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Autore: Temari    15/08/2011    5 recensioni
- "Vedete, il mio tempo con Koryuu è ormai finito... ritengo sarebbe una crudeltà verso di lui che io possa vederlo ogni qualvolta ne senta il desiderio, mentre a lui è impossibile fare altrettanto nei miei confronti." - *lieve presenza di SanzoGoku*
5° classificata al contest 'Notte di Luna' indetto da VaniaMajor
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi, Komyo Sanzo, Son Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! =D
Oggi è Obon, in Giappone, per questo ho voluto scrivere qualcosa per questa festa! Doveva essere una drabble o simili, invece mi è diventata una OS di 1335 parole... ^^;
Comunque, anche questa fic partecipa alla
Four Elements Challenge, ma dato che è piuttosto lunga rispetto alle altre e che è una giornata diciamo speciale, ho pensato di postarla separatamente dalle altre della raccolta.

Inoltre, la storia partecipa al contest 'Notte di Luna'. ^^

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.

Ja ne,
Temari


Yearly Visit




"Mio caro Komyou, domani è un giorno da non perdere, non credi?" la voce della somma Kanzeon Bosatsu disturbò la sua meditazione, anche se in realtà non stava facendo altro che osservare il curioso cielo del Mondo Celeste... anche dopo tutti gli anni trascorsi in quel posto, continuava ad essere così diverso, così monotono rispetto a quello a cui era abituato... una sigaretta fra le labbra - preferiva la sua vecchia pipa, ma purtroppo quando era arrivato lì non l'aveva più trovata - e un vassoio con un bicchiere e una bottiglietta di saké nell'erba lì vicino.

Komyou si voltò verso la Dea e sorrise pacatamente. "Avete ragione, Somma Kanzeon. A dire il vero sono piuttosto curioso di vedere come se la cava Koryuu."

"Ti ho proposto molte volte di farmi compagnia al lago, Komyou." commentò la Dea, alzando poi un sopracciglio. "Eppure continui ad insistere sul fatto che non sia giusto osservare Konzen quando più ti aggrada."

Il monaco si alzò in piedi lentamente e si concesse una risata. "Vedete, il mio tempo con Koryuu è ormai finito... ritengo sarebbe una crudeltà verso di lui che io possa vederlo ogni qualvolta ne senta il desiderio, mentre a lui è impossibile fare altrettanto nei miei confronti." spiegò mentre si incamminava verso il giardino privato di Kanzeon Bosatsu.

"Stai dcendo che non dovrei farlo nemmeno io? Non ti sembra un tantino pretenzioso, Komyou...?" chiese la Dea con una risata sarcastica.

"Oh, non mi permetterei mai. Voi siete una Dea e potete fare ciò che volete... inoltre Koryuu e i suoi compagni sono vostri protetti: è vostro dovere assicurarvi che non capiti loro nulla di grave fino a che non poteranno a termine l'incarico che gli avete affidato."

I due non dissero null'altro, rimasero immersi in un silenzio carico di comprensione ed una leggera vena di scherno reciproco - avevano due caratteri sorprendentemente affini e in fondo si divertivano a punzecchiarsi a vicenda. Alla somma Kanzeon piaceva quell'uomo, era la persona che aveva cresciuto il Konzen che più le ricordava il suo povero (ma splendidamente fortunato) nipote.


-x-

Il giorno seguente, o meglio dopo qualche ora corrispondente ad una giornata sulla Terra, Kanzeon fece chiamare il monaco sanzo al lago. "Come sempre, avrai qualche ora a tua disposizione. Mi raccomando."

Il volto dell'uomo non lasciò trasparire nulla, ma era un volto estremamente calmo e tranquillo—conosceva molto bene le regole riguardo a quel tipo di visite, sebbene data l'occasione avesse un minimo di libertà in più.

Ad un gesto della Dea, Komyou sparì dal giardino privato avvolto dalla luce dorata.


-x-

Una volta che il riverbero della luce svanì, Komyou potè vedere che era stato trasportato in un corridoio spoglio - chiaramente si trattava di una semplice locanda - e la cosa non lo stupiva, anche durante la precedente visita si era ritrovato 'ospite' di un luogo molto simile. Il defunto monaco era consapevole che la dura missione che i quattro protetti della Somma Kanzeon stavano cercando di portare a termine non si sarebbe potuta concludere presto: era un lungo viaggio, dopotutto.

Lungo ma necessario.
Non solo per il fisico ma anche per lo spirito.

Komyou incrociò le braccia, infilando le mani nelle ampie maniche della veste, e varcò la porta che si trovava davanti.

Dall'altra parte regnava il buio, con unica eccezione la Luna che splendeva alta nel cielo attraverso la finestra aperta della stanza—una vista a cui era abituato, anche le precedenti visite erano sempre avvenute di notte... era una delle regole.

Nella stanza tutto era silenzioso—era abituato anche a quello, sapeva che Koryuu era solito starsene in silenzio ad osservare la notte passare lentamente sotto il suo sguardo... uno sguardo privo di espressione che non faceva che preoccupare il monaco defunto.

Fu allora che Komyou si accorse che c'era qualcosa di diverso: il suo successore non si trovava alla finestra. In effetti, non lo vedeva nemmeno seduto al tavolo lì vicino.

"Siamo qui, sanzo-san." sussurrò una voce, bassa ma perfettamente udibile nel silenzio della stanza. "Mi dispiace... questa volta non riuscirà a vederla..."

Il monaco si voltò verso la persona che aveva parlato, sorpreso che qualcuno potesse vederlo - non era mai successo prima - e che gli stesse parlando normalmente, dopotutto lui era quello che la gente comune definiva 'fantasma'. Quello che vide furono solo due splendenti pozze dorate, fisse su di lui, ed un diadema altrettanto dorato che rifletteva la luce della Luna. "... Tu sei... Goku, dico bene?" chiese infine Komyou, con tono pacato ed un piccolo sorriso che metteva appena in evidenza le rughe attorno alla sua bocca. "Non sembri sorpreso di vedermi."

Il demone annuì. "Sanzo mi ha raccontato una volta di aver visto il suo maestro e di averci parlato..." fece una pausa, aggrottando le sopracciglia, e continuò, "Non in sogno, intendo... non so come spiegarmi..."

Komyou si concesse una risata. "Non preoccuparti, capisco ciò che intendi." disse, avvicinandosi a Goku e notando che era seduto con la schiena poggiata alla testiera di un letto. Si sedette anche lui a debita distanza e rimase a fissare l'altra persona che occupava lo spazio alla sinistra del ragazzo dagli occhi dorati.

Koryuu.
... Genjo Sanzo—ancora faticava a ricordare che l'uomo che vedeva disteso sul fianco non era più il ragazzino che era abituato ad avere intorno, non lo era più da molto, anche se per Komyou non erano passati che pochi battiti di ciglia.

Lo osservò per diversi minuti, notando come il viso che era solito vedere contratto dolorosamente fosse in quel momento rilassato in un modo tale che gli ricordava il Koryuu di tutti quegli anni indietro, quando a volte si addormentava stringendo un lembo della sua veste fra le dita candide. Era molto che Genjo Sanzo non dormiva più in quel modo, eppure ora lo vedeva...

Goku aveva mosso distrattamente una mano, posandola delicatamente sulla testa di Sanzo come era solito fare quando il monaco dormiva profondamente, e aveva abbassato anche lui lo sguardo sul suo volto calmo, sospirando di sollievo nel constatare che l'uomo non stava avendo incubi—si sentiva orgoglioso di se stesso per la posizione privilegiata che poteva occupare al fianco di Sanzo... gli ci era voluto molto per superare le innumerevoli barriere che nascondevano il cuore del monaco biondo e ora finalmente si sentiva completo.

Komyou assistette a quel gesto con un sorriso benevolo; poteva vedere la devozione che emanava da quei meravigliosi occhi dorati ed era oltremodo felice che qualcuno tanto speciale volesse così bene a colui che considerava un figlio. "Goku." lo chiamò piano, "La Somma Kanzeon mi ha parlato spesso di te, ero interessato a conoscerti."

Goku passò una mano dietro la nuca, nervoso ed imbarazzato. "Ah sì...?"

Il monaco annuì. "Sì. Vedi, da ciò che mi racconta la Somma Kanzeon voi due avete un legame molto speciale, che risale a prima che io nascessi..." fece una pausa prima di continuare, "Sono molto contento di averti visto, Goku, perché ho finalmente la possibilità di ringraziarti."

"Ringraziarmi...? Me?" disse Goku, confuso.

"Esattamente." rispose Komyou. "Volevo ringraziare di persona colui che sta aiutando mio figlio a guarire dalla ferita che io stesso gli ho causato molto tempo fa... è tempo che si lasci quel dolore alle spalle, non è un peso che deve gravare su di lui." tornò ancora una volta ad osservare Sanzo, "E sembra che infine stia imparando ad andare avanti con la sua vita. Perciò, ti ringrazio, Son Goku." concluse con un lieve inchino.

Goku non seppe come reagire, nessuno si era mai inchinato a lui... e la persona che gli stava davanti era il maestro di Sanzo...! "Uhm... ecco... io..."

"Non c'è bisogno che tu dica nulla." lo tranquillizzò il monaco con un sorriso, prima di alzarsi in piedi, "Credo che il mio tempo sia scaduto, purtroppo. E' stato un vero piacere incontrarti, Goku, sappi che ti considero come un secondo figlio per quello che fai ogni giorno per Genjo Sanzo." disse, mentre una luce abbagliante lo avvolgeva. "... Saluta Koryuu da parte mia, se puoi, e digli che gli vorrò sempre bene e gli sarò sempre vicino."

Subito dopo, il monaco svanì, lasciando la stanza buia come prima ed un Goku intento ad asciugarsi le lacrime con il dorso della mano. "Lo farò."




 


(Cenere)

   
 
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