I have been
changed for good
Quel pomeriggio casa Hummel era diversa dal
solito. Per la prima volta dopo tanto tempo regnava il silenzio.
Kurt si godeva la pace e la quiete del soggiorno,
prima che tornasse il caos al quale ormai era abituato.
Fortunatamente non c’era Finn che, dal suo letto e
intenzionato a non alzarsi per nessun motivo, urlava a sua madre di portargli
qualcosa da mangiare finché, la povera Carole, non si presentava in camera sua
con un bel toast dall’aspetto invitante.
Non c’era neanche il padre che dal divano
insultava i giocatori di football per le loro scarse abilità.
Ogni tanto Kurt si sedeva accanto a lui, per
tentare di condividere qualcosa, come la passione per uno sport.
Purtroppo non riusciva a seguire la partita. Era
troppo distratto dalle orribili divise che quei poveri giocatori erano obbligati
ad indossare. Erano un insulto alla moda.
Kurt si stese a pancia in su sul divano e chiuse
gli occhi.
Sarebbe stato il momento perfetto per invitare
Blaine a casa sua e passare un po’ di tempo insieme, dato che suo padre non gli
permetteva di portarlo in camera sua e non potevano restare da soli nella
stessa stanza per più di cinque minuti. In quel caso Burt avrebbe improvvisato
un colpo di tosse che indicava che il tempo era scaduto.
Purtroppo Blaine era impegnato con le prove degli
Usignoli, ma aveva promesso che si sarebbe fatto perdonare il più presto
possibile.
Ad un certo punto Kurt si era quasi addormentato,
con un sorriso sognante, pensando al suo fidanzato e accompagnato dal canto di
un uccellino che se ne stava nell’albero in giardino, quando qualcuno suonò il
campanello.
Kurt decise di non alzarsi. Forse stava accadendo
tutto nella sua testa, era parte del sogno in cui era immerso.
Poi sentì una voce familiare accompagnare quel
suono assordante che si faceva sempre più insistente.
“Finn, amore, dai apri!”.
Era Rachel.
La ragazza più presuntuosa ed egocentrica che Kurt
avesse mai conosciuto. Doveva ammettere che, però, era anche la più talentuosa.
Nonostante la sua arroganza, le sue esibizioni lo lasciavano sempre a bocca
aperta o con le lacrime agli occhi. Quella ragazza aveva la capacità di far
emozionare chiunque la ascoltasse.
Intenzionato a fargliela pagare per aver
interrotto il suo riposino pomeridiano Kurt si alzò, dirigendosi verso la porta
e trascinando i piedi.
Quando aprì la porta si ritrovò di fronte la
solita Rachel, con abiti assurdi e un sorriso smagliante.
Non appena Rachel vide Kurt con i capelli in
disordine e lo sguardo assonnato il suo sorriso svanì e si trasformò in un’espressione
preoccupata.
“Kurt, cosa ti succede? Dovresti dormire di più,
sai?”. Ed entrò senza attendere la risposta che Kurt non era in grado di
formulare in quel momento.
“Dov’è Finn?” chiese Rachel, girando per tutta
casa senza fermarsi neanche un istante.
“Finn è dovuto scappare
all’improvviso. Aveva un incontro importante con la squadra di football” disse
Kurt, strofinandosi gli occhi.
“Oggi era la giornata dedicata ai musical!
Dovevamo vedere Wicked!
L’avevo ordinato secoli fa ed è arrivato questa mattina in negozio!” disse
Rachel, mostrando il dvd a Kurt che, improvvisamente come per magia, sentì di
non avere più sonno.
“Facciamo così! Io vado di sopra a darmi una
rinfrescata e a lavarmi la faccia, tu intanto prepara il dvd! Il mio riposino
può aspettare!” disse Kurt eccitato, correndo al piano di sopra.
Nonostante la loro rivalità erano gli unici membri
del Glee Club ad apprezzare qualsiasi tipo di
musical. Era una passione in grado di unirli.
Kurt ci mise cinque minuti a vestirsi e, quando
tornò in soggiorno, Rachel era già pronta sul divano con il telecomando in mano
ed un sorriso esagerato.
Kurt si posizionò accanto a Rachel che premette
play.
Da quel momento in poi cominciarono a recitare le
battute che avevano entrambi imparato a memoria, cantarono ogni singola canzone
interpretandola alla perfezione e, per un po’, si dimenticarono di tutto il
resto.
Il sorriso non abbandonò i loro volti per tutto il
musical, finché non arrivò il brano finale.
La loro canzone preferita. Intonarono “For Good” facendo
finta che il soggiorno fosse un palco di Broadway.
Alla fine i loro sguardi erano commossi, gli occhi
lucidi, per aver rivissuto le emozioni del musical che li appassionava tanto.
Si guardarono e risero nello stesso istante, tra
le lacrime, mentre scorrevano i titoli di coda.
“Non pensavo che riguardare Wicked per la decima volta mi avrebbe
fatto piangere di nuovo” disse Kurt, tornando a sedersi sul divano che era
stato spostato da una parte per lasciare loro lo spazio per cantare e ballare.
“Già” disse Rachel, sedendosi anche lei “Chi l’avrebbe
mai detto che Rachel Berry e Kurt Hummel si sarebbero
ritrovati nella stessa stanza per più di un’ora senza mai litigare?”
Entrambi scoppiarono in una risata, poi si
guardarono con affetto.
“Sai Rachel, non sei affatto male. Non ti sopporto
solo perché mi rubi tutti gli assoli!” ammise Kurt,
con un leggero sorriso che Rachel ricambiò.
Il cellulare di Kurt sul tavolino vibrò. Era un
messaggio di Blaine. Sarebbe venuto a cena quella
sera, e sarebbe passato a prendere Finn.
Kurt lo comunicò a Rachel e aggiunse: “Che ne dici
di preparare una torta di mele per questa sera? Abbiamo ancora un po’ di tempo!”
“La torta di mele è la mia specialità! Sarà
divertente!” disse Rachel, alzandosi e dirigendosi verso la cucina.
“C’è qualcosa che non sai fare?” gli gridò Kurt,
seguendola in cucina, con lo sguardo rassegnato ma divertito allo stesso tempo.
Un quarto d’ora più tardi Rachel e Kurt erano
intenti a preparare gli ingredienti necessari a realizzare una torta di mele
strepitosa. Erano entrambi bravissimi a preparare dolci, quindi il risultato
sarebbe stato grandioso.
Dopo aver seguito tutte le indicazioni, misero il
composto in forno e cominciarono a mettere a posto i vari ingredienti.
Kurt si stava occupando dello zucchero, quando
sentì della farina tra i capelli puliti.
Non fece in tempo a voltarsi che Rachel aveva già
lanciato verso di lui un pugno di farina e ora stava correndo dietro il bancone
della cucina, per ripararsi dalla vendetta di Kurt.
Il ragazzo per una volta non si preoccupò dei capelli
ma si lasciò coinvolgere in un gioco che lo fece tornare bambino per qualche
minuto.
Quando Burt, Carole, Finn
e Blaine entrarono in cucina si trovarono di fronte
al caos totale.
La farina era sparsa dappertutto, soprattutto per
terra e Rachel e Kurt stavano ridendo come pazzi, entrambi seduti sul
pavimento, costretti a trattenere le lacrime per le risate.
Burt rimase immobile, indeciso sul da farsi,
mentre Carole osservava la scena con la tenerezza di una madre, divertita dalla
scena che aveva di fronte.
Finn
non sapeva se ridere o andare ad aiutare Rachel ad alzarsi e ripulirsi.
Blaine
osservava il proprio ragazzo con il sorriso sulle labbra. Adorava vederlo
felice e lo amava anche per il suo lato infantile che, in occasioni come
questa, emergeva facilmente.
Solo dopo qualche istante i due si resero conto di
avere spettatori e si rialzarono, senza smettere di ridere.
“Voi cosa ci fate qui? Non è presto?” chiese Kurt
leggermente imbarazzato, sforzandosi di non ridere ed assumendo un’espressione
seria.
“Sono le otto. Ti avevo avvertito che saremo
arrivati a quest’ora” rispose Blaine, avvicinandosi e
togliendo un po’ di farina dal viso di Kurt, prima di baciarlo dolcemente.
“Non ce ne eravamo accorti. Il tempo è volato!”
disse Rachel, guardando Kurt.
Poi, osservando lo sguardo preoccupato di Burt
aggiunse:”Non si preoccupi signor Hummel, ripuliremo
tutto immediatamente”.
Finn
si avvicinò a Rachel dicendo con dolcezza:”Credo sia meglio che tu e Kurt
andiate di sopra a pulirvi. Abbiamo due bagni. Penseremo io e Blaine a pulire tutto!”.
Si voltò verso Blaine
che si limitò ad annuire.
Kurt e Rachel uscirono dalla cucina, con lo sguardo
basso, e salirono al piano di sopra.
Non appena arrivarono in cima alle scale si
scambiarono uno sguardo e cominciarono a ridere di nuovo, dirigendosi ognuno
verso un bagno diverso.
Per l’ora di cena l’imbarazzo era ormai passato.
Finn
parlò del suo allenamento durissimo e Blaine delle prove
con gli Usignoli, raccontando nei dettagli la loro prossima esibizione.
Quando tutti ebbero terminato di mangiare il
buonissimo petto di pollo con patate che Carole aveva preparato, Burt disse:”Bene,
ora voglio proprio provare la torta che avete preparato voi due” rivolgendosi a
suo figlio e a Rachel “Più che altro per capire se ne è valsa la pena
ritrovarsi la cucina in disordine e completamente sporca di farina”.
I due abbassarono lo sguardo.
Carole tornò dalla cucina con la torta di mele tra
le mani. Il profumo era davvero invitante.
Mentre mangiavano la torta che avevano preparato,
Kurt e Rachel si scambiarono uno sguardo, senza farsi vedere da Burt e
cercarono di trattenere le risate, tornando a fissare il piatto, ripensando al
pomeriggio trascorso insieme.
Fino a qualche ora prima Kurt non avrebbe mai
pensato di passare del tempo con Rachel, riuscendo anche a divertirsi.
Kurt quel giorno aveva imparato una lezione. Non
ci si deve mai fermare alle apparenze.
Per quanto Rachel potesse essere presuntuosa, per
una volta aveva rivelato la sua parte divertente e si era lasciata andare.
Magari Rachel non
sarebbe diventata la sua migliore amica ma, da quel giorno in poi, l’avrebbe
apprezzata anche per la sua simpatia, che non avrebbe mai pensato di poter
testimoniare.
Note
dell’autrice
Ciao a tutti! Questa mattina mi sono svegliata con
l’idea di scrivere qualcosa su Rachel e Kurt, i miei personaggi preferiti in
Glee.
Chi mi segue sa già cosa penso del loro rapporto.
Sono talmente tanto simili che tendono a scontrarsi ma poi ci sono quei momenti
in cui riescono a stare insieme senza problemi.
Mi piace la loro rivalità, ma adoro ancora di più
la loro amicizia.
E’ per questo che ho scelto di descrivere un
semplice pomeriggio insieme. Molto probabilmente questa one-shot risulterà
scontata e banale, ma per me rappresenta un rapporto che spero verrà
approfondito nella terza stagione!
Fatemi sapere cosa ne pensate, aspetto commenti!
=)
Ilaryf90