Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: cicella    06/04/2006    5 recensioni
ATTENZIONE!!! RISPONDO ALLE RECENSIONI NEL CAPITOLO STESSO!!!
L'ennesimo scherno è il pretesto che consente ad Harry di poter prendere a pugni Draco, urlargli tutto il suo odio... e il suo amore.
L'idea di questa Fanfic è per la sfida "Life by Efestione" lanciata sul sito di Nocturne Alley Fanfiction.
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Diverso Destino
by cicella
 


 
 
Disclaimer: I personaggi delle storie su questo sito sono puramente fittizi basate sulla propria fantasia . L'intreccio è liberamente ispirato alla saga di "Harry Potter" di J. K. Rowling (che ne detiene i diritti) il che significa che i personaggi NON esistono realmente e sono immaginari, ed è scritto NON a scopo di lucro ma per divertimento e per diffonderne la fama.
Avvertimenti: La storia è stata scritta successivamente la pubblicazione del sesto libro e di conseguenza potrebbe contenere degli SPOLIERS. Se non siete interessati ad alcun tipo di anticipazioni consiglio di non proseguire la lettura di questa storia.
In quanto parte della categoria slash avverto che i contenuti di questa storia non sono adatti ad un pubblico sensibile o comunque contrario all'argomento.
Genere: One-Shot, Shonen-ai, Mistero, Romantico
Sommario: L'ennesimo scherno è il pretesto che consente ad Harry di poter prendere a pugni Draco, urlargli tutto il suo odio... e il suo amore. L'idea di questa Fanfic è stata presa la una sfida lanciata sul sito di Nocturne Alley.
Note Autore: Perché è uscita fuori così triste?!? L’amore tormentato tra Draco e Harry mi piace molto, ma solo quando poi c’ è il lieto fine, a quello non posso rinunciare ^_^; purtroppo non sono brava in brevi racconti di amore travolgente, per quello ho bisogno ancora di studio ^_^.
Lista delle mie Opere.
Il mio LiveJournal.
 
 
 
 
L’ultimo spiraglio di luce che filtra tra le grosse nuvole scure del cielo di quel pomeriggio autunnale è svanito ed ha lasciato il posto ad un’atmosfera grigia e cupa, annunciatrice di un temporale imminente. Passi affrettati risuonano nel Castello, di una figura che proietta la sua ombra sui muri dei corridoi e sulle armature che scintillano sotto la luce delle torce.
Hermione Granger corre come forse mai in vita sua, come alla disperata ricerca di qualcosa. Quel qualcosa che nella sua mente la porta a formulare un solo pensiero, come un ossessione.
«Devo trovare Harry, prima che lui trovi Malfoy.»
Mentre il cielo si scurisce e la sua ansia cresce, la sua corsa viene frenata bruscamente, il suo mantello rimane impigliato saldamente a qualcosa che la trattiene. Si volta velocemente per riuscire a liberarsi dalla presa che la trattiene, e si ritrova tra le braccia di Ron Weasley.
«Hermione, che è successo? Perché stai correndo così, non mi hai neanche visto… perché… perché stai piangendo?!?»
In quel sincero affetto che è l’abbraccio del suo migliore amico, l’angoscia rompe gli argini dell’ansia e fuoriesce dagli occhi in calde lacrime che le rigano il viso, ma con la preoccupazione ancora presente esorta l’amico ad aiutarla.
«Ti prego Ron, devo trovare Harry e fermarlo, sta sicuramente per fare qualcosa di molto stupido! Avverti un professore, temo che da soli non saremo in grado di fermarlo!»
«Ma che è successo di così terribile si può sapere?!?»
Gli occhi della ragazza sembrano diventare più tristi a causa di quello che la domanda ha evocato nella sua mente.
«La paura, il risentimento e il rimpianto, covati nel profondo dell’anima per troppo tempo.»
«Ma che significa?!?»
«Harry e io stavamo parlando vicino al lago… in questo periodo sai com’è depresso per tutto quello che è successo e per gli ultimi avvenimenti e lo stavo confortando, quando Malfoy si è avvicinato insultandomi, usando argomentazioni molto “pesanti”… e Harry si è infuriato.»
«Si sono sfidati a duello?»
«Si, ma non sò dove si incontreranno.»
Gli occhi le brillano e la sua preoccupazione è chiara, mentre il ragazzo la fissa in silenzio riflettendo su tutto quello di cui l’amica l’ha informato e ponderando il da farsi.
«Ron perché mi fai perdere tutto questo tempo in spiegazioni invece di aiutarmi.»
«D’accordo. Io avverto qualche professore e tu intanto continua a cercarli e fai il possibile per fermarli se la situazione dovesse peggiorare, io cercherò di arrivare il prima possibile.»
 
Il vento freddo soffia con furia attraverso le fronde degli alberi, spazzando la vegetazione energicamente mentre impalpabili fili d’argento cominciano a cadere dal cielo portati dal vento creando una patina umida al contatto con tutto quanto si trovi sotto quel cielo autunnale. Un individuo avvolto in una divisa della Casa Serpeverde viene scaraventato sul pavimento umido del terrazzo più alto del Castello.
I biondi capelli sottili colpiti dal vento e a contatto con quella delicata pioggia cominciano ad incresparsi e a perdere la forma data loro dal gel. Dall’angolo sinistro della sua bocca un rivolo rosso fuoriesce seguendo la linea del mento; porta il dorso della mano destra ad eliminare ogni traccia della linfa vitale dal proprio viso, non potendo evitare di sporcare anche il polsino candido della camicia, mentre l’altro braccio fa leva sul pavimento e, portandolo ad una posizione seduta, lo sorregge.
«Sei soddisfatto di te, Potter? Hai vendicato l’onore della mezzosangue e sfogato la tua frustrazione uscendo dall’apatia che ti aveva colpito di recente.»
Dall’oscurità della stanza che si affaccia su quel terrazzo emerge Harry Potter, che si trascina lentamente verso Draco Malfoy continuando a massaggiare la mano destra che ha sferrato il colpo. Si ferma a pochi passi dal ragazzo che intanto si rialza.
«Adesso però il sapere di averti aiutato la leso la mia autostima. Da bravo Grifondoro dovresti restituirmi il favore.»
Harry non ha il tempo di assimilare quelle parole che si ritrova colpito allo stomaco dal Serpeverde; il respiro mozzato e il dolore all’addome lo costringono a piegarsi in avanti per cercare sollievo.
Quando finalmente riesce a riprendere fiato, riacquista la posizione retta e nota che Malfoy è fermo davanti a lui; nonostante l’espressione beffarda e il suo atteggiamento sfrontato, deve ammettere che non ricordava il ragazzo essere così leale negli scontri da non infierire sull’avversario a terra.
Tuttavia l’accaduto di quella mattina risultava di una gravità tale da non poter incrinare il proposito di rivincita di Harry.
«Se è la mia attenzione che cercavi Malfoy, sono lieto di informarti che te la sei appena meritata.»
Lo scroscio d’acqua portato dalla tempesta sancisce l’inizio di quella rissa che, alternata da spinte, pugni e urla, occupa tutta l’area del terrazzo. I lampi cadono a cadenze irregolari, ma appaiono come scanditi ad illuminare i colpi più forti che si scambiano i due litiganti mentre i tuoni lontani non riescono a sopraffare le loro voci .
Malfoy appare presto in difficoltà, visto le numerose volte in cui rovina al suolo stordito dai colpi di Harry. Dall’altra parte il giovane Grifondoro si fissa le mani e la vista di del sangue sulle nocche, che sa appartenere al Serpeverde, fa aumentare considerevolmente la sua rabbia.
«E’ questo che bisogna fare Potter, per essere notati da te? Farsi picchiare a sangue?»
Harry si avvicina al ragazzo a terra issandolo per il bavero della camicia portandolo alla sua altezza.
«E cosa ha fatto la piccola rossa per farsi amare da te? Le hai spezzato un braccio? A giudicare dalla fine che fanno quelli a cui tieni, ho l’impressione che tu ci goda a vedere le persone soffrire per te.»
«Non hai il diritto di nominare Ginny, né l’amore. Come può una persona meschina come te capire un tale sentimento?»
Malfoy approfitta della distrazione dello sgomento di Harry per portare le mani alla sua gola, e stringe.
«Disprezzare te non significa certo non avere un cuore. Tu mi odi eppure questo non ti ha impedito di metterti con la piccola Weasley.»
Per cercare di liberarsi dalla stretta di Malfoy, Harry lo spinge all’indietro e entrambi cadono a terra, l’uno sull’altro. A causa dell’urto a terra Malfoy lascia la presa dal collo di Harry e il ragazzo riesce ad alzarsi, portandosi a sedere a cavalcioni sulle gambe del Serpeverde.
Lo scroscio della pioggia sferzata dal forte vento della tempesta e i tuoni che riecheggiano da lontano si confondono con il rumore dei passi di una figura che dall’ombra si affaccia sul terrazzo rimanendo sull’uscio per non bagnarsi sotto la pioggia che col tempo scende con sempre più d’intensità. Hermione ha finalmente trovato i due rivali, dopo aver girovagato per ore e, a vederli in quella situazione trova fondate le sue preoccupazioni: anche se la forte pioggia lava via il sangue dal pavimento e dai loro visi, i tagli ancora aperti e grondanti sono ben visibili, e molto probabilmente l’intero loro corpo è macchiato da lividi e contusioni. L’affanno e l’inerzia di entrambi trapela la loro stanchezza, evidentemente stavano andando avanti da molto.
Malfoy è steso a terra con le braccia abbandonate ai lati della testa, senza più l’energia necessaria a sferrare altri colpi, non riesce nemmeno a fare forza per alzarsi e togliersi da dosso Harry che troneggia su di lui seduto sulle sue gambe.
«Tutti ti venerano e ti omaggiano, memori di quello che si è sempre raccontato su di te, hanno bisogno di te perché da soli non riusciranno mai a sentirsi al sicuro da ciò che hanno sempre temuto.»
La fatica e il dolore intorpidiscono i sensi di Harry che non gli riesce di ribattere; sente che tra poco si lascerà crollare al suolo; nonostante questo però vuole sentire quello che Malfoy ha da dirgli.
«Forse puoi anche lamentarti per come ti ho trattato per tutto questo tempo, ma almeno io sono stato sincero, ti ho considerato per quello che sei, ti ho trattato per quello che conti, e ho continuato a sfidarti perché in te vedo un nemico mio pari, io sono l’unico che sa “davvero” quanto tu valga.»
Malfoy riesce a racimolare un po’ di forza data dal riposo forzato e si issa sui gomiti, la pioggia gli batte sul viso e non riesce a parlare senza ingoiare anche le gocce di pioggia che cadono dal cielo e dai suoi capelli.
«Tutti loro ti amerebbero lo stesso se tu non fossi quello che sei?»
Gli occhi di Harry sono stesi in due sottili fessure e il suo corpo è immobile e all’apparenza instabile, come se da un momento all’altro dovesse crollare invece che rispondere a tono al suo rivale.
«Lo chiedi a me, a me che sono innamorato di te nonostante quello che sei?»
Un tuono molto più vicino dei precedenti squarcia il cielo e l’eco che arriva subito dopo è assordante e si protrae per attimi lunghissimi, seguito da un lampo che rischiara come il sole anche se per un breve attimo, sufficiente per carpire l’espressione scioccata di Malfoy e quella più distante di Hermione che li osserva dall’entrata al terrazzo coprendo la bocca con le mani per reprimere i singhiozzi dovuti alle lacrime.
La pioggia smette di cadere come se qualcuno dall’alto ne avesse decretato improvvisamente la fine, il vento non è più impetuoso e all’orizzonte le prime nuvole che cominciano a diradarsi mostrano l’inizio del tramonto.
Harry non si spiega perché Malfoy abbia quell’espressione, un espressione che non gli aveva mai visto e che non poteva essere stata scaturita da quello che lui aveva pensato, visto che non l’aveva esternato.
«Forse ha “sentito” quello che ho pensato. Che sia un Legilimens?»
Ma il bruciore alla gola dato dal parlare con la bocca piena di sangue gli fa comprendere che il suo pensiero l’ha espresso a voce. Alla consapevolezza di quanto è appena successo lo stomaco si attanaglia in una morsa dolorosa e il gusto ferroso del sangue in bocca diventa disgustoso provocandogli conati di vomito che a stento riesce a reprimere.
Malfoy si porta a sedere e solleva la mano destra posandola sulla guancia del ragazzo davanti a se prima con il dorso delle dita e poi, aprendo lentamente la mano, con il palmo, avvicinandosi e contemporaneamente tirandolo verso di se. Lo osserva ancora per qualche istante, poi chiude gli occhi e si avvicina al suo volto fino ad incontrarlo con le sue labbra posandole sull’angolo sinistro delle labbra di Harry. E’ un contatto leggero, che non pretende nulla, ma che tuttavia non riesce comunque ad imporgli di non succhiare le leggere goccioline che dai capelli di entrambi cadono sul viso del ragazzo e gli sfiorano le labbra, accogliendo anche la pelle sottostante.
Si scosta appena sente Harry sospirare; avvicina la fronte alla sua con gli occhi ancora chiusi. Quelli di Harry invece sono rimasti sempre aperti, come se stesse osservando qualcosa che non stava capitando direttamente a lui.
«Non in questa vita.»
La voce di Malfoy scuote Harry dal torpore in cui è caduto; in quell’istante realizza tutto quello che è successo e a cosa li ha portati quello scontro, e quelle poche parole, che hanno in se il pugnale che uccide tutte le speranze che Harry, anche se inconsciamente e forse scioccamente, aveva covato insieme alla consapevolezza dei suoi sentimenti. Scosta lentamente Malfoy in modo da poterlo fissare negli occhi un ultima volta e imprimersi quel cielo tempestoso, in quel momento così luminoso, nella sua mente prima di caricare il destro e colpirlo con tutte le forze che quella breve inattività mista alla rabbia gli hanno consentito di racimolare. Il sangue che stavolta schizza dalla bocca di Malfoy sul pavimento non viene lavato via come pochi istanti prima dalla pioggia, ma rimane ben visibile la chiazza scura ad impregnarne le pietre e forse continuerà ad esserlo ancora per molto, come a ricordare quel giorno.
«Signor Potter! Questo le costerà la perdita di parecchi punti e una punizione esemplare. Ne sarà informato Silente in persona e questa volta si scordi misere sgridate.»
Hermione fa appena in tempo a girarsi per scoprire se aveva inteso bene chi era il proprietario di quella voce, quando la figura in abito scuro di Piton, sicuramente giunto fin lì avvertito dello scontro in atto da Ron, si mostra alla vista dei tre e si dirige a passo spedito verso Malfoy.
«Da quanto tempo era lì? Che abbia sentito tutto?»
Sposta bruscamente Harry e rialza il più delicatamente possibile il giovane Serpeverde che si trascina sorretto dal Professore.
«Ha ragione Ron. Sei un vigliacco che vive nell’ombra di chi è più forte di lui.»
L’amarezza che sente crescere dentro di lui dilaga oltre i confini del suo cuore e si espande facendo tremare tutta la sua figura di frustrazione. Hermione vorrebbe sorreggere e confortare Harry, si avvicina e gli si fa di lato, posando leggera una mano sul suo braccio sinistro per renderlo consapevole della sua vicinanza sia fisica che morale.
Con un suono flebile che il dolore gli permette, Malfoy fa fermare il Professore e si volta lentamente verso Harry, prima di scomparire dalla sua vista inghiottito dal buio della stanza.
«Se fosse questo il vero motivo, Potter, allora starei dalla tua parte.»
Appena le due figure scompaiono le forze abbandonano definitivamente Harry che si accascia su se stesso, sorretto appena in tempo da Hermione che lo afferra prima che cada rovinosamente. La ragazza conosce i segreti del cuore di Harry e sa a cosa sono dovuti i forti tremiti e i singhiozzi che scuotono il corpo del suo giovane amico; ciò che sente di dover fare è accarezzare i suoi capelli, stringerlo trasmettendogli quanto più affetto possibile e sperare che il suo tormento sparisca il più in fretta possibile. Anche Ron arriva sulla terrazza subito dopo e specchiandosi negli occhi lucidi e supplichevoli di Hermione la aiuta a sorreggere Harry, senza fare domande, nel più assoluto silenzio rotto solo dai singulti del ragazzo ferito e dai loro passi che lo portano velocemente in infermeria per ricevere le dovute cure.
 
 
 
 
§ FINE §
 
 
 
 
Eccomi qua! Allora come sempre vi prego di commentare facendomi sapere se la storia “fila”, se ci sono degli errori , se mi sono inventata cose troppo assurde ecc. ;-P
 
 
 
 
Risposta recensioni:
 
Kathlyne, Briseide: Grazie mille! ^_^
Ju: Grazie mille anche a te!... se mi fai sapere esattamente cosa è “nebuloso” mi daresti un grosso aiuto a capire meglio come affrontare la narrazione ^_^, o forse intendi che c’è un atmosfera troppo cupa? ^^
Ilary: grazie anche a te ^_^… ma è bizzarra perché non sei abituata a leggere le Draco/Harry? ^_^ o la storia in se?
PettyMoth: oh, lo sapevo che prima o poi avrei beccato una “pro-Draco-attivo-forever” XDDDDD… anche io faccio parte del movimento, ma sai mi serviva così per la storia, e poi, se uccidiamo Harry, con chi ce la prendiamo? Proporrei di renderlo solo in fin di vita, magari con un agguato appena entra nella stanza buia ;-P
Grazie mille per i complimenti ^_^

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: cicella