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Autore: Falling_Thalia    14/08/2011    1 recensioni
Questa One-Shot è una spinn Off di Life - It could be very strange.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve Gente!
Questa è una Spinn Off appena sfornata di Life.

Come si noterà ho preso spunto dalle scene finali di Orgoglio e Pregiudizio. Spero vi piaccia ~~


Sweet Reunion




La sala era stra piena di gente mascherata. Nessuno la dentro conosceva l’identità dell’altro.
Le casse pompavano la musica a tutto volume e le persone si dimenavano nel grande salone della villa.
In un angolo, seduta sul davanzale di una delle tante gigantesche finestre aperte, una ragazza se ne stava a meditare nel suo costume da Eliza Bennet. Il volto coperto da una maschera dorata che lasciava scoperti solamente il naso e la bocca pitturata di rosa.
Una ciocca corvina era sfuggita alla grande crocchia e svolazzava libera assieme alla leggera brezza che arrivava dall’oceano.
Uno sguardo verso la gente.
Uno sguardo all’allegria.
Uno sguardo a tutto e a niente.
Uno sguardo al cielo.
Uno sguardo all’orizzonte.
Che ore si erano fatte?
Era notte? Era mattina?
Non avrebbe potuto dirlo con esattezza.
Il blu intenso della volta celeste andava sbiadendosi lasciando intravedere uno spiraglio di sole freddo. Ma la luna faceva ancora da regina al panorama regalando un’atmosfera mozzafiato.
Ancora immersa nei suoi pensieri mise i piedi a terra dalla parte del giardino. Il davanzale era raso terra e non le causò nessuna difficoltà.
Camminando per gli immensi giardini si ritrovò presto seduta su una panchina che dominava l’intera visuale sull’oceano.
Un sorriso spuntò sulle sue labbra.
Gli ultimi mesi passati erano stati i più frenetici di tutta la sua vita ma anche quelli più pieni di emozioni.
Gli occhi vagavano sulla distesa infinita dell’oceano.
La mente vagava persa tra ricordi e pensieri malinconici.
Le orecchie seguivano il ritmo della musica lenta e attutita che arrivava dalla villa ancora piena di vita.
- Ti ho trovata finalmente. –
Una voce sovrastò il basso volume della musica lontana.
Lentamente la persona che aveva parlato si spostò davanti a lei bloccandole la vista.
Si irritò leggermente ma non si mosse e non alzò lo sguardo.
- Perché sei qui? –
La domanda uscì spontanea dalle sue labbra e, benché flebile e a mala pena udibile, raggiunse il suo destinatario.
- Non è ovvio? Dovresti essere capace di risponderti da sola… -
La ragazza sorrise.
E no, il sarcasmo così presto, o tardi, non era gradito.
- Vedo che il tuo modo di fare non è cambiato affatto… -
Pur non guardandolo in viso capì che stava sorridendo.
- La cosa è reciproca. –
Annuì.
In effetti, non era passato poi così tanto tempo dall’ultima volta che si erano incontrati, prima che lei partisse per gli Stati Uniti.
- Posso rubarti cinque minuti del tuo tempo? –
Chiese cauto.
Lei, finalmente decisa, alzò lo sguardo verso di lui e si compiacque nel constatare che quegli occhi dorati erano sempre uguali.
- Parla. –
L’uomo inspirò ed espirò molto lentamente prima di iniziare il suo discorso.
- È pressoché inutile che mi metta a ripetere le scuse che già ti ho posto. Il mio comportamento è stato riprovevole, lo ammetto. Per questo, se i tuoi sentimenti sono ancora gli stessi di questa estate, dimmelo subito e non ti infastidirò oltre. Ma, se qualcosa fosse cambiato, sappi che mi hai stregato anima e corpo e Ti Amo, Ti Amo, Ti Amo e d’ora in poi non ti lascerò mai più sola. –
La ragazza rimase in silenzio. Un silenzio dettato non dall’indifferenza ma dall’imbarazzo. Se non avesse avuto la maschera il suo viso sarebbe apparso completamente rosso.
Fece un lungo respiro e si alzò dalla panchina.
Con le mani tremanti tolse la maschera oltremodo inutile dell’uomo e la lasciò cadere a terra.
Una mano si posò sul suo viso, mentre l’altra caricava un gancio che finì dritto nel suo stomaco.
L’uomo, preso totalmente alla sprovvista, si piegò in due senza fiato mentre la ragazza sorrideva soddisfatta.
Quando si fu ripreso si rimise dritto e puntò il suo sguardo dorato in quello di lei.
- Sei un dannato scemo. Non ti puoi nemmeno immaginare quanto fossi in ansia. Quante notti ho passato piangendo nella mia stanza d’hotel. Quante notti Tony ha dovuto consolarmi mentre inveivo contro di te. Non ti puoi nemmeno immaginare..\\ -
Il suo discorso fu interrotto dai singhiozzi che le spezzavano la voce. Le lacrime scendevano da sotto la maschera dorata portandosi dietro scie nere di trucco.
L’uomo le si fece vicino e gliela tolse dal viso con estrema delicatezza.
Lasciandola cadere andò a fare compagnia alla sua sul prato freddo.
Le passò una mano dietro la schiena e la fece sollevare sulle punte finché la distanza tra i loro volti fu minima.
- Se riempirmi di pugni ti farà sentire meglio allora fallo! Ma io non o alcuna intenzione di perderti di nuovo. Ci ho messo così tanto tempo a ritrovarti che non m’importa di nulla. Io voglio te e nient’altro. –
Ancora con le lacrime agli occhi Meg tese le sue braccia arpionando le unghie lunghe sulle spalle di Allen.
- Dannato Scemo! –

Fu l’ultima cosa che riuscì a dire prima che Blake le togliesse l’uso della parola tappando le sue soffici e rosee labbra con le proprie.
Un bacio innocente che fu il preludio di un caldo ed umido patto. Semplici parole non dette, destinate a rimanere impresse in quel luogo per sempre.

E così che vissero felici e….no.
Dopo il bacio Meg si sfogò davvero su Allen e furono costretti ad andare in ospedale per fargli medicare le ferite che la sua tenera amante gli aveva provocato.

The end.


Spero che sia stata di vostro gradimento!!
   
 
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