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Autore: LylaBaudelaire    16/08/2011    4 recensioni
La giovane Tassorosso Ninfadora Tonks alle prese con esami, amicizia, cotte adolescenziali e... nuove tinte per i suoi capelli! Ispirata dalla canzone "I'll Be There For You" dei Remembrants. Classificatasi terza al "Song-Fic Contest" indetto dalla gentilissima e celere JayBree, vincendo anche il premio "Hogwarts" per l'ambientazione.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charlie Weasley, Nimphadora Tonks | Coppie: Charlie/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Eccomi di nuovo alla caricaaaaaa! ^^ Ok, smetto con le idiozie: se state leggendo questa storia vuol dire che siete nel pieno della new entry nei miei (so che dovrebbe essere uno solo, però vabbè xD) OTP: le Charlie/Ninfadora! Questa storia ha partecipato al contest di JayBree, ottenendo risultati decisamente inaspettati! Vorrei ringraziare proprio JayBree per il giudizio e i due bellissimi banner che troverete nella storia ^^ Al termine della storia troverete il giudizio, come al solito :D
With Love, 

Lyla.

Pink Dragons
- ovvero perché i capelli di Ninfadora Tonks sono rosa-

 

So no one told you life was gonna be this way 
Your job's a joke-You're broke-Your lovelife's D.O.A. 
It's like you're always stuck in second gear 
When it hasn't been your day, your week, your month, or even your year 

 
- Ok, ok signorina Tonks, per me va bene così… può andare. -
L’esaminatore dei M.A.G.O. aveva perso completamente la pazienza dopo la terza esplosione di calderone nell’arco di dieci minuti, decidendo che per preservare la sua incolumità e quella della giovane studentessa era meglio terminare immediatamente la prova. Con un colpo di bacchetta fece scomparire la pozione e ripulì il bancone, che tuttavia rimase nero di fuliggine e scheggiato in parecchi punti.
- Beh, veramente… io… insomma, ho ancora trenta minuti, posso ricominciare da capo! Sempre se lei... ecco, se ama il rischio… - rispose un’imbarazzatissima Ninfadora Tonks, mentre i suoi capelli viravano vistosamente colore, passando dall’arancio acceso di qualche minuto prima ad uno squallidissimo verde melma, lo stesso dell’intruglio che aveva preparato.
L’anziano mago scosse velocemente la testa e fece segno alla ragazza di allontanarsi il più velocemente possibile.
- Non vorrei essere nei panni del prossimo candidato, signorina. Anche se può ritenerlo di gran lunga fortunato: gli sarà sufficiente non far esplodere nulla per ottenere una piena sufficienza. -
La giovane arrossì violentemente - capelli compresi – e si allontanò a passo svelto dall’aula, mentre l’esaminatore chiamava con voce squillante:
- Weasley, Charles! –
Uscendo, i due ragazzi si incrociarono. Charlie lanciò un’occhiata preoccupata a Ninfadora: aveva lo sguardo atterrito, la divisa bruciacchiata in più punti e la faccia sporca di fuliggine. “ Scusami! ” disse muovendo solo il labiale e scappando verso il corridoio. Aveva la faccia tremendamente dispiaciuta. Il ragazzo la osservò mentre cercava di guadagnare velocità facendo lo slalom tra gli ultimi studenti rimasti, ma ottenendo solo una serie di imbarazzanti cadute. 
-Avanti Weasley, vogliamo muoverci o crede che il calderone si possa riempire da solo? –
 
No one could ever know me-No one could ever see me 
Seems you're the only one who knows, what it's like to be me 
Someone to face the day with-Make it through all the rest with 
Someone I'll always laugh with-Even at my worst I'm best with you 

 
Giugno era entrato prepotentemente nelle mura di Hogwarts mentre gli studenti del settimo anno si apprestavano a concludere la loro prova scritta di Storia della Magia, portando un gran caldo che faceva sudare i ragazzi nelle loro divise.
Quando l’anziana professoressa appellò le pergamene dei ragazzi, nessuno esitò a restare più di un secondo nella rovente Sala Grande.
Ninfadora uscì a passo lento, cercando di non finire schiacciata dalla calca. Si sentiva stranamente leggera e smarrita, come se avesse perso un po' del contatto con il terreno. Due mani ampie le avvolsero le spalle, la ragazza non ebbe dubbi a capire chi fosse.
- Charlie! – esclamò tranquilla. Lui poggiò il mento sui suoi capelli - quel giorno erano un caschetto biondo paglia – e continuò a guidarla attraverso la folla per condurla nel parco.
- Allora, com’è andato l’esame? – le chiese.
- Un disastro, ne sono sicura… ma almeno questa volta non ho fatto esplodere nulla! -
Charlie rise con il suo solito tono di voce profondo – Sai, - disse – ieri il professore mi ha fatto distillare la Bevanda della Pace… credo gli servisse per calmarsi un po'! –
Il secondogenito dei Weasley non ebbe problemi a capire che sotto il suo mento uno scricciolo biondo gli stava facendo il verso. Soffiò forte sulla testa e le fece svolazzare ciuffi di capelli sul viso. Ninfadora si liberò velocemente dalla presa del ragazzo e corse via verso il grande albero vicino alla sponda del lago. Si tuffò con pochissima delicatezza contro la corteccia, sporcandosi la veste di terra e erba.
- Emerito idiota, vieni a sederti! – urlò la ragazza, notando che Charlie era rimasto fermo ai limiti del prato per ridere della sua grazia dirompente.
- Va bene, va bene… non ti alterare! – rispose lui ridendo e alzando le mani in segno di resa. Con tutta la calma del mondo cominciò a camminare verso di lei, mentre incrociava altri ragazzi e li salutava amabilmente.
Ninfadora rimase per un momento imbambolata a guardarlo. Era davvero cresciuto durante i sette anni in cui si erano conosciuti, diventando amici per la pelle. Assomigliava sempre di più a suo fratello Bill: si era parecchio irrobustito -una stranezza per un Cercatore nato come lui- e i lineamenti del suo volto erano diventati molto più marcati con lo spuntare della barba, rossa come i suoi capelli. Sembrava decisamente pronto per il mondo: si vedeva benissimo che la vecchia divisa di Bill gli stava stretta, la vita da studente non faceva per lui ormai da parecchio. Sebbene fosse cambiato molto fisicamente, Charlie era sempre rimasto un ragazzo sincero, divertente e soprattutto concreto, qualità necessaria per riequilibrare i voli pindarici mentali e –purtroppo- anche fisici di Ninfadora. Non c’era imbarazzo tra di loro, sembravano conoscersi da sempre: la strana accoppiata “capelli rossi-tinta indefinita e variabile” era ormai inseparabile.
- Dov’è finita tutta la fretta che avevi prima? – la voce di Charlie interruppe tutte le riflessioni di Ninfadora. Il ragazzo le si sedette accanto mentre lei si continuava a fissare il vuoto.
- Ehi, Tonks! Ci sei o hai definitivamente spento il cervello dopo l’ultimo esame? – chiese il ragazzo passando una mano davanti agli occhi di Ninfadora. Lei si ridestò subito, mentre i suoi capelli divennero per un momento color rosso Weasley.
- Ehn? Sì, ci sono, ci sono… stavo solamente pensando che oggi è finito tutto. Voglio dire, è finita la nostra vita a Hogwarts, tutto quello cui siamo stati abituati per sette anni…
- E’ una strana sensazione, vero?
Ninfadora fece un segno d’assenso con la testa, voltandosi a guardare il lago. D’improvviso sentiva qualcosa pesarle nel petto, una sorta di brutto presentimento che le attanagliava il cuore, impedendole di essere felice per il futuro che le si stava aprendo davanti.
- Ehi, ricordi la nostra prima partita insieme? – chiese Charlie cercando di distrarre la ragazza dalla tristezza che si stava dipingendo sul suo viso.
Ninfadora rise per un attimo – La mia prima ed ultima, intendi? – replicò.
- Già, sei riuscita a lanciarmi la Pluffa addosso per ben tre volte, Madama Bumb credeva che ce l’avessi con me!
- In effetti ho provato a spiegarle che non lo stavo facendo apposta… forse non ci avrebbe creduto nemmeno se fossimo stati nella stessa squadra! – rispose lei allargando ancora un po' il sorriso. Si ricordava di quel giorno di quattro anni prima, quando il capitano della squadra della sua Casa decise di arruolarla come Cacciatrice di riserva, sperando di non dovere mai avere bisogno di quella giovane bravissima a volare, però alquanto distratta e pasticciona. L’ultima partita dell’anno fu segnata dalla settimana in infermeria di Paul Dorphy -colpito dall’esplosione di un bulbo durante Erbologia- e dall’ingresso in campo di Ninfadora Tonks. La partita terminò 300 a 30 per i Grifondoro con un bilancio di tredici giocatori contusi su quattordici: la giovane aveva colpito accidentalmente chiunque le capitava a tiro, portieri compresi.
Charlie rise di gusto, soffiando ancora nei capelli della ragazza, che continuava a fargli le spalle.
- Dimmi un po', Sommo Cercatore: accetterai la proposta del Puddlemore United?
- Credo proprio di no, Tonks… sai bene che ho altri progetti in mente – rispose il ragazzo riprendendo la serietà e cercando di non ferirla. La prima volta che le aveva raccontato il suo sogno di studiare i draghi in Romania lei non l’aveva presa molto bene. Si era stranamente ammutolita e dopo due minuti di soffocante silenzio se n’era andata adducendo una scusa assurda come mi scappa la pipì.  
La vide serrare i pugni e scuotere più volte la testa cercando di togliere dal volto alcuni ciuffi biondi senza usare le mani. Charlie le sfiorò il viso con le dita, rimandando indietro tutti i capelli che aveva agitato poco prima con il suo soffio.
Di nuovo, il caschetto virò vistosamente dal color paglia ad un arancio intenso. Probabilmente Ninfadora non se n’era accorta, era troppo concentrata a rimanere impassibile al tocco di Charlie.
- Ehi, Ninfadora… mi spieghi perché fai così? – chiese il ragazzo parlando pianissimo, timoroso di spezzare lo stoico ritegno della giovane, che si sforzava evidentemente di non piangere.
I capelli di Ninfadora Tonks non tornarono biondi e quel rosso così familiare agli occhi di Charlie la faceva sembrare ancora più vicina a una sorella di quanto non fosse mai stata.
- Tu m-m-mi avevi detto… - la sua voce tremava sensibilmente – che saresti sempre rimasto al mio fianco, che mi avresti sempre aiutata. Io sono un disastro ambulante, non ce la posso fare senza di te…
- Dora, per piacere, - Charlie era sgomento: la sua migliore amica era sempre stata un pozzo di tenacia, era sempre riuscita a cavarsela in ogni situazione – sei una strega abilissima, sei coraggiosa e intraprendente, hai la giusta combinazione di indipendenza e spirito di squadra: ti troverai bene ovunque andrai…
Ninfadora scosse la testa, tristemente convinta del contrario.
- Ascoltami, diventerai un Auror con i fiocchi. Al Dipartimento serve una ragazza come te, ne sono sicuro. Riuscirai a seguire il tuo sogno, qualsiasi cosa succeda: sei fatta per sopportare i cambiamenti, di qualunque tipo essi siano. Fidati, non sarò di certo io ad ostacolare la tua carriera. – continuò Charlie imperterrito, convinto che la sua tristezza fosse solo un capriccio temporaneo – E poi, Dora, il fatto che io vada in Romania non vuol dire che non potremmo sentir…
Le parole del giovane Weasley furono interrotte da Ninfadora che con uno scatto fulmineo si era voltata e aveva poggiato le labbra sulle sue. Premette leggermente più forte, come per sfogarsi, mentre Charlie rimase attonito, incapace di reagire o pensare. Qualche secondo dopo, Ninfadora allontanò il viso da quello del ragazzo e si alzò in piedi.
- Io ci sono sempre stata e ci sarò sempre per te, Charlie. Buona fortuna con i tuoi draghi. – disse prima di andarsene a passo svelto verso il castello.
Sembrava che molti studenti che sostavano nel parco avessero visto la scena e ora fissavano sbalorditi la piccola Tassorosso che finalmente aveva deciso di dichiararsi al prestante capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro. Una ragazza di Serpeverde la guardò civettuola e borbottò alle amiche: - Oh ma che scenetta carina…la Mezzosangue stramba e lo straccione!
Ninfadora le passò davanti a testa alta. - Tesoro, da quando il rosa fa parte dei colori della tua casa? – disse muovendo la bacchetta sotto la veste facendo tingere la divisa della ragazza.
Però, non è brutto come colore! Se solo riuscissi a farlo un pelinopiù acceso… pensò pianificando la prossima tinta dei suoi capelli.
 

It's like you're always stuck in second gear 
When it hasn't been your day, your week, your month, or even your year 
I'll be there for you 
I'll be there for you 
I'll be there for you ('CAUSE YOU'RE THERE FOR ME TOO)


III Classificata

Pink dragons       

Di Lyla Baudelaire

Grammatica e forma: 9.40/10

Stile e lessico: 9.50/10

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

Sviluppo trama e originalità: 10/10

Gradimento personale: 4.50/10

Totale: 43.40/45

 

Qualche sorriso, qualche piccola riflessione, e tanta, tanta voglia di leggere altro su questi due: ecco quello che mi ha lasciato la tua storia.

Ci sono solo un paio di imprecisioni grammaticali: una terza persona singolare del verbo essere maiuscola con l’apostrofo anziché l’accento, una ‘è’ in più in ‘pensando che è oggi è finito tutto’ e una ‘d’ eufonica incorretta in ‘ad Hogwarts’.

Lo stile mi è piaciuto molto; non fai ricorso a costruzioni astruse, ma neppure semplifichi la sintassi eccessivamente. Ho notato solo una ripetizione che poteva essere evitata: ‘Il ragazzo la osservò mentre cercava di guadagnare velocità facendo lo slalom tra gli ultimi ragazzi rimasti, ma ottenendo solo una serie di imbarazzanti cadute.’

 Il dialogo è molto realistico, e si intreccia alla perfezione con la narrazione delle sensazioni di Tonks.

Ho avuto la percezione reale di avere a che fare con una adolescente in balia dei suoi umori, sinceramente, però mi ha fatto molta tenerezza il modo in cui hai ritratto il rapporto tra i due. È chiaro che Charles non ricambia le attenzioni ‘amorose’ di Tonks, ma anche che la cotta della ragazza è un passaggio a cui deve sottoporsi per andare avanti. Il bacio, e l’azione finali sono davvero inaspettati, però ecco, mi hanno conquistato in un certo qual modo, non me la sento di penalizzarti – la credibilità del personaggio non ne risente, anzi, rafforza il ritratto di trottola indecisa che hai delineato.

 

   
 
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