Sono nato e cresciuto sedendo per terra, e seduto per terra rimarrò.
Rimetto a posto l’omino per la centomillesima volta - dodicesima, Near, è solo la dodicesima, - e per la centomillesima lo butto giù con uno schiocco dovuto ad un preciso movimento dell’indice che striscia sul pollice per separarsi dalla mano e colpire L-Kira. Light Yagami rotola per diversi centimetri, morto per la centomillesima volta. Dodicesima.
«Sono tre le cose che devo accettare» incomincio, frugando fra i lego fino a trovare il mio rappresentante e porlo quasi con egocentrismo al centro della scena. «Uno, sono innamorato.» Il che è già un bel problema, considerato che la mia mente dovrebbe essere quanto più lucida possibile.
«Due» continuo, avvicinando una figura bionda alla mia, «sono innamorato di Mello.» Che è il mio rivale, che è l’altra parte di L, che è un ragazzo, che è semplicemente Mello.
«Tre» porto per la centomilleunesima volta il pollice davanti all’indice, «sono innamorato di Mello, e Mello è morto.»
Uno schiocco. L’omino accanto al mio slitta carambolando lontano, ma io rimango immobile, seduto per terra. Sono sempre stato così, e non sarà di certo Mello a farmi cambiare.
Potrei dire che Kira ha causato la morte di un L virgola cinque, come se la mia si potesse chiamare ancora vita. Non sono morti solo Lawliet e Mello, durante questa battaglia.