth dal canto suo sentiva l’irritazione crescere dentro di sé, per quel silenzio, per quel maledetto film e per la situazione che si era venuta a creare, così non riuscì a trattenersi.
“Penso che tu non possa essere in grado di giudicare una scelta del genere perché non ne hai mai fatte e non ne faresti mai!”
“E’ questo che pensi, davvero? Secondo me invece sarebbe del tutto irrazionale” anche Brennan cominciava a scaldarsi.
“Per forza, tu non credi nell’amore, non credi in Dio, non credi nel destino.. non credi in niente!”
“ Ti sbagli, io ci ho creduto nell’amore”
“E sentiamo, perché non ci crederesti più? Per quello che ci siamo detti qualche mese fa? Scusa se non ti ho aspettata, scusa se ho preferito provare a costruirmi una vita” Booth era come un fiume in piena
“Ti ho mai rinfacciato quel rifiuto? No! Mi sono semplicemente fatta da parte! Sai cosa penso? Penso che tu sia frustrato, perché ti manca Hannah, o perché la sua storia con lei sta andando male, ma potresti evitare di sfogare la tua frustrazione su di me!”
“Perché io il tuo rifiuto te l’ho mai rinfacciato? Ricordo male o sei stata tu la prima a buttare via sei anni insieme decidendo di andartene alle Makapupu?”
“Maluku! E poi se tu non fossi partito io non me ne sarei andata! Ne ho colpa io come ne hai colpa tu se le cose sono andate così! Non sono esperta di relazioni, ma se davvero mi hai amata fin dall’inizio, non saresti tornato dall’Afghanistan insieme ad Hannah!”
“Io ti avevo avvertita che sarei andato avanti, ma proprio quando pensavo di aver superato te ne sei uscita con quella rivelazione in macchina! Wow Bones che tempismo”
“E adesso questo cosa c’entra?”
Per Booth fu l’ultima goccia, non riuscì più a trattenersi
“Perché io ti amo ancora, Bones!” Ecco era sbottato, lo aveva detto.
Brennan ammutolì e poi sussurrò
“Cosa?”
“Hai sentito bene, Bones ho detto che ti amo! Hannah o non Hannah non sono andato avanti, non ce l’ho fatta, o forse non ci ho nemmeno provato sul serio!” così dicendo si allontanò impercettibilmente da Brennan, sentiva i muscoli rilassarsi sotto quell’affermazione. Ma non aveva idea di quale sarebbe potuta essere la reazione di Brennan.
“E Hannah?” finalmente disse dopo un lungo silenzio.
“Credo che se non ci fossi stata tu, lei sarebbe stata sicuramente colei con cui avrei potuto passare il resto della mia vita.. ma ecco tu sei qui, con me e io non ci posso fare niente, non posso combattere contro i sentimenti che provo per te. Come hai detto prima, non si può dimenticare un amore del genere in così poco tempo” Booth era esausto, quella discussione lo aveva svuotato.
Bones si avvicinò prima lentamente e poi sempre più velocemente e praticamente gli si buttò addosso abbracciandolo.
Lui rimase prima basito da quello slancio e poi la abbracciò anche lui.
Rimasero in quella posizione, lei con il viso affondato nel suo collo e lui accarezzandole i capelli, per un tempo indefinito. Poi Brennan, presa dal suo solito senso pratico, Brennan alzò leggermente il viso e sussurrò
“E adesso? Come farai con Hannan?”
“Non ne ho idea, ma troverò un modo, magari anche lei sotto sotto sapeva come sarebbe finita”
“Sì, come no..”
“Sul serio, Bones, Hannah non è un problema. Affronteremo tutto insieme d’ora in poi”

Quella sera Brennan e Booth avevano finito di ricostruire il loro rifugio felice, le basi erano più solide di una volta e la struttura era più resistente. E non c’erano più uragani a minacciarlo.
   
 
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