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Autore: Melardhoniel    13/08/2011    1 recensioni
Questa storia ha partecipato al contest "The new generation: life on the banks of school" indetto da unsuspecting classificandosi seconda
Lily è arrivata da poco a Hogwarts, tutti si aspettano grandi cose da lei, e teme di non essere all'altezza dei grandi che l'hanno preceduta. Sarà un fedele amico di famiglia a risollevarla dalla tristezza.
«Beh, il caro vecchio Harry era un vero spasso. [...]Una volta, al sesto anno, Piton aveva usato Harry come cavia per gli incantesimi non-verbali; e pretendeva di essere chiamato ‘signore’… beh, ci ha chiesto a Harry se aveva capito, e lui ci ha risposto: “sì”. E Piton: “sì, signore”.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hugo Weasley, Lily Luna Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'I've stuck with Harry until the very end;'
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Nick autore(EFP e forum): Melardhoniel
Titolo storia: La semplicità delle cose
Luogo scelto con rispettivi personaggi: Capanna di Hagrid: Hugo/Lily
Rating: verde
Avvertenze: one-shot
Note Dell'Autore: La storia si svolge durante la seconda settimana del primo anno a Hogwarts di Lily e Hugo :)
Ho voluto essere fedele il più possibile al personaggio di Hagrid, e perciò anche nella mia fan fiction, come nei libri, parla sgrammaticato. Spero di essere stata IC anche per quanto riguarda la nuova generazione! Anche se il concetto di “IC” è molto soggettivo ;D
Nel mio immaginario Hugo è la copia del padre, Rose della madre –ma con i capelli rosso-Weasley!!! E crespi…- , mentre Lily assomiglia molto a Ginny, ma ha alcuni tratti del carattere che ricordano Harry.
 
La semplicità delle cose
 
«LILY!! Lily, dove vai? Fermati!» un ragazzino di undici anni dai capelli rosso fiamma comparve all’improvviso sulla collinetta vicino alla strada battuta.
Tuttavia le sue parole ebbero l’esatto contrario di quanto sperato: la bambina davanti continuò a correre, anzi, se possibile anche più forte, mentre la sua divisa nuova di zecca sventolava al vento ed i suoi capelli rosso scuro danzavano leggeri sulle spalle.
Non sapeva dove stava andando; era arrivata a Hogwarts da solo una settimana e né suo fratello Albus né quel malandrino di James erano ancora riusciti a portarla in giro dopo le lezioni o durante la notte.
«E se poi tolgono qualche punto a Grifondoro per colpa vostra?» ribatteva sempre, posando il rotolo di pergamena sul tavolo della sala comune.
«Miseriaccia, Lil! Mi ricordi Rose!» sospirava allora Hugo, guadagnandosi così un’occhiata invelenita dalla sorella, che Fred jr. definiva sempre “un perfetto incrocio tra zia Hermione e nonna Molly”.
Lily non fermò la sua folle corsa, finchè non si trovò davanti a quella che con una prima occhiata si poteva definire come baracca: era interamente di legno, a pianta circolare, vicino all’orto delle zucche e ad un grande trogolo.
La porta sembrava essere stata ricavata da un intero pezzo di corteccia, e fuori, sullo zerbino, stazionavano una balestra ed un paio di stivali di gomma consunti.
La bambina spalancò gli occhi: vicino al trogolo, nascosto da una zucca più grande di lui, stava un cucciolo di ippogrifo.
Lily sorrise, asciugandosi le lacrime, e si avvicinò piano piano alla creatura; questa reagì allontanandosi e sbattendo le ali e la ragazza indietreggiò spaventata.
Una mano le afferrò il braccio, e la portò indietro: «Cosa credevi di fare, eh?» tuonò una vociona.
«No, la prego, non mi punisca! Non volevo fare niente di male!» Lily si voltò verso la persona che la teneva stretta. «Professor Hagrid!» esclamò, riconoscendo il guardiacaccia e insegnante di Cura delle Creature Magiche.
L’espressione dell’omone si raddolcì nell’incontrare gli occhi della bambina.
«LILY! Ti prego, non farlo mai più!» Hugo era alla fine arrivato, preoccupato e stremato, nell’orto delle zucche.
«Ehi, Weasley, attento!» lo rimproverò Hagrid. «Mi calpesti le zucche! Poi come me le faccio quelle di Halloween che servono alla professoressa McGrannitt, eh?»
Hugo arrossì fino alle orecchie e borbottò un debole ‘scusi’ abbassando la testa.
«Allora… cosa porta due studenti del primo anno come voi così lontano dal castello durante la prima settimana di scuola?» il guardiacaccia strizzò l’occhio a Lily. «Già stanchi?»
«In un certo senso…» bofonchiò la ragazza.
«Su, su…asciugati quelle lacrime. Entrate, eh? Vi faccio un po’ di the.»
Hugo prese la mano della cugina mentre salivano con fatica lo scalino in legno più alto del normale ed entravano nella capanna del professore, e le sussurrò: «Ricorda le parole di mio papà: non assaggiare i dolcetti!»
Lily fissò strabiliata la casupola: era formata da una stanza sola, con prosciutti e altri salumi che pendevano dal soffitto, un tavolo al centro e un enorme letto incastrato in un angolo, protetto alla buona da una coperta di patchwork.
«Sedetevi, avanti. Mica vi mangio!» Hagrid afferrò un enorme bollitore e lo riempì d’acqua.
Hugo si sedette sulla sedia, spolverando accuratamente il cuscino, poi lanciò uno strilletto e si ricompose subito, cercando di darsi un tono davanti allo sguardo attonito degli altri due presenti: «Ragni…» tossicchiò. Lily soffocò una risata.
«Sembri davvero tuo padre, ci assomigli proprio, lo sai?» Hagrid si era voltato verso di loro, e squadrava Hugo con un sorriso nostalgico.
«Sì?» domandò il diretto interessato, guardandosi nervosamente attorno alla ricerca di altri ragni.
«Sicuro! Stessi occhi, stessi capelli, stesse lentiggini…ci avete persino la stessa paura dei ragni!» ora il guardiacaccia rideva, perso nei ricordi.
«Ah, il caro buffo Ronald. Sapete, ricordo ancora quella volta in cui si sono precipitati da me…ci avranno avuto dodici anni… tuo padre, tua madre e Harry. Lui era vestito da Quidditch, forse volevano allenarsi. E Ron vomitava lumache!»
«Bleah!» urlò Lily, mentre Hugo cadeva dalla sedia dal ridere. Questo suo padre si era ben guardato dal raccontarlo!
«Sì…» continuò Hagrid, con le lacrime agli occhi per le risate. «Malfoy aveva insultato la carissima Hermione… l’aveva chiamata ‘Mezzosangue’, quello stupido Schiopodo Purosangue, e a Ron non ci è andato giù. Gli ha fatto un incantesimo, solo che c’aveva la bacchetta rotta, perché era andato a sbattere contro il Platano Picchiatore mentre arrivava a Hogwarts a bordo della macchina volante di suo padre. Sapete, lui e Harry avevano perso il treno.»
Hugo ormai sghignazzava spudoratamente, e Lily pensò, mentre nascondeva un risolino – ormai dimenticate le lacrime –, che probabilmente Rose non avrebbe dovuto essere informata di quella faccenda. James, Albus e Fred sì.Sicuramente. Ci sarebbe stato da divertirsi. 
«E papà che mi ha sempre fatto credere di essere stato uno studente modello!» esclamò Hugo.
Hagrid tolse dal fuoco il bollitore che ormai fischiava da un pezzo, poi buttò un cucchiaio di foglie di the nelle tre tazze e versò l’acqua bollente.
«E tu, piccola Potter, perché quelle lacrime?» Già a prima vista adorava Lily. Assomigliava tutta alla madre, con quei capelli rosso fiamma e gli occhi marroni, ma aveva quello sguardo così furbo, così determinato, così da Harry che il guardiacaccia rivedeva ogni volta in lei il suo caro amico.
«Per via del mio cognome. Per via di quello che sono, della mia famiglia!» Lily nascose il viso fra le mani.
«No, non dire così…» Hagrid le porse il suo fazzoletto – più simile ad una tovaglia che ad un fazzoletto vero e proprio, comunque –.
«Cosa ti è capitato?»
Fu Hugo a prendere la parola. «Oggi abbiamo avuto la prima lezione di Pozioni, e Lily non riusciva a capirci un fico secco…»
«Esatto!» urlò esasperata lei. «E il professor Lumacorno appena sono entrata in classe ha iniziato a decantare le lodi dei miei genitori, e di mia nonna Lily. E diceva davanti a tutti quanto fosse abile mio padre come pozionista, mentre io lo fissavo come una triglia mentre lui spiegava i fondamenti base delle pozioni! Persino James li ha capiti! Perché io no?»
Odiavaquella situazione, odiava il suo cognome. Detestava suo fratello James perché non si applicava e prendeva sempre Oltre Ogni Previsione o addirittura Eccellente di pratica di Pozioni, detestava Albus perché aveva una dote naturale, presa di sicuro dalla madre o addirittura dalla nonna, non sopportava il professor Lumacorno perché si aspettava da lei un successo che non poteva raggiungere.
«Povera Lily…» il vocione profondo e calmo di Hagrid la calmò. Il guardiacaccia le diede una pacca sulle spalle che le fece quasi infilare la testa nella tazzina.
«Guarda, il vecchio Horace ci ha sempre avuto un debole per le persone famose, quindi non stare a preoccuparti. Anzi, se non finisci nella sua schiera dei preferiti… com’è che si chiama? Ah, sì…“Lumaclub”» pronunciò quella parola come se avesse dovuto dire “Sanguesporco”. «Sono molto più contento. E credo pure tuo padre. E poi…Harry non è mai stato un granchè quanto a Pozioni. Grande Auror, sì… eccellente nella Difesa contro le Arti Oscure, ma avresti dovuto vederlo alle prese con il professor Piton! Ti saresti divertita, ci scommetto un uovo di drago!»
«PITON?» i due bambini strabuzzarono gli occhi.
«Vuoi dire quel Piton?» Hugo era scettico.
«Lo stesso di cui porta il nome mio fratello? Severus?» domandò invece Lily, la voce simile ad un pigolio.
«Certo che voglio dire lui! Quanti altri Piton credete ci siano al mondo?»
«Spero solo lui…» bofonchiò Hugo.
«Beh, il caro vecchio Harry era un vero spasso. Si odiavano a morte, in nome di ricordi e patti di sangue; Piton non lo poteva vedere perché gli ricordava James, Harry odiava il modo in cui lo trattava ed i suoi favoritismi verso Malfoy… e così erano sempre lì a scannarsi. Quindi Harry non si impegnava per niente, e si vedeva! Hermione ci metteva tutta la sua buona volontà per inculcargli un po’ di teoria, ma lui era peggio del muro di Nocturn Alley! E Ron non era da meno… quanto ridere, quando venivano a prendere il the da me! Una volta, al sesto anno, Piton aveva usato Harry come cavia per gli incantesimi non-verbali; e pretendeva di essere chiamato ‘signore’… beh, ci ha chiesto a Harry se aveva capito, e lui ci ha risposto: “sì”. E Piton: “sì, signore”. E Harry…» gli veniva da ridere solo al pensiero. «Harry ci ha risposto: “non c’è bisogno che mi chiami ‘signore’, professore!” ah, quanto avrei pagato per vedere la faccia di Piton!»
Lily rideva di cuore, immaginandosi il padre come un normale adolescente. Niente Prescelto, niente cicatrici a forma di saetta, niente Lord Voldemort. Solamente Harry Potter.
«Quindi, mia cara Lily, ricordati sempre questo: non è la famiglia da cui provieni a determinare quello che vali, e nemmeno il successo di una persona. È quello che hai dentro! Silente lo diceva sempre…grand’uomo.»
 
Quando Lily uscì dalla casa di Hagrid, accompagnata da Hugo che smaniava per poter arrivare in tempo alla cena, si sentiva diversa: era Lily, Lily Potter, undicenne figlia di straordinari genitori e nipote di cotanti nonni e altrettanti zii, ma era unica nel suo essere lei. Nel suo carattere da Lilian Luna. Non importava se non aveva particolari attitudini in Pozioni, nessuno era perfetto; e poi, lei schiacciava James e Albus a Trasfigurazione!
Sorrise, e si voltò verso la casupola di Hagrid: mai capanna le sembrò più bella.

 




Grammatica(9/10)
Hai fatto veramente pochissimi errori grammaticali,te li ho elencati qua sotto:
-Hugo era alla fine arrivato sarebbe più corretto costruire in questo modo la frase(Alla fine Hugo era arrivato)
-Hagrid si era voltato verso di loro, e squadrava Hugo con un sorriso nostalgico. la virgola non serve in questo caso
-mentre io lo fissavo come una triglia mentre lui spiegava i fondamenti base delle pozioni! hai ripetuto nello stesso periodo la congiunzione MENTRE
-Sorrise, e si voltò è ridontante la virgola che precede la congiunzione,qui l'avrei eliminata
Descrizione del luogo(8,5/10)
Hai descritto abbastanza bene la capanna di Hagrid rendendo tutto molto realistico:dalla visione fuori,di una baracca in legno immersa nel verde al cibo appeso qua e là all'interno,ai ragni che pullulavano tra le coperte e le sedie. Niente da dire mi sarei aspettata solo qualche parola in più e una descrizione un tantino più dettagliata ma fa niente ;)
Caratterizzazione dei personaggi(9/10)
Mi è molto piaciuta la caratterizzazione di Hugo che io trovo similissima a quella di Ronald. Entrambi hanno paura ad addentrarsi in posti strambi,sono cauti e hanno terrore per i ragni ma nascondono anche cuore d'oro e aiutano le persone come meglio possono. Per quanto riguarda Hagrid lui è il solito guardiacaccia gentile con tutti gli studenti,non di meno con la figlia di Harry e il figlio di Ron. Lily invece mi è sembrata la solita stereotipata anche se mi è piaciuto molto il fatto che lei trasgredisse un po' alle regole e si mettesse a correre seguita da Hugo.
Originalità(6,5/10)
In molte,moltissime fanfiction leggo di Lily che non si sente all'altezza del suo cognome,che vorrebbe essere almeno un tantimo brava quanto i fratelli(uno il solito giocatore di Quiddich e l'altro il solito genio). Da questo punto di vista la storia manca di parecchia originalità ma ho apprezzato la scelta di rendere Hagrid un po' sgrammaticato e quasi supporto morale della giovane ruolo che,nelle altre ff veniva preso o dai cugini o dai fratelli.
Giudizio personale(7/10)
Mi è piaciuta abbastanza non c'è che dire =) Avrei preferito che non inserissi il solito clichè che ho spiegato sopra,questo ti ha penalizzato un po' nel giudizio personale. Mi aspettavo qualche cosa di un po' diverso,tipo lei che si prende cura di un dorso rugoso con Hagrid ^^ ma vabbè complimenti lo stesso ;D

[AUTORE: sono d'accordissimo con unsuspecting e mi dispiace per quegli errori che avrei potuto evitare con una seconda/terza/quarta lettura :)
sono felicissima del risultato e mi scuso per la poca originalità: ti giuro, non sono una fan accanita della nuova generazione e non leggo molte storie con loro, perciò non avevo proprio idea che fosse un argomento trito e ritrito!]

  
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