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Autore: nemy1990    14/08/2011    9 recensioni
Harry si sta dirigendo all'ultimo incontro dell'E.S. prima delle vacanze natalizie, incontro in cui dovrebbe dare il suo primo bacio a Cho Chang! Cosa succede se mentre si dirige nella Stanza delle Necessità ricontra lo specchio delle brame? E se lo specchio suddetto non riflettesse più i desideri ma il futuro?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Riflesso dal futuro

Era l'ultimo incontro dell'E.S. prima di Natale.
Harry stava camminando in direzione del settimo piano, con l'intenzione di arrivare prima degli altri per preparare la stanza.
Era davvero contento di ciò che stava riuscendo a fare con gli altri studenti all'insaputa della vecchia megera conosciuta come Dolores Umbridge.
Eh si, con lei erano proprio "dolori", pensò guardandosi il braccio contrariato.
-Non devo dire bugie-.
L'avrebbero fatta pagare a quella rospa bavosa.
A distrarlo fu il luccichio di qualcosa al sesto piano.
No, non era una gazza ladra, ma la curiosità fu troppa e Harry si diresse in direzione della sua distrazione.
Ciò che vide lo lasciò senza fiato.
Pensava che quello specchio fosse stato lasciato nella botola situata nel corridoio del terzo piano, dove, al primo anno, Harry aveva rivisto per la prima volta ciò che rimaneva di Voldemort quando non aveva ancora riacquistato le sue forze.
Ora Voldemort era risuscitato l'anno prima, ma questo, in quel momento, non tangeva Harry.
Si avvicinò allo specchio per essere certo che fosse proprio lui.
Si, non c'era dubbio.
Era lo specchio delle brame, lasciato lì da qualcuno.
Forse era stato Silente.
Harry non resistette alla tentazione e si chiese se avrebbe rivisto i suoi genitori.
Fece un passo avanti, ma quando si avvicinò allo specchio non comparvero due sole figure più lui.
C'erano Lily, James, se stesso, ma in più c'erano altre due figure. Una somigliava incredibilmente a lui, mentre l'altra era la figura di una bambina dai capelli rossi, somigliante a Lily in una maniera spropositata.
Quando però guardò meglio l'uomo adulto sorridente la bocca gli si seccò.
Non era suo padre, James, perchè, guardandolo meglio, non aveva gli occhi marroni, ma verdi come quelli di Harry.
La donna invece, che avrebbe dovuto avere gli occhi di Lily, li aveva di un color nocciola identico a quello della bambina e del ragazzino più grande.
Quello che aveva scambiato per se stesso non portava gli occhiali e poteva essere Harry al primo anno.
In più non possedeva la cicatrice, cosa che, invece, aveva l'uomo adulto.
"Oh, merda!!" esclamò Harry capendo finalmente l'arcano.
Lo specchio non stava riflettendo i suoi desideri, ma il suo futuro!
Quelli dovevano essere i suoi figli e quella, pensò deglutendo, doveva essere sua moglie.
Suo figlio maggiore era identico a James, suo padre, mentre il secondo era identico a lui, l'unico che aveva ereditato i suoi occhi verdi!
E la bambina assomigliava tantissimo sia alla donna riflessa che a sua madre!
Harry si concentrò sulla donna, cercando di capire chi fosse.
Chi conosceva che possedeva quella folta chioma di capelli rossi?
La risposta era solo una.
Ginny Weasley.
Davvero si sarebbe sposato con lei?
Sapeva che Ginny aveva una cotta per lui al secondo anno, ma ora lei stava con Michael Corner.
All'improvviso si  rese conto che il tempo era passato e probabilmente era in ritardo per la lezione.
Buttando un ultimo sguardo allo specchio si avviò al settimo piano.
Che cosa strana che gli era successa.
Non dubitava che ci fosse lo zampino di Silente.
A quel pensiero sorrise, ma si incupì all'istante: in quel periodo il preside non gli rivolgeva neanche uno sguardo, sembrava che lo evitasse.
Che fosse per il fango che il Ministero stava buttando su di loro?
Harry cercò di scacciare quei pensieri ed entrò nella stanza delle necessità.
"Harry, ma dov'eri finito?? Stavamo aspettando tutti te!!" gli disse Hermione appena lo scorse.
"Scusa Hermione, ho avuto un imprevisto!"
Si voltò verso gli altri e vide che Cho Chang lo guardava con aspettativa.
Il ragazzo, però, non riusciva a concentrarsi su di lei.
Ripensava alla donna dai capelli rossi e cercò Ginny con lo sguardo.
La trovò che stava parlando con Luna e Neville.
Era così buona, Ginny.
Harry si riscosse da quei pensieri e iniziò la lezione.
Entusiasti, i membri dell'E.S. si divisero a coppie.
Harry preferì non partecipare alla lezione attivamente, limitandosi a guardare.
Quando incontrò involontariamente lo sguardo di Cho, questa fece prendere fuoco la veste della compagna, che, arrabbiata, imprecò.
Harry sarebbe dovuto essere felice di quella reazione, d'altronde fino a qualche ora prima aveva una cotta mostruosa per la ragazza.
Ora, invece, non riusciva a prestarle attenzione.
Si girò ancora verso Ginny e vide con quanta determinazione disarmava il suo compagno.
Era combattiva, coraggiosa e aveva quello sguardo fermo che faceva trasparire tutta la sua spontaneità.
Non era falsa Ginny Weasley. Diceva sempre ciò che pensava e affrontava le situazioni.
Come quando al secondo anno, Ginny, che non era neanche in prima, affrontò Draco Malfoy per difenderlo.
Si concentrò sui capelli di lei e ci rivide tanto sua madre.
Quando finì la lezione, Cho sembrava volergli parlare in privato, era triste, forse per il ricordo di Cedric che la tormentava.
Harry le disse che avrebbero parlato in un altro momento, perchè ora doveva raggiungere Ginny.
Quando Michael Corner girò per andare nel suo dormitorio, Harry si affiancò alla rossa.
"Ginny" le disse lui con il cuore che gli batteva a mille.
"Oh, ciao Harry!" disse lei tranquilla.
Non arrossiva più come una volta, non scappava via in sua presenza e sembrava perfettamente a suo agio.
Ciò avrebbe dovuto rincuorarlo, ma in realtà aveva paura che Ginny non provasse più niente per lui.
Allora lo specchio? Si sarebbe sposato con lei, alla fine.
"Ginny... " avvertendo il tono serio di Harry, la ragazza si fermò sorpresa.
"Che ti è successo, Harry? Sembri sconvolto!"
"Devo farti vedere una cosa, subito!"
Aveva paura che dicendoglielo a voce non gli avrebbe creduto e lo avesse preso per pazzo.
Le prese la mano senza pensarci e la trascinò al sesto piano.
Con suo immenso sollievo, lo specchio era ancora lì.
"Cos'è quello, Harry?" chiese Ginny curiosa.
"E' uno specchio che ti fa vedere il futuro!" rispose lui con le mani che iniziavano a sudargli.
Ginny sbarrò gli occhi, ma si lasciò ancora trascinare fino a  che non si ritrovò di fronte al suddetto.
Ciò che la ragazza vide la lasciò sconcertata.
Lei e Harry erano mano nella mano sorridenti con tre pargoli al seguito!
Pargoli che, tra l'altro, somigliavano tantissimo a loro due.
"Oddio Harry, dimmi che non sto sognando!"
Harry scoppiò a ridere e scosse la testa.
"Ho avuto una reazione simile... quelli sono i nostri figli... e quelli, beh... siamo noi!"
Ginny si voltò di nuovo incredula verso il ragazzo che aveva amato fin dal loro primo incontro.
Allora era vero che i miracoli esistevano!
Ginny gli buttò le braccia al collo con slancio e lo baciò senza pensarci due volte.
Harry ricambiò, sia la stretta che il bacio e quando si staccarono la guardò come folgorato.
"Mettiti con me Ginny, lascia Corner!"
Ginny sorrise ironicamente.
"E secondo te, dopo aver visto questo," disse indicando lo specchio "c'è anche bisogno di chiederlo?"
   
 
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