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Autore: Fay_Fay    16/08/2011    5 recensioni
Eccomi qua con la mia seconda fiction su questo fandom!^^
è una One-Shot AU con una Gwen alle prese con una brutta giornata, per fortuna un incontro casuale con Trent le farà rivalutare questa giornataccia.
-Bhè, me lo racconterai strada facendo- mi interruppe lui -Dove abiti?-
-Eh?- feci un balzo all'indietro.
-Ti riaccompagno a casa- disse sorridendo è il minimo che posso fare dopo averti rovinato la giornata!- disse in modo ironico e mi fece cenno di venire sotto il suo ombrello.

[...]
Era davvero un bel ragazzo, non mi era mai capitato di conoscere un ragazzo sia bello che gentile prima di allora, di solito i bei ragazzi sono sempre dei gran bastardi. Trent invece era speciale, era diverso dagli altri, in fondo, sono felice di averlo incontrato.
[ Gwen/Trent ]
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gwen, Trent | Coppie: Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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the worst day of my life! ...or not? Premessa: Eccomi tornata con la mia seconda fiction di A Tutto Reality!/Total Drama! Voglio ringraziare tutti quelli che hanno recensito Un amore scomodo, che mia hanno dato la carica per continuare a scrivere su questo fandom! :)
Buona lettura, Fay_Fay



The worst day of my life! ...Or not?

Qualcuno vi ha mai chiesto quale fosse il giorno peggiore della vostra vita? Bhè, adesso voglio raccontarvi quella che si è presentata come la giornata più brutta della mia vita. O quasi.

Mi chiamo Gwendolyn, ma preferisco essere chiamata soltanto Gwen, e farò i miei diciassette anni a Novembre. Di dove sono nata, cresciuta, i miei gusti e la mia vita privata non ve ne parlerò adesso, è una storia abbastanza noiosa. Ora voglio solo parlarvi di un giorno, un fottutissimo giorno di metà Luglio.
Dovete sapere solo due cose su di me: odio stare in mezzo alla gente e andare in vacanza coi miei genitori. Sia chiaro: non è che odio la mia famiglia, anzi, ho un adorabile fratellino con cui mi piace passare il tempo, ha cinque anni in meno di me, ma andiamo parecchio d'accordo. Voglio bene pure ai miei genitori, anche se a volte mia mamma è troppo invadente, ma soprattutto sono loro che durante le mie vacanze, quando mi voglio riposare e fare le cose che mi piacciono, mi sballottano da tutte le parti a fare cose stupide, tipo passeggiate nel bosco, tuffi in piscina, cenare ai ristoranti eccetera eccetera...
Ecco perchè odio andare in vacanza coi miei.
Il giorno che vi sto per raccontare è il primo giorno dopo essre tornata da due lunghissime settimane in montagna coi miei. Siamo tornati la sera tardi e non vedevo l'ora che fosse il giorno dopo per fare tutte le cose che non avevo potuto fare in vacanza: stare su internet (pensate che nelle montagne sperdute del Canada ci sia la connessione a internet?) disegnare, fare schizzi col carboncino e guardare la tv.
Così andai a letto col pensiero che il giorno dopo sarebbe stato un giorno felice di relax, e invece...
La mattina fu mio fratello ad alzarmi presto, il mio piano era di alzarmi dopo le dieci e mezza, mentre alle nove ero già giù dal letto. Mamma voleva che lo aiutassi nei compiti, quindi per tutta la mattinata dovetti vegliare su di lui mentre riempiva un quaderno con espressioni. Per pranzo mangiammo quello che avevamo, dato che eravamo tornati il giorno prima e il nostro frigo era praticamente vuoto, ovvero: insalata mista e frutta fresca. E già, le verdure non mancano mai.
Dopo pranzo andammo dai nonni a prendere un caffè, o almeno, "i grandi" prendevano un caffè, perchè per via delle vacanze non li vedevamo da tanto tempo. Quando tornammo a casa, alle quattro del pomeriggio, mi sedetti al tavolo della cucina, felice perchè finalmente potevo fare quello che volevo. Così aprii uno di quei giornali con le parole crociate e robe varie con l'intenzione di fare la pista cifrata poi andare di sopra in camera mia a controllare DeviantArt e Facebook, poi stare un po' alla mia scrivania a disegnare ascoltando buona musica.
Ma una voce interruppe i miei pensieri:
-Tesoro, potresti farmi un favore?-
"No, no cazzo, mamma!"
Mi voltai con la faccia da "lasciami in pace", peccato che con lei non funzionasse mai.
-Che c'è?- dissi scocciata.
Sorvolò sul mio tono di voce e mi rispose con la sua solita vocetta dolce da rufiana:
-Dato che siamo a corto di provviste, potresti andare a fare la spesa? Ho scritto qua la lista delle cose da comprare-
Mi porse un foglietto.
"Oh no, no no no no no! Questa giornata è già abbastanza orribile!"
-Fantastico...- dissi con una punta di sarcasmo -E io quando avrei il tempo di fare ciò che voglio?-
-Dopo che hai fatto la spesa, cara!-
Mi rassegnai e mi alzai in piedi pronta ad andare.
-E va bene, ma ad una condizione...- presi le parole crociate e iniziai a sfogliarle -Basta che mi lasci...- dissi rivolta a mio fratello che era seduto davanti a me e non aveva ancora preso parola -...Quest-oo?!-
Con mia sorpresa vidi che la pista cifrata era già stata fatta.
-Bhè, non ce ne stato bisogno- disse lui ironico.
-Hai fatti i puntini?!- ero fuori di me -Ma li avevi già fatti la settimana scorsa, 'sta volta toccava a me!-
-Ma non avevi ancora fatto le parole crociate, quindi pensavo che non ti interessassero...- si giustificò.
-Se non le avevo ancora toccate è perchè non ne ho avuto il tempo!- dissi arrabbiata, se fosse stata una giornata normale non me la sarei presa così tanto, ma quella era la giornata peggiore della mia vita!
-Da' qua!- presi la lista della spesa e andai alla porta, stavo per aprirla quando mi voltai:
-Ah, per risollevarmi il morale dopo questa giornataccia, come minimo 'sta sera voglio ritrovarmi un piatto di lasagna fumante a tavola!-
Mia madre guardava sorridendo e si piegò verso mio fratello per dirgli, senza staccarmi gli occhi di dosso:
-Dice così, ma non è arrabbiata veramente!-
Sbuffai e prima di prendere l'uscio sbottai:
-Questa è la giornata più brutta della mia vita, ed è solito merito vostro!-
-Buona spesa, tesoro!- fu la risposta di mia madre.

Camminavo verso casa reggendo la sporta della spesa con la mano destra. All'improvviso sentii una goccia cadermi sulla spalla. Poi due. Poi tre. Poi iniziò a piovere a dirotto e io, ovviamente, non avevo l'ombrello.
Mi fermai alzai la testa e gridai contro il cielo:
-Pronto? Siamo a Luglio! D'Estate non piove!-
Poi tornai a camminare con la testa china, senza curarmi delle persone attorno a me che mi guardavano allibite. Camminai guardandomi gli stivali neri per un po', finchè non andai a sbattere contro qualcosa, qualcosa che mi fece cadere all'indietro sul marciapiede bagnato.
Ok. Quello era in assoluto il giorno peggiore della mia vita.
Alzai lo sguardo per sapere cos'era stata la causa della mia caduta, e vidi un ragazzo abbastanza alto coi capelli mori, maglietta verde e un'espressione mortificata stampata in viso. Aprì la bocca per dire qualcosa ma io lo precedetti:
-Dammi una buon motivo per essermi venuto addosso e io forse ti perdonerò-
Il ragazzo subito fu perplesso, poi rise e mi porse la mano destra:
-Veramente sei stata tu a venirmi addosso. Dai, tirati su, il marciapiede è bagnato!-
Per un attimo i nostri sguardi si incrociarono: aveva due occhioni verde smeraldo che gli davano un nonsochè di affascinante. Distolsi lo sguardo e afferrai la sua mano:
-Massì, tanto oggi è il giorno più brutto della mia vita...- bofonchiai rialzandomi e raccogliendo la spesa.
-Perchè dici così? Che ti è successo?- chiese con un tono interessato.
"Questo tipo si sta prendendo troppe confidenze." pensai.
-Diciamo che è stata una giornataccia...-
-Bhè, me lo racconterai strada facendo- mi interruppe lui -Dove abiti?-
-Eh?- feci un balzo all'indietro.
-Ti riaccompagno a casa- disse sorridendo è il minimo che posso fare dopo averti rovinato la giornata!- disse in modo ironico e mi fece cenno di venire sotto il suo ombrello. Gli spiegai brevemente dove abitavo e ci incamminammo verso casa mia.
Stavo camminando sotto lo stesso ombrello... con uno sconosciuto? Che situazione imbarazzante...
Così vicini ebbi l'oppurtunità di guardarlo meglio: ad occhio e croce doveva avere sì e no la mia età. Portava i capelli un po' lunghi, scalati col ciuffo che gli copriva metà della fronte, e visto da vicino si poteva notare la barba rasata e la fossetta sul mento.
-Mi chiamo Trent- disse lui ad un certo punto senza che io gli avessi chiesto niente -E tu?-
-Ah, io mi chiamo Gwendolyn- dissi dopo aver riattaccato il cervello -ma puoi chiamarmi solo Gwen!-
-Bene, Gwen- disse Trent continuando a camminare -perchè dicevi che oggi è la giornata più brutta della tua vita?-
-Ecco io...- non ci credevo che stavo raccontando la mia giornata a un ragazzo che conoscevo da solo dieci minuti! -Sono tornata ieri dalla montagna, pensando che come primo giorno di libertà avrei potuto fare tutto quello che volevo e invece... Al mattino ho dovuto aiutare mio fratello a fare matematica, dopo pranzo siamo stati dai nonni e quando finalmente sono lì lì per farmi gli affari miei, mia mamma mi manda a fare la spesa e al ritorno piove e vado a sbattere contro di te! A tutto questo sggiunto il fatto che c'era verdura per pranzo e mio fratello ha fatto i puntini al posto mio!-
Trent mi ascoltò senza mai interrompermi e finito il discorso scoppiò a ridere:
-Sei sempre così pessimista o hai solo una visione distorta del mondo?-
-Oh, ah ah. Divertente- gli sferrai una leggera gomitata nello stomaco.
-Ahi! Che ti ho fatto?- chiese immagonito.
Io voltai la testa dall'altra parte per tutta risposta, ma non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere: quel Trent era davvero troppo buffo. Anche lui si unì alla mia risata poi disse:
-Ce l'ho fatta a strapparti una risata!-
Mi sentii le guance avvampare e mi guardai per terra.
-Secondo me se parti dal presupposto che oggi sia il giorno più brutto della tua vita, allora è ovvio che lo diventera. Prova a vedere i lati positivi...- si interruppe, sentii i suoi occhi puntati su di me:
-Hai conosciuto me!-
A quel punto mi voltai e soppesai il suo sguardo:
-Ci stai forse provando?- dissi con un sorrisetto malizioso.
Questa volta fu lui ad arrossire.
Era davvero un bel ragazzo, non mi era mai capitato di conoscere un ragazzo sia bello che gentile prima di allora, di solito i bei ragazzi sono sempre dei gran bastardi. Trent invece era speciale, era diverso dagli altri, in fondo, sono felice di averlo incontrato.
Vidi la mia casa, così lo avvertii che eravamo arrivati, ammetto che per un attimo ho sperato che la mia casa fosse più distante.
-Quindi ci salutiamo...- disse lui.
-Ah, sì! Grazie mille per il "passaggio"!- feci per andarmene quando lui mi afferrò un braccio.
-Aspetta! Mi piacerebbe incontrarti ancora, Gwen!-
Lo guardai per un po', ero sorpresa: nessun ragazzo si era mai dimostrato così interessato a me.
-Ma certo- dissi cercando di apparire distaccata, frugai in tasca e gli porsi il mio cellulare:
-Scrivimi il tuo numero!-
Lui lo prese e fece come gli avevo detto.
-Ecco fatto!- disse ridandomi il telefonino -Allora a presto, Gwen!- sfoggiò un gran sorriso.
"Perchè deve sempre dire il mio nome in quella maniera?"
Lo salutai cercando di ricambiare il sorriso, poi lo guardai allontanarsi con il suo ombrello finchè non sparì dalla mia vista.
Posai lo sguardo sul mio cellulare e salvai il suo numero.
"In fondo, ogni brutta giornata ha i suoi lati positivi" pensai mentre fissavo il nome di Trent sulla rubrica del cellulare.




Salve a tutti! Ecco la mia seconda fiction su Total Drama, spero che vi sia piaciuta! >.<
Sarebbe un'inizio perfetto per una long-fic, ma alla fine ho deciso di lasciarla una One-Shoot.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto la storia fino in fondo e tutti quelli che lasceranno una recensione!^^
Saluti,
Fay_Fay



  
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