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Autore: Intergirl84    15/08/2011    1 recensioni
George Weasley è inconsolabile dopo la morte del gemello. Una cara amica riuscirà a portare un po' di luce nel suo mondo ormai così buio..."La prima volta che incrociai i tuoi occhi avevo 11 anni ed ero terrorizzata!..." One-shot delicata e abbastanza breve.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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“Il sole dopo la tempesta”

 

La prima volta che incrociai i tuoi occhi avevo 11 anni, ed ero terrorizzata! Stringevo a fatica la gabbia con la mia piccola civetta tentando di caricarla su treno, vacillai e se non fosse stato per te sarei ruzzolata in terra scatenando le risa dei miei nuovi compagni.

Avevi  13 anni, una forza già considerevole e una presa salda. Avvertii il tuo braccio sinistro reggermi per la vita e con un movimento fluido salvasti anche la gabbia con Mendy.  Sollevai lo sguardo imbarazzata e grata al tempo stesso; due caldi occhi nocciola incrociarono i miei celesti, mi sorridesti ed io avvertii una strana ed insolita fitta al petto.

“tutto ok?” 

“g…grazie” balbettai

“questa la mettiamo qui….” Posizionasti  la gabbia nel vagone apposito “sei una primina vero?”

“si nota così tanto?” domandai sottovoce

“no…” sorridesti spontaneo “ è solo che non ricordavo d’aver mai visto il tuo faccino…”

Spalancai gli occhi senza trovar replica mentre tu ridacchiasti divertito del mio imbarazzo

“piacere, io sono George. George Weasley” allungasti  la tua mano verso di me

“Elisabeth Night” strinsi piano

“piacere Elisabeth, stai tranquilla, andrà tutto bene…”

“c…come?”

“bè il cappello parlante e via dicendo, superata la prima settimana sarà come se tu fossi sempre stata ad Hogwarts!”

“speriamo “ sorrisi fiduciosa

Il fischio del capotreno mi ridestò  “dobbiamo salire…” mi agitai

“prego…” ti scostasti ed io salii traballante sul primo gradino…

“George!” un urlo così vicino al mio orecchio e sobbalzai nel primo scompartimento

Sollevai gli occhi e quello che vidi mi lasciò senza fiato. La tua copia esatta.

“Fred dacci un taglio, sto arrivando…”

avvertii la tua presenza dietro di me

“questa è Elisabeth…” mi indicasti puntando il dito indice verso il basso

L’altro Weasley si accorse finalmente di me “Ehi! Sei un microbo!” ridacchiò

“grazie…” commentai sarcastica cercando di superarlo

“Fred…” lo ammonisti

“eddai scherzavo” mi afferrò per la treccia corvina

“non…non importa…” bisbigliai entrando nello scompartimento alla mia sinistra

Due ragazzini mi fissavano curiosi…

“scusate…posso?” indicai il posto libero

Annuirono titubanti, mentre tu ti affacciasti con tuo fratello ad indagare…

“Uella riunione di famiglia gente” commentaste all’unisono

“prego?” inarcai un ciglio

“quello lì nell’angolo è nostro fratello…”

Mi voltai ed osservai curiosa quello che sarebbe diventato uno dei miei migliori amici…

“sono Ronald… ma tutti mi chiamano Ron …” osservò asciutto  ingurgitando una gelatina…

“divertiti Elisabeth” mi facesti l’occhiolino prima di inseguire il carrello dei dolci tallonato da Fred

Restai a fissare il punto in cui prima c’era il tuo viso per diversi istanti…

Solo la presentazione di Harry Potter mi destò dal torpore in cui mi avevi gettata…

Non mi ero mai sentita così prima, che stessi crescendo?

Solo più tardi capii che il mio era stato quello che si dice “ un colpo di fulmine”…

 

Gli anni che passai nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts furono fantastici , con Ron Harry ed Hermione nacque un’amicizia indissolubile e gli stessi sentimenti si estesero a tutta la famiglia Weasley che, nel corso degli anni mi accettò come una figlia. Io, orfana dalla nascita come il povero Harry trovai in loro una vera e propria famiglia. Ginny , Fred, Charlie , Bill e persino Percy... i miei fratelli adottivi!

Ma tu…

Non  sono mai riuscita e non riuscirò  mai a vederti attraverso quegli  occhi. Il mio cuore non si rassegna all’idea dei sentimenti fraterni che tu provi per me …no…

Mi innamorai di te quel giorno al binario nove e tre quarti e adesso, a distanza di sette anni, dopo tutto quello che ho, che abbiamo  passato, la ricerca degli Horcrux , la grande guerra, la morte di amici e del carissimo Fred…dopo tutto questo, il mio cuore continua a battere solo per te.

Non credo troverò mai il coraggio di confessartelo George  ,  nell’attesa mi accontento di esserti amica…sorella.

 

Soffocando uno sbadiglio mi chiudo alle spalle la porta de “i tre manici di scopa”, la vecchia Madama Rosmerta lascia a me la chiusura ormai troppo stanca per certe ore…

Mi incammino lungo Hogsmeade diretta al mio piccolo appartamento, l’orologio della piazza batte la mezzanotte… tutto il resto è silenzio. La mancanza di suoni  in questa notte di dicembre è acuita dalla soffice neve che scende lenta e ovatta ogni cosa…

Mi stringo nel mio cappotto vermiglio e sollevo un poco lo sguardo oltre la mia sciarpa, il negozio dei ”tiri vispi Weasley” svetta in fondo alla stradina…

Sospiro stanca e il mio cuore si stringe a causa della morte di Fred, poso le mani sui vetri, l’interno è esattamente come lo avevano lasciato l’ultima volta i gemelli; George non ha voluto cambiare nulla ma sono mesi che non apre.

Senza Fred il mio George è come una bella scatola vuota. Non è più la stessa persona, e la cosa peggiore è che non è ancora riuscito a versare una lacrima. Forse, se solo riuscisse a sfogarsi, starebbe un po’ meglio, potrebbe provare a ricominciare…

Lascio scivolare la mano contro lo stipite della porta quando qualcosa attira la mia attenzione. Una piccola luce in cima alle scale interne del negozio.

“ma cosa…” mormoro stringendo gli occhi e afferrando istintivamente la bacchetta

“maledetti…” mormoro “ gli ennesimi ladruncoli”…

Silenziosa mi smaterializzo all’interno del negozio puntando la bacchetta ad altezza d’uomo, la prudenza è un sentimento che non mi appartiene più da molto tempo…

Con cipiglio concentrato salgo le scale a chiocciola e minacciosa irrompo nell’appartamento dei gemelli…

La mia bacchetta cade , il buio mi avvolge, un corpo forte mi afferra alle spalle, la mia sciarpa scivola a terra, qualcuno mi stringe a se posando con cattiveria una mano sulla mia bocca…

Mi divincolo cercando di mordere e scalciare l’aggressore ma l’uomo è decisamente più forte di me, idiota, Beth sei un idiota incosciente!

D’un tratto avverto il suo viso contro il mio collo, la stretta si allenta, un sussurro…”Beth?”

La paura scivola via da me in un istante , le mie ginocchia cedono ma qualcuno mi sorregge…”George??” la mia voce si è fatta stridula “ mi hai spaventata a morte…” mi irrigidisco rabbiosa

“pensavo fossi un ladro…” sussurra senza lasciarmi andare

“io pure…”

Avverto il suo solido torace contro la mia schiena, le sue braccia attorno alle mie spalle, il suo viso, appoggiato ancora all’incavo del mio collo…

Il cuore mi batte così forte che potrebbe scoppiare da un istante all’altro …

“come…mi hai riconosciuta?” trovo la forza di chiedergli

“il profumo della tua pelle…” il suo naso appuntito sfiora la mia  nuca, rabbrividisco

Non trovo nessuna frase di senso compiuto da dire e così lascio che il silenzio ci avvolga…

George mi stringe maggiormente, con la schiena scivola lentamente contro la parete sino a toccare terra , mi trascina con se  , tra le sue braccia.

“ti…ti spiace se restiamo così qualche minuto?” sussurra abbracciandomi

“no…” rispondo piano “ certo che no…”

Non so quanti minuti siano trascorsi, sinceramente sarei rimasta così tutta la notte se solo me lo avesse chiesto; mentre il mio cervello  è andato in vacanza sul pianeta Amore avverto una sensazione strana sul mio collo, Gio mi stringe maggiormente , sono lacrime…

“George?” lo chiamo piano

Lui non mi risponde ,solo dei singhiozzi soffocati arrivano alle mie orecchie e al mio cuore , in pochi istanti avverto anche il mio viso bagnato di lacrime, tento di scacciarle passandomi le mani sul viso ma non smettono, con un movimento lento afferro le sue mani, le scosto dalle mie spalle e mi giro verso di lui; la fioca luce della luna che filtra dalla piccola finestra illumina il suo viso, i suoi occhi che adoro così tanto colmi di lacrime…

“scusami…” mormora imbarazzato “ è da ragazzini lo so”

“no Gio, non lo è affatto…” prendo il suo viso tra le mani e gli sorrido piano “ ti farà bene…”lo abbraccio stretto

“mi manca cosi tanto Beth…”

“lo so…”annuisco

“io non ce la posso fare senza di lui… non posso fare nulla” mi stringe

“non è vero… tu…devi andare avanti…” sussurro vicino al suo orecchio “ Fred non sopporterebbe l’idea di vederti così…”

Si scosta un poco da me, le sue lacrime ora sono lente e silenziose, mi fissa negli occhi senza dire nulla

“sai anche tu che non vorrebbe vedere questo posto che avete creato insieme andare in rovina…”

“era il nostro sogno…” sospira

“è il vostro sogno” lo correggo

Lui mi fa un sorriso piccino piccino e con le dita mi sfiora le guance umide. Avverto il mio viso scottare…

“grazie…”

“di cosa?..”

“di esserci…”

“oh George…dove vuoi che vada…” abbasso il capo farfugliando

“Elisabeth…” mi solleva il mento , i suoi occhi ora sono privi di lacrime “tu non mi devi lasciare mai…”  mi dice serio “resta qui, con me…”

“vuoi… che ti aiuti con il negozio?”

Sorridi, e per un attimo ho rivisto il tuo vero sorriso, quello che amo da morire, privo di tristezza…

“non mi riferivo al negozio sciocchina…” mi accarezza i capelli che scendono oltre le spalle

“tu…” sussurro

“io…” la sua mano scivola su per il mio collo sino a sfiorare la nuca

“tu…”

“si Beth… io, George Weasley…” sorride contro la mia guancia

Tilt.

Avverto le sue labbra sfiorarmi gli zigomi, il naso ed infine la bocca. Delicate.

Resto rigida per colpa dell’emozione e lui si scosta un istante fissandomi negli occhi.

“non sarai stupita vero?”

“a…a…abbastanza…”

“sei l’unica a non aver ancora capito che sono innamorato pazzo di te!”

Il mio viso attraversa in tre secondi tutte le possibili colorazioni che l’uomo abbia mai concepito.

“Fred l’ha capito subito…quel giorno a Londra…” sorride amaro “ capiva i miei sentimenti prima ancora del sottoscritto…”

“io… io non so… che dire.” Sospiro chinando lo sguardo

“dimmi soltanto che non mi lascerai mai” sussurra sollevandomi il mento con due dita

Sorrido e un brivido mi attraversa la schiena quando scorgo la sua espressione seria.

“dici davvero George?” non mi sembra ancora possibile

“perché dovei mentirti?”

“bè… è solo che aspetto di sentirti dire queste parole da sette anni e quindi… “ arrossisco fino alla punta delle orecchie

Ride sottovoce e mi sfiora con l’indice la punta del naso “vieni qua streghetta…” mi sussurra a fior di labbra

Lo abbraccio, con tutta la mia forza per paura che scappi via. Lo bacio, con così tanta foga come se fosse la mia ultima azione su questa terra.

Quando ci separiamo lui prende il mio viso tra le sue mani.

“Lascia il pub e vieni qui a lavorare con me…”

“per Fred?” sorrido

“per Fred e per me stesso. Non ce la posso fare senza di te Beth.”

“In effetti… qui c’è bisogno di una mano femminile… “ gli accarezzo il viso

Annuisce grave. “Domani iniziamo a riportare in vita questo posto”

“ e la povera Rosmerta?”

“capirà…” mi fa l’occhiolino

Con lentezza si alza da terra e stringendomi le mani mi aiuta a rialzarmi.

“resti con me sta notte?” mi stringe

Il mio cuore perde un battito “Sì George…”

 

Fine.

 

 

 

 

 

 

  
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