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Autore: IAmWillyWonka    15/08/2011    2 recensioni
Avanzò silenziosa nell’oscurità della notte. Gli occhi d’argento scrutavano ogni cosa attorno a lei, il respiro regolare, il battito non accennava ad accelerare, mentre una vaga apatia dipingeva il suo volto.
“Come hai potuto cedere?” pensò con dolore, mentre i delicati capelli albini le cadevano morbidi sulle spalle. Il suo viso inespressivo celava la sua pena.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Shimai 姉妹




Osservava il suo corpo ormai sul punto di risvegliarsi. I capelli albini smossi dal vento, le carni delle spalle lacerarsi dolorosamente, 
 mentre fluidi d’ogni tipo venivano espulsi dal suo corpo.
Non era una guerriera d’alto rango, eppure le sue potenzialità da risvegliata sarebbero certamente state ottime da sfruttare.
I suoi occhi d’argento non accennavano ad abbandonare quel macabro spettacolo,
la sua espressione gelida e priva di qualunque sentimento studiava la situazione.
Se fosse stata sufficientemente potente di certo non se la sarebbe fatta scappare, in caso contrario…
-         Rigardo! – gridò la donna in preda a dolori lancinanti, cercando con tutta sé
stessa di arrestare l’opera che il suo stesso corpo stava mettendo in atto,
maledicendo sé stessa e quel dannato risvegliato che l’aveva portata al punto di non ritorno.
Il suo ultimo, straziante dolore diede il via definitivo al suo risveglio: dalle spalle si schiusero enormi ali,
la muscolatura si amplificò a dismisura. In breve tempo il suo corpo mutò, lasciando posto ad un felide umanoide con grandi ali corvine sul dorso.
-    Che creatura meravigliosa… - sussurrò Rigardo, sbarrando i suoi argentei occhi,
incantato alla vista di quell’infernale creatura.
 
***
 
Avanzò silenziosa nell’oscurità della notte. Gli occhi d’argento scrutavano ogni cosa attorno a lei,
il respiro regolare, il battito non accennava ad accelerare, mentre una vaga apatia dipingeva il suo volto.
Come hai potuto cedere?” pensò con dolore, mentre i delicati capelli albini le cadevano morbidi sulle spalle.
Il suo viso inespressivo celava la sua pena.
 
Compagne da una vita. Ricordava ancora bene il suo volto, non era come tutte le altre: era molto, molto più umana di qualunque di loro.
Loro… Creature senza un nome, nate umane, e cresciute come demoni. Eppure lei era diversa.
E avrebbe continuato ad essere diversa, se solo il suo corpo non avesse ceduto. Se la sua mente non avesse desiderato più potere.
“Candido angelo dalla spada argentea.”
Non era mai venuta a conoscenza del suo vero nome, a lei piaceva chiamarla Angela. 
Il suo sorriso privo di malizia, i suoi occhi spesso compassionevoli, fin troppo.
Quanti Yoma si era fatta scappare per dare retta alla sua sciocca testa dura.
 
Avevi promesso che non saresti mai cambiata…” Rimase sconvolta dalla sua reazione.
Una gelida lacrima scivolò sulla sua guancia.
Sbarrò gli occhi: non poteva essere…lei? Piangeva? Una bellissima bambola dalla candida pelle,
si comportava come se provasse dei sentimenti.
 
Anna, numero undici dell’organizzazione.
Ora alla caccia di quella che un tempo era la sua più cara amica, divenuta compagna di uno tra i più temuti risvegliati.
Rigardo…
 
***
 
Non le ci volle molto per raggiungere il luogo dove quei due erano stati avvistati, come non le ci volle molto per individuarli.
Rigardo, il Re Leone dagli occhi d’argento, era seduto sopra un rudere, i capelli neri ad incorniciare il suo volto dai lineamenti delicati.
Con una mano carezzava il capo di una giovane donna svestita e dalla lunga chioma rosso mogano, accucciata accanto a lui.
-   Angela… - sussurrò malinconica, riconoscendo quella che un tempo era stata la sua compagna d’armi.
Estrasse la sua grande spada, il suono metallico della lama echeggiò nell’aria, attirando gli sguardi dei due risvegliati.
       Il primo a notarla fu Rigardo, in seguito anche la sua compagna percepì la presenza della guerriera.
Non ci fu nessuno scambio di parole tra i due risvegliati. Solo un gesto da parte del uomo che fece cenno alla sua compagna di restare in dietro.
-         A cosa devo questa visita? -  domandò il Re, scrutando con sguardo
famelico la guerriera. Ma questa non aveva alcuna intenzione di rispondere a quella creatura che la riempiva di disgusto.
Anna risvegliò quel poco potere necessario ad un combattimento. Mai in vita sua si era sentita tanto sciocca.
Combattere contro due risvegliati di quella portata e sperare di sopravvivere… e dire che contava di dover affrontare solo Angela, pensando che la sua forza da risvegliata non fosse tanto potente. Le mani che stringevano l’elsa tremarono appena.
Sulle labbra di Rigardo si dipinse un ghigno.
La cosa che più la lasciava scossa era il fatto che non avesse fatto emergere una sola briciola in più dell’energia che già lo circondava.
Era troppo per lei, e come una sciocca non lo voleva accettare.
Uccidere entrambi…! Anche lei…sopratutto lei! ” ripeteva a se stessa ogni volta incrociava lo sguardo della risvegliata che solo fino a qualche mese prima considerava come una sorella.
Tentò di attaccare frontalmente il risvegliato, ma era come auto-lesionarsi con la sua stessa spada.
Gli artigli di Rigardo continuavano a dilaniare il suo corpo, iniziando a renderle complicato anche il fattore della rigenerazione.
-         Merda…! – commentò la sua attuale condizione.
Ma quella piccola, futile distrazione le costò molto. Gli occhi argentei di Rigardo le apparvero davanti.
Con la mano destra il Re penetrò nel suo stomaco con un raccapricciante suono di carni dilaniate.
E va bene figlio di puttana… vuol dire che ti porterò all’inferno con me!
Anna strinse forte, l’elsa sollevando rapidamente la spada nella traiettoria del suo collo.
Ma qualcosa le impedì di compiere il suo atto finale: la visione di un esile corpo scoperto, i capelli mogano,
e gli occhi ancora argentei come quelli che ricordava Anna.
Qualcosa trapelò da quei occhi, forse compassione –pena? . Ciò che riuscì a comprendere prima di perdere i sensi,
fu che per qualche istante, solo per pochissimo tempo, quella che si trovava davanti a lei non era una risvegliata.
Per una frazione di secondo era tornata ad essere la piccola Angela .
Rigardo abbandonò la presa sullo stomaco della guerriera, supplicato dalla sua compagna. Anna, con lo sguardo appannato,
li guardò allontanarsi, mentre il suo corpo ormai distrutto si contorceva al suolo.
Li osservò poco prima che scomparissero. In quel momento mille domande attanagliavano la sua mente: perché Rigardo si era fermato?
Il suo gesto era derivato solo dal legame che aveva con Angela? E Angela…lei era ancora quella di un tempo?
Gli Yoma… Possono provare sentimenti umani?
Questi pensieri furono soffocati da una sola, straziante parola che le fuggì dalle proprie labbra…
Sorella…
Angela, la sorella che aveva trovato, e che con eguale rapidità aveva perduto.
Ma quella perdita sarebbe stata definitiva?
 
Angolino: 

é la prima volta che scrivo qualcosa su questo Manga che amo molto, le protagoniste apparte sono pg di mia fantasia, poi ho voluto inserire Rigardo uno dei miei preferiti, spero che questa One-Short possa essere considerata gradevole. 
Bacioni! Hikari92 ^^
   
 
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