Serie TV > Garo
Segui la storia  |       
Autore: Botan    15/08/2011    1 recensioni
"Tu sei... Sì, semplicemente tu"
Raccolta di storie incentrate sulle vite e sui sentimenti di personaggi che hanno ancora molto da raccontare.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Guardi il cielo, e lo dipingi

Tu – Kaoru

 

 

 



Guardi il cielo, e lo dipingi.

Guardi le nuvole, e le fai vaporose.

Guardi quel sole che si scorge appena, ma tu ricrei esattamente la sua luce.
Sposti lo sguardo verso il basso. Il tuo nasino non è più all’insù.

C’è un prato. E’ di un verde ancora acerbo. Pensi che dovresti riprodurlo così com’è, ma non sai se ci riuscirai.

Prendi il tubetto di tempera, cominci a svitare il tappino bianco, e poi riversi un po’ di colore sulla tua tavolozza. Prima però cerchi un angolo ancora pulito. Non vuoi rischiare che le tempere colorate si mischino tra loro e ti rovinino quel verde.

Con la punta del pennello appena bagnata, inizi a mescolare. E mentre lo fai pensi alla prossima tinta da scegliere.

Forse un pizzico di giallo potrebbe aiutarti. O forse una punta di azzurro. Non sai quale prendere, così decidi per entrambi. Li unisci al verde, bagni ancora un po’ le setole del pennello, e mescoli sovrappensiero.

L’odore della vernice si confonde con quello dell’aria.

Osservi ancora una volta il terreno erboso, lo compari al colore che hai appena creato.

No, non ci siamo. Non è ancora simile. Sbuffi. Per un attimo ti lasci catturare da un soffio di rabbia che ti sfiora la guancia.

Guardi le tempere che hai a disposizione. Quale di quelle può aiutarti?

Il viola?

No, lo appesantirebbe troppo.

Il marrone?

Creerebbe un effetto bruciato, e quel prato non lo è. E’ solo acerbo.

E’ come te.

Spesso non credi in te stessa e nelle tue capacità, ma devi solo crescere un altro po’. Tutto qui.

Questo è ciò che ti ripete in continuazione un certo ragazzo, quando esasperato dal tuo comportamento a volte infantile, ti rimprovera.

Lo odi quando fa così. Dici che si comporta male, che per te è troppo introverso, troppo taciturno, troppo…

Ma forse ha ragione. Solo a volte, però.

Devi credere in te stessa. E allora lo fai.

Poi ad un tratto ecco l’illuminazione: bianco. Ci vuole del bianco. Solo una punta.

Come una goccia di latte che cade nel the.

Stemperi per bene il composto, ci aggiungi una pennellata di acqua, ed ecco pronto il colore: un verde brillante ma acerbo al tempo stesso.

Non lo lasci seccare, e così lo imprimi su tela.

Lo muovi lungo tutto il bordo, i tuoi occhi quasi si colorano di luce nel vederlo così perfetto, così vivace. 

Il bianco è il colore di quel soprabito che ti sta sempre accanto.

E nel pensare al ragazzo che lo indossa, non riesci in quell’attimo a non arrossire. Abbassi gli occhi, e provi un inspiegabile senso di vergogna.

Cerchi di toccarti una guancia con la mano sporca di pittura, e così finisci per imbrattarla simpaticamente.

 

“Sei la solita pasticciona” ti senti dire all’improvviso. Ti volti, e nel vederlo sobbalzi. Conciata in quel modo, penserà che sei un alieno, ma tu a volte hai una fantasia troppo fervida.

Cerchi di pulirti con il dorso della mano, ma lui ti ferma. In questo modo impiastreresti ancor di più il tuo viso.

Ti porge un fazzoletto. Prima di prenderlo lo osservi. Sei ancora intontita per via della figuraccia.

Ad un tratto ti vedi posare quel pezzo di stoffa sulla guancia. Il fresco cotone ti sfiora la pelle in modo gentile.

Pensi che adesso lui non sia più una persona scortese. E’ premuroso.

Ma quando ti chiama ragazzina, con quel suo modo di fare arrogante e scontroso, lo è un po’ meno.

Mentre lo osservi resti in silenzio. Non sai cosa dire, e con lo sguardo tergiversi. Hai le mani sudate, ti senti a disagio ma fai finta di nulla, o ci provi. Tanto lui, con quell’ingenuità che ha, non lo noterà mai.

“Il pranzo è pronto” dice ad un tratto. Tu annuisci, poi con un colpetto di tosse ti schiarisci la voce. “Arriverò tra un attimo” rispondi.

Lo vedi andar via, come fa sempre. Ora ti senti più leggera, meno a disagio, ma il tuo cuore continua a battere fortemente.

Ti senti forse confusa, non capisci il perché, dopotutto, pensi con un sorriso sulle labbra, per te è solo una persona scostante, un signorino troppo antipatico.  

Eppure in cuor tuo, nascosto chissà dove, un piccolo pensiero ti sussurra che non tutto è come sembra.

Tu per ora non sei in grado di capire, di comprendere.

Ma forse chissà, un giorno ascolterai la voce del tuo cuore e capirai che qualcosa di prezioso è accanto a te.

E quando quel giorno arriverà, la tua vita si trasformerà in uno splendido quadro tutto da dipingere.

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Garo / Vai alla pagina dell'autore: Botan