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Autore: Dragon gio    15/08/2011    2 recensioni
Una semplice personale versione del possibile finale del manga, attenzione però perchè io amo le sorprese!
Per l’ennesima volta ho voluto essere in un luogo che non mi competeva, ho ancora provato a prendere il posto di un'altra persona. Ma ormai non ha alcuna importanza, vero Naruto... Sakura? Forse il finale di questa storia era già stato stabilito tanto tempo fa...
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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My Happy ending

My Happy Ending



Vorrei poter dire di essere stato utile in questa vita, ma forse non è così. Mi sono macchiato di molte azioni poco dignitose, ho agito nell’ombra, ho ucciso, non sono riuscito ad amare.
Per questo breve periodo che ho passato con voi ho cercato in tutti i modi di vivere e per la prima volta ho avuto la reale sensazione di essere al mondo.
Ho imparato tanto da voi, ma io a voi non ho saputo dare nulla se non bugie, sorrisi finti e guai. Ho tentato di capire qualcosa come l’amore quando io non avevo assolutamente idea di cosa fosse. Ho dispensato consigli, ho creduto di fare la cosa giusta, ma ho solo finito per ferirvi.
Ho provato a ridere con voi, ma mi sono sentito sempre un po’ distante. Anche adesso che sto cadendo al suolo trafitto da una lama ho l’impressione di trovarmi altrove, lontano mille miglia da voi.
Per l’ennesima volta ho voluto essere in un luogo che non mi competeva, ho ancora provato a prendere il posto di un'altra persona. Ma ormai non ha alcuna importanza, vero Naruto… Sakura?

Forse il finale di questa storia era già stato stabilito tanto tempo fa…

- Sai! – gridò Sakura mentre tentava disperatamente di fermare la grave emorragia di sangue – Non chiudere gli occhi, rimani sveglio! – ripeteva come un disco rotto, sapeva tanto di un ordine. Le forze così come la vita lo stavano abbandonando e lui non seppe fare altro che dire l’ennesima cosa stupida e fuori luogo.
- Accidenti… sei racchia anche quando piangi… -
- Cosa dici scemo… - le lacrime scorrevano senza freni ormai. E Sai intanto si sarebbe morso la lingua da solo consapevole di quanto aveva appena affermato.

Questo sarebbe… il mio ultimo discorso? Francamente pensavo di essere un tipo più sveglio…

Gli occhi si chiudevano inesorabili, la sua voce così lontana e ovattata.

Sakura… non sei racchia… in realtà penso che tu sia una bella persona… la prima persona che mi piace… ecco, forse avrei dovuto dire così…

Tutto si faceva bianco intorno a lui come avvolto da un sogno senza fine, il corpo così leggero non lo sentiva, era ormai un qualcosa di vago. Però il calore di quella mano posata sulla sua guancia era così intenso da bruciare. Non lo avrebbe mai scordato.

*****


I fiori di ciliegio erano in piena fioritura, magnifica e rigogliosa come pochi rammentavano. Sakura Haruno camminava piano fra le vie della città, tutto famigliare e allo stesso tempo così diverso. I lavori di ricostruzione dopo la grande guerra procedevano lenti, ma almeno andavano avanti.
Ma i danni alle case erano il problema meno gravoso, quello delle perdite umane invece pesavano, tanto. Stringeva fra le mani un cesto pieno di mele rosse, la sua meta l’ospedale. Venne salutata da tutte le infermiere e perse qualche minuto a parlare con alcune di loro, ma poi giunse alla stanza che le interessava.

Esitò prima di entrare, che buffo, una certa emozione la colse quando lo vide coricato lì in quel letto. I capelli neri più lunghi di quanto ricordasse sparsi disordinati sul cuscino, il viso candido beatamente addormentato.
Poggiò il cesto di mele sul tavolinetto accanto al letto, si mosse come un felino silenzioso vicino a lui. Attese paziente che si risvegliasse per potersi specchiare in quei profondi occhi onice.
- Sakura? –
- Ciao Sai… -
- Perché sei qui? –
- Bè, che c’è? Non ti fa piacere che venga a trovarti?! – gli sorrise sornione, lei odiava quando lo faceva – Ti ho portato delle mele… -
- Ti ringrazio… -
- Come stai oggi? –
- Molto meglio, il dolore diminuisce sempre di più… credo che presto riuscirò a rimettermi in piedi… - fece una piccola pausa osservandosi le gambe nascoste dal lenzuolo – Anche se zoppicherò un po’… -
- Mi dispiace… Tsunade-sama ha fatto tutto il possibile… -
- Non importa… non è una tragedia per me non fare più il ninja! – sorrise stranamente sincero e sereno – Ora avrò più tempo da dedicare ai miei quadri… -
- Già… -
- E tu invece, come stai? –
- Non lo so… - sbuffò avvilita, la lunga frangia rosa gli coprì parte del volto celandone le emozioni – Sia Naruto… che Sasuke… non si trovano ancora… sul luogo dello scontro non vi sono altro che macerie ma di loro nessuna traccia… -
- Hanno trovato solo il corpo di Kabuto, vero? – lei scosse la testa in senso affermativo. Anche Sai sospirò.
- Non c’era nemmeno Madara però… chissà, conoscendo quei due magari lo stanno ancora cercando chissà dove in questo pazzo mondo che sta cambiando troppo in fretta… -
- Mi basterebbe sapere che sono vivi… solo quello… - la voce di Sakura si era improvvisamente incrinata, ancora troppo grande e struggente il dolore per l’aver perso i due compagni di una vita. Si passò un dito sugli occhi per asciugarne le piccole lacrime sfuggite al suo controllo.
- Lo sai… quel giorno, prima che Naruto seguisse Sasuke per andare a combattere contro Madara lui… disse di amarmi… ma che conosceva da sempre i miei sentimenti per Sasuke e quindi gli andava bene anche così… - sorrise amara a quel ricordo che sembrava così distante ma in realtà accaduto solo tre mesi prima – Che stupido… dire di amarmi così all’improvviso… stupido… -
- Trovi che l’amore sia stupido? –
- Certo che no! E’ Naruto che è uno… stupido… -
- Se te lo avesse detto prima, sarebbe cambiato qualcosa per te? – Sakura si voltò verso Sai, gli occhi spalancati e increduli verso quella domanda anomala. Ma a cui lei non diede mai risposta. In quel tacito consenso Sai avvertì come un nodo allo stomaco. Una strana, nuova sgradevole sensazione.
- Sakura… perché non sei andata a cercarli anche tu? –
- Perché il mio posto era qui… perché era a Konoha che potevo fare qualcosa di utile, non là fuori… Neji, Hinata, Kiba, Shino, il maestro Kakashi sono i migliori, troverebbero anche un ago in un pagliaio… -
- Ma le ricerche sono state sospese… -
- Solo ufficialmente, ma noi non smetteremo mai di cercare… - le labbra della ragazza si tirarono insicure in quella strana forma che doveva ricordare un sorriso. Per un attimo a Sai parve quasi di sentire il suo cuore battere più lentamente, era come addormentato, incantato in quello sguardo d’acqua marina così fragile.
- Sakura senti… fino al giorno in cui non ritroverai Naruto e Sasuke… ci sarò io con te! –
- Cosa… - Sakura sobbalzò letteralmente quando si sentì sfiorare una mano da Sai – Cosa dici? –
- Gli amici… umh… gli amici si aiutano e si sostengono nei momenti difficili, no? – si sforzò nel dirlo, come un ragazzino che doveva ripetere la lezione per l’interrogazione. Nonostante tutto quel gesto e quelle parole così sciocche per Sakura furono le migliori che avesse sentito in quei ultimi schifosissimi tre mesi.
- Sì… hai ragione… -

*****


Come era strana la vita, pazza, sadica, meravigliosa vita. I ricordi di quel periodo per quanto odiosi, dolorosi, bui vennero conservati gelosamente nel cuore di Sakura Haruno. Perché in effetti era proprio in quegli anni che aveva finalmente conosciuto l’amore di quella sua vita così sconclusionata. L’unico uomo che era stato in grado di sopportarla ed uscirne indenne da un inferno di ricordi costellato da due persone troppo importanti per essere dimenticate, alla fine fu proprio quello che meno ci si aspettava.

Camminava lenta ma sicura Sakura per le vie di Konoha, i movimenti morbidi e aggraziati di una donna di venticinque anni, il corpo più sinuoso avvolto da una divisa da Jounin. La fluente chioma rosa legata in una coda di cavallo sobria. Li aveva lasciati crescere per capriccio, anzi per fare un dispetto al compagno che gli camminava placido accanto sostenuto da una stampella.
Erano intenti a discutere del più e del meno quando un trafelato Konohamaru non irruppe davanti a loro parlando così veloce da rendere incomprensibile ogni sillaba.
Tutto ciò che i due giovani avevano capito erano stati due nomi precisi: “Naruto… Sasuke” e nel mezzo una parola che pensavano di non udire mai più “sono tornati”.

Si guardarono negli occhi per un significativo istante per poi affrettarsi a correre alle porte del villaggio dove una gran folla si era già riunita.
Era vero, erano lì, entrambi, pieni di feriti e sfregi, ma vivi. Finalmente entrambi a casa. Sakura memore dei vecchi tempi non trattenne le lacrime e singhiozzando corse da loro abbracciandoli, baciandoli, stringendoli a lei con disperazione.
I due ragazzi un po’ frastornati non notarono subito quell’anello scintillante al suo dito medio. Naruto stava per dire qualcosa incuriosito, ma poi vide avvicinarsi Sai, l’occhio gli cadde immediatamente su quell’anello identico a quello di Sakura.
Sorrise, un po’ triste, un po’ felice abbracciando quell’amico che credeva fosse morto sul campo di battaglia quel giorno lontano di tanti anni fa.
Si sorprese di trovare Sakura così bella e solare, anche Sasuke a modo suo era esterrefatto. Dopo il primo approccio emotivamente burrascoso a causa della forzata lontananza, Sakura parve imbarazzarsi, c’era qualcosa di importante che voleva annunciare.

- Naruto… Sasuke… durante la vostra lontananza sono cambiate tante cose… - si soffermò sullo sguardo penetrante di Sasuke – Così tante cose… - Per poi passare a quello più mite e caloroso di Naruto – Ecco, non so come dirvelo ma… ma io… insomma lui… - indicò incerta Sai che aveva l’aria di uno che stava per spazientirsi.
- Sakura, ti vergogni così tanto a dire che hai sposato me invece che aspettare che uno di questi due ritornasse? – la reazione per tanta candida sincerità fu rapida e letale. Un poderoso pugno nello sterno di Sai che lo fece volare lontano. Lo shock di Naruto e Sasuke fu abbastanza elevato, tenendo conto che non pensavo certo che Sakura non si facesse così pochi scrupoli nel picchiare un uomo che stava in piedi grazie ad una stampella. Ma a quanto pare Sai aveva imparato ad incassare bene i pugni della giovane consorte, al punto da rialzarsi senza troppi danni e con il solito sorriso stampato in volto.
- Che ho detto di sbagliato questa volta? –
- Tu parli troppo! Stavo cercando le parole giuste e tu come al solito ti metti in mezzo! Ti taglierò la lingua uno di questi giorni, accidenti! –
- Ho detto solo la verità… -
- Certo che avresti potuto dircelo con più delicatezza, ‘tebayo! Non sono mica cose che puoi sparare così a zero, cerca di capire! – sentenziò Naruto imbronciandosi, cercava di farsi spalleggiare da Sasuke ma lui sembrava più interessato a restare in silenzio.
- Il fatto è che ho voluto subito precisare che Sakura adesso è mia… -
- S…Sai! Ma che dici?! – esclamò con disappunto l’Haruno, ma Sai continuò.
- E che se mai becco uno di voi due a fargli la corte, gli spezzerò le gambe con le mie mani! Non sarò più in grado di combattere ma so ancora disegnare con il chakra, per cui vi consiglio di fare attenzione! – il sorriso raggelante che rivolse a Naruto e Sasuke fu alquanto sinistro nonché fuori luogo come si premurò di spiegargli Sakura quando tornarono a casa.


Ripensando a quelle parole con il senno di poi, Naruto non poté fare a meno di comprendere quanto Sai si fosse sentito minacciato dalla loro presenza. Lui e Sasuke che erano stati per anni delle figure essenziali nella vita di Sakura, mentre Sai doveva aver lottato strenuamente per arrivare a conquistare il suo cuore. A ben pensarci, né lui né Sasuke avevano il diritto di mettersi in mezzo, perché nessuno dei due aveva mai lottato seriamente per il suo amore. Loro avevano preferito la via della giustizia da eroi solitari piuttosto che il calore di una casa e una famiglia.

Sasuke si era ritrovato bene nei panni del ronin, da sempre in fuga e braccato per il suo discutibile passato, lui non aveva certo patito tanto la lontananza da Konoha, ma per Naruto era tutta un'altra faccenda. Lui sognava da tempo di poter far ritorno al suo adorato villaggio, dalla sua amata Sakura-chan, ed era per questo che per lui era così dura mandare giù quell’amaro boccone. Molto dura. Ma sapeva purtroppo da quel giorno lontano in cui finalmente si era dichiarato che non avrebbe mai potuto avere il cuore della sua Sakura-chan. Anzi, forse lo sapeva già da prima ma lui non poteva smettere di sognare.

Anche se quella pazza, sadica e meravigliosa vita lo aveva fregato alla grande ancora una volta.

Chi lo aveva detto che il finale era già stato prestabilito fin dall’inizio di questa storia?

END
03-08-11


*****

Ma ciao a tutti! Torno a postare dopo tanto tempo una fiction SaiSaku! XD Una mia rara What if? nonche in un certo senso la mia personale visione di un ipotetico finale a livello di "coppie"! XDD Buffo per una NaruSaku fan sfegatata come me, vero?! XD Però io sotto sotto adoro il SaiSaku ed un pò ci spero che si avveri, ma ci spero davvero! U_U Ovvio che preferisco di gran lunga vedere Naruto che si sposa Sakura ma in fondo penso sempre che il SaiSaku sarebbe il finale che nessuno si aspetta, quello a cui uno non penserebbe mai... E poi detto francamente, non avrebbe prezzo leggere i commenti scandalizzati delle FanAtiche che gridano per tutto il web che Kishimoto è un idiota, che vogliono fargli causa, che non ha senso perchè solo la loro coppietta puccia-uccia che c'era dall'inizio del manga doveva per forza di cose realizzarsi, etc etc! XDDDD
Al diavolo il pure love, l'amore one side e le dichiarazioni mal cagate dai maschi di questa storia, io preferisco godermi il manga e sognare finali alternativi, e spero di aver impresso questo semplice concetto in questa piccola fiction! ^___-

Un bacione grosso a tutti, grazie grazie grazie come sempre di leggermi, sopportarmi e commentarmi, vi adoro!!! ^/////////////^

Giò <3

See you soon fan writer...


  
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