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Autore: Lizzyluna    08/04/2006    2 recensioni
Dietro alla sparizione di Hermione c'è un Serpeverde con un piccolo problema...che richiede l'aiuto“spontaneo”dei Grifondoro.
Per chi non sopporta le storie romantiche e vuole farsi due risate!
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Calì Patil, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Neville Paciock, Tiger e Goyle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Lezioni private

1-Dov’è Hermione?
Toc-toc
“Svegliatevi, ragazzi! Svegliatevi!”
Ron aprì gli occhi, cercando di capire cosa stesse succedendo.
“Muovetevi, è urgente!”
Una voce…la voce di una donna…forse sua madre, o sua sorella…
“Accidenti a voi, svegliatevi!”
Non era possibile…era a Hogwarts e sicuramente non era sua madre quella che bussava come se volesse buttar giù la porta. Ma allora…chi era?
“Ragazzi!”
Ron si alzò a malincuore dal letto, infilò le pantofole e aprì la porta, ancora mezzo addormentato.
“Ma che cavolo…”
Non riuscì a finire la frase: rimase a bocca aperta per lo stupore, trovandosi davanti Calì Patil e Lavanda Brown in camicia da notte, seguite da Katie Bell, Alicia Spinnet e Angelina Johnson. Ma fu qualcun altro ad attirare la sua attenzione…
“Che diavolo ci fai qui, Percy?”
Il prefetto, anche lui mezzo addormentato, aprì la bocca per rispondere al fratello, ma le ragazze non lo lasciarono neppure incominciare.
“HERMIONE È SPARITA!”esclamarono tutte insieme.
“Sparita? Come sparita?” disse una voce. Ron si voltò e vide che Harry, svegliato dal fracasso, era seduto sul letto, con un’espressione spaventata. Anche Neville, Seamus e Dean erano svegli, e lo guardavano confusi.
“Stamattina mi sono svegliata e ho visto che il letto di Herm era vuoto” disse Lavanda. “Però ho trovato questo.” Diede a Ron un foglio di pergamena, che il ragazzo si affrettò a srotolare. Sopra c’era scritto: “Ho bisogno di parlarti lontano dagli altri. A mezzanotte nella sala dei trofei. Harry".
Ron lesse il messaggio, poi passò il foglio all’amico che lo lesse a sua volta. “Questa non è la mia scrittura. Era una trappola…un modo per attirarla fuori dal dormitorio…” mormorò Harry pensieroso.
“Credi che c’entri Tu-Sai-Chi?” chiese Ron, già terrorizzato all’idea di affrontare Voldemort.
“Non credo” rispose Harry. “Forse è solo uno scherzo. Andiamo nella Sala Grande e vediamo se è lì”
“Ottima idea…però è meglio se prima ci rendiamo presentabili” suggerì Angelina, lanciando un’occhiata espressiva ai capelli arruffati di Percy.
“Oh, accidenti a te…mi avete tirato giù dal letto!” cercò di giustificarsi il ragazzo.
“Un prefetto che si presenta così: vergogna!” lo prese in giro Ron. “Ma quella …spettinatura ti sta benissimo, fratellone!”
“Ci vediamo di sotto, allora!” intervenne Harry, cercando di evitare un interminabile battibecco alla Weasley.

Nella Sala Grande Hermione non c’era. Harry e gli altri Grifondoro si guardarono in giro, chiesero aiuto ai compagni, cercarono ovunque, perfino sotto i tavoli…ma niente Hermione. Harry era sempre più preoccupato.
“Non è in biblioteca” disse Calì.
“E nemmeno in infermeria” aggiunse Angelina.
“E neanche nella serra, abbiamo controllato. Non è uno scherzo…è sparita!” esclamò Lavanda disperata.
“Meglio che vada a parlarne con Silente” concluse Harry. In quel momento, però, l’attenzione dei ragazzi fu attirata da una strana scena: un gruppo di Serpeverde, all’ingresso della Sala Grande, cercava di trattenere una Pansy Parkinson in piena crisi isterica.
“Che cosa è successo?” chiese Ron, incuriosito.
“Malfoy è sparito!” rispose Millicent Bulstrode, con una smorfia di disprezzo. “Quella stupida oca sta strillando da mezz’ora…sembra che sia rimasta vedova!”
“Povero Malfoy…mi fa quasi pena! Al posto suo sarei scappato anch’io!” commentò Neville, guardando Pansy.
“Malfoy…vuoi vedere che…” mormorò Harry, ma in quel momento un gufo gli sfrecciò davanti, lasciando cadere qualcosa ai suoi piedi.
“Cos’è?” chiesero in coro gli altri. Il ragazzo raccolse da terra la pergamena; c’era scritto “per Harry Potter” e il testo del messaggio era questo:
“Se vuoi rivedere la tua amica, vieni subito in giardino, sotto la quercia vicino al laghetto. Se non ti fidi portati pure qualche amichetto…Pel di Carota e il ciccione andranno benissimo. Saluti, sfregiato.  Draco Malfoy”
“Malfoy…maledetto!” esclamò Harry, stringendo i pugni. “Ha preso lui Hermione…ma perché ?”
“Forse è meglio raccontare tutto alla Mc Granitt” suggerì timidamente Neville.
“Buona idea!” approvò Ron. “Questa volta Malfoy ha esagerato!”
In quel momento un altro gufo entrò nella sala e lasciò cadere un altro foglio, identico al precedente. Harry lo aprì e lesse: “P.S. : Non azzardarti a fare la spia con la Mc Granitt, o potresti mettere in pericolo la tua amica.  Draco Malfoy”.
“E allora?” chiese Ron.
“Allora andiamo, che domande!” rispose Harry.

Harry uscì in giardino, seguito da Ron e Neville, per recarsi all’appuntamento. Con loro c’era anche Calì Patil: i tre avevano cercato in tutti i modi di convincerla a restare con gli altri, ma non c’era stato verso di farle cambiare idea. “IO vengo con voi, e basta!” aveva affermato decisa, e i ragazzi si erano rassegnati.
“Quanto sono ostinate le donne!” brontolò Ron, mentre lui e gli amici si dirigevano verso il laghetto.
“Hermione è mia amica, e se Malfoy le ha fatto del male, glie la farò pagare!” ribatté la ragazza.
“Piantatela, siamo arrivati!” , li interruppe Harry.
Malfoy li aspettava sotto la quercia, con il solito sorrisetto stampato in faccia. “Siete venuti? Che gentili!” esclamò vedendoli.
“Dov’è Hermione?” gridarono insieme i quattro Grifondoro.
“Eccola!” rispose Malfoy, indicando la povera ragazza che giaceva sotto un albero vicino e cercava inutilmente di alzarsi. Harry riconobbe all’istante l’incantesimo che la bloccava; estrasse la bacchetta e pronunciò il controincantesimo per liberare l’amica dalla Pastoia. Non appena fu in grado di muoversi, Hermione corse verso il suo “rapitore” e gli sferrò un micidiale calcio negli stinchi. “COME TI SEI PERMESSO DI TRATTARMI COSI, RAZZA DI MALEDUCATO, TI FACCIO INGOIARE QUELLA TUA STUPIDA BACCHETTA!!!”gli gridò furibonda. Harry e Ron riuscirono (a fatica) a trattenerla prima che strangolasse il Serpeverde.
“Calma, Herm! Credo che Malfoy ci debba qualche spiegazione!” le disse Harry. Hermione, rossa di rabbia, si staccò dal ragazzo biondo, che non aveva smesso di sorridere.
“Sei curioso di sapere perché sei qui, Potter?” chiese.
“Ascoltami bene, Malfoy: per colpa tua abbiamo saltato la colazione e io ho una fame da lupi, per cui dicci cosa vuoi e falla finita!” intervenne Ron spazientito.
“Come preferisci. Ho una proposta da farvi, e vi consiglio di pensarci bene prima di rifiutare” disse il ragazzo. “Come voi sapete, Tiger e Goyle sono due idioti”
“Questo l’avevamo capito!” commentò Ron.
“Molto spiritoso, Weasley! Comunque, sono il disonore di Serpeverde e, dato che, secondo Piton, sono miei amici, io dovrei, sempre secondo Piton, richiamarli all’ordine e aiutarli con gli studi. Naturalmente nessuna magia potrebbe allargare quelle loro teste di rapa…e qui entrate in gioco voi”
“Taglia corto…che cosa vuoi?” chiese Harry freddamente.
“Se hai pazienza te lo dico subito, Potter!” rispose Malfoy. I Grifondoro erano pronti a tutto…ma le successive parole del ragazzo li lasciarono a bocca aperta.

   
 
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