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Autore: Albert Wesker    06/04/2006    3 recensioni
Questa è la mia prima Fan Fiction su EFP. L'ho già pubblicata su altri forum, cercando di avere commenti utili, ma non sono stato fortunato. Spero che vi piaccia (in caso contrario cercate di non farmi troppo male quando commentate). I personaggi della serie ufficiale inizieranno ad apparire nel prossimo capitolo.
Genere: Avventura, Azione, Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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In tempi antichi sulla Terra camminavano il Caos, la Morte ed il Male

In tempi antichi sulla Terra camminavano il Caos, la Morte ed il Male. Essi si muovevano tra gli uomini seminando il seme della distruzione nel cuore dell’uomo. Erano incarnati dal Signore dei Lupi, dei Non morti e dell’Oscura Arte. Un trio le cui gesta si narrano tuttora con nomi diversi.

Quella che vi sto per narrare è la loro Storia…

 

Parigi, 1485

 

In una notte di quiete assoluta nulla faceva presagire disgrazie. Il cielo era limpido e le stelle erano dardi incantati nella volta celeste. Il neonato poteva dormire il sonno dell’innocente e l’anziano fabbro quello del giusto. Ma la pace che regnava sovrana venne squarciata…

Un grido da una casa lontana era diventato l’elogio funebre di un morto.

Un’ombra furtiva saltava di tetto in tetto, senza indugi. Al chiaro della luna piena saltò per correre sulla strada, sfruttando ogni sporgenza delle case.

Era un uomo alto, incappucciato dalla testa ai piedi di un nero mantello svolazzante nella brezza della notte.

Riprese la corsa da dove era atterrato, seguito a breve distanza da un gruppo di armigeri iracondi. La vittima di quella notte era il loro comandante. Lo inseguirono con le picche in pugno, con un ardore che faceva battere forte il cuore e metteva forza nelle loro gambe.

 

Destra, sinistra, destra, di nuovo a sinistra. Un vicolo cieco.

 

“Finalmente ti abbiamo catturato schifoso assassino!” Le sentinelle entrarono nel vicolo come un fiume in piena, furibondi ed addolorati.

L’incappucciato parve poco preoccupato, se non addirittura divertito dalla rabbia delle guardie. Un leggero sorriso si poteva intravedere da sotto il cappuccio. Un sorriso privo di gioia e ricco di malvagità.

“Tut-tut. Mi pare che sia presto per dire chi ha catturato chi. Rispose una voce bassa e roca, proveniente da chi sa quale girone infernale. I soldati si voltarono. Altre due nere figure erano apparse alle spalle dei soldati. Uno era appoggiato all’angolo della costruzione con non curanza, l’altro era in piedi con un enorme falce sulla schiena. Entrambi mostravano un sorriso identico a quello dell’inseguito.

“Tu cosa dici Thibaulth?” chiese l’uomo appoggiato al muro. Un basso ringhio di risposta giunse alle sempre più terrorizzate sentinelle cittadine. Al posto dell’assassino vi era un enorme lupo mostruoso.

Era in piedi su due zampe robuste e muscolose, grosse come il petto di un uomo. Una pelliccia nera come la notte più buia ricopriva il suo corpo e le zanne colanti bava erano fredde stelle d’acciaio. Gli occhi parevano infuocati, come se il diavolo vi avesse incastonato le fiamme più rosse dell’Inferno.

Iniziando una sinfonia infernale fatta di grida i tre mostri assaltarono le guardie. Una di loro non riuscì neanche a vedere le zanne del lupo che si chiudevano sulla sua gola, separando la sua testa dal busto, inondando i compagni con il proprio sangue.

La falce si mostrò nella sua sinistra bellezza, danzando un valzer che troncava i busti dei suoi partner, lasciando al suolo uomini con il ventre aperto e le viscere esposte e sanguinanti.

Quando i sopravvissuti tentarono una fuga disperata, l’ultimo demonio gli si parò davanti.

Non pareva armato, ma ad un cenno delle sue mani apparvero lame incandescenti che trafissero gli occhi  dei soldati, distruggendo il loro cervello ormai colmo di orrori indicibili.

 

Un attimo dopo che le guardie erano entrate nel vicolo il silenzio era finalmente tornato.

“Credi ci abbiano sentito Albert?” chiese la nera figura appoggiata al muro.

“Certo, Julius. Altrimenti che divertimento ci sarebbe?" gli rispose l’altro con la sua voce bassa, pulendo la falce ed assaporando il sangue fresco che ne scendeva- E tu,Thibaulth, che ne dici?”

Il lupo mostruoso era tornato uomo, ma non rispose alla domanda. Era intento ad annusare il profumo della linfa vitale che era stato appena versato. Ma un altro odore gli assalì le narici.

“Io dico che dobbiamo andarcene - fu la risposta - c’è un pessimo odore qui vicino.

Gli altri lo guardarono delusi per la risposta, speranzosi di divertirsi nuovamente versando altro sangue lungo le strade.

Scivolarono via come le ombre all’alba, in una nebbia innaturale e fosca.

  
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