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Autore: robiii    14/08/2011    2 recensioni
Lucy amava viaggiare. C'era qualcosa di esaltante per lei nel dormire ogni giorno in un posto diverso. Non riusciva a stare per più giorni nello stesso luogo. Era come se dentro di lei ci fosse una voce che la esortava a viaggiare, a muoversi in continuazione. Come se cercasse disperatamente qualcosa, come se cercasse incessantemente un posto da chiamare casa.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Luca uscì dal bagno ed andò in camera sua a vestirsi. Doveva uscire con Lucy per andare al cinema. Lui e Lucy si conoscevano da sempre. Le loro madri si erano incontrate un giorno al parco ed avevano stretto subito amicizia perciò i bambini erano cresciuti assieme sin dalla più tenera età. Prese dall'armadio la sua camicia preferita. Era verde acqua, in tinta con i suoi occhi azzurri con alcuni riflessi verdi. Si infilò il primo paio di jeans puliti che trovò. Si diresse nuovamente in bagno. Pensava di sistemarsi un po' i capelli neri e tagliarsi la barba di tre giorni, ma qualcosa gli fece cambiare idea. Scese perciò al piano di sotto, prese le chiavi della macchina ed il cellulare ed uscì. Lucy abitava in una villa poco distante dalla casa di lui. Luca era andato a vivere da solo da alcuni mesi, Lucy invece era rimasta a casa con i suoi genitori. Un po' se ne vergognava. Pensava che alla sua età, ventisette anni, fosse ora di lasciare il nido materno, ma, per il tipo di vita che faceva, non le conveniva. Quando Luca arrivò aprì il cancello principale con il telecomando, portò la macchina davanti all'entrata e scese. Andò alla porta e suonò. Ad aprire fu Alfred, il maggiordomo di famiglia, che fu molto contento di vederlo. Lo fece accomodare nel salotto.

-Buona sera signorino Luca vado a chiamare la signorina-

-Alfred quante volte ti devo dire di chiamarmi Luca? Mi conosci da ventotto anni ormai!-

L'anziano maggiordomo scosse la testa. -Mi dispiace signorino non posso...sarebbe scortese-

Luca sorrise rassegnato. -E va bene-

Alfred era inglese e ci teneva alla compostezza, alle buone maniere, all'educazione e al decoro. Salì le scale ed avvisò Lucy che il suo giovane amico era arrivato e l'attendeva nel salotto. Lei lo ringraziò, si mise le scarpe e scese. Lo raggiunse con in mano un sacchetto.

-Ciao! Questo è per te!- sorrise porgendo il sacchetto a Luca.

Lui lo prese e lo aprì. Era una maglia grigia con una stampa nera. -È bellissima! Grazie...comunque non dovevi!-

-È solo un pensiero. L'ho vista mentre giravo per New York e mi sei venuto in mente tu. Giuro che non costava molto-

-Sei la solita-

Lei quando andava in vacanza da qualche parte tornava sempre con un regalo per lui che la rimproverava per questo. La guardò per qualche secondo. Indossava dei jeans chiari aderenti ed una maglia lilla che faceva risaltare i suoi capelli rosso mogano.

-Ehi Luca che c'è?- era preoccupata per il suo silenzio.

-Niente...sei in forma smagliante!- sorrise.

-Grazie...anche tu stai bene...il look da uomo vissuto ti dona molto- lei ricambiò il sorriso.

Scherzarono per altri minuti poi uscirono. Il programma della serata prevedeva cinema e pizza. Era una loro tradizione. Luca aveva pensato a tutto. Aveva scelto il film e la pizzeria migliore di tutta Torino. La serata procedette come sempre e, finito di mangiare, si recarono al parco dove si erano conosciuti da piccoli. Seduti su una panchina lei gli raccontò ogni dettaglio del suo ultimo viaggio. Lucy amava viaggiare. C'era qualcosa di esaltante per lei nel dormire ogni giorno in un posto diverso. Non riusciva a stare per più giorni nello stesso luogo. Era come se dentro di lei ci fosse una voce che la esortava a viaggiare, a muoversi in continuazione. Come se cercasse disperatamente qualcosa, come se cercasse incessantemente un posto da chiamare casa. Verso mezzanotte decisero di rientrare. Lui l'accompagnò fino dentro casa. Si salutarono e Luca uscì. Era arrivato alla macchina e stava per salire, quando sentì un colpo di pistola. Corse immediatamente in casa dell'amica e la raggiunse in salotto. Lucy era a terra vicino il tavolino con una pistola in mano. Lui chiamò l'ambulanza e cercò di fermare il sangue che usciva dalla ferita sulla pancia, ma era troppo. Lui notò un biglietto sul tavolino. Era vicino al martini. Lo lesse.

"Ora so dove è casa mia"

Era proprio la sua scrittura. Luca guardò di nuovo l'amica. Come poteva una persona gioiosa ed attaccata alla vita come Lucy rinunciarvi così, senza un segnale di infelicità? Eppure quella sera era stata come le altre e Lucy anche. Aveva cercato di dargli un indizio che lui non aveva colto? Era stato così cieco da non capirlo?

Quando arrivò l'ambulanza lui rimase al suo fianco. Arrivarono in ospedale che aveva iniziato a piovere da alcuni minuti.

  
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