«Parla.» mi incitò lui, in modo agghiacciante.
«Avanti su, parla.» ripetè fissandomi negli occhi. E un lungo brivido mi percorse la schiena.
«Cosa c’è? Ah? Il gatto ti ha mangiato la lingua, forse?» lo vidi incrociare le braccia al petto.
«Astoria, per l’amor di Dio, parla. Perché sei scappata in quel modo? Perché hai guardato male mia madre quando ha detto che non voleva essere nonna, al momento?» ora lui era a un palmo dal mio viso e mi aveva afferrato le mani.
«Draco…» aspettai una manciata di secondi.
«Beh?» mi lanciò uno sguardo impaziente.
«S-sono… incinta» dissi tutto d’un fiato.
«Che cosa?» mi chiese lui scostandosi piano da me.
«Visto? Era come mi aveva detto Daphne. Era il caso di prende subito quelle stupide pillole babbane anti-concezione. Tu non vuoi un fottutissimo figlio da me. E dovevi scegliere Daph…» ma non finì di parlare che mi ritrovai ad assaggiare le sue labbra. Sapevano di caffè, dopobarba e… lui.
«Sta zitta per una buona volta, Greengrass.» mi sussurrò ancora sulle mie labbra.
«Ti amo.» gli dissi a sua volta.
«Ti amo anch’io.» e su questo, non avevo dubbi.