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Autore: MoomoonX3    12/08/2011    0 recensioni
Una settimana può regalare più gioia di un anno intero, se vissuta con lo spirito giusto e con una persona davvero speciale accanto.
Non sono un'amante di quelle storie d'amore mielose e sdolcinate, e non ho ancora l'abilità nè l'esperienza necessaria per scrivere di relazioni appassionate.
Però so che ci si può innamorare anche da bambini; sono sentimenti che prescindono l'aspetto fisico e che superano ogni incomprensione... chi ha avuto la fortuna di provarli, in fondo sa che crescendo non li potrà vivere mai più, ma non potrà mai dimenticarli...
Perchè è grazie a queste emozioni, che si riscopre quanto sia meraviglioso ogni singolo granello di sabbia che si trova su una spiaggia, il profumo inebriante di salsedine, il cigolio del cancello di un campeggio che si apre.
Forse non si tratta di vero amore, ma di qualcos'altro, più prezioso e quasi impalpabile.
Forse Carola non si è innamorata soltanto di Matteo, ma di una calda estate che porterà per sempre nel cuore....
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato a Mattia, Luca e Martina.
Che mi fanno innamorare, ogni volta, della Nostra magnifica Estate.

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'Una settimana è davvero breve, ma sicuramente più sostanziosa di uno o due giorni!' pensava Carola, mettendo piede tutta contenta nel piccolo campeggio.
Che poi non assomigliava neanche un po' ad una di quelle infinite distese di tende e tendoni che si vedono nei cartoni animati.
Quelle che si offrivano al suo sguardo erano file e file di piccole casette di legno, tutte uguali, tutte simili a tante scatole di scarpe ornate da qualche finestrella.
'Questo non è un campeggio...' commentava fra sè la ragazzina, mentre un signore abbronzato mostrava ai suoi genitori i pochi bungalow ancora liberi.
Mamma Paola sorrise e le prese la mano: "Allora, tu quale preferisci?"
"...Ma se sono tutte identiche!!" pensò stizzita. Però quella era una così bella giornata, e non aveva voglia di discutere... "A me non importa, scegli pure quella che piace a te!" rispose quindi educatamente, con la voce carica di allegria.
Questo fu l'inizio della prima 'vera' vacanza dell'undicenne, che prima d'allora non aveva mai trascorso più di tre giorni consecutivi fuori casa.

Bisogna dire che le spiagge a fine Luglio sono piuttosto affollate!
Dopo le dieci di mattina, anche solo fare un castello di sabbia diventa una faccenda complicata: difficilmente lo si riesce a finire prima che una qualche signora vecchia e flaccida, e probabilmente anche un po' orba, lo calpesti con nonchalance. E pure fare il bagno, se non si è in buona compagnia, dopo un po' diventa noioso.
Fu così che, dopo quasi due giorni di mare, Carola provò il desiderio di trovarsi un amico.
Ogni tanto le capitava di incontrare alcuni bambini, ma tutti sembravano essere già circondati di coetanei e non aveva mai avuto il coraggio di avvicinarli. 'La timidezza è un brutto difetto...' pensava scoraggiata, passeggiando vicino al cancello d'ingresso.
E proprio lì lo vide.
Stava in un fuoristrada grigio, inginocchiato sul sedile con le mani e il viso incollati al finestrino per guardare fuori. Poteva avere la sua età, forse uno o due anni in meno; i suoi capelli erano castani e la carnagione abbastanza scura.
I loro sguardi si incontrarono solo per un attimo, mentre l'auto faceva il suo ingresso all'interno del campeggio.
D'istinto, senza quasi rendersene conto, si sorrisero.

Carola ebbe bisogno di una buona dose di coraggio, nonchè di più di un'ora di preparazione psicologica, prima di riuscire ad avvicinarlo - e un'ora, quando si è bambini, è un tempo molto lungo.
Alla fine, però, la solitudine ebbe la meglio e la timidona si fece avanti.
Teo aveva un sorriso fantastico!
Somigliava al sorriso aperto e spontaneo dei bambini piccoli, per i quali ogni cosa è nuova e piena di meraviglie; alle volte diventava più scherzoso, un sorrisetto birichino che lasciava senza fiato, ma non lasciava mai spazio alle esitazioni o alla malinconia. Quando si mostrava, era come se tutto attorno a loro diventasse più luminoso e si tingesse di colori più vivi.
E il bambino sorrideva molto spesso.
Tempo di giocare per cinque minuti e Carola gli si era già affezionata... forse era proprio innamorata. Però c'era qualcosa di insolito, rispetto alle solite cotte che si prendono con i compagni di scuola.
Insieme a lui non era impacciata, anzi, si sentiva perfettamente a suo agio. Non si stancava mai di chiacchierare e giocava come mai aveva fatto, sempre sorridente e con una luce nuova negli occhi. Non c'era bisogno di nient'altro, non esisteva nessuno a parte loro due.

Il resto della settimana trascorse in fretta, tra giri in bici, partite al pallone, ore e ore a mollo tra le onde...
Infine, non potè che arrivare anche l'ultimo giorno.
Carola era arrivata di Venerdì sera, e di Venerdì sera se ne sarebbe andata. Solo a pensarci le veniva da piangere, ma non si sarebbe permessa di sprecare il poco, preziosissimo tempo rimasto in lacrime; si sarebbe goduta fino all'ultimo secondo insieme al suo amico.
Durante una passeggiata sugli scogli, i due capitarono in una minuscola spiaggetta incassata tra le rocce, visibile solo dalla strada costiera che passava una decina di metri più in alto.
La designarono come il loro 'rifugio segreto' e vi rimasero a giocare per tutto il pomeriggio, prima dell'addio.
Raccolsero molte conchiglie, con cui decorarono un grande castello di sabbia. 
"Questo è il nostro castello, simbolo dell'amicizia che ci unisce!" dichiarò sollennemente Carola "...e non crollerà mai e lo porteremo sempre nel nostro cuore insieme alla nostra amicizia!"

Carola salì in macchina, un po' triste ma anche un po' felice.
Teo le sarebbe mancato... non gli si era neanche dichiarata, non era neanche certa di amarlo per davvero.
Però gli voleva davvero bene, e non l'avrebbe mai dimenticato... come quel meraviglioso castello, che sarebbe rimasto in piedi a suggellare la loro promessa. Chissà che un giorno, da grandi, non si fossero ritrovati proprio lì a ridere ancora insieme...
La ragazza si affacciò al finestrino: alla luce del tramonto, poteva distinguere a stento le due torri e le mura imponenti.
Proprio in quel momento un'onda più lunga delle altre si allungò sulla spiaggetta e il castello svanì davanti ai suoi occhi, cancellato dall'acqua. Ora non si si scorgeva che un mucchietto di sabbia un po' più brillante, in mezzo all'altra.

'Mi sono proprio innamorata di quest'estate...' pensò Carola, e sorrise, mentre una lacrimuccia scivolava in silenzio sulla sua guancia.
   
 
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